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giovedì 10 marzo 2022

Madre: il titolo non è il massimo dell'originalità, il film invece lo è





Madre

Madre di Dio, che film!

Tutto è partito quando ha parlato di Lasciarsi un giorno a Roma, romcom con Edoardo Leo e la spagnola Marta Nieto. Anziché commentare questo film, la gente mi ha consigliato di recuperare Madre, una precedente pellicola con protagonista Marta Nieto.

lunedì 22 luglio 2019

Pedro Almodolor y Gloria





Dolor y Gloria
Regia: Pedro Almodóvar
Cast: Antonio Banderas, Penélope Cruz, Asier Etxeandía, Leonardo Sbaraglia, Asier Flores, César Vicente, Cecilia Roth, Rosalía


Un bel film, finalmente! Era da un po' di tempo che non mi capitava di vederne uno. Magari è colpa mia. Non ho visto quelli giusti e a dirla tutta di recente, e non solo di recente, ho prestato più attenzione alle serie che non alle pellicole. O magari negli ultimi mesi non è che siano usciti tutti questi film clamorosi. Dolor y Gloria non è che sia un film clamoroso. È semplice. È naturale. È personale. È proprio in questa sua apparente semplicità che sta la sua forza. Pedro Almodóvar non punta agli effetti speciali, cosa che d'altra parte non ha mai fatto, ma nemmeno a trucchi, maschere o travestimenti. Il regista spagnolo si mette a nudo con un coraggio che sbalordisce, soprattutto per uno che, se è davvero come il suo alter-ego cinematografico Antonio Banderas in questo film, soffre di attacchi di panico e di ansia.

martedì 3 aprile 2018

House of cart





La casa de papel - La casa di carta
(serie tv, stagione 1)
Network spagnolo: Antena 3
Network internazionale: Netflix
Creata da: Álex Pina
Cast: Álvaro Morte, Úrsula Corberó, Miguel Herrán, Pedro Alonso, Alba Flores, Paco Tous, Jaime Lorente, Darko Peric, Roberto García, Fernando Soto, Enrique Arce, Esther Acebo, María Pedraza 



C'è una serie spagnola che mi ha rubato il cuore. Se llama La casa de papel. Si chiama La casa di carta e parla di una rapina. O meglio, della rapina del secolo. La danno su Netflix. In realtà non è una produzione Netflix. Netflix l'ha rubata ad Antena 3, la rete che l'ha trasmessa in patria, e l'ha distribuita a livello internazionale, prendendosi qualche libertà, tipo dividere gli episodi della durata originale di 70 minuti in due parti. I ladri d'altra parte non è che si fanno troppi problemi a rielaborare ciò che rubano. Anche quella è un'arte.

venerdì 7 ottobre 2016

Romeo y Julieta






Cara Antía,

come va la vita, tutto bene?
Non è la classica domanda di circostanza, lo voglio sapere davvero. Sai com'è, è un “pochino” che non ci sentiamo. Quanti anni sono passati? Tredici?
Certo che ogni tanto potresti anche farmi una telefonata. Oppure mandarmi un messaggino su WhatsApp, che tanto non ti costa mica niente. Non devi scrivermi chissà che cosa. Basta che mi mandi un emoji scema e io sono contento.

mercoledì 6 aprile 2016

Desconocido - Una telefonata più fastidiosa di quelle dei call center





Desconocido - Resa dei conti
(Spagna 2015)
Titolo originale: El desconocido
Regia: Dani de la Torre
Sceneggiatura: Alberto Marini
Cast: Luis Tosar, Paula del Río, Marco Sanz, Goya Toledo, Elvira Mínguez, Javier Gutiérrez
Genere: telefonico ma non telefonato
Se ti piace guarda anche: Speed, Getaway, The Call, Phone Booth - In linea con l'assassino


DRIN

DRIIIN

DRIIIIIIN

DRIIIIIIIIIIIIIIN

E RISPONDI, CAZZO!

