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lunedì 17 febbraio 2014

SÒLA A CATINELLE




Sole a catinelle
(Italia 2013)
Regia: Gennaro Nunziante
Sceneggiatura: Checco Zalone, Gennaro Nunziante
Cast: Checco Zalone, Robert Dancs, Miriam Dalmazio, Aurore Erguy, Angie Alexander, Marco Paolini
Genere: nazional-popolare
Se ti piace guarda anche: Cado dalle nubi, Che bella giornata, Tre uomini e una gamba

La gente inioranti subbito li riconosci, subbito.
La gente inioranti ha come nuova idola esistenziale La Giovii, la bulla di Bollate diventata famosa per aver preso a botte una sua coetanea nell’indifferenza generale di amici e amiche.
La gente inioranti usa “Porcoddue” come intercalare ogni 3x2, in frasi come: “Domenica sono stato a Messa, porcoddue!”
A proposito di 3x2, la gente inioranti quando c’è un’offerta al supermercato si fionda subito ad approfittarne: “C’è la Cacca-Cola in offerta 3x2, ne ho prese 8, ne ho prese, anche se io la Cacca-Cola manco la bevo! E poi ho visto la televendita con Giorgio Latrota che oltre ai materassi vende i televisori al plasmon in offerta. 2000 rate da 1 euro al giorno con lo sconto del 50 per mille! Me lo sono comprato subito, il televisore al plasmon.”

"Dai che se l'hanno dato alla Jolie, presto l'Oscar lo danno pure a noi!"
Ma la gente inioranti, lo legge Pensieri Cannibali? Se sa leggere, lo legge? Andiamo a chiederlo a un persono inioranto.
“Sì, Pensieri Carnibali. Lo leggo, ogni tanto. Non è che lo leggo leggo, parla sempre di film medioccidentali mai sentiti che nessuno s’incula. Però spesso ci sono foto di figa. E a me piace la figa!”
“Sì, ma quale figa, in particolare?”
“A me piace LA FIGA!”
“Ok, però magari c’è qualche attrice che gradisci più delle altre?”
“Sì, la Belè.”
“E chi cazz'è?”
“La Belè, la Belè. La Belè Rodrighe.”
“Aah, Belen Rodriguez. Hai scelto proprio un’attriciona.”
“Sì, e poi Larculi.”
“Vuoi dire Manuela Arcuri?”
“Sì sì, lei. E poi come attori mi piace Gabriel Grankio. Uh, se è bravo quello. Tutte se le fa le filmscion, tutte Maronna, piace anche a mia nonna, che quella è cresciuta con il cinema d’attore, quello di Dessica. Christian Dessica.”
“Scusa, mi puoi togliere ancora un dubbio: qual è il tuo gruppo preferito?”
“Facile, questa: i Moddà.”
“Vuoi dire i Modà? Ne ero sicuro.”
“Ultimissima cosa, per chi hai votato alle ultime elezioni?”
“Lo stesso che ho votato negli ultimi 20 anni.”
“Semper fidelis.”
“Fidelis, quel comunista? E che, so' scemo?”

La gente inioranti è andata al cinema a vedere Sole a catinelle e non l’ha visto solo una volta, l’ha visto un sacco di volte perché c’era il 3x2, per questo che è diventato il film itagliano più visto di tutti i tempi.
La gente inioranti non solo è andata a vederlo, ma gli è anche piaciuto parecchio. Per la gente inioranti, Sole a catinelle è stato il miglior film del 2013. Uno pensa che sarà anche l’unico film che hanno visto. E invece no.
“Uh, quest’anno ne ho visti un sacco di film! Ne ho visti quasi più delle partite della Giuve. Ne ho visti 3! Quello nuovo di Checca Zalone e i due vecchi di Checca Zalone.”
“Vuoi dire Checco Zalone?”
“Sì, Checca Zalone. Troppo simpatico. C’ho pure i suoi due altri film in Blu-Gay.”
“Vuoi dire in Blu-Ray?”
“Sì, sì, proprio in Blu-Gay ce li ho. Li ho comprati tutti col 3x2.”

