Visualizzazione post con etichetta solo dio perdona. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta solo dio perdona. Mostra tutti i post

venerdì 27 dicembre 2013

I MIGLIORI FILM 2013 DI PENSIERI CANNIBALI, DALLA 30 ALLA 21


La classifica dei film preferiti nel corso del 2013 qui su Pensieri Cannibali non conosce pause. Giorni di festa o meno, si va avanti a oltranza e si sale più su. Dopo le posizioni dalla 40 alla 31 visionate ieri, oggi è la volta delle pellicole dalla 30 alla 21.
Pronti?
Via!

30. Before Midnight
Ce la farà questa volta Ethan Hawke a scaricare la Delpy?
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
A una ventina d'anni di distanza da Prima dell'alba, Ethan Hawke continua a stare insieme a Julie Delpy. Date un Oscar a quest'uomo... per la recitazione?
No, per la sopportazione.

Pregi
- Non è solo un sequel, ma un terzo capitolo di quella che ormai è diventata una saga indie. Ed è al livello dei due precedenti: incredibile!
- È sempre un piacevole rivedere cosa combinano Jesse (Ethan Hawke) e Céline (Julie Delpy), anche se lei non ricordavo fosse tanto odiosa...
- L'ambientazione greca.
- Dialoghi ancora una volta brillantissimi e un finale eccellente.

Difetti
- Si tratta pur sempre di un terzo capitolo, quindi alcune idee cominciano a essere un po' riciclate.
- Belli, bellissimi i dialoghi, ma certo che questi due non stanno zitti manco un secondo...

Scena cult
Il finale


29. Killer in viaggio
Ammazza che vacanze!
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Tina e Chris vogliono andare in vacanza. Visto che Columbine e Auschwitz a loro sembrano dei posti troppo allegri, decidono di fare un tour per la campagna inglese. Ammazzando chi gli capita a tiro.

Pregi
- Film cattivissimo e con uno humour nero diabolicamente divertente.
- I due protagonisti sono una delle coppie più strambe mai viste sullo schermo.
- La colonna sonora molto anni '80, usata in maniera ironica e magistrale in alcune sequenze chiave.

Difetti
L'idea della coppia criminale non è poi nuovissima, si vedano Bonnie e Clyde, Natural Born Killers o il recente God Bless America.

Canzone cult
Frankie Goes to Hollywood "The Power of Love"

28. Mood Indigo - La schiuma dei giorni
In the mood for indigo
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Romain Duris e Audrey Tautou inventano un nuovo ballo: lo sbircia sbircia. Il video dei due che danzano finisce su YouTube, fa milioni di visualizzazioni e loro diventano più famosi di PSY e degli Ylvis, quelli di "The Fox". Ovvero, tempo due giorni e nessuno si ricorderà più chi sono.

Pregi
- Prima parte molto frizzante.
- Alcune scene di pura meraviglia, come il primo appuntamento "volante" dei due protagonisti.
- Michel Gondry mette a disposizione tutto il suo talento e le sue invenzioni visive. Non avendo ancora letto il romanzo di Boris Vian da cui è tratto il film non so quanto ci sia di suo e quanto dello scrittore francese, però ce comunque abbastanza di che godere.

Difetti
- Nella seconda parte, quella più drammatica, non tutto funziona alla perfezione.
- Michel Gondry ha fatto di meglio. Però oh, è pur sempre un film di Michel Gondry.
- Audrey Tautou: ancora non riesco a capire se più mi piace o più non mi piace. E forse non lo capirò mai.

Ballo cult
Lo sbircia sbircia, sulle note di "Chloé" di Duke Ellington.

27. Solo Dio perdona
Solo Dio ha più fans di Ryan Gosling
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Ryan Gosling alle prese con una terribile storia di vendetta: qualcuno gli ha fregato lo stilosissimo giubbotto con lo scorpione di Drive e così lui non trova pace finché non lo trova. Una volta beccato il responsabile del furto, il solito orientale fissato con il karaoke, gli dice: "Sei un bruttone e con te non ci gioco più," e se ne va via gridando: "Voglio la mamma!".

