Cast: Melissa McCarthy, Jude Law, Jason Statham, Rose Byrne, Peter Serafinowicz, Miranda Hart, Allison Janney, Morena Baccarin, Bobby Cannavale, Zach Woods, 50 Cent
Genere: spione
Se ti piace guarda anche: Kingsman - Secret Service, Austin Powers, Barely Lethal, Corpi da reato
Avete presente Morpheus di Matrix?
Sì, dai, quello ciccion... ehm, sovrappeso. Quello che fornisce le indicazioni al protagonista Neo a distanza, come se vedesse e sapesso tutto?
Ecco. Melissa McCarthy in Spy ha lo stesso compito. Dà indicazioni a distanza all'agente segreto Jude Law, una specie di versione ancora più figa di James Bond. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché non è stato preso Jude Law per fare 007 anziché l'inespressivo Daniel Craig?
Probabilmente perché James Bond DEVE essere inespressivo per contratto.
Tipica settimana estiva, nei cinema italiani. C'è spazio per horror, thriller, spy e una più o meno comedy... classici generi perfetti per la stagione più calda, più dannatamente calda dell'anno, insomma.
Così com'è un classico della distribuzione estiva nostrana recuperare con un ritardo di mesi un film come Babadook che ormai hanno visto anche i più cagasotto tra gli spettatori, come il mio blogger rivale e co-conduttore di questa rubrica, Mr. James Ford, giusto per fare un esempio non a caso.
Tra novità e pseudo novità, ecco le uscite del weekend.
Cast: Bruce Willis, Mary-Louise Parker, Morgan Freeman, Helen Mirren, John Malkovich, Karl Urban, James Remar, Richard Dreyfuss, Brian Cox, Julian McMahon
Genere: CIA da ridere (più o meno)
Se ti piace guarda anche: Mr. & Mrs. Smith, Killers, Innocenti bugie, Poliziotti fuori
Trama semiseria
Bruce Willis è un agente della CIA ormai in pensione. Ritornerà in azione?
Ma certo che sì, visto che questo film è già stato girato 3miliardi di volte…
Come bisogna ridursi oggi per guadagnarsi la pagnotta: parte I
Recensione cannibale
Quest’anno nominati ai Golden Globe tra i migliori film nella categoria commedia/musical c’erano The Kids Are All Right, pellicola carina ma non fenomenale che ha vinto con facilità, Burlesque (che non ho visto, ma chi l’ha fatto o si è suicidato o ha pensato seriamente di farlo), l’orribile Alice in Wonderland di Tim Burton (e lo dico da fan di lunga data di Tim Burton), quella schifezza immonda di The Tourist e questo Red.
E com’è Red?
‘Na struunzata.
Se volete vedere un film disimpegnato, ma molto disimpegnato, allora può anche andare bene, ma comunque considerando che questi erano i nominati dei Globes, viene da farsi qualche domandina sullo stato di salute attuale delle commedie americane. O forse solo quelle prese in considerazioni da grandi competizioni come i Golden Globes…
Come bisogna ridursi oggi per guadagnarsi la pagnotta: parte II
Red è una commedia d’azione di quelle che ne abbiamo già viste un sacco negli ultimi mesi/anni. O almeno, io ne ho già viste un sacco e mi chiedo perché continuo ancora a farlo. La colpa la possiamo dare forse a Ocean’s 11, una pellicola piacevole con un super cast di divi che ha sbancato i botteghini e s’è beccata pure il plauso della critica. Da lì in poi sono arrivati una miriade di altri prodotti più o meno clonati che bilanciavano un umorismo cool con il genere action. Non dico sia un’idea inventata da Ocean’s 11, però il suo incredibile successo ha portato un sacco di produttori e di attori hollywoodiani verso pellicole di questo tipo, con la variante spy alla Mr. & Mrs. Smith, fortunata al botteghino ma di qualità alquanto discutibile. Negli ultimi tempi ci sono poi stati Killers, Il cacciatore di ex, Salt, Innocenti bugie (il mio preferito del gruppo) e un milione di altre cose del genere (un sacco di serie tv come Alias, Covert Affairs e Undercovers comprese), cui adesso si aggiunge numericamente anche questo Red, che però alla categoria non apporta nulla ma proprio nulla di nuovo.