Anche a me Checco Zalone fa ridere. Questo significa che faccio pure io parte della gente inioranti? Oh, mio Dio. Sono pure io un itagliano medio?
Può darsi. Di certo sono tra i pochi blogger cinematografici, o presunti tali, in Italia e nel mondo ad aver apprezzato il suo fresco esordio cinematografico Cado dalle nubi e ancor di più il successivo Che bella giornata. In quella pellicola, Checco Zalone si prendeva gioco del sistema lavorativo italiano basato sulle raccomandazioni e riusciva a tirare fuori una piacevole commedia dalle venature romantiche inserendo al suo interno persino la tematica del terrorismo internazionale. Per quanto tutt’altro che un capolavoro, credo che quel film resterà il punto più alto nella “poetica” dell’attore/cantautore/comico pugliese, nonché la pellicola che continuerà a replicare all’infinito, come stanno facendo d’altra parte i suoi colleghi, da Leonardo Pieraccioni ad Aldo, Giovanni e Giacomo, impegnati a copiare ogni volta sempre più stancamente la formula dei loro vecchi successi del passato. E mi sa che ultimamente pure Carletto Verdone sta scendendo per questa pericolosa strada.

Il terzo film zaloniano Sole a catinelle appare come una replica della precedente pellicola. Anche qua Checco punta a regalare un ritratto ironico dell’Italia della crisi. Intento lodevole, risultato innocuo.
Qualcuno ha visto nel personaggio di Checco Zalone una celebrazione del berlusconismo. A me sembra più che altro uno sberleffo evidente nei confronti del berlusconiano e dell’itagliano medio, in pratica della gente inioranti. Nelle sue prese per il culo, per par condicio Zalone va a prendere di mira anche i radical-chic, i sindacati e la commercializzazione del comunismo (“Scusi della Che Guevara avete pure i borselli?” chiede Checco in una delle battute più riuscite). Insomma, ce n’ha davvero per tutti e ciò sarebbe anche un bene. Quello della pellicola è però un umorismo sterile, troppo leggero per essere considerato davvero corrosivo. Non che i suoi due film precedenti fossero delle bombe rivoluzionarie, ma se non altro avevano un piglio maggiormente politically incorrect. Con questo terzo film Checco si è invece ingentilito, ha tirato fuori una storiella padre-figlio in grado di far contenti tutti gli spettatori, grandi e piccini, si è limitato nell’uso delle parolacce (comunque presenti e sempre efficaci a livello comico), e ha cercato di fare un film politico. Sole a catinelle è un film politico che, come detto, ne ha per tutti. Destra e Sinistra. Solo che l’umorismo di Zalone qui presente è come quello di Striscia la notizia. Battute innocenti che fanno sorridere sia il pubblico di sinistra che quello di destra e non fanno del male a nessuno.

Se Checco Zalone vi fa ridere, passerete una striminzita ora e un quarto a ridere, perché Sole a catinelle da un punto di vista strettamente comico funziona. A livello cinematografico invece è nullo, ancor più dei suoi due precedenti. C’è una sigla animata che, più che per un film, andrebbe bene per una di quelle fiction con Gerry Scotti, c’è un momento videoclip con Zalone impegnato a cantare uno dei suoi brani presa per il culo dei neomelodici che però ormai suonano quasi più come una celebrazione dei neomelodici, c’è una trama degna di un temino delle elementari (non a caso scelto come espediente narrativo iniziale) e c’è un doppio finale campato per aria tanto per allungare un minutaggio più da episodio di una serie tv che da film vero e proprio. Inoltre, il bambino con i capelli da emo che interpreta il figlio di Checco Zalone, tale Robert Dancs, è davvero insopportabile, come quasi tutti i bambini nei film d’altra parte, e almeno in questo se non altro Sole a catinelle si mantiene al livello degli standard internazionali.

