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lunedì 22 giugno 2020

Da 5 Bloods - Come fratellì, ho sfonnato tutto, fratellì


Da 5 Bloods - Come fratelli
Regia: Spike Lee
Cast: Delroy Lindo, Jonathan Majors, Clarke Peters, Norm Lewis, Isiah Whitlock Jr., Paul Walter Hauser, Mélanie Thierry, Jean Reno, Chadwick Boseman


Potrei raccontarvi di quella volta che ho combattuto in Vietnam, ma non lo farò. Forse perché riporterebbe in vita troppo fantasmi che credevo sepolti nella mia memoria. O forse perché non ho mai combattuto in Vietnam, chissà?

lunedì 5 novembre 2018

BlacKkKlansman, la non recensione





BlacKkKlansman
Regia: Spike Lee
Cast: John David Washington, Adam Driver, Laura Harrier, Topher Grace, Ryan Eggold, Jasper Pääkkönen, Paul Walter Hauser, Corey Hawkins, Alec Baldwin

giovedì 27 settembre 2018

L'uomo che uccise Don Chisciotte e i blogger che uccisero il cinema





C'è chi lotta contro i mulini a vento, come Don Chisciotte, e chi come me lotta contro James Ford. A ciascuno il suo.
Anche questa settimana l'eterna lotta tra il Bene (cioè il sottoscritto Cannibal Kid) e il Male (cioè lui) si ripete all'interno della rubrica sulle uscite nei cinema italici. E anche questa settimana c'è un nuovo ospite che prova a mettersi in mezzo alle nostre risse verbali. In questa puntata è il turno di...

Guido Mastroianni, attore e regista teatrale, entertainer e anche autore del blog Guimas Box Office, ultimamente un po' trascurato ahi ahi ahi, ma che vi consiglio di seguire comunque, spronando l'autore a pubblicare di più. Intanto potete sentire la sua voce, o meglio leggere la sua penna, qui su Pensieri Cannibali.


L’UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE
"Terry Gilliam c'ha messo vent'anni a girare un film... e allora il PD?"

martedì 15 agosto 2017

Fa' la cosa giusta e guarda Fa' la cosa giusta





Fa' la cosa giusta
Titolo originale: Do the Right Thing
Regia: Spike Lee
Cast: Danny Aiello, John Turturro, Spike Lee, Giancarlo Esposito, Ossie Davis, Rosie Perez, Richard Edson, Ruby Dee, Frankie Faison, Samuel L. Jackson, Miguel Sandoval, Martin Lawrence


Ho fatto la cosa giusta e ho guardato Fa' la cosa giusta. Inspiegabilmente finora non l'avevo ancora fatto. Può darsi sia per il fatto che io di solito ho qualche problema a fare la cosa giusta. O sarà perché sono un italiano del cazzo, puzza d'aglio, terrone sfollato, pizzaiolo, mangiaspaghetti, Vic Damone, Perry Como, Luciano Pavarotti, Il Volo, 'O Sole mio, coglione e neppure so cantare.

venerdì 5 febbraio 2016

The Hateful Eight, la recensione odiosa





The Hateful Eight
(USA 2015)
Regia: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Cast: Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Tim Roth, Demián Bichir, Michael Madsen, Bruce Dern, Channing Tatum, Zoë Bell
Genere: tarantinato
Se ti piace guarda anche: Big Bad Wolves, Le iene, Django Unchained, Una vita al massimo


Quentin Tarantino
Cannibal, si può sapere perché diavolo ci hai radunati qua in questo posto sperduto in mezzo alla neve?
Qual è la tua intenzione?
Fare un'orgia?
Oppure vorrai mica farci fuori tutti?

venerdì 7 marzo 2014

OLDBOY, OLDREMAKE




"Un remake di Oldboy? Ma che davero?"
Oldboy
(USA 2013)
Regia: Spike Lee
Sceneggiatura: Mark Protosevich
Ispirato al manga: Old Boy di Garon Tsuchiya e Nobuaki Minegishi
Cast: Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Samuel L. Jackson, Sharlto Copley, Michael Imperioli, Hannah Ware, Pom Klementieff, Lance Reddick, James Ransone, Max Casella, Rami Malek, Hannah Simone, Grey Damon
Genere: revenge
Se ti piace guarda anche: Oldboy (2003), Io vi troverò, Taken – La vendetta

Ci sono due tipi di remake:
- I remake inutili
- I remake inutili e schifosi

Veramente non erano questi i due tipi di remake che volevo individuare. Ci sono altri due tipi di remake:
- I remake fatti per questioni temporali, ovvero quando si copia prende un film vecchio e lo si riadatta ai tempi moderni.
- I remake fatti per questioni geografiche, ovvero si stupra prende un film di un altro stato e lo si riadatta in base alla propria cultura e agli usi e costumi del proprio paese. E con proprio paese intendo in genere gli Stati Uniti d’America.