Pregi
- Nicolas Winding Refn gira alla grandissima, la fotografia è fantastica e visivamente la pellicola è uno splendore.
- Ryan Gosling alle prese con uno dei suoi tipici personaggi silenziosi pur senza strafare regge molto bene.
Kristin Scott Thomas nei panni della madre di Ryan Gosling è idolesca. Ed è pure una bella MILFona.

Difetti
- Pellicola emotivamente freddina.
- Il tema della vendetta non è proprio nuovissimo...
- Nicolas Winding Refn dirige sempre alla grande, ma il film nel complesso non è all'altezza del suo precedente Drive.

Canzone cult
Proud "Tur Kue Kwam Fun (You're My Dream)"


26. Come un tuono
Come fregare le fans di Ryan Gosling
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Ryan Gosling gira un film in auto e fa la figura del figo. Poi ne fa un altro in motocicletta ed è ancora più figo. Quindi decide di darsi al triciclo ed è figo pure lì sopra. Ma come fa?

Pregi
- Ryan Gosling in moto.
- Più che un film solo, sono 3 film in uno.
- La prima parte ricorda Drive. E la cosa non dispiace.
- Bella la parte conclusiva con i due attori rivelazione Emory Cohen e Dane DeHaan (quest'ultimo già visto anche in Chronicle).

Difetti
- Eva Mendes imparare a recitare proprio no, eh?
- La seconda parte del film è decisamente inferiore alla prima e alla terza.

Attore cult
Ryan Gosling

25. Wolf Children
Giovani lupi mannari crescono, e senza manco mettersi a torso nudo
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Hana fa sesso non protetto con un lupo mannaro e 9 mesi dopo gli nasce una figlia lupacchiotta. Passa un po' di tempo, Hana va con un altro lupo mannaro e altri 9 mesi dopo gli nasce un figlio, anch'esso lupacchiotto. Al che realizza una cosa: "La devo smettere di andare con tutti 'sti lupi e accoppiarmi con un'aquila. Io so' della Lazio!"

Pregi
- Un film su dei lupi mannari che non sconfina nei territori del teen-fantasy. Miracolo dell'anno!
- Una pellicola d'animazione giapponese dallo stile delicato e incantato al livello dei migliori lavori di Hayao Miyazaki, nonostante in questo caso la regia sia di Mamoru Hosoda.
- Wolf Children alterna bene momenti comedy e drama, in alcuni momenti sa far scoppiare la risata, in altri emoziona non poco.

Difetti
- Qualche lungaggine di troppo qua e là.

Personaggio cult
Yuki

24. La fine del mondo
Cornetto alla birra
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Degli ex compagni di liceo si ritrovano dopo anni per fare un tour alcolico dei pub della loro cittadina e bere quanta più birra possibile. A causa di uno sciopero dei Forconi, tutta la birra proveniente dalla Germania è però bloccata sul confine con l'Austria e in vendita resta solo la birra marca "birra". Per il gruppo di amici, questa è davvero "la fine del mondo".

Pregi
- Una delle commedie più spassose dell'anno, ma possiede anche un velo di nostalgia non da poco.
- Degnissima ed epica chiusura per la Trilogia del Cornetto firmata da Edgar Wright e con protagonisti Simon Pegg e Nick Forst.
- La vicenda fantascientifica, per quanto piuttosto elementare e parecchio ironica, funziona meglio della maggior parte delle pellicole sci-fi "serie" viste di recente.
- Ottima colonna sonora primi anni '90 con Blur, Suede, Happy Mondays e altre figate made in Britain.
- Birra. Tanta birra.

Difetti
- Il tema della rimpatriata tra ex compagni di scuola non è proprio il più innovativo o mai visto nella storia del cinema. Stesso discorso per quanto riguarda l'invasione aliena.
- Finale così così.

Personaggio cult
Gary The King (Simon Pegg)

23. To the Wonder
Terrence Malick si crede Dio e forse lo è veramente
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Ben Affleck si fa Olga Kurylenko e poi si fa Rachel McAdams, mentre fuori dal set si fa pure Jennifer Garner.
Insomma, Ben Affleck si fa un sacco di figa.

