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martedì 17 giugno 2014

SOTTO UNA BUONA STELLA, LA GRANDE BELLEZZA DE VERDONE





Sotto una buona stella
(Italia 2014)
Regia: Carlo Verdone
Sceneggiatura: Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Gabriele Pignotta, Maruska Albertazzi
Cast: Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio, Simon Blackhall, Alex Infascelli
Genere: merdino verdino
Se ti piace guarda anche: Io, loro e Lara, Posti in piedi in paradiso

Io non ce la faccio a volergli male, al Carletto Verdone. E sì che il suo ultimo film avrebbe tutte le carte in regola per farmi girare le palle alla grande. È buonista. Ha un finale terrificante. È corredato da un’insopportabile, continua e moralistica voce fuori campo. È girato male. Proprio male. Non che Verdone sia mai stato un fenomeno dietro la macchina da presa, ma qui siamo a livelli da fiction Rai o Mediaset. Idem per quanto riguarda la recitazione. Tea Falco, già ammirata nel caruccio Io e te di Bernardo Bertolucci, è tanto bella quanto incapace di esprimere emozioni che non siano quelle di un generale scazzo e disprezzo nei confronti dell’umanità tutta. E mi piace, per questo. Vorrei fosse la madre dei miei figli, per questo. Però recitare anche no, eh. Lorenzo Richelmy, qui alle prese con uno stereotipatissimo ruolo da tormentato ggiovane che si crede un artistone quando invece canta delle canzoncine degne di Matteo Branciamore, è la versione al maschile della Falco. Anche lui costantemente scazzato. A risollevare il tutto ci pensa allora l’arrivo di Paola Cortellesi, non fenomenale, la sua recitazione è molto da scenetta di Mai dire gol più che cinematografica, ma se non altro il suo personaggio contribuisce a rianimare la situazione.

"Ma la smetti di suonare 'ste canzoncine demmerda? Sei peggio di Alex Britti!"
La prima parte del film fa davvero temere il peggio. Carlo Verdone è alle prese con il suo solito ruolo da divorziato che frequenta una donna più giovane, ovviamente molto superficiale, e una volta che la sua ex moglie muore e lui resta a spasso senza un lavoro, visto che il suo capo ha fatto dei truschini loschi perché in Italia tutti fanno truschini loschi tranne Verdone, si ritrova a vivere con i suoi figli, che ovviamente non aveva mai cagato prima. Il classico Verdone alle prese con il tema della crisi economica, roba già vista nei suoi precedenti Io, loro e Lara e Posti in piedi in Paradiso, con la differenza che nel primo doveva vivere con quella zoccola di Laura Chiatti… cioè intendevo dire Lara, nel secondo conviveva con un paio di suoi coetanei, mentre qui con i figli e pure con la nipotina. Questo fino al citato arrivo della Cortellesi che, tra una parlata rumena e le sue faccette buffe, riesce a regalare qualche momento simpatico a una pellicola fino ad allora piuttosto deprimente per essere una commedia. Da qui in poi tutto procede sempre in maniera prevedibile, ovvia love story tra Verdone e la Cortellesi compresa, ma se non altro si ride qua e là. Niente risate fragorose, per carità, eppure io a guardare le gag del Carletto, per quanto abusate e in odore di deja vu, non ce la faccio a trattenere il sorriso.
Di alcuni siparietti pseudo comici avrei comunque fatto volentieri a meno persino io. Ad esempio la scena dei finti orgasmi, che sembra una versione poraccia di Harry ti presento Sally. Oppure la scena del pitone, che pare giusto un pretesto per dare un lavoro al povero Alex Infascelli, enfant prodige del cinema pulp italiano a inizio anni Duemila (di cui però stranamente non ho mai visto alcun film), negli ultimi tempi caduto in disgrazia e finito a fare il cameriere. Non che sia una disgrazia fare il cameriere, però diciamo che partecipare alla notte degli Oscar come è riuscito a fare quest'anno il Carletto è un’altra cosa.