Oldboy di Spike Lee appartiene a quest’ultimo tipo di remake. Di certo non al primo, visto che è il rifacimento di un film recentissimo, l’omonimo Oldboy del 2003 di Park Chan-wook. Si è passati così da un’ambientazione sudcoreana e da un tipo di revenge movie molto orientale, a un thriller molto americano.
La domanda è: perché?
Io in generale sono contro i remake. Nella maggior parte dei casi si tratta di prodotti che cercano di sfruttare senza troppi sbattimenti l’idea brillante avuta da qualcun altro. A essere gentili si può parlare di rielaborazione creativa.
Ma rielaborazione creativa stocazzo!
Chiamiamo le cose con il loro nome: furto o, per essere più eleganti, scopiazzamento.

"Dopo questo film, per la vergogna non esco più da qui."
Nell’arte del remake gli americani sono dei professionisti. Stanno diventando quasi peggio dei cinesi. Battuta razzista taaac, alla faccia del politically correct alla Fabio Fazio. In alcuni casi, l’operazione può anche avere un senso. Homeland ad esempio è ispirata a una serie israeliana, The Killing a una danese. Considerando che il grande pubblico difficilmente avrà visto gli originali, ci può stare.
Il film sudcoreano Oldboy non sarà stata un campione di incassi, però è un piccolo grande cult piuttosto noto. Era uscito persino nelle sale italiane. Ricordo che a vederlo c’ero io insieme a quattro gatti, ma se non altro era arrivato anche nei nostri cinema. Si tratta inoltre di un film d’autore, di nicchia, non è una pellicola che sembrava prestarsi a un adattamento commerciale. Infatti questo remake si è dimostrato un flop mostruoso.
Non si capisce poi il passare da un Autore cinematografico dalla sua forte impronta stilistica come Park Chan-wook a un altro Autore, un grande Autore, almeno fino a qualche anno fa, come Spike Lee. Perché un regista con una carriera ancora brillante, il suo ultimo film degno di nota, Inside Man, risale al non lontano 2006, decide di cimentarsi con una pellicola a suo modo perfetta, efficace e non migliorabile?
È un mistero destinato a non trovare risposta.

I remake in genere sono inutili, questo appare quindi ancora più inutile già in partenza. Lasciamoci però alle spalle, per quanto possibile, il ricordo del film originale. L’ho visto una sola volta, una decina d’anni fa, e non l’ho più rivisto. Non perché non mi fosse piaciuto, tutt’altro. Mi aveva davvero angosciato nel profondo, come poche altre pellicole. L’inquietudine presente in quel film qui è invece del tutto evaporata. Spike Lee non dirige male. Tecnicamente il suo lavoro è valido e in alcuni passaggi rende omaggio all’originale. A mancare è l’atmosfera, è quel non so che che rende un film unico, speciale, irreplicabile e irremakeabile (ho inventato una nuova parola, americani non copiatemela, per favore). Quelle parti grottesche, al limite del kitsch, che rendevano così speciale l’originale, avevano un senso all’interno del loro contesto orientale. Scopiazzate malamente qui all’interno di un contesto pulitino e precisino da thrillerino medio americano appaiono solo delle forzature ridicole. Questo remake è ridicolo. L’originale faceva star male fisicamente, tanto intenso com’era. Questo rifacimento fa ridere, al massimo. A un certo punto semplicemente stufa.

"Svegliati Josh, il film è quasi finito."
"Uff, lasciami ronfare fino ai titoli di coda..."
Sto comunque continuando a paragonare le due pellicole. Prendiamo allora Oldboy US version come un film a sé stante. Facciamo finta di non aver mai visto il lavoro di Park Chan-wook. Anche in questo caso, l’Oldboy di Spike Lee è una pellicola penosa, che fa acqua da tutte le parti, con una trama che non si concentra tanto sugli aspetti psicologici del protagonista, ma diventa il solito banale giallo investigativo. Senza avere una degna capacità nella costruzione della tensione.
Malissimo poi il cast. Sulla carta non è nemmeno niente male, alla prova dei fatti i risultati sono disastrosi. Josh Brolin, attore che dai Goonies a W. di solito mi piace parecchio, qui è del tutto fuori parte, inadeguato anche a un livello fisico a dar vita a un personaggio del genere. Sembra un elefante che si muove in una cristalleria, laddove il grande Choi Min-sik con il suo aspetto più minuto danzava leggiadro come una ballerina ninja.
Elizabeth Olsen, alle prese con il personaggio femminile principale, è irriconoscibile. In film come La fuga di Martha, Red Lights e Silent House sembrava destinata a essere la migliore attrice dei prossimi 20 anni, qui pare un’attrice pronta per le fiction Mediaset dei prossimi 20 anni, al fianco dell’immancabile Gabriel Garko, ovvio. Come cattivoni ci sono invece Samuel L. Jackson, che quando non recita per Quentin Tarantino perde un buon 50% delle sua capacità e in questo caso perde fino a un 90% del suo potenziale, e Sharlto Copley, attore che aveva avuto la botta di culo ad avere il ruolo da protagonista in District 9, mentre per il resto è un attorucolo e qui risulta persino tremendo. Ma roba che al confronto ad avercene, di Gabriel Garko…