"Ciao Cannibal! Mentre tu stai lì a criticare, noi ce ne stiamo qui al mare!
Chi sono adesso la gente inioranti?"
Peccato, perché la possibilità di fare una pellicola che, anziché essere soltanto comica, potesse avere anche qualcosa da dire c’erano. La vicenda del viaggio padre-figlio, molto semplice e già sfruttata in un sacco di altri film, da In viaggio con papà fino al recente Nebraska, sarebbe stata l’occasione perfetta per un on the road ironico in giro tra le brutture del nostro paese.
Puntando ancora più in alto, nel suo fotografare l'Italia di oggi sarebbe potuta quasi diventare una versione comedy di un film come La grande bellezza. Così non è. Il problema principale di Sole a catinelle è che il confine tra sberleffo e celebrazione dell’itagliano medio è talmente sottile che forse non c’è nemmeno. Sarebbe interessante vedere cosa potrebbe combinare Checco Zalone nelle mani di un Paolo Sorrentino. Dopotutto Fellini ha lavorato più volte con Alvaro Vitali, quindi non sarebbe nemmeno una cosa così shockante. Così com’è, con la regia sciapa, per non dire inesistente, di Gennaro Nunziante, con una sceneggiatura incapace di andare oltre alle battutine pur divertenti per farsi vera satira sociale e politica, Sole a catinelle appare all'incirca come una versione aggiornata dei film di Pierino. Fa ridere, ma niente più di questo. Non riesce mai trasformarsi da semplice riflesso a riflessione vera e propria sull’Italietta attuale.
O forse è solo colpa mia. Checco Zalone non mi piace più come prima. Checco Zalone mi sta già stufando. Ciò significa che sto guarendo. Non sono più un itagliano medio. Non faccio più parte della gente inioranti. Porcoddue.
(voto 5/10)

mercoledì 4 dicembre 2013

MAN OF THE YEAR 2013 – N. 16 CHECCO ZALONE



Checco Zalone
(Italia 1977)
Genere: buzzurro
Il suo 2013: è il protagonista del film campione di incassi Soldi Sole a catinelle
Se ti piace lui, ti potrebbero piacere anche: Aldo, Giovanni e Giacomo, Luca e Paolo
È in classifica: perché Sole a catinelle ha praticamente incassato da solo quanto e probabilmente di più di tutti i film italiani (presunti) impegnati dell'anno messi insieme. Che non è manco detto che a livello qualitativo siano migliori...
E poi perché fa ridere, ammettiamolo.
Il suo discorso di ringraziamento: "Dopo questo riconoscimento cannibale resto umile e punto giusto... all'Oscar."


Dicono di lui su
cinguettator

Renato Brunetta @nanonanolatuamano
#CheccoZalone è di destra.


Gianni Cuperlo @CuperloOfficial
#CheccoZalone è di sinistra.


Grillo parlante @PeppaGrillo
#CheccoZalone è un grillino.


George W. Bush @Giorgino46
#CheccoZalone è repubblicano.


Barack Obama @BarackAttack
Who the fuck is #CheccoZalone?


Checca Zalone @checca_zalone69
Mmm... che sexy, quel #CheccoZalone. Me lo magnerei tutto, gnam.


Cacca Zalone @kakkalone
Mmm… a me #CheccoZalone fa proprio cagare.



giovedì 31 ottobre 2013

FILM A CATINELLE




Checco Zalone sì? Checco Zalone no?
In questo weekend il comico pugliese invade gli schermi italiani e, ok, a livello cinematografico il suo nuovo Sole a catinelle difficilmente si rivelerà un capolavoro, però quattro risate potrebbe garantirle.
Il grande pubblico è quindi accontentato, ma pure i palati più fini avranno di che godere, con un paio di potenziali gioiellini d’autore in arrivo da Grecia e Spagna, più Before Midnight, il terzo capitolo della saga indie-cult di Richard Linklater. Avranno di che godere almeno coloro che riusciranno a trovarli, nelle poche sale in cui verranno distribuiti.
Considerando che c’è pure un’americanata ruffianata con Tom Hanks e un horror pronto per Halloween, questa settimana ce n’è da far contenti un po’ tutti. Tranne fordse il blogger co-conduttore di questa rubrica MrFord, che si lamenterà per l’assenza di un nuovo film con Schwarzy + Stallone.