Pregi
- Lo stile registico di Terrence Malick. Tanti lo imitano, nessuno le eguaglia.
- Il cinema di Malick non va considerato come narrativa, ma come poesia. E To the Wonder è una poesia meravigliosa.
- 'Sta Olga Kurylenko non è solo una bella donzella, ma quando si impegna sa essere pure un'attrice valida.

Difetti
- Non raggiunge i livelli paradisiaci di The Tree of Life (fatevi il segno della croce ogni volta che nominate questo film, per favore) di cui rappresenta una specie di fratellino minore, ma comunque non è privo di un fascino tutto suo.
- Le scene girate con Jessica Chastain sono state tagliate nel montaggio finale. Whaaat?
- Terrence, non potevi tagliare le sequenze con Javier Bardem?
- Ben Affleck è meglio come regista che come attore. Su questo pochi dubbi.

Scena cult
Lo strip di Olga Kurylenko al supermercato.

22. Il passato
Il passato di verdura fa schifo, Il passato il film no
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
L'iraniano Ahmad torna in Francia apposta per divorziare da Bérénice Bejo.
Ma è scemo?

Pregi
- Il regista Asghar Farhadi dopo Una separazione ha realizzato una nuova storia su una separazione, ancora più intricata a livello di sceneggiatura e più matura a livello registico.
- È un dramma teso come un thriller.
- Un cast da applausi dove, tra i bravi Ali Mosaffa e Tahar Rahim, viene fuori per intensità soprattutto Bérénice "The Artist" Bejo.

Difetti
I dialoghi sono di ottimo livello ma forse sono persino troppi, visto che i momenti migliori della pellicola sono paradossalmente proprio i pochi senza parole.

Attrice cult
Bérénice Bejo

21. Oh Boy, un caffè a Berlino

Trama semiseria
Tom Schilling è un ragazzo di Berlino che non ha mai bevuto un caffè, un vero caffè espresso italiano, in vita sua. Un giorno decide allora che non può più vivere senza averlo provato e gira per tutta la città cercandone uno. Allo Starbucks non se ne parla, nei ristoranti gli danno solo dei crauti, nei pub servono solo birra a fiumi, allo zoo i ragazzi vogliono venderli giusto della droga. Alla fine entra in un barettino gestito da un italiano che gliene fa uno, lo beve e si lamenta: "Ma che schifo, è amaro!". Il ragazzo si ritrova a questo punto senza più uno scopo nella vita.

Pregi
- È uno di quei piccoli gioiellini di cui innamorarsi, senza capirne nemmeno bene il motivo.
- Oh Boy è una pellicola con uno humour grottesco perfetta per una visione piacevolmente leggera, eppure in grado di lasciarti dentro anche qualcosa di profondo.
- Il bianco e nero farà molto radical-chic, ma ci sta alla grande.

Difetti
Si tratta dell'opera prima del regista tedesco Jan Ole Gerster e, insieme alla freschezza, ciò comporta pure la presenza di qualche ingenuità e di qualche passaggio a vuoto. Com'è giusto che sia, per un esordiente.

Attore cult
Tom Schilling


sabato 27 luglio 2013

SOLO DIO PERDIONA




Solo Dio perdona - Only God Forgives
(Francia, Thailandia, USA, Svezia 2013)
Titolo originale: Only God Forgives
Regia: Nicolas Winding Refn
Sceneggiatura: Nicolas Winding Refn
Cast: Ryan Gosling, Vithaya Pansringarm, Kristin Scott Thomas, Tom Burke, Yayaying Rhatha Phongam, Gordon Brown, Charlie Ruedpokanon, Byron Gibson
Genere: refnerenziale
Se ti piace guarda anche: Oldboy, V per vendetta, Kill Bill

Solo Dio perdona, recita il titolo della pellicola di cui parlo quest’oggi.
Non è mica vero. Anche io perdono. Perdono al regista Nicolas Winding Refn di aver creato una delle pellicole più noiose nella storia dell’umanità, Valhalla Rising. L’ho perdonato a tal punto da essere riuscito a dimenticare quella batosta di film e adorare incondizionatamente il suo lavoro successivo, Drive. Così come perdono Ryan Gosling per aver raggiunto la grande fama con uno dei film più smielati degli anni recenti, ovvero Le pagine della nostra vita, e perdono a Kristin Scott Thomas di aver fatto parte di un’altra delle più grandi lagne del cinema mondiale, Il paziente inglese.