Vogliamo salvare qualcosa?
NO!
Questo film non s’aveva da fare, e non è finita qui, perché il risultato è persino inferiore alle più catastrofiche attese. Più che all’originale, di cui sembra una parodia, finisce per somigliare a schifezze con Liam Neeson come Io vi troverò e Taken – La vendetta. Oldboy firmato Spike Lee è in pratica la versione americana e soprattutto la versione scazzata di un grande film sudcoreano. Un caposaldo del genere revenge movie che a questo punto grida: “Vendetta!”.
(voto 2/10)

martedì 31 gennaio 2012

LE VITE DEGLI ALTRI

"Che angoscia questo Justin Bieber! Come fa Ford ad ascoltarlo sempre?"
Le vite degli altri per parlare di me. Un gruppo di film biografici e di personaggi che uniti gli uni agli altri regalano una fotografia, anzi un video, piuttosto completo dei miei (non) valori e delle mie (non) convinzioni.
Dalle lotte per la libertà di stampa, espressione e parola a quelle contro il razzismo, dalla genialità di creare qualcosa in grado di cambiare il mondo a qualcosa in grado di cambiare solo noi stessi, da uno sguardo oltre le apparenze fino alla volontà di lottare contro tutte le avversità. Musicisti, poeti, politici, regine, comici, editori fino alle persone normali ma dalle vite straordinarie.
Questi sono i miei film biografici. Questo sono io. Uno nessuno e centomila.

Off topic: suca, Ford! (oh, pretendevi mica che facessi una intro senza insultarti un minimo?)
Cannibal Kid

Fortunatamente nessuno e centomila cannibali ancora non sono stati creati in laboratorio, ma soltanto l'unico antagonista vero e proprio con cui periodicamente mi tocca tornare ad incrociare i guantoni nel corso di queste famigerate Blog Wars.
Malgrado la nobiltà d'intenti, però, l'unica lotta che resta al Cannibale è proprio quella contro il sottoscritto, una sferzata di energia in un'esistenza altrimenti fatta di sogni erotici mai realizzati con le sue attrici feticcio, conigli sovrappeso, gente che sbatte una palpebra, viaggi cosmici iniziati e finiti chiuso in una stanzetta lugubre con tanta bella musica da spararsi in faccia in sottofondo.
Cannibale, ringrazia che ci sono io a trasformare Le vite degli altri "in qualcosa per te".

Dopo la Ford's list di ieri, ecco la decina (anzi, undicina) cannibale...

"Con Ford in circolazione, le precauzioni non sono mai troppe..."
1. Larry Flynt - Oltre lo scandalo (1996) di Milos Forman
Cannibal Kid Un film sul porno? Certo. E quindi quale modo migliore per aprire una lista?
Ma non solo. Questa è infatti una storia sulla libertà di espressione e di stampa e sul combattere contro le regole e i bigottismi vari. Un po’ come le mie battaglie contro il pensiero conservatore di Mr. Ford.
Larry Flynt, l’ideatore ed editore di Hustler, la versione estrema e più trasgressiva del porno soft Playboy, è un personaggio magnifico e sfaccettato, interpretato da un Woody Harrelson superbo che solo quelli dell’Academy Awards sanno perché non gli hanno dato l’Oscar. Anzi: facile da capire. Perché il suo personaggio è tutto l’opposto di quelli paraculi e in grado di scatenare il facile pietismo come Forrest Gump o Il discorso del re. Grandiosi pure Ed Norton e Courtney Love, in una interpretazione quasi-biografica in cui ha inserito molta della sua vita.
E la scena finale del film è probabilmente il momento cinematografico che mi commuove di più in assoluto.
"Sto leggendo una rece di Ford: certo che ne scrive di stronzate!"
“Non ha nessun rimpianto, Larry?”
“Solo uno…”
Basta, non voglio pensarci che se no mi metto a piangere e quel bruto di Ford poi mi prende per il culo.
Mr. James Ford Gran personaggio questo Larry Flynt, che mi pare più essere un tamarro alla fordiana che non un fighetto cannibale, ma a caval donato non si guarda in bocca!
Buon film, con un gigantesco Harrelson ed un Forman che mantiene la sua fama di capace autore di biopic - anche se ha fatto di meglio, la mia lista insegna - in grado di commuovere anche quell'arido pusillanime del Cannibale.
Per questa volta, potrei perfino non prenderlo per il culo.
Kid Noto che ormai sei diventato così tanto una mia accanita groupie che non cogli l’occasione per attaccarmi nemmeno quando te la servo così, su un piatto d’argento. Però no, cara la mia Penny Lane, non puoi venire in tour con la banda cannibale. E non è perché sei troppo giovane, ma perché sei troppo vecchio!
Ford Non colgo l'occasione perchè non è ho bisogno. Non occorre infierire, per potersi affermare.

