Mister Lonely
(UK, Francia, Irlanda, USA 2007)
Regia: Harmony Korine
Cast: Diego Luna, Samantha Morton, Denis Lavant, Werner Herzog, Leos Carax, James Fox, Richard Strange, Melita Morgan, Joseph Morgan, Rachel Korine, Jason Pennycooke, Michael-Joel David Stuart, Anita Pallenberg, David Blaine
Genere: sosia
Se ti piace guarda anche: Gummo, Thumbsucker, I Tenenbaum, The Devil’s Double
Mister Lonely è un film su Michael Jackson e su Marilyn Monroe.
Per quale motivo allora non ne hanno parlato tutti i telegiornali, persino il TG5 dove il cinema trova spazio solo se avviene una sparatoria o se un film incassa almeno 3 fantastiliardi di euro o se devono fare una marketta su qualche pellicola con protagonista un comico di Zelig?
Perché vi ho mentito. Non è che sia proprio un film su Michael Jackson e Marilyn Monroe. È un film sui sosia di Michael Jackson e Marilyn Monroe, così come come personaggi secondari appaiono i sosia di tutta una serie di altri personaggi famosi, da Charlie Chaplin a Sammy Davis Jr.. Ebbene sì, anche Sammy Davis Jr. è considerabile un personaggio famoso!
E poi ancora ci sono il Papa, la regina Elisabetta, Shirley Temple, James Dean, Abraham Lincoln (in versione non ammazzavampiri), i 3 Stooges (i comici, non la band di Iggy Pop), Madonna (la cantante, non la star religiosa), Cappuccetto rosso (non di sangue) e un bambino afro con una testa di capelli così che è il sosia non di qualche VIP, ma di un pollo. Eh sì, si crede di essere un pollo.
E poi ancora ci sono il Papa, la regina Elisabetta, Shirley Temple, James Dean, Abraham Lincoln (in versione non ammazzavampiri), i 3 Stooges (i comici, non la band di Iggy Pop), Madonna (la cantante, non la star religiosa), Cappuccetto rosso (non di sangue) e un bambino afro con una testa di capelli così che è il sosia non di qualche VIP, ma di un pollo. Eh sì, si crede di essere un pollo.
Se non lo avevate ancora intuito, Mister Lonely è un film strano. Parecchio. Uno di quelli di cui al TG5 non parleranno mai, a meno che non facciano un servizio sui sosia. Ma neanche.
Se non ci credete che è così strano, rilancio dicendovi che dietro la macchina da presa siede un certo Harmony Korine, il regista di Gummo nonché sceneggiatore di Kids e Ken Park. Un grandissimo. Sia un grandissimo talento, che un grandissimo fuori di testa. Sarà interessante vederlo proprio oggi in concorso alla mostra del cinema di Venezia, con il suo brand new Spring Breakers, protagoniste le starlette Vanessa Hudgens, Ashley Benson e Selena Gomez in versione super zoccole.
Da un regista del genere non ci si può aspettare dunque qualcosa di normale. E infatti questo Mister Lonely non lo è. Eppure una briciola di normalità la mantiene, la struttura narrativa è piuttosto ordinata (attenzione: non ho detto ordinaria), divisa addirittura in capitoli con titoli di pezzi di Michael Jackson (Man in the Mirror, Beat It, Thriller e You Are Not Alone) e gli elementi visionari sono piuttosto pochi e tenuti a bada.
Korine ha cercato dunque di dare armonia alla storia. Storia che è quella di un sosia spagnolo di Michael Jackson che vive a Parigi dove non conosce nessuno e si barcamena come può in modo da sbarcare il lunario esibendosi per gli occhi distratti dei passanti spilorci, oppure andando come guest-star negli ospizi come ospitone musicale. All’incirca fa la vita attuale di Gigi D’Alessio, oppure quella di Silvio Berlusconi prima che diventasse misteriosamente e mostruosamente ricco.
La sua vita subirà però una svolta quando incontrerà non Bettino Craxi, bensì Marilyn Monroe. O meglio, una sosia di Marilyn Monroe. Lei lo convincerà ad andare a vivere in una comune per sosia di VIPS, insieme ai personaggi citati sopra, tra cui Charlot che è suo marito e la giovane Shirley Temple che è sua figlia. Nonostante sia già sposata, tra lei e Michael o meglio il sosia di Michael qualche scintilla romantica ci sarà, ma…
Il resto scopritelo da soli. Anche perché non ci credo di non avervi incuriosito a vederlo almeno un pochino, almeno un pochettino-ino-ino-ino-ino.
Non siete ancora convinti? E allora aggiungo anche due parole sull’ispirato cast: Diego Luna è parecchio credibile non come Michael Jackson ma come sosia di Michael Jackson. Idem per Samantha Morton come Marilyn wannabe.
Samantha Morton che - c'è anche bisogno di dirlo? - è un’attrice strepitosa. Vi sfido a citarmi un film in cui sia apparsa, anche solo in un piccolo ruolo, e non abbia fatto la sua grandiosa figura. Minority Report, Synecdoche New York, Control, In America, Oltre le regole - The Messenger, Codice 46, L’amore fatale, etc… Non è glamour, è un tipo ma non è una strafiga, non ha fatto blockbuster commerciali, epperò è un’attrice che meriterebbe molta più popolarità e molti più riconoscimenti.
Samantha Morton che - c'è anche bisogno di dirlo? - è un’attrice strepitosa. Vi sfido a citarmi un film in cui sia apparsa, anche solo in un piccolo ruolo, e non abbia fatto la sua grandiosa figura. Minority Report, Synecdoche New York, Control, In America, Oltre le regole - The Messenger, Codice 46, L’amore fatale, etc… Non è glamour, è un tipo ma non è una strafiga, non ha fatto blockbuster commerciali, epperò è un’attrice che meriterebbe molta più popolarità e molti più riconoscimenti.
Come sosia di James Dean appare poi Joseph Morgan, ovvero Klaus di The Vampire Diaries e un paio di ruoli sono affidati anche ai registi Warner Herzog e Leos Carax, qui in versione attori.
Io i sosia personalmente non li capisco. Per quanto mi riguarda, è meglio essere un magari pessimo originale, che essere anche la copia migliore del mondo di qualcun altro. Ma questa è una riflessione complessa, come vedremo anche in occasione del film Copia conforme.
In ogni caso, Mister Lonely non è un film solo sul mondo dei sosia. Tira fuori anche un discorso religioso non male, sebbene inserito un pochino a casaccio attraverso una misteriosa storia di suore, ed è inoltre una pellicola, come si può intuire dal titolo, sul sentirsi soli in questo mondo e sul volersi attaccare a qualcosa per esserlo meno. Può essere la Fede (non Emilio), può essere un personaggio famoso cui guardare come modello di riferimento (non Emilio Fede, possibilmente), può essere una comunità di persone come noi cui unirci (ed è meglio che non siano persone come Emilio Fede). Ma, alla fine, soprattutto, Mister Lonely è una pellicola sul trovare se stessi. Sulla scelta tra essere una copia o essere un originale.
(voto 7/10)