C’è Bruce Willis, certo, e questo basta per renderla una pellicola se non altro non sgradevole, però questa non è forse la milionesima volta in cui interpreta il ruolo di un agente pensionato e/o ormai prossimo alla pensione? E poi soprattutto c’è una divertente Mary Louise Parker (quella della serie tv dopata Weeds), l’unica variante imprevista di questo altrimenti telefonato action comedy. La sua non è infatti una di quelle presenze femminili che servono giusto da contorno alle avventure del protagonista e non è nemmeno una donna action pronta a dare cazzotti a destra e manca; la Parker è in pratica una tizia che si trova suo malgrado fiondata in mezzo ai casini spionistici del Bruce. E fondamentalmente si diverte un mondo ad evadere così dalla monotonia della sua tradizionale vita.
Di serie A anche il resto del cast, seppure tutti in ruoli molto macchiettistici: John Malkovich strappa una risata per la sua paranoia esagerata, Helen Mirren è la classica killer a sangue freddo nascosta dietro le sembianze da impeccabile lady britannica, Morgan Freeman è il vecchio braccio destro di Bruce Willis gigione, Karl Urban è il cattivone ma poi non così cattivo e un Julian McMahon (il mitico dr. Troy di Nip/Tuck) che purtroppo non brilla.
Gli ingredienti per una perfetta sceneggiatura hollywoodiana senza sbavature ci sono anche tutti, in un mix ben congegnato di umorismo, azione, intreccio spionistico e parte sentimentale. Se solo non avessi già visto altri 3589 film praticamente uguali l’avrei anche potuto apprezzare. Se solo
Cast: Angelina Jolie, Johnny Depp, Paul Bettany, Christian De Sica, Alessio Boni, Timothy Dalton, Steven Berkoff, Rufus Sewell, Neri Marcorè, Daniele Pecci, Nino Frassica, Raoul Bova, Giovanni Esposito
Genere: spy (?)
Se ti piace guarda anche: il filmino degli zii in vacanza a Venezia, sarà sicuramente meglio di questa porcheria
Trama semiseria
Scotland Yard e la temibile sezione italiana dell’Interpol sono sulle tracce di un pericoloso criminale internazionale, difficile da rintracciare visto che si è sottoposto a un intervento di chirurgia estetica e ha cambiato i connotati del suo volto. Il film prosegue con colpi di scena mozzafiato che si susseguono l’uno dietro l’altro, fino alla clamorosa rivelazione finale: dietro alla macchina da presa non si cela il regista premio Oscar de Le vite degli altri Florian Henckel von Donnersmarck, bensì Neri Parenti che sottoponendosi anch’egli a un intervento plastico crede di aver fregato tutti. Ma non me: ti ho sgamato, Neri.
Recensione cannibale (ATTENZIONE FAN DI ANGELINA JOLIE: leggete solo a vostro rischio e pericolo)
Gli americani in trasferta cominciano a rompere le palle. Grazie mille per la Liberazione nazi-fascista, però ormai sono passati più di 60 anni e non si può vivere sempre di rendita. Tanto più che ormai dovunque mettono piede fanno solo dei gran sfaceli: Afghanistan, Iraq, il film The American… danni davvero ingenti. Non fa eccezione questo The Tourist, un turista americano in trasferta cinematografica (cinematografica?) in Italia, anche se più che a Venezia, il film (lo chiamo così per comodità, ma non intendo insultare i film veri) sembra ambientato dentro una cartolina di Venezia.
Angelina, non ti scomodare a recitare, mi raccomando
The Tourist è il remake del film francese Anthony Zimmer, una pellicola spionistica tutt’altro che memorabile ma perlomeno carina e piacevole, impreziosita dalla notevole presenza di una Sophie Marceau che certo non è stata ben rimpiazzata nella versione USA. Chi frequenta questo blog da un po’ sa già che non la sopporto, ma qui è persino alla sua prova peggiore: sto parlando di Angelina Jolie, ancora più odiosa del solito e, ovviamente, inespressiva fin dalla sua primissima inquadratura. Nella scena d’apertura indossa un abito del tutto assurdo per una spia, soprattutto per una che dovrebbe passare inosservata. La Jolie trascorre così tutto il suo tempo ad ancheggiare come se fosse su una passerella, stretta dentro abiti da spot pro-anoressia: che stia pensando di cambiare carriera? Lo spero, visto che come attrice sembra più che altro la parodia di un’attrice.
Durante la scena con l’ispettore di Scotland Yard interpretato da Paul Bettany, ad esempio, lui le fa una domanda e lei rimane con lo sguardo fisso perso nel vuoto per tipo un minuto: ho temuto fosse entrata in catalessi. Hey Angelina? Angelinaaaaa? Are you alive? Are you fuckin’ dead?