"Se il prossimo film va male, c'ho un futuro a Ballando con le stelle assicurato."
Se la componente comica funziona a corrente alternata, con tanti blackout e qualche raro momento di luce, la parte più interessante è rappresentata dalla visione di Verdone di Roma e più in generale dell’Italia attuale. Anche in questo caso le buone intenzioni del regista, attore e sceneggiatore restano appunto intenzioni e il suo pensiero viene snocciolato attraverso un uso eccessivo della voce off, con cui il Carletto esprime in maniera banale una serie di concetti ampiamente noti. Noti, ma che comunque non fa male ribadire, come il fatto che i giovani d’oggi, per quanto creativi, non riescano a trovare spazio in un paese per vecchi e siano costretti a fuggire via. Per colpa proprio della generazione del regista, che se ne assume le responsabilità.
A tratti questo Sotto una buona stella sembra quasi una versione verdoniana de La grande bellezza, peccato che Verdone all’amico Paolo Sorrentino non abbia rubato manco mezza ripresa decente. In mezzo al rapporto padre/figli e alla storiella d’amicizia/amore con la Cortellesi, Verdone infila qualche critica ai radical-chic de Roma, tra un’audizione musicale grottesca e una lettura di poesie che sembra una scena scartata proprio da La grande bellezza. I link con il film di Sorrentino finiscono qui e per il resto tutto procede in maniera liscia, senza scossoni.
Verdone è allora lontano dai suoi film migliori, la brillantezza di un tempo è giusto un ricordo, ormai più che un Verdone è diventato un Verdino (non ho detto Merdino), ma se non altro Sotto una buona stella mi ha lasciato un’impressione migliore rispetto al precedente Posti in piedi in paradiso.
Detto diversamente: Sotto una buona stella è un film demmerda, però non mi è dispiaciuto. Sarà perché io proprio nun gna faccio a odià er Carlè, li mortacci sua!
(voto 5,5/10)

giovedì 13 febbraio 2014

MONUMENTS MOVIES




Giorgione Clooney VS Carletto Verdone. Chi vincerà la sfida di questo weekend cinematografico?
Al box-office dovrebbe spuntarla Verdone. Come qualità, io punterei invece più su quell’americano del lago di Como.
E poi, che altro c’è?
Scopritelo attraverso questo nuovo entusiasmante appuntamento della rubrica sulle uscite nei cinema italiani offerto gentilmente dal sottoscritto Cannibal Kid e dal mio eterno rivale MrJamesFord.

"Casa Ford in quanto a vecchio ciarpame regala sempre soddisfazioni."
"Va lì quanti VHS di Van Damme!"
Monuments Men di George Clooney
Il consiglio di Cannibal: un monumento a Ford? Ok, però fatelo a Chernobyl.
Vedo il trailer di questo film e non può che venirmi in mente Bastardi senza gloria. Una vicenda particolare ambientata durante la seconda guerra mondiale ma condotta con un tocco ironico… Il risultato finale poi probabilmente non c’entrerà un granché, però boh, è quello che mi ricorda. E George Clooney, per quanto abbia dimostrato di saperci fare forse più dietro la macchina da presa che davanti, un po’ come Ben Affleck, non è Quentin Tarantino. Quindi questa pellicola potrebbe risultare interessante, la storia che racconta di un gruppo di storici d’arte impegnati a mettere in salvo le opere dai nazi lo è parecchio, però sul fatto che possa essere memorabile o davvero differente da altre ambientate nel periodo della World War II, questo è tutto da vedere…
In attesa della prossima Blog War tra me e MrJamesFord comunque potrebbe risultare un buon passatempo.
Il consiglio di Ford: un monumento al Cannibale? Certo, alla memoria!
Clooney ha già dimostrato in più di un'occasione di saperci fare - e parecchio - dietro la macchina da presa.
Onestamente, questo Monuments men mi pare però più un divertissement del Giorgione con gli amici, piuttosto che un tentativo di andare a fondo come fu per Le idi di marzo.
Comunque un film che sulla carta si presenta come uno dei più interessanti del periodo, e la prima scelta della settimana.
Peppa Kid, invece, resta sempre l'ultima. Spiaggia.