"Fordino, basta con le cagate di Stallone. Io sì che ti porto a vedere
un film d'autore: Sole a catinelle."
Sole a catinelle di Gennaro Nunziante
Il consiglio di Cannibal: risate a catinelle, si spera
Così come MrFord non ce la faccio a farmelo stare simpatico, Checco Zalone non ce la faccio a farmelo stare antipatico. A me fa ridere e se per questo, o magari anche non solo per questo, devo essere considerato un idiota, pazienza. Per quanto cinematograficamente irrilevanti, i suoi primi due film Cado dalle nubi e Che bella giornata mi avevano divertito parecchio, non mi vergono di dirlo. Forse un pochino sì.
Due commediole leggere e prevedibili, ma nemmeno così sceme e con anzi una comicità molto autoironica e bella cattivella, soprattutto per i buonisti standard italiani. Non correrò a vedere questo Sole a catinelle, ma se mi pioverà addosso non aprirò l’ombrello e me lo godrò. Alla faccia degli snob come Ford che “Checco Zalone no, che schifo!”. E poi il radical-chic sono io…
Il consiglio di Ford: bottigliate a catinelle.
Checco Zalone non mi sta antipatico, dico sul serio. Trovo che sappia fare il suo mestiere, e se la cavi anche dal punto di vista musicale. Ma al Cinema proprio non ce lo vedo, nonostante gli incassi e tutto il resto. Non ho visto Cado dalle nubi, ma Che bella giornata è stata una delle esperienze più traumatiche che ho vissuto come spettatore.
Inutile dire che prima di affibbiarmi un altro supplizio del genere dovranno passare almeno altri dieci anni.
Dunque lascio Zalone al Coniglione e proseguo.

"Cameriere, arrivano i nostri WhiteRussian?"
Before Midnight di Richard Linklater
Il consiglio di Cannibal: Trilogia del Before? Oh Yes. Trilogia del Be-Ford? No, thanks!
Ecco il terzo capitolo della saga più amata dai cinefili indie.
Harry Potter, Twilight, Batman, Superman, Rocky?
Ma va là. Sto parlando della “Trilogia del Before” firmata da Richard Linklater con protagonisti Ethan Hawke e Julie Delpy. Dopo Before Sunrise e Before Sunset, arriva Before Midnight.
Io, da buon fan della saga l’ho già visto e ne parlerò a breve. Quanto a Ford, gli consiglio una maratona immediata di tutti e tre gli episodi, per depurarsi dalle serie action trash anni ’80 che continua a guardarsi. Before the end of the world, Ford.
Il consiglio di Ford: meglio late che never!
Non ho mai amato, ed in parte per presa di posizione, questo tipo di film indie da radical spocchiosi come il mio rivale, eppure la trilogia di Linklater è riuscita finalmente ad incuriosirmi, quindi a breve mi cimenterò in una maratona dei tre Before cercando di mantenermi il più imparziale possibile, almeno in partenza.
Sono molto curioso di scoprire quello che sarà il risultato, e chissà, forse l'influsso di Halloween porterà anche in questo caso il sottoscritto e Peppa Kid dalla stessa parte della barricata.

"Ma cooome? Il WhiteRussian è stato bandito anche dall'intera Grecia?"

Appena prima di buttarsi stava leggendo WhiteRussian.
E' il quinto caso solo questo mese.
Miss Violence di Alexandros Avranas
Il consiglio di Cannibal: Miss Ford ha cambiato nome?
Miss Violence è stato accolto alla grande all’ultimo Festival di Venezia, dove ha portato a casa ben due premi: il Leone d’Argento per la regia e la coppa Volpi per il miglior attore. Sticactus, mica roba da poco.
I premi ai festival cinematografici vanno presi sempre con le molle, un po’ come gli attesissimi Cannibal e WhiteRussian Awards di fine anno, però questo sembra un film autoriale bello potente e cattivo, dalla Grecia con furore, sperando di trovarci di fronte a qualcosa dell’impatto devastante di un Kynodontas di Giorgos Lanthimos o quasi.
Il trailer sulle note di “Dance Me to the End of Love” di Leonard Cohen promette bene e, se poi deluderà pazienza, come consolazione faremo scattare la violence contro Ford!
Il consiglio di Ford: la biografia di Katniss Kid o un film che davvero vale la pena di vedere?
Il Cinema greco, negli ultimi anni, ha conosciuto una nuova ribalta internazionale grazie a Lanthimos, autore dell'incredibile Kynodontas.
Questo Miss Violence potrebbe rivelarsi un suo almeno alla lontana degno erede, e ammetto di avere non poche aspettative in merito: sperando che le stesse non vengano tradite scatenando più bottigliate di quante se ne sia prese il mio rivale nell'ultima Blog War, mi butterò a capofitto nella visione.

