Il rock è morto. Se con rock si intende la musica fatta con basso batteria e chitarre elettriche, allora sì, a vedere l'annata appena trascorsa è messo davvero male, forse sta già sepolto dentro una bara. Quand’è uscito l’ultimo album rock’n’roll davvero rilevante? Forse gli esordi di Strokes e Arctic Monkeys, qualche annetto fa. Ma per andare all’ultimo disco rock che ha davvero davvero rivoluzionato il mondo bisogna più probabilmente andare indietro fino al 1991 con “Nevermind” dei Nirvana. Non di meno, lo spirito rock non è affatto morto, ha solo cambiato faccia e modi di espressione: le rockstar di oggi sono
Julian Assange,
José Mourinho,
Kanye West, personaggi scomodi, antipatici, che dicono e fanno cose contro il sistema, le regole e i comportamenti socialmente accettati. Rolling Stone nel 2009 aveva eletto Silvio Berlusconi come rockstar dell’anno; una scelta condivisibile o meno, ma la verità è che il Berlusca ogni cosa che fa o dice è pensata apposta per risultare simpatico all’italiano medio. E poi non può certo andare contro il sistema, visto che è lui il Sistema. Quindi non è affatto una rockstar, è solo uno che va ad escort.
Qualche mese fa il Vaticano aveva rilasciato la sua lista delle pietre miliari del rock, includendo anche Beatles, Pink Floyd, U2 e Oasis. Cosa significa questo? Non è che i suddetti dischi non fossero rock ai tempi della loro uscita, lo erano. Ma oggi con l’approvazione vaticana non lo sono più. Il rock va cercato da altre parti. Il Papa ascolterebbe mai Kanye West? Certo che no, magari un Papa nero tra qualche anno lo farà e allora pure la sua carica eversiva cesserà.
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Kanye West, "My Beautiful Dark Twisted Fantasy" |
Tutto questo per dire che “My Beautiful Dark Twisted Fantasy” è il disco dell’anno. Non solo hip-hop, non solo pop, ma è anche il disco rock dell’anno, per la forza della sua musica e per la forza delle sue parole, che non sono una serie di parolacce gangsta-rap come superficialmente si potrebbe pensare, bensì rappresentano un viaggio dentro una mente malata, perversa e dall’animo profondamente rock. Se anche questo fosse il solo disco uscito nel 2010, sarebbe quindi considerabile una grande annata. Ma per fortuna non è così e ci sono state un sacco di altre cose interessanti.
Anche lo spirito del punk è vivo, seppure sotto diverse sembianze, quelle del casino sonoro dei Crystal Castles o degli Sleigh Bells. E poi la scena indie nord-americana sta dando soddisfazioni enormi, con gruppi grandiosi e in grado di avere un impatto culturale come nella scena alternative non capitava proprio dai tempi del grunge nei primi anni ’90: Arcade Fire, The National,Vampire Weekend e con loro tutta una scena newyorkese pazzesca. Nell’ambito alternativo della musica alternativa è poi stata l’annata della chill-wave, musica rilassata registrata rigorosamente in bassa fedeltà.
Qualche nota più dolente quest’anno arriva invece dalla Gran Bretagna. Il brit-pop o pop-rock inglese che dir si voglia ha davvero tirato le cuoia. Anche in questo caso però basta solo cercare altrove per trovare cose interessantissime: la scena dubstep e grime elettronica con le sue radio pirata e i suoi club underground è paragonabile ai primi anni ’60 di I love radio rock. I suoni sono cambiati, la voglia di ribellione no. Il rock è morto e allora lunga vita al rock.
Finita questa lunga (e forse non necessaria) premessa, ecco i miei 40 album dell’anno (con relativi link alle schede).
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My Chemical Romance |
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Gorillaz |
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Le luci della centrale elettrica |
12. These New Puritans "
Hidden"
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Crystal Castles |
Menzioni speciali
Visto che 40 per me non erano abbastanza, ecco qualche altro disco degno di menzione
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Joanna Newsom |
Joanna Newsom “Have one on me” (disco triplo che non sono riuscito ancora a penetrare completamente, ma che riserva continue sorprese)
dOP “Greatest Hits” (misterioso gruppo dance francese, assolutamente geniali)
Fall “Your Future Our Clutter” (un grande ritorno)
Me You Us Them “
Post-Data” (grande alternative rock distorto parte I)
No Age “Everything in between” (grande alternative rock distorto parte II)
Eliza Doolittle “Eliza Doolittle” (pop pop pop)
Robyn “Body Talk” (electro pop electro pop electro pop)
Everything Everything “
Man Alive” (folli e ispirati, tra le poche sorprese brit-rock dell’anno)
Holly Miranda “The Magician’s Private Library” (bel dischetto incantato)
Deerhunter “Halcyon digest” (ormai una conferma del panorama indie)
Ben Folds & Nick Hornby “Lonely Avenue” (il pop incontra la letteratura)
Linkin Park “
A thousand suns” (coraggiosi nel reinventarsi ancora una volta)
Tallest Man on Earth “The Wild Hunt” (Bob Dylan 2.0)
Titus Andronicus “The Monitor” (il punk, oggi)
Knife “Tomorrow in a year” (electro + lirica: la follia dell’anno)
Disco vergogna dell’anno
Il disco vergogna è il premio che assegno all’album di pop commerciale, il guilty-pleasure che diciamo non fa molto figo o indie dichiarare di aver consumato di ascolti. L’anno scorso per dire era stato quello di Taylor Swift. Quest’anno il mio vincitore è, rullo di tamburi… “
Loud” di
Rihanna.
Peggior disco dell’anno
Escludendo puttanate che non sono nemmeno considerabili alla voce musica come Alessandra Amoroso, il mio peggiore del 2010 è: “
Heligoland” dei
Massive Attack, una delusione tremenda, si salva giusto “Paradise Circus”. Premio speciale per la peggiore operazione commerciale: “Michael”, il tremendo disco postumo di Michael Jackson.
Sulla musica italiana (con migliori & peggiori) ritornerò con un post dedicato.