"Dopo Fazio mi vuole intervistare Ford? Ahia!"
Sotto una buona stella di Carlo Verdone
Il consiglio di Cannibal: sia questo film che Ford mi sembrano nati sotto una cattiva stella
Ho visto il trailer e ho visto la presentazione fatta da Carletto Fordone a Che tempo che fa, aspettando la deludentissima intervista a David Lynch. In pratica, alla faccia degli spoiler, penso di sapere già tutto quello che capita nel film completo e devo dire che non mi attira per nulla. A me Verdone piace, mi sta simpatico, le sue pellicole oltre a farmi ridere mi mettono anche addosso un piacevole senso di malinconia, però questo Sotto una buona stella mi pare una variante del suo già poco riuscito ultimo lavoro, Posti in piedi in Paradiso. In quello Carletto per via delle crisi si trovava a convivere con altri due uomini divorziati come lui, questa volta è un divorziato che si trova a convivere con i suoi due figli ventenni e si ritrova come vicina Paola Cortellesi. La solita commediola del Verdone recente cui prima o poi magari darò uno sguardo, ma, nonostante l’apparizione ne La grande bellezza, i bei tempi come regista e autore per lui sembrano un lontano ricordo. Un po’ come per Ford, ancora e per sempre nostalgicamente attaccato ai suoi adorati anni ’80.
Il consiglio di Ford: Cannibal dev'essere nato sotto una buona stella, se ancora non è stato malmenato da qualcuno!
Verdone, che ho sempre reputato simpatico ed interessante - soprattutto nei primi dieci anni della sua carriera da regista - ultimamente pare aver segnato un po’ il passo, di fatto rientrando nella categoria di quegli autori che, giunti ad un certo punto del loro percorso, cominciano a citarsi e ripetersi allo sfinimento.
Onestamente non credo lo vedrò, preferendo concentrarmi sulla rivalità con il Cannibale da ricostruire dopo un gennaio da horror, terribile quasi quanto l'intervista Fazio/Verdone a Lynch.

"Eccomi Ford, sono il tuo Principe Azzurro. E sono pure in sella a uno Stallone..."
Storia d’inverno di Akiva Goldsman
Il consiglio di Cannibal: se la dovrà vedere con la storia d’inferno, quella di Ford
Film fiabesco/natalizio arrivato clamorosamente fuori tempo massimo, rischia di essere l’ennesimo flop per Colin Farrell, attore di belle speranze negli ultimi anni sempre più deluse. Considerando pure l’apparizione del sempre più bollito Russell Crowe e un trailer che fa cascare le palle e preannuncia un melodrammone strappalacrime d’altri tempi, mi sa che mi terrò alla larga. Vorrei tenermi alla larga anche da Ford, ma lui è sempre così appiccicoso e vuole starmi vicino vicino… uahahah
Il consiglio di Ford: l'inverno lasciamolo alle spalle, e pensiamo alla primavera.
Filmaccio che si preannuncia come uno dei peggiori clichè hollywoodiani degli ultimi anni, e che in una settimana dalle poche uscite come questa finisce per essere semplicemente l'ennesimo titolo da accantonare in vista di recuperi - e weekend - cinematograficamente più soddisfacenti.
La fiaba d'inverno di Peppa Kid, invece, non sarà così zuccherosa: specie se si deciderà ad incontrarmi. Ahahahahah!

"Chi è morto?"
"MrJamesFord."
"Ma allora che state a piangere? Let's have a party, bitches!"
Vijay – Il mio amico indiano di Sam Garbarski
Il consiglio di Cannibal: Ford – Il mio nemico anziano
Dal Belgio una commedia dal sapore internazionale che nel cast vanta persino Patricia Arquette. Dal trailer sembra una cacchiatina, ma chissà, il film completo potrebbe anche essere peggio. Come il blog WhiteRussian: leggi un post è sembra una cacchiatina, poi leggi pure gli altri e ti rendi conto che è una gigantesca cacchiatona!
Il consiglio di Ford: Cannibal - Il mio antistress umano
Pellicola riempitiva di provenienza europea che potrebbe perfino sorprendere in positivo ma che lascerò in seconda fila più che volentieri, un po’ come i consigli del mio rivale, provato da un periodo decisamente spento della nostra perenne lotta.
Sarà bene cominciare a pensare ad una nuova Blog War, altrimenti in settimane come questa si rischia di annoiarsi troppo!

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