"Vuoi che lo indossi io? Dici starà meglio a me che a te???"
Io perdono, sì quel che è fatto è fatto io però chiedo scusa, regalami un sorriso io ti porgo una rosa, su questa amicizia nuova pace si posa, perché so come sono infatti chiedo perdono, sì quel che è fatto è fatto io però chiedo scusa, per quelle rare volte in cui posso aver scritto delle cazzate, o recensito un film frettolosamente, o ancora aver consigliato una pellicola per me bellissima e che voi invece avete poi trovato una schifezza. In questo caso, io consiglio di dare un’occhiata a Solo Dio perdona, però non vi posso assicurare che vi piacerà. È un film particolare, molto ma molto Refn. Se vi aspettate un nuovo cult totale come era stato Drive, resterete inevitabilmente delusi. Anche chi ha apprezzato questo suo ultimo sforzo, non può considerarlo al livello del suo illustre predecessore. Gli manca qualcosa. Gli manca la stessa forza emotiva che guidava Drive. Qui il danese è ritornato alla sua glaciale freddezza abituale. In compenso, dentro Solo Dio perdona ci si può ritrovare tutto il suo cinema. Come nella trilogia di Pusher, abbiamo di nuovo a che fare con uno spacciatore (l’attore feticcio di Refn, Ryan Gosling), sebbene la sua professione venga solamente menzionata a parole ma non esercitata nei fatti. Come nella trilogia che ha lanciato il regista, anche qui abbiamo poi una situazione famigliare particolare e intricata. Il fratello di Ryan Gosling non può essere certo definito una personcina a modo e, dopo aver stuprato e ucciso una ragazzina di 16 anni, viene a sua volta brutalmente fatto fuori dal padre della ragazza, con la complicità di un agente di polizia (l’inquietante e impronunciabile Vithaya Pansringarm).
A questo punto, arriva in città, ovvero Bangkok in Thailandia, la madre dei due ragazzi, una idolesca Kristin Scott Thomas. È lei il personaggio più loquace di un film altrimenti quasi muto ed è lei a tirare fuori le battute più divertenti di un film violento, durissimo, ma che a sorpresa in alcuni momenti sa persino far ridere. Ed è lei a gridare vendetta per la morte del figlio Billy (Tom Burke).

Ryan Gosling: “Billy ha stuprato e ucciso una ragazzina di 16 anni.”
Kristin Scott Thomas: “Avrà avuto le sue ragioni.”

Solo Dio perdona. Non è vero. Anche Ryan Gosling era pronto a perdonare la morte del fratello, certo non un santo, per mano del padre della ragazza uccisa. Tutti gli altri personaggi della pellicola invece tengono fede al titolo e di perdonare non ne vogliono sapere, tanto da trasformare la vicenda in una faida infinita, per una delle più sanguinarie rassegne vendicative viste su schermo dai tempi del doppio volume di Kill Bill e della trilogia della vendetta di Park Chan-wook.

"Uh, mi sono spezzato un'unghia. Urge manicure im-me-dia-ta-men-te!"
Oltre a questo gioco al massacro, c’è qualcos’altro?
Eh, insomma. Refn ha dipinto la sua pellicola visivamente più bella, Drive escluso, ma a livello di contenuti e di profondità nella costruzione dei personaggi, la sceneggiatura mostra qualche lacuna. Siamo alle solite. Il danese a livello di regia è impeccabile, non gli si può dire niente, come autore di script invece ha ancora ampi margini di miglioramento. Niente che meriti come punizione l’amputazione delle mani, come avviene nel film, però poteva azzardare anche qualcosa in più sulle psicologie dei suoi protagonisti. Il personaggio di Ryan Gosling, in particolare, ci viene mostrato qua e là con qualche sprazzo di umanità, subito dopo negato, cosa che impedisce un vero avvicinamento empatico come invece capitava con l’autista quasi autistico Driver di Drive, probabilmente il più umano, seppure a suo modo, tra tutti i personaggi dell’universo refniano (che poi si dirà refniano o refnaniano?).