Justin: "Ma lascia perdere quelle Blog Wars con Ford che non ti fanno
guadagnare un dollaro e mettiti in affari con me"
2. The Social Network (2010) di David Fincher
Kid Uno dei film che meglio raccontano il mondo di oggi, attraverso un personaggio tutto fuorché simpatico come Mark Zuckerberg e attraverso la creazione, molto controversa, di Facebook, il social network che in un modo o nell’altro influenza le nostre vite. Persino le vite di quelli che Facebook non ce l’hanno.
Ford, davvero non hai un profilo Facebook??? Sssssssfigato ahahahah!
Ma così come Larry Flynt non è tanto e non è solo una pellicola sul porno, The Social Network non è unicamente un film sui nuovi social media, ma è una sorta di thriller psicologico in grado di parlare di amicizia e solitudine, attraverso i dialoghi vertiginosi della sceneggiatura di Aaron Sorkin (almeno questa per fortuna premiata agli Oscar) e la regia notevole di David Fincher, senza dimenticare le super musiche (pure queste sorprendentemente da Oscar) di Trent “Nine Inch Nails” Reznor.
E alla fine, proprio per il suo essere così esplicitamente antipatico, a me uno come Zuckerberg mi sta un pochino simpatico. Ford - te lo ricordo nel caso ti facessi illusioni in proposito - tu invece mi stai sempre sulle palle ahahaha!
"Guarda che ha scritto Ford sul suo blog! Secondo te che droghe prende?"
Ford Questo film, che ho sempre personalmente trovato grandioso, racconta effetivamente molto bene la nostra epoca anche per un dinosauro anti-tecnologico e non utente di FB come il sottoscritto. Sta anche decisamente meglio nella lista cannibalesca che nella mia, dato che Zuckerberg è un personaggio antipatico e sociopatico proprio come il mio antagonista.
Ottima scelta, per una volta azzeccata, del Cannibale, ma giusto per mantenere vivo il fuoco della nostra rivalità dico che, come il poco sopportabile Mark, non è altro che un nerd frustratone che vive rinchiuso nel suo piccolo mondo, mentre il sottoscritto macina centinaia di vogate nello stile dei suoi avversari gemelli: pensa un pò, Kid, quanto sarebbe divertente avere a che fare con due Ford!
Kid Due Ford? Ho i brividi al solo pensiero, però almeno ci sarebbe la possibilità che uno dei 2 ne possa capire qualcosa di cinema…

Hey, perché sta passando una palla di fieno che rotola?
Dite che una simile possibilità non esiste proprio?

"Avanti il prossimo! Monsieur James Ford, tocca a lei...
3. Marie Antoinette (2006) di Sofia Coppola
Kid Chi meglio della specialista Sofia Coppola, la mia adorata super radical-chic Sofia Coppola, per raccontare la storia della regina teenager per eccellenza? Chi mi conosce lo sa: io non sono un grande patito dei film in costume. Questo però è il mio preferito. Un po’ perché ha davvero ben poco a che fare con i film in costume tradizionali. Attraverso una moderna colonna sonora new-wave ed elettronica (con Aphex Twin, Air, Siouxsie, Cure, Bow Wow Wow, New Order, Strokes…), qualche accorgimento super fashion (le Converse tra le scarpe!!!) e un tocco intimista che preferisce concentrarsi su Maria Antonietta la ragazzina piuttosto che su Maria Antonietta la regina, questo è un film in costume davvero unico. Strepitoso a livello visivo e sonoro, ma anche in grado di scavare nei suoi personaggi come solo la Coppola jr. e pochi altri sanno fare. Anche se parte del merito per la riuscita va pure a una fantastica Kirsten Dunst, la mia adorata e super radical-chic pure lei Kirsten Dunst.
Un film totalmente anti-tradizionale tanto per ribadire la mia lontananza dal mondo tradizionalista del Ford (che pure mi pare l’abbia - a sorpresa - apprezzato abbastanza).
"La lista di Ford di ieri è stata più letale della ghigliottina!"
Ford E infatti il sempre sorprendente Ford apprezza discretamente questa versione che ho sempre considerato un pò techno del periodo della Rivoluzione Francese.
Anzi, direi che, fino all'ottimo Somewhere, questo è stato il film che ho apprezzato maggiormente della da me detestata Sofia Coppola, emblema di tutti i radical chic come il mio avversario.
Un buon ritratto per un personaggio che non mi è mai piaciuto, io che sono un dantoniano in tutto e per tutto.
E al mio Robespierre personale, il Cannibale, io dico questo: se la nostra rivoluzione porterà la mia testa alla ghigliottina, non sperare che non ci trascini anche la tua! Ahahhahaha!
Kid Una versione techno della Rivoluzione Francese? Questa la poteva tirare fuori giusto un dinosauro come Ford! E comunque: tagliategli la testa!