"Ford, te mato!"
Blancanieves di Pablo Berger
Il consiglio di Cannibal: Ford, questo è un film DALLA Spagna, non SU Ivana Spagna, la tua cantante preferita
Blancanieves è un film muto in bianco e nero dall’atmosfera più retrò di un Mr. James Ford. Subito ovviamente è stato definito come un possibile The Artist spagnolo e in effetti sembrerebbe piuttosto intrigante. Una possibilità credo di potergliela dare.
Al film, non a Ford. A lui posso concedere giusto la possibilità di lasciare l’Italia senza che ci sia bisogno di troppe polemiche e senza parole, come un film muto.
Il consiglio di Ford: Blancasnieves Kid, la vittima preferita della Strega Fordiana.
Così come Miss Violence riesce ad incuriosirmi nonostante l'aura potenzialmente molto - se non troppo - autoriale, questo Blancasnieves mi puzza di radicalchiccata lontano un miglio, e dato che in questo periodo non ho alcuna voglia di perdere troppo tempo in pellicole inutili, credo lo lascerò almeno momentaneamente in standby, in attesa di scoprire cosa ne pensa il mio rivale e decidere di conseguenza.

"Mannaggia! Abbiamo dimenticato di prendere l'happy meal per Ford."
Ender’s Game di Gavin Hood
Il consiglio di Cannibal: checchè ne dica Ford, meglio gli Hunger Games
Ahia. Quando vedo il nome di Ford, io leggo flop. Poco importa che sia James Ford o Harrison Ford. Quest’ultimo ormai colleziona un disastro dopo l’altro e il fantascientifico Ender’s Game, tratto da una saga letteraria fantasy degli anni ’80, fin dal trailer si preannuncia una porcatona degna di After Earth. Io quindi avviso tutti: dove c’è Ford, c’è danno.
Il consiglio di Ford: la fine di Ford. Harrison, però.
Neanche il tempo di finire di massacrare l'orrendo Il potere dei soldi, ed ecco che Harrison Ford viene riproposto in sala con una potenziale porcatissima firmata da un regista che ho sempre trovato più inutile del Cannibale, Gavin Hood.
Nonostante, dunque, una materia che avrebbe potuto anche interessarmi, un titolo da scartare neanche fosse stato sostenuto con fervore dal mio antagonista.

"Hanks, sei peggio di Schettino. E pure di Ford!"
"No dai. Peggio di Ford no, vi prego!"
Captain Phillips – Attacco in mare aperto di Paul Greengrass
Il consiglio di Cannibal: americanata in mare aperto
C’è un nome che mi mette in agitazione più ancora di quello di Ford: Tom Hanks. Non lo reggo davvero. È un po’ il Fabio Fazio degli attori americani. Quando lo vedo, sento puzza di buonismo lontano un miglio. E in questo film, tratto da una storia vera su degli yankee presi in ostaggio da dei pirati somali, sento pure puzza di americanata e di celebrazione dei valori americani clamorosa. Al momento non credo di poter reggere una visione del genere e loro, insieme alle loro molto democratiche intercettazioni telefoniche, li darei volentieri in pasto ai pirati somali. E, se sulla barca avanza un posto, caricate su pure MrFord!
Il consiglio di Ford: attacco al buon gusto.
Greengrass, fino a qualche anno fa, sarebbe stato sinonimo di una almeno parziale garanzia, qui in casa Ford, considerata la saga dedicata a Bourne, eppure il trailer di questa roba che trasuda ammmereganismo è una delle visioni più agghiaccianti del mese, che sinceramente lascerei sciroppare al mio rivale in modo da fargli scontare l'ultima, clamorosa debacle nella recente Blog War anagrafica.
Ma sarò buono, e mi limiterò semplicemente ad evitarlo.