Un momento sexy (?!?) di The Tourist
Ma se la Jolie non è una vera persona, bensì una statua, la domanda che mi pongo è: Johnny Depp riuscirà a fare ancora peggio che in Alice in Wonderland? La sua prima gag con la sigaretta finta fa davvero andare giù le mutande e mi fa capire che sì, può fare di peggio. Molto peggio.
In aiuto di due attori considerati sex-symbol mondiali ma che insieme (vedi le scene dei loro baci) sono meno sensuali della gonorrea, arrivano anche dialoghi tra i più tremendi mai uditi dall’alba dei tempi. Il doppio senso “desidera un altro americano, signora?” è qualcosa di ormai superato persino per un film dei fratelli Vanzina.
Come se zombie Angelina non fosse abbastanza, la regia contribuisce a dare al tutto un senso di costruito, finto, artificiale, ma non un artificiale di quelli fichi o divertenti. Uno di quelli patetici e plasticosi, vuoti come lo sguardo senz’anima della Jolie. Se oggi quanto ieri ho attaccato film come Il discorso del re o Avatar perché promuovono un’idea di cinema totalmente opposta alla mia, perlomeno sono cinema. The Tourist NON è cinema. Come direbbe il nichilista interpretato dal Nongiovane ne I Soliti Idioti, ma non solo lui, The Tourist è mmerda.
Quello del regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck è quindi uno dei tonfi più clamorosi nella storia: dal capolavoro Le vite degli altri al dopo-lavoro The Tourist in un solo passaggio, si fa davvero fatica a credere che dietro la macchina da presa ci possa stare lo stesso uomo.
Johnny Depp con Neri Parenti travestito da regista tedesco
Tra i momenti scult possiamo annoverare poi la comparsata di Nino Frassica (dopo Somewhere di Sofia Coppola ormai lanciatissimo nell’olimpo hollywoodiano) che vedendo Johnny Depp sul tetto di un edificio esclama: “C’è un pazzo che si vuole buttare, sarà un americano. Non butt!” Ma per quale motivo se c’è uno che si vuole lanciare da un palazzo dev’essere per forza un americano? La gag che ne segue comunque è davvero imbarazzante, roba che persino nei cinepanettoni si vergognerebbero di inserire. E perché alla fine sui titoli di coda suonano una canzone dei Muse, che nulla ha a che fare con l’atmosfera del film? Era proprio necessario smerdare anche loro in questa disfatta?
Quel che è certo è che se Christian De Sica pensava di fare il salto di qualità dai cinepanettoni al film diretto dal premio Oscar tedesco, ha fallito miseramente. Povero Christian, il fatto che lui sembri il più convinto del cast (che annovera anche altri dimenticabili camei di Raoul Bova, Neri Marcorè e un imbarazzato Alessio Boni), conferma la mia teoria che sulla sedia da regista abbia messo le chiappe il suo amico Neri Parenti e non il tedesco dal nome impronunciabile tanto questo film è inguardabile.
Ah Christian, e facce ridé almeno tu! Film di merda ne
hai fatti parecchi, ma così abbattuto non t'avevo mai visto
Peccato comunque non averlo visto prima, si sarebbe giocato la prima posizione nella classifica dei miei peggiori film dell’anno, con buone chance di battere persino The American. 100 milioni di dollari spesi per fare questo insulto al cinema? Ma per favore, date 100 dollari a qualche genietto di YouTube come gli Smosh e vi tireranno fuori un film un milione di volte superiore a questa schifezza. E se il finale dell’originale francese Anthony Zimmer era già di suo parecchio prevedibile, l’ultimissima scena di The Tourist è qualcosa di spaventoso. Madosca che roba brutta. Ma brutta brutta brutta.
(voto 1)
Johnny Depp con la scultissima sigaretta elettronica
Oggetto scult: la sigaretta elettronica di Johnny Depp
Cast: Piper Perabo, Christopher Gorham, Kari Matchett, Sendhil Ramamurthy, Peter Gallagher, Eion Bailey, Anne Dudek, Emmanuelle Vaugier, Gregory Itzin
Genere: spionistico
Perché è in classifica: per l’importanza data ai personaggi più che agli intrecci spy
Se ti piace guarda anche: Alias, Undercovers
In pillole
Annie Walker (la ragazza del Coyote Ugly Piper Perabo) entra nella CIA e viene impiegata in missioni segrete per conto del governo degli Usa. Praticamente se vi chiedete chi abbia incastrato Julian Assange, qui avrete una risposta soddisfacente.
Pregi: la parte spy ed action è adrenalinica e accattivante, ma la parte più convincente è la profondità dei personaggi e dei rapporti umani
Difetti: manca di un pizzico di originalità, viste le similitudini con Alias, però regge bene il confronto
Personaggio