Spettacolare senza riserve è invece Kristin Scott Thomas, più sexy e sboccata che mai, una MILFona con i controcazzi che illumina il film e che avrebbe meritato uno spazio ulteriore. Refn però gioca a fare il bastardo, proprio come il personaggio interpretato da Ryan Gosling. Ci fa intravedere attimi di poetica violenza, di brutale bellezza e poi, poi tira indietro la mano. Quando il film sembra dover crescere, raggiungere il suo climax, si spegne. Magari sbaglio io, ma la parte finale, nonostante il suo simbolismo, tra complessi di Edipo e amputazioni mi sembra un po’ affrettata. Forse per questo che a Cannes sono piovuti tanti fischi nei confronti della pellicola, dopo gli applausi per Drive.

Un’accoglienza che ricorda quella riservata a Terrence Malick, passato dalla Palma d’Oro per The Tree of Life agli sberleffi dei critici riservati a Venezia a To the Wonder. Questo Solo Dio perdona è un po’ il To the Wonder di Refn: una pellicola che è quasi un esercizio di stile ed è molto autoreferenziale, anzi refnerenziale. Se Drive era un film indipendente, che poteva essere compreso e amato anche da chi non aveva la più pallida idea di chi Refn fosse, Solo Dio perdona appare più come un tassello che per essere decifrato in pieno va collocato all’interno della sua filmografia. Come detto prima, si ritorna dalle parti della trilogia di Pusher, ma c’è anche qualche lampo di ironia come in Bleeder, c’è la lentezza esasperante di Valhalla Rising, i corridoi, gli spazi claustrofobici e le sequenze visionarie di Fear X, le accelerazioni di ultraviolenza di Bronson e Drive.

"Fighe 'ste luci al neon, devo mettermele anche a casa mia."
Non solo un remix delle sue pellicole precedenti, comunque. Refn tenta inoltre di proporre uno stile differente, più orientaleggiante, ancor più simbolico che in passato, cosa che rende la sua decodificazione un’impresa non semplice. Si tratta di una pellicola da una parte dalla sceneggiatura semplicissima e dai dialoghi minimal quasi inesistenti, dall’altra è un film profondo e complesso, criptico e difficile, proprio come To the Wonder, e che, in maniera analoga, sa accendersi e donarci lampi di bellezza assoluti e di grande cinema, grazie anche alle atmosfere sonore costruite da un Cliff Martinez che ormai si conferma tra i compositori di musica per il cinema più in forma del momento. In aggiunta ai suoi brani, ci sono un paio di canzoni thai al karaoke, che rappresentano i momenti emotivamente più forti di un film anoressico, da un punto di vista sentimentale. Una caratteristica non nuova, all’interno del cinema di Refn. Dimenticatevi quindi la “scena dell’ascensore” di Drive. Qui al massimo potrete trovare la sequenza di una tipa che si masturba davanti a Gosling legato a una sedia. Il vertice del romanticismo di questo spietato Solo Dio perdona.

Il finale non sarà il massimo, non tutto sembra girare al meglio, mancano quei dettagli in grado di trasformarlo in un cult come Drive, l’insieme risulta persino troppo freddo, ma per il resto si tratta di una pellicola visivamente notevolissima, in grado di ritrarre una Bangkok desolata e priva di umanità. Una visione buona, a tratti persino splendida, cui si può anche perdonare qualche difettuccio. Perché non è vero che Solo Dio perdona. Anche io lo posso fare.
O forse ciò significa che io sono come Dio?
(voto 7,5/10)

Recensione pubblicata anche su Wait! Cinema, un nuovissimo blog cinematografico da me curato che vi consiglio di seguire, amare e inserire tra i vostri siti preferiti!

In più, su L'OraBlù il buon C[h]erotto ha dedicato al film un nuovo minimal poster.