Il costume di Halloween di Ford?
No, la sua divisa ufficiale da wrestler.
Smiley di Michael J. Gallagher
Il consiglio di Cannibal: un horror da ridere
Cosa ne penso di Smiley?
Non ve lo dico, dovete andarvi a leggere la mia recensione.
Sinceramente non pensavo che un film low-budget, quasi amatoriale, del genere sarebbe arrivato nei nostri cinema. Evidentemente la nostra distribuzione sta alla canna del gas peggio di Ford e, pur di tirare fuori un horrorino da distribuire ad Halloween, ha scelto Smiley. Un filmino molto modesto, ma tutto sommato guardabile. Di più non vi dico, andate a leggervi la mia rece!
Il consiglio di Ford: per Halloween, aspettate la recensione fordiana di Halloween!
Filmetto che non mi dice praticamente nulla, e che soltanto il mio antagonista con i suoi scellerati gusti potevano in qualche modo risparmiare. Non credo che lo vedrò, considerato che la mia Halloween week ha progetti ben diversi ed un'agenda già piena di impegni.
A partire dal Maestro Carpenter.

"Filippo, lo so che una volta hai incontrato Ford.
Ma non devi lasciarti morire per questo."
"Dici così solo perché tu non l'hai mai conosciuto..."
Un castello in Italia di Valeria Bruni Tedeschi
Il consiglio di Cannibal: una radical-chic in Italia
Esiste qualcuno più radical-chic di Valeria Bruni Tedeschi, regista, sceneggiatrice e attrice italiana ma molto radical-chiccamente naturalizzata francese, figlia di un industriale e di una pianista, sorella di Carla Bruni e praticamente un personaggio di un film di Wes Anderson in carne e ossa?
No, non credo esista.
Nonostante il suo enorme radical-chicchismo, non ho visto i suoi precedenti film e chissà che non inizi da questo…
Nah, mi sa che potrebbe essere troppo radical-chic persino per me. Per Ford non oso immaginare. Una pellicola come questa potrebbe farlo diventare verde e trasformarlo nell’Incredibile Ford…
Il consiglio di Ford: Valeria Bruni Tedeschi. Ho detto tutto.
Il non plus ultra del radical chicchismo non solo della settimana, ma forse dell'anno, considerato l'effetto peggiorativo dato dal fatto di essere una pellicola made in Italy.
Non voglio neanche pensare di vederlo in locandina.

Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oletto
Il consiglio di Cannibal: Ford, il mio rivale scemo
Un film italiano?
No dai, ho mal di testa.
Il consiglio di Ford: Cannibal, il mio rivale radical.
Non bastava la Bruni Tedeschi, vero!?
La Terra dei cachi vuole decisamente il nostro male.

"Ma mannaggia a te Ford e ai noiosissimi film che mi consigli sempre!"

"Meglio ritirarli questi, che se no Ford se magna tutto."
Il pasticciere di Luigi Sardiello
Il consiglio di Cannibal: scommetto sarà un pasticcio, più che un pasticciere
Altro film italiano di cui io, personalmente, faccio volentieri a meno. E credo anche quel simpatico (?) pasticcione di Ford. Se poi voi volete proprio andare a vederlo, fate pure. Ognuno è libero di farsi del male come preferisce. Io ad esempio continuo a tenere una rubrica insieme al mio nemico mortale MrFord…
Il consiglio di Ford: il boss dei pasticci, Cannibal Kid.
Non c'è due senza tre, recita il detto.
E in una settimana di uscite in parte interessanti, questo sarà il terzo "gran rifiuto" offerto con grande piacere dal Saloon.


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