martedì 8 dicembre 2015

La isla (poco) bonita





La isla mínima
(Spagna 2014)
Regia: Alberto Rodríguez
Sceneggiatura: Rafael Cobos, Alberto Rodríguez
Cast: Raúl Arévalo, Javier Gutiérrez, Jesús Castro, Salva Reina, Nerea Barros, Jesús Ortiz, María Varod, Jesús Carroza, Antonio de la Torre, Perico Cervantes
Genere: amarillo
Se ti piace guarda anche: True Detective, Broadchurch, Il segreto dei suoi occhi, La vita è facile ad occhi chiusi

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Così diceva Agatha Christie. O così almeno dice Google, visto che io devo ammettere di non aver mai letto niente di Agatha Christie. A parte questa frase.
Prima di guardare La isla mínima, ho allora cercato degli indizi. Degli indizi per capire se poteva essere un grande film, una specie di versione cinematografica di True Detective, o se non altro una visione degna di... visione. Il primo indizio che ho trovato pareva piuttosto confortante. La isla mínima ha trionfato ai Goya 2015, gli Oscar spagnoli, dove si è portato a casa ben 10 premi 10, tra cui quelli di miglior film, regia, sceneggiatura, miglior attore protagonista e persino miglior colonna sonora.
Hey, un momento. Poi ho pensato che una cosa del genere era successa pure l'anno precedente con La vita è facile ad occhi chiusi, una pellicola che, nonostante il clamore suscitato in patria, a me invece non era piaciuta particolarmente. Dei Goya io quindi non mi fido. Già mi fido a mala pena dei Goi.

martedì 10 novembre 2015

La vita è facile senza stalker





La vita è facile ad occhi chiusi
(Spagna 2013)
Titolo originale: Vivir es fácil con los ojos cerrados
Regia: David Trueba
Sceneggiatura: David Trueba
Cast: Javier Cámara, Natalia de Molina, Francesc Colomer, Ramon Fontserè, Rogelio Fernández, Jorge Sanz, Ariadna Gil
Genere: on the road en el camino
Se ti piace guarda anche: Tre uomini e una gamba, Così è la vita, Little Miss Sunshine, Y tu mamá también

Help, I need somebody.
Aiuto. Ho bisogno di qualcuno che mi salvi dai film ruffiani, come questo lavoro spagnolo ambientato negli anni '60 La vita è facile ad occhi chiusi. Che non è un film brutto. Oddio, non è manco un film bello, forse giusto a occhi chiusi. La regia infatti difetta parecchio di personalità e anche a livello di fotografia non si segnala in alcun modo. Pure tenendo gli occhi chiusi però le cose non è che vadano poi tanto meglio. I dialoghi sono banalotti, lo sviluppo dell'intreccio ha un andamento prevedibile e i tre protagonisti sono tutti, chi più chi meno, parecchio detestabili.

domenica 22 giugno 2014

L’APPARTAMENTO SPAGNOLO, MI CASILLAS ES TU CASILLAS




L’appartamento spagnolo
(Francia, Spagna 2002)
Regia: Cédric Klapisch
Sceneggiatura: Cédric Klapisch
Cast: Romain Duris, Audrey Tautou, Cécile De France, Kelly Reilly, Xavier De Guillebon, Judith Godrèche, Cristina Brondo, Federico D’Anna, Barnaby Metschurat, Christian Pagh, Kevin Bishop, Irene Montalà, Iddo Goldberg, Paulina Gálvez
Genere: Erasmus
Se ti piace guarda anche: Santa Maradona, Prima dell’alba, Bambole russe, Rompicapo a New York

L’appartamento spagnolo m’ha fatto venire una gran voglia di Erasmus.
Perché non l’ho fatto, nei tempi ormai ahimè lontani di quando ero uno studente universitario di belle speranze?
Fondamentalmente per la burocrazia. Come viene mostrato in apertura di pellicola, è troppo uno sbattone dover procurarsi tutti i moduli e i documenti per potervi accedere. E se è un casino in Francia, figuriamoci in Italia.
Il protagonista del film Romain Duris, ottimo attore che io avrei scoperto con colpevole ritardo solo con il frizzante Il truffacuori, non si fa però scoraggiare da ciò e parte per un anno in Spagna, a Barcellona. La scusa è quella di completare i suoi studi alla facoltà di Economia. In realtà nel film di università ce n’è ben poca, per lasciare spazio al resto dell’esperienza espanola, soprattutto la vita con i suoi coinquilini. L’economo francese si trova a dividere la casa con una spagnola piuttosto antipatica (Cristina Brondo), con un italiano piuttosto anonimo (Federico D’Anna), con un nordico piuttosto anonimo pure lui (Christian Pagh), con un crucco piuttosto crucco (Barnaby Metschurat), con una belga piuttosto lesbica (Cécile De France in versione mora), con una inglese piuttosto anzi parecchio bona (Kelly Reilly, sempre sia lodata), cui alla fine si aggiunge pure il piuttosto stronzo ma piuttosto simpatico fratello della tipa inglese (Kevin Bishop).