"Quel cagnolino ce l'ha più grosso di Robert Pattinson?
C'avrei scommesso ahahah!"
4. Into the Wild (2007) di Sean Penn
Kid Into the Wild. Lo dice già il titolo stesso. L’addentrarsi nel selvaggio. Qui si respira davvero l’aria di avventura esistenziale. Nulla a che vedere con i film d’avventura di Indiana Jones.
Into the Wild è un’esperienza più che una semplice pellicola, un qualcosa che si vive sulla propria pelle insieme al protagonista Christopher McCandless aka Alexander Supertramp, uno strepitoso Emile Hirsch.
Perfetto l’accompagnamento di Eddie Vedder che qui raggiunge per me il suo vertice artistico personale, grandiosa la regia di Sean Penn in grado di essere sperimentale e di fare un cinema “indie”, senza però perdere di vista la narrazione di una vita tanto singolare ed estrema.
Anche qui, come nei film precedenti, dietro alla biografia di un personaggio si nasconde molto di più e in questo caso oltre alla ricerca di se stessi e della propria strada vi è una vera e propria fuga dal mondo capitalista e da ciò che la società ha già stabilito per noi.
L’apprezzamento di un film di questo tipo dipende in maniera particolare dal riconoscersi o meno in questa fuga del protagonista. Nel primo caso, questa visione vi segnerà per sempre, nel secondo caso siete proprio degli insensibili Ford senza speranza buahahah!
"Ford, sei proprio un cattivone. Le prossime vacanze me le faccio da solo!"
Ford Nulla a che vedere con Indiana Jones, assolutamente vero. Purtroppo.
Questa è la storia di un giovane radical chic depresso che, non contento di avere soldi che gli escono da ogni orifizio, in preda ad una crisi adolescenziale giunta un pò in ritardo, decide di andare a confrontarsi con la Natura che, fortunatamente, finisce per spazzarlo via come la piccola nullità che è.
Un film che sarà pure ben girato e con un'ottima colonna sonora, ma è uno schiaffo in faccia a tutti quelli che, con gli stessi soldi del piccolo lord Supertramp avrebbero costruito una vita intera, ringraziando pure, e invece sono tutti finiti a morire lavorando in fabbrica mentre lui si divertiva a fare l'asceta.
Sai che ti dico, Supertramp? Dammi le tue carte di credito, che vado a farmi un weekend into the wild e poi torno a casa e finisco di pagare il mutuo.
Kid A parte che McCandless era sì benestante ma non un riccone, comunque, se tutti la pensassero come il vecchio decrepito conservatore Ford, vivremmo nell’immobilismo sociale più totale, dove i ricchi devono vivere da ricchi e i poveri vivere da poveri senza possibilità di cambiare mai e con tutti che devono stare al loro dannato posto. E purtroppo la realtà è pressapoco così, visto che in troppi la pensano come il Ford paranoico che vede radical-chic aggirarsi ovunque, persino in un ragazzo che invece ha rinunciato a tutti gli agi della vita da radical-chic. Cosa che ad esempio io - per inciso - non farei mai.
Perché questa alla fine è la storia di una persona che ha scelto di vivere così ma non ha mai preteso di diventare da esempio per qualcun altro. È la storia di una persona e Sean Penn l’ha narrata alla grande, senza esaltarlo e senza costruire la figura di un eroe. Questo fa il grande cinema. Per tutto il resto c’è Mel Gibson.
Ford Non so quale sia il tuo concetto di benestante, ma non ho mai conosciuto nessuno cui i genitori hanno sganciato cinquantamila testoni per la laurea. Il signor McCandless rinunciando ai suoi dindini non ha aiutato qualcuno che non li aveva, sia chiaro.
E la sua rinuncia non equivale certo a riscattare una società immobilista.
Questo "grande Cinema" è soltanto un espediente da adolescenti di evitare le responsabilità della vita vera. Che non è stare a fare i finti figli dei fiori in cima ad una montagna. Soprattutto quando non se ne è capaci.
Apprezzo molto di più il fatto che tu non lo faresti mai, piuttosto che esaltare una scelta completamente discutibile.