Volete recuperare tutte le altre recensioni cannibali dedicate ai film di Nicolas Winding Refn?
Eccole qui:

Drive

E per adesso è tutto.
Dichiaro ufficialmente finita la Refn Week.




giovedì 30 maggio 2013

SOLO DIO PERDONA CERTI FILM




"Fatti sotto, wrestler d'un Ford!"
Che bello, è quasi estate…
O forse dovremmo dire: che brutto, è quasi estate?
Tanto il tempo quest'anno è una merda e i film che ci aspettano nelle sale nei mesi estivi non si preannunciano il massimo. La stagione cinematografica italiana corta comunque non è ancora finita, ed è pronta a tirare fuori ancora gli ultimi pezzi forti, complice il recente Festival di Cannes.
Qualcosa di buona da questa settimana cinematografica sembra allora poterne uscire, insieme a qualcosa di meno buono. Tutti i film in arrivo vi sono gentilmente (o quasi) presentati in questa come al solito pessima rubrica dai commenti miei a da quelli del mio blogger rivale numero 1, Mr. Jamesporc.

"Mannaggia! Chi lo immaginava che i wrestler adesso menano sul serio?"
Solo Dio perdona - Only God Forgives di Nicolas Winding Refn
Il consiglio di Cannibal: Nemmeno Dio perdona Ford - Not Even God Fordgives
Solo Dio perdona potrebbe essere l’incognita dell’anno. D’altra parte Refn nella sua carriera ha fatto cose splendide come Drive e altre pessime come Valhalla Rising, quindi non si può mai sapere…
I fischi e le critiche ricevute da questo film all’ultimo Cannes possono contare però fino a un certo punto, visto che in platea spesso ci sono dei criticoni invidiosi come Ford, sempre pronti a buttare giù registi che poco tempo prima osannavano. A testimoniarlo c’è ad esempio l’accoglienza ricevuta a Venezia da To the Wonder di Terrence Malick, non un capolavoro assoluto come The Tree of Life, ma comunque niente da giustificare tante opinioni negative.
L’impressione, anche ascoltando la colonna sonora, è che Solo Dio perdona ce l’avrà dura a diventare un nuovo cult totale ai livelli di Drive, però le premesse per una visione notevole ci sono tutte. Se poi Refn & Gosling a questo giro non si sono ripetuti, Dio possa perdonarli. E possa anche perdonare Ford per tutte le castronerie che quotidianamente scrive.
O meglio ancora, lui può anche non perdonarlo, che ci godrei a vederlo bruciare tra le fiamme dell’Inferno buahahah!
Il consiglio di Ford: meglio regnare all'Inferno, che servire in Paradiso.
Refn, come tutti voi ormai sapete, è uno dei protetti fordiani più protetti degli ultimi anni. Dalla trilogia di Pusher a Bronson, da Valhalla rising al meraviglioso Drive, i suoi film sono riusciti tutti a ritagliarsi uno spazio importante nel cuore del sottoscritto.
Purtroppo quest'ultimo Festival di Cannes, che almeno sulla carta doveva vedere la consacrazione definitiva dell'autore danese, ha invece segnato, a quanto pare, un passo indietro con un film giudicato da molti tronfio e spocchioso, una sorta di manifesto del radicalchicchismo in pieno stile Cannibal, ovvero il peggiore.
"Un'altra vittima innocente della furia di Ford...
NOOOOOOOOOOO!"
Io cercherò di schiaffarmelo il giorno dell'uscita senza farmi influenzare, e spero davvero di non trovarmi ad essere costretto a bottigliare perfino uno dei nomi di punta della mia scuderia.

Una notte da leoni 3 di Todd Phillips
Il consiglio di Cannibal: ormai stanno diventando più notti da coglioni
Una notte da leoni era un film divertente, che gasava, che faceva venire una gran voglia di andare a Las Vegas. Il sequel era una robetta che riciclava l’originale, non proponendo manco mezza idea nuova. In pratica, un film del tutto inutile. Ahimé, questo terzo capitolo rischia di ripetere il secondo che ripeteva il primo. In pratica, si preannunciano sbadigli più che risate. Tranne per gli amanti delle copie anziché degli originali come Ford, lo Zucchero Sugar Fordaciari della blogosfera. LOL
Il consiglio di Ford: Vecchio cowboy leone, giovane coniglio coglione.
Personalmente, al brand di Una notte da leoni io voglio bene.
Sarà che il mio addio al celibato è stato piuttosto tumultuoso, sarà che come idea di film da riposo di neuroni funziona, ma il lavoro di Todd Phillips è riuscito a divertirmi da matti in entrambi i suoi capitoli, nonostante il secondo fosse chiaramente una copia sputata del primo.
Il trailer del terzo, poi, è riuscito subito a riportarmi sui binari di follia che, a volte, finiscono per caratterizzare certe serate passate con gli amici a meno che non siate il Cannibale, che fin troppo spesso e volentieri dedica le nottate a chiudersi ancora più a chiave nella sua cameretta sperando che un bel principe venga a prenderlo neanche fosse un novello Raperonzolo.