Da un miscuglio di razze del genere ne sarebbe potuto uscire un bello spottone per l’Unione europea da far oggi felici Renzi e la Merkel, e un pochino lo è, sia inteso in senso positivo. Il rischio era anche quello che ne venisse fuori una pellicola ricca di stereotipi sulle varie nazioni e sulle varie culture, con tanto di battute e situazioni scontate. Ne sarebbe potuta uscire insomma benissimo una porcatona come Fuga di cervelli, l’avventura in terra inglese (anche se in realtà l’hanno chiaramente girato a Torino) di Paolo Ruffini. Per fortuna così non è. L’appartamento spagnolo non scade troppo nei cliché, sebbene alcuni personaggi come l’italiano o il tedesco rimangano molto in superficie.
La cosa che più colpisce del film è la sua freschezza, il suo tocco leggero eppure non stupido. È la perfetta fotografia dell’Erasmus generation e allo stesso tempo, nonostante abbia sul groppone già più di 10 anni, riesce ad apparire ancora parecchio attuale. Si sente forte il tocco personale, autentico del regista e sceneggiatore Cédric Klapisch, ricco di invenzioni e trovate registiche che rendono il racconto più dinamico. Merito della riuscita della pellicola va poi al variegato e multinazionale cast, a un’ottima colonna sonora che usa come leitmotiv “No Surprises” dei Radiohead e, nella scena più delirante, ubriaca con “Aerodynamic” dei Daft Punk. E soprattutto regala un finale esaltantissimo. Un vaffanculo al crescere, al prendersi delle responsabilità, a vivere una vita in ufficio. Un vaffanculo a tutto, tranne ai propri sogni.

I Selfie fino a una decina di anni fa.
Nonostante il godurioso finale sulle note di “Que viva la noche” di tali Sonia y Selena (le Paola & Chiara della Spagna), L’appartamento spagnolo è anche un film che lascia sospesi, con la voglia di saperne di più di questi personaggi, di vedere come proseguiranno le loro storie. Qualcosa di analogo a quanto capita con Prima dell’alba. Proprio come in quel caso, è un vero piacere sapere di avere davanti ancora due episodi che continueranno a raccontarci di Romain Duris, della sua lagnosa ex Audrey Tautou (che avrebbe poi ritrovato pure in Mood Indigo - La schiuma dei giorni di Michel Gondry) e dei suoi coinquilini spagnoli.
L’Erasmus finisce, la vita va avanti. Come?
Lo scopriremo presto, con i prossimi due capitoli internazionali: Bambole russe e il nuovissimo Rompicapo a New York...
(voto 8/10)

giovedì 19 giugno 2014

BRASILE 2014 – IL MONDIALE CANNIBALE, GIORNATA 8





Ieri è arrivata la seconda soddisfazione di questo Mondiale.
La prima non era stata tanto la vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra, quanto la notizia che (probabilmente) Paletta non sarà messo in campo domani con la Costa Rica. Evvai!
Quanto alla seconda soddisfazione che vi stavo dicendo è stata l’uscita di scena degli spagnoli campioni in carica che andranno a fare il loro tiki-taka, l’equivalente calcistico de La corazzata Potëmkin, a casillas propria. ¡Adios Amigos!
E con amigos intendo ¡Amigos sto cazzos!

GRUPPO B
Spagna – Cile 0 – 2


90 minuti (+ intervallo + recupero) + tardi...


Per dovere di completezza, diamo spazio anche agli altri due match di ieri, che hanno visto una travolgente Croazia e la conferma dell’Olanda.