"Io magari sarò anche il peggior regista,
ma Ford di sicuro è il peggior blogger di tutti i tempi!"
5. Ed Wood (1994) di Tim Burton
Kid Questo film è una dichiarazione d’amore per il cinema, cosa che Ford manco sa cos’è!
Eh sì che il protagonista è Ed Wood, ovvero quello che è stato definito il “peggior regista di tutti i tempi” e quindi in teoria dovrebbe incontrare il suo pessimo gusto. Però questo è il miglior film possibile che poteva essere realizzato sul peggiore regista di sempre. Un omaggio sentito e profondo al cinema di una volta, proprio come il recente The Artist, realizzato da un Burton ispiratissimo e con l’aiuto di un ottimo cast, da Johnny Depp al redivivo Martin Landau, da Bill Murray e Patricia Arquette fino a persino una Sarah Jessica Parker (possibile “peggior attrice di tutti i tempi”) che per una volta - udite udite - non fa pena!
All’elenco a questo punto manca solo Ford Lugosi.
Ah perché, non è morto?
Ford Una riflessione sul Cinema che è una vera e propria dichiarazione d'amore, ed uno dei film di Burton che personalmente amo di più, perchè sincero e non troppo "burtoniano", figlio di un'epoca in cui il buon Tim era ancora un regista interessante.
Direi che il fatto che il "peggior regista di sempre" sia rappresentativo della lista Cannibale è l'ennesima conferma del confronto tra me e lui: un pò come Welles e, per l'appunto, Wood.
E forza Lugosi!
Kid Tim Burton è ancora un regista interessante, al contrario di vari registi da te esaltati che non fanno un film decente da secoli. Il suo unico vero passo falso è stato l’ultimo Alice in Wonderland, dove le colpe del fallimento sono da attribuire più alla solita Disney che non a lui, che si è limitato a incassare il lauto assegno della tua tanto adorata casa di Topolino. Ma tu che disprezzi il protagonista di Into the Wild per aver sputato in faccia al capitalismo, quello sì un vero atto rivoluzionario caro (?) il mio dantoniano, in fondo dovresti adorare questa svolta commerciale del Burton, no?
Ford Di quali registi stiamo parlando? Di Clint? Ti ricordo che mi hai rimproverato di non aver inserito Invictus nel meglio dello scorso anno! Burton, invece, è bollito da anni, e l'ultimo suo film di valore è stato Big Fish.
Ad ogni modo, il protagonista di Into the wild, più che sputare in faccia al capitalismo, aveva qualche problema con suo padre. Un frignone e basta.
Kid Vedo che hai subito la coda di paglia. Per quanto riguarda Clint, basta quello scarto di Shyamalan di Hereafter per farlo considerare cotto, bollito e mangiato uah ah ah ah aaah! Anche un Mann è dai tempi di Collateral che non fa un grande film, mentre Tim Burton di recente ha girato La sposa cadavere e Sweeney Todd che non sono affatto male.
Vogliamo parlare poi dei Coen? Ah no, quei due un bel film manco sanno cos’è!

"Ford, te l'avevo detto che quel Cannibal era pericoloso. Non mi dai mai retta..."
6. Lo scafandro e la farfalla (2007) di Julian Schnabel
Kid Esperienza estrema sia a livello umano che cinematografico.
Il film è la storia del giornalista francese Jean-Dominique Bauby, un uomo del tutto sano che un giorno viene colto da un ictus e rimane vittima della sindome locked-in. Cosa che significa: essere coscienti ma rimanere intrappolati nel proprio corpo, potendo comunicare soltanto attraverso il battito delle ciglia. È così che Bauby ha “scritto” il romanzo autobiografico da cui questo film è tratto e che Julian Schnabel ha deciso di realizzare con una soggettiva cinematograficamente impressionante quanto umanamente claustrofobica, in grado di sbatterci in maniera totale dentro alla vita del protagonista. Impossibile restare indifferenti. Certo, a meno che non ci si chiami Mr. Ford e si abbia ben poco a che fare sia con l’umanità che con il cinema… ahahahah
Ford Un film ed un esperimento interessanti, se non fosse per due cose: qualche anno prima - nel 1939 il romanzo, nel 1971 il film - Dalton Trumbo, meraviglioso oppositore del maccartismo e sceneggiatore con due palle d'acciaio aveva fatto clamorosamente di meglio con il meraviglioso E Johnny prese il fucile, una splendida storia contro la corsa agli armamenti e la guerra che vedeva protagonista un soldato che, dopo aver calpestato una bomba, tornava a casa senza braccia e gambe, completamente privo di ogni senso eccetto il tatto, isolato dal mondo. I ricordi ed un'infermiera in grado di scorprire la sua capacità di sentire lo aiuteranno a continuare a vivere. E questa è la prima, mica da poco.
La seconda è che il film alterna momenti davvero interessanti - il rapporto del protagonista con il mondo, soprattutto con l'altro sesso - ad altri da palle sbriciolate come rispetto ai voli pindarici con i ghiacciai che si sgretolano e lo scafandro che da titolo al romanzo e al film. In conclusione, una pellicola riuscita solo a metà: un pò come il Cannibale!
Kid ZZZZZZZZZZZZ Oddio, il Ford che cerca di fare come suo solito il professorone di cinema.
Svegliatemi quando ha finito.
ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ

"Vieni vieni, Ford. Accomodati pure in casa mia!"
7. Malcolm X (1992) di Spike Lee
Kid Film potentissimo su una figura molto complessa quanto affascinante come Malcolm X. Il film di Spike Lee non censura niente e ci pone di fronte a tutti gli aspetti del personaggio interpretato da un grande Denzel Washington (altroché il principe di Bel-Air propostoci da Ford!), quelli positivi quanto quelli negativi. Ne esce fuori un ritratto a tutto tondo che non ci racconta solo la vita di una persona, ma di un’intera razza. Forse solo Spike Lee poteva realizzare un’opera del genere, con passione e mettendo dentro tutto se stesso, ma allo stesso tempo senza suonare retorico. Grandissima poi la scena sulle note di “A Change is Gonna Come” di Sam Cooke.
Pure questo un film contro la società, pure questo un film di Cannibal X il rivoluzionario contro Mr. James Ford il conservatore.
“Non si può separare la pace dalla libertà perché chi non è libero non può essere in pace,” diceva Malcolm. E allora io ti dichiaro guerra, maledetto Ford!
Ford Grande figura, quella di Malcolm X, e grande il Denzellone, ma come al solito il Cannibale si rivela una versione in minore di Ford, scegliendo forse uno dei film meno riusciti del grande Spike, troppo dispersivo per riuscire a convogliare tutta la potenza di cui questo regista è capace. Inoltre, ho sempre avuto l'impressione che, paradossalmente, Lee riesca a dare il suo meglio quando si allontana da casa parlando, dall'altra parte, dei bianchi.
E se il Cannibale mi dichiara guerra, io sono pronto a combatterlo gridando "Libertà!"
Kid Lo Spike Lee vero è questo, quello dei film black. E il fatto che i suoi film più apprezzati dalla critica conservatrice di cui Ford è massimo esponente siano i suoi film “dei bianchi”, validi ma di certo i suoi lavori meno personali, conferma proprio quanto giusta fosse la battaglia di Malcolm X…
Ford La critica conservatrice? Ma di cosa stiamo parlando? Mi stai dicendo che Summer of Sam, La 25ma ora o Inside man sono meno validi di questo? Qui scherziamo.
Tra l'altro, tutti criticano ferocemente il mondo "bianco".
Kid Summer of Sam non è proprio riuscito, Inside Man l’ho rivisto di recente ed è un buon heist movie ma nulla più. La 25a ora è bello, ma gli manca qualcosa. È come se Spike Lee non sentisse mai veramente il personaggio di Edwart Norton, al contrario di Malcolm dove si sente tutta la sua passione per la materia.
Ed è come se tu Ford facessi un film sul wrestling: ne uscirebbe probabilmente una vaccata, però sarebbe il meglio che potresti fare. Se facessi un film sulla danza invece, beh, di sicuro non ne verrebbe fuori Black Swan…
Ford Invece direi che ha dato il meglio proprio perchè poteva essere obiettivo con i suoi personaggi. Quando Spike è troppo incazzato - vedi Fa la cosa giusta, Malcolm X o il recente Miracolo a S. Anna - finisce che si fa prendere la mano e sborda. Un pò come fai tu di solito, cignetto.

"Dai Ford, non fare il timido e dammi un bacino!"
8. The Elephant Man (1980) di David Lynch / Dietro la maschera (1985) di Peter Bodganovich
Kid Due film entrambi tratti da storie vere che affrontano in maniera parecchio differente una tematica e due personaggi simili.
Da una parte c’è John Merrick, soprannominato Elephant Man per le deformità del suo viso e del suo corpo. Storia che poteva scadere nel pietismo da servizio di Studio Aperto o nel filmone ruffiano di quelli adorati dal Ford, ma che invece in mano a David Lynch si trasforma in una pellicola scura, visionaria e dura.
Dall’altra parte c’è Rocky Dennis, il ragazzino protagonista di Dietro la maschera (Mask) afflitto da leontiasi. In questo caso il film è molto 80s, con i toni spesso da commedia, è una visione se vogliamo più positiva e leggera, ma pure questa sa regalare i suoi bei pugni allo stomaco. Una storia emozionante che tra (per una volta positiva) tamarraggine anni ‘80 e motociclisti, scommetto sia riuscita a toccare anche il cuoricino di quel “mostro” di Mr. Ford.
Ford Due film molto simili per tematiche eppure clamorosamente diversi nella realizzazione: da una parte abbiamo il Capolavoro di Lynch - è il suo titolo che preferisco, senza dubbio -, dall'altra una sorta di suo fratellino minore decisamente più leggero.
"Io c'avrò anche la faccia da leone, ma cherto che tu ormai
con tutta quella chirurgia plastica fai più spavento di me!"
Ottime scelte, comunque, che ricordano un pò il rapporto tra me e il mio blogger rivale: un pò come Hopkins in Elephant man o Sam Elliott in Dietro la maschera, io sono il mentore ed il fratello maggiore del piccolo ed ancora acerbo Cannibal!
Kid Se vuoi smetterla di staccare pompini ai miei film, possiamo proseguire con una Blog War bellicosa vera e propria, ok?
Ford Caro piccolo Cannibale, posso apprezzare alcune tue scelte senza apprezzare te, ricordalo!