"Vediamo se con questo riesco a fermarti, dannato Ford..."
Akira di Katsuhiro Otomo
Il consiglio di Cannibal: aaaaah, aaah kiiira, sorriderò se non a Ford?
Akira è una bella botta. M’ha fatto esplodere la testa come poche altre visioni.
Un film notevole, ricco di spunti, visivamente grandioso. Io però non c’ho capito una mazza. Attendo quindi che Ford me lo spieghi per filo e per segno, sempre se è sopravvissuto alla visione. Cosa su cui non scommetterei.
Ancora una volta, vivi complimenti alla prontissima distribuzione italiana, che fa arrivare questo film del 1987 in sala ad appena 26 anni di distanza. Forse perché è questo il tempo che ci va per riuscire a comprendere in pieno Akira…



"No, non ce la faccio, è più grosso di The Rock!"
Il consiglio di Ford: Bottigliate a-ki? A quel bimbominkia di Cannibal Kid-ra(ck)!
Non spendo troppe parole per presentare quello che è uno dei cult dell'animazione e ancor prima del fumetto giapponese di tutti i tempi, film splendido che ha fatto la storia del genere e che inspiegabilmente viene distribuito in Italia dopo aver già conosciuto almeno un paio di edizioni in dvd e bluray.
L'unica cosa che posso affermare con certezza è che se ancora dovesse mancare alla vostra "collezione", una visione è praticamente obbligatoria, considerato che, insieme a Ghost in the shell, si potrebbe considerare il Blade runner del manga. E se volete un secondo consiglio, recuperate anche il fumetto, ancora più sconvolgente, ricco e profondo.

Mrs. Jane Ford mentre scrive il suo nuovo post.
Tutti pazzi per Rose di Régis Roinsard
Il consiglio di Cannibal: Ford è pazzo, ma nessuno è pazzo per lui
Uh, una commedia francese con un ottimo cast ambientata negli anni ’50! Questo sembra un film davvero caruccio. Una pellicola vintage e leggera di quelle che il nostro cinema si può solo sognare.
Mi sa tanto di possibile sorpresa della settimana. Alla faccia di Ford e delle sue schifezze da tamarro di periferia come Fast & Furious 600!
Il consiglio di Ford: Peppa Kid è ormai pazzo di me!
Considerato che, di recente, Ozon ha riportato molto in alto le quotazioni del Cinema d'oltralpe - non che ce ne fosse bisogno -, questo film potrebbe anche risultare abbastanza interessante, divenendo, di fatto, la sorpresa della settimana, l'outsider di lusso che non ti aspetti.
Quello che mi aspetto, invece, sono le consuete sparate prive di senso del mio antagonista, che se non fosse per Gatsby e pochi altri titoli così grandi da metterlo d'accordo con il sottoscritto sarebbe già stato bandito dal mondo dei bloggers cinematografici.