GRUPPO B
Australia – Olanda 2 – 3


GRUPPO A
Camerun – Croazia 0 – 4


E le partitonze di oggi?
Eccole, con tanto di miei pronostici che vi consiglio di non giocare alla SNAI, visto che non ne sto beccando mezzo…

GRUPPO C
Ore 18:00
Colombia – Costa D’Avorio
Pronostico cannibale: 2 – 2

GRUPPO C
Ore 00:00
Giappone – Grecia
Pronostico cannibale: 0 – 1

GRUPPO D
Ore 21:00
Uruguay – Inghilterra

Quanto a quest’ultima partita non faccio pronostici per scaramanzia nei confronti della mia seconda squadra, la mia amata Inghilterra. In compenso, vi lascio con uno degli inni sportivi più belli mai composti, “Three Lions”, il pezzo ufficiale dell’England a Euro 96.

sabato 14 giugno 2014

BRASILE 2014 – IL MONDIALE CANNIBALE, GIORNATA 3





Ieri c’è stato un buon esordio da parte dei campioni del mondo in carica.
Un buon esordio, perché la Spagna è subito passata in vantaggio. Poi l’Olanda gliene ha ficcate 5, ma comunque la partenza è stata buona.





E ora, un po' di figa dagli spalti tutta per voi!



Okay, come non detto. Proseguiamo con i risultati delle partite di ieri. E chiudiamo un occhio sul fatto che i miei pronostici non sono stati proprio azzeccatissimi.

GRUPPO A
Messico – Camerun – 1 – 0

GRUPPO B
Spagna – Olanda 1 – 5

GRUPPO B
Cile – Australia 3 – 1

Oggi invece è la giornata dell’esordio mondiale dell’Italia contro l’Inghilterra.
Mi spiace quindi per le altre squadra, ma le trascurerò clamorosamente. Vediamo comunque in maniera rapida il programma delle partite.

GRUPPO C
Ore 18:00
Colombia – Grecia
Pronostico cannibale: 2 – 0

GRUPPO D
Ore 21:00
Uruguay – Costa Rica
Pronostico cannibale: 4 – 1

GRUPPO C
Ore 03:00
Costa D’Avorio – Giappone
Pronostico cannibale: 0 – 1

E ora, tutte le attenzioni sul big match.

GRUPPO D
Ore 24:00
Inghilterra – Italia

Inghilterra VS. Italia. Le mie due squadre preferite si scontrano. Per chi farò il tifo?
L’Italia sarebbe la risposta più ovvia. Dopo che i Negramaro sono diventati la colonna sonora ufficiale della spedizione azzurra a Brasile 2014, non sono però più tanto sicuro di tenere ancora per la nostra nazionale…



L’Inghilterra come risponde a livello musicale?
A comporre il pezzo per il mondiale “Greatest Day” era stato chiamato Gary Barlow dei Take That. Peccato che nelle scorse settimane il cantante sia stato accusato di elusione fiscale insieme ai suoi amichetti Howard Donald e Mark Owen e l’intera nazione gli abbia voltato le spalle. Quest’anno quindi per una volta l’England non avrà una canzone mondiale ufficiale. Beati loro.
Meglio niente, che i Negramaro!



Musica a parte, stasera tutti a guardare Inghilterra – Italia!
Sperando di non essere obbligati a vedere al posto della partita qualche film cecoslovacco ma con sottotitoli in tedesco consigliato dal mio sito rivale WhiteRussian.


domenica 10 novembre 2013

GLI AMANTI PASSEGGERI, L’AEREO PIU’ GAIO DEL MONDO




Gli amanti passeggeri
(Spagna 2013)
Titolo originale: Los amantes pasajeros
Regia: Pedro Almodóvar
Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
Cast: Javier Cámara, Carlos Areces, Raúl Arévalo, Lola Dueñas, Cecilia Roth, Antonio de la Torre, Hugo Silva, José María Yazpik, Blanca Suárez, Paz Vega, Miguel Ángel Silvestre, Laya Martí
Genere: volatile
Se ti piace guarda anche: L’aereo più pazzo del mondo, To Rome with Love, Selvaggi

Signori e signore, allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a un viaggio tranquillo, più o meno…
L’aereo della Peninsula partito da Madrid e diretto in Messico ha infatti un’avaria per colpa di quei furboni di Antonio Banderas & Penelope Cruz e deve cercare di fare un atterraggio di emergenza.
Questa a grandi linee è la semplice, anche un po’ sempliciotta, trama del nuovo film di Pedro Almodovar, che con Gli amanti passeggeri torna al suo primo amore. Gli uomini?
No, cioè sì anche, ma non è quello che intendevo. Il regista spagnolo dopo l’involontariamente ridicolo La pelle che abita torna alla commedia, con un film che vorrebbe essere volontariamente divertente, ma alla fine fa ridere meno del suo precedente.