"Oh Cristo! Ma dove se l'è infilata la tavola
quel maniaco di Ford?"
9. Lords of Dogtown (2005) di Catherine Hardwicke
Kid Lords of Dogtown, film poco conosciuto ma assolutamente da scoprire, ci racconta di Stacy Peralta, qui anche in veste di sceneggiatore, e del suo gruppo di amici, i più grandi campioni dello skateboard, perlomeno negli anni ’70 e prima dell’avvento del più “commerciale” Tony Hawk (che qui pure ha un cameo). Con una colonna sonora che tra Iggy Pop, David Bowie, Black Sabbath e Jimi Hendrix piacerà soprattutto ai più rockettari, Lords of Dogtown è un tuffo puro nel mondo dello skateboard, ma anche del surf, nonché negli anni ’70, con un gruppo di ottimi attori da Emile Hirsch (che timbra la sua seconda presenza nella mia lista dopo Into the Wild) al mai dimenticato Heath Ledger.
Skate e surf, per quanto non li abbia mai praticati, sono tra gli sport che mi affascinano di più, per il loro immaginario culturale di libertà e anarchia, per il loro fuggire dalle regole tipiche degli altri sport.
Una corsa sullo skateboard davvero esaltante, mica come i soporiferi film che ci siamo dovuti sparare (nel senso che facevano venire voglia di spararsi) ieri con la lista di Ford!
Ford Un film piacevole e divertente, che per un patito dello stile californiano come il sottoscritto è stata una scoperta, considerato che non gli avrei dato un soldo bucato. Invece, complici le buone interpretazioni dei protagonisti ed una colonna sonora coinvolgente, riesce nel corso della visione a non deludere anche chi, come il sottoscritto, ben prima di questa passeggiata si era già visto Dogtown and the Z-Boys e Riding giants, documentari firmati dallo stesso Peralta legati alle storie personali dei protagonisti di queste vicende.
Non sarà un Capolavoro, ma almeno riscatta un pò quella mammoletta del Cannibale, tutto locali chic e scrivania!
Kid Venghino Signori, venghino: il cinema Cannibale mette d’accordo qualunque palato, quelli più raffinati così come quelli più di bocca buona come il Ford! A meno che non si stia trasformando pure lui in un radical-chic…

"I taxisti ancora in sciopero? Oh, ma mai nessuno che protesta contro Ford?"
10. Man on the moon (1999) di Milos Forman
Kid Abbiamo aperto con un film di Milos Forman, chiudiamo con un altro film di Milos Forman. Perché what goes around comes around, questa è la mia filosofia esistenziale ed è così che si muove anche questa lista.
La scelta non è però ricaduta sullo scontato Amadeus come ha fatto il poco fantasioso Ford, bensì l’ottimo Man on the Moon, ovvero la storia del comico Andy Kaufman, portato sullo schermo da un Jim Carrey alla sua prova più sentita e personale in cui ha messo davvero tutto se stesso.
Accompagnato dalle musiche dei R.E.M., chi se non loro?, questo non è un film perfetto. Cosa che lo rende una visione ancora più viva ed emozionante. E lo adoro perché quando lo vedo mi viene voglia di latte e biscotti.
Quando vedo i commenti di Ford invece mi viene voglia di altro: latte e cazzotti!
Ford Altro film di Forman, e altra pellicola che anche io ho apprezzato molto, pur rimanendo un gradino sotto l'immenso Amadeus. Carrey sfodera l'interpretazione della vita, e i R.E.M. rendono giustizia ad un personaggio unico, rivoluzionario ed irriverente.
Per il resto, che dire!? Cannibale mette il latte, io i cazzotti - sulla sua testa bacata -!
E se lui è Andy Kaufman, io sono certo Tony Clifton!
Kid Dopo questo ulteriore e più che meritato inchino di riverenza alla qualità superiore della mia lista, Ford, hai avuto un momento di lucidità e si è reso conto di averne compilata una davvero penosa? Meglio tardi che mai. La redenzione è infine arrivata anche per te. Io ti benedico, nel nome del Padre, del Figlio e del Cannibale Santo. Amen.
Ford Un gradino sotto l'immenso Amadeus dev'esserti sfuggito.
Del resto, tu sei parecchi gradini sotto Ford, che è anche tutt'altro che immenso!
Kid Ho detto: “Amen”, Ford. E dopo l’Amen cannibale devi tacere. Per sempre.

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