"Dai, cantiamo 'sta canzone di Justin Bieber, così facciamo contento Ford.
E pure Cannibal."
Benvenuti a Saint Tropez di Danièle Thompson
Il consiglio di Cannibal: a Saint Tropez, la gente si chiede perché, Ford balla il twist, portando un vestito in lamè
Per un film francese promettente come Tutti pazzi per Rose, ecco arrivarcene un altro che mi attira decisamente meno. Mi ispira comunque più delle classiche commedie italiane medie, però potrebbe essere un mezzo cinepanettone d’Oltralpe piuttosto evitabile. Non evitabile quanto il blog WhiteRussian, ma comunque piuttosto evitabile.
Il consiglio di Ford: Saint Tropez mi pare il posto giusto dove spedire in vacanza il Cannibale. Io, invece, me ne vado a Cannes, con tutti quelli che di Cinema se ne intendono.
Filmetto transalpino inutile sfruttato come riempitivo neanche fosse la classica commedia di pessima fattura made in Italy che mi guarderò bene dal recuperare, e che in un periodo piuttosto impegnato come quello di ogni genitore per tutta la vita finisce per risultare solo ed esclusivamente un furto di tempo ad altre esperienze decisamente più interessanti da fare nel corso della propria vita.
Meglio, dunque, che a sciropparselo sia il Cannibale, che tanto da fare non ha niente di particolare, se non andare su Youtube a guardarsi tutti i video degli One Direction.

"Al termine della conferenza non ci sarà nessun banchetto, mi spiace.
Slow food o non slow food, s'è magnato tutto Ford..."
Slow Food Story di Stefano Sardo
Il consiglio di Cannibal: I don’t eat Slow Food
Viva il fast food, abbasso lo slow food!
E abbasso ancora di più i documentari sullo slow food!
E abbasso ancora e ancora di più quel lentone di Mr. Slow Ford!
Il consiglio di Ford: slow che!?
Io mangio, parecchio.
Normalmente primo, secondo, formaggio, verdura, frutta, noci, gelato e alcolico.
Di slow non c'è nulla, dalle mie parti, se non la calma che mi prendo per gustare ogni portata. Di food, invece, parecchio.
Dunque credo che salterò questo film e mi dedicherò ad una bella cena corposa.

"Dio ti benedica, Ford. Sei il mio blogger preferito!"
Una notte agli Studios di Claudio Insegno
Il consiglio di Cannibal: meglio una notte all’Inferno con Ford
Questo film viene promosso come il primo fantasy italiano in 3D, cosa che da sola basterebbe per scappare a gambe levate, manco ci si trovasse alla presenza di Ford ignudo. Guardando poi il trailer, si viene presi da quegli sconforti esistenziali che ti fanno chiedere: “Peeerché? Cosa ho fatto di male, per meritarmi questo?”.
Più che una pellicola cinematografica, sembra una webserie di quelle amatoriali, molto amatoriali, di quelle che Ford con il suo Stupid Phone, volevo dire Smart Phone, mi sa che gira filmini migliori…
Il consiglio di Ford: una notte lontano dal Cinema.
Per favore, non provate neppure a guardare il trailer di questo film.
Dico davvero.
Non lo augurerei neppure al Cannibale.

"Li abbiamo letti proprio tutti, i necrologi,
ma il nome di James Ford non si trova. Che tristezza!"
Ti ho cercata in tutti i necrologi di Giancarlo Giannini
Il consiglio di Cannibal: ti ho cercato in tutti i necrologi, Ford, ma mannaggia non ti ho ancora trovato
Giancarlo Giannini è un buon attore, un grande professionista, uno dei nostri interpreti più apprezzati e ricercati all’estero (forse anche dall’Interpol), non lo metto in dubbio. A me personalmente però non ha mai entusiasmato. Adesso torna a fare il regista per la seconda volta, a 26 anni dal suo esordio. Che tutto questo tempo l’abbia passato anche lui a meditare sul significato di Akira?
Può darsi, quello che è certo è che il suo film mi ispira tanto quanto leggere i necrologi. Cosa che ho cominciato a fare, guarda caso, da quando conosco Ford. Per ora purtroppo senza avere soddisfazioni…
Il consiglio di Ford: meglio leggere i necrologi, che dedicarsi al Cinema italiano!
Ad ogni settimana che passa, mi pare che la nostra(na) settima arte si stia scavando la fossa da sola neanche se la godesse, chiusa nella bara, più della Sposa in Kill Bill.
Come se non bastasse, a buttare qualche badilata di terra in più pensa perfino un professionista come Giancarlo Giannini.
Stiamo sprofondando così tanto che a breve, forse, proporranno perfino a me e Peppa di girare un film insieme.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com