"Ormai sono a disposizione per qualunque lavoro. Basta che non mi fate recitare..."
Il decollo è subito da brividi: c’è una scenetta per nulla divertente con Antonio Banderas e Penelope Cruz, doppiati tra l’altro in maniera terrificante. Si finisce quasi per rimpiangere le pubblicità del Mulino Bianco con Banderas. Sottolineo il quasi. Tra l’altro, il Signor Barilla lo saprà che il bell’Antonio è l’attore feticcio di un regista gay?
Dopo questa scenetta iniziale indegna, il volo prende leggermente quota, senza però mai decollare per davvero. C’è qualche momento divertente, soprattutto le scene più gay e più alcoliche, e ancor di più le scene gay-alcoliche, per il resto si finisce narcotizzati come i passeggeri della classe turistica, drogati per evitare che sull’aereo si scateni il panico.
Anche agli amanti passeggeri della classe Business vengono date droghe + alcool, e inoltre gli scatenati hostess… pardon steward, tutti e 3 gay, ce la mettono tutta per intrattenere gli spettator… pardon i passeggeri. I 3 inscenano un numero di ballo sulle note della hit disco gay “I’m So Excited” delle Pointer Sisters, in quella che è la scena più memorabile della pellicola, non a caso usata anche nel trailer. Una sequenza così divertente e riuscita che viene quasi da pensare che Almodovar abbia girato l’intera pellicola soltanto per realizzarla, visto che il resto del volo non è che offra chissà quali altre trovate geniali o spassose.



Così così anche il cast, in cui se la cavano Cecilia Roth e i tre steward, mentre gli altri non è che siano proprio dei fenomeni della recitazione, a partire dalla nuova sosia di Belen Rodriguez, Blanca Suárez.

"Pronto, Belen sei tu?"

"Per la milionesima volta no, non sono quella puta!"

"Certo, come no Belen..."

Gli amanti passeggeri è un volo… volevo dire un film kitsch, tremendamente kitsch, pure troppo, persino per gli standard almodovariani. Questa volta il trash non si eleva però a sublime come capitava con i suoi lavori migliori, su tutti Tutto su mia madre, e resta semplice spazzatura, un po' come succede anche all'ultimo disco di Lady Gaga. Il kitsch rimane kitsch e gli amanti passeggeri di Almodovar, tra dialoghi imbarazzanti e siparietti erotico-sentimentali ridicoli, volano basso dalle parti di una commedia dei Vanzina, solo girata meglio. E neanche troppo meglio. A tratti si ride, a tratti no, ma già dopo pochi minuti dal decollo non si vede l’ora che il volo finisca, si arrivi a destinazione e si possa passare a un altro aereo… volevo dire a un altro film.
Signori e signore, ora potete slacciarvi le cinture di sicurezza, alzarvi dal vostro posto e passare a un’altra destinazion… volevo dire a un altro post.
(voto 5/10)

"Ooh, i post cannibali sono così gay! Staremmo a leggerli per ore..."

Post pubblicato anche su L'OraBlù, con tanto di nuovo minimal poster creato da C[h]erotto.



martedì 5 novembre 2013

BLANCANIEVES, LA RECENSIONE MUTA E IN BIANCO E NERO





















































Blancanieves
(Spagna, Francia, Belgio 2012)
Regia: Pablo Berger
Sceneggiatura: Pablo Berger
Cast: Macarena García, Sofía Oria, Maribel Verdù, Daniel Giménez Cacho, Inma Cuesta, Ángela Molina, Sergio Dorado
Genere: fiaba muta e in b/n
Se ti piace guarda anche: The Artist, Once Upon a Time, Biancaneve, Biancaneve e i sette nani
(voto 6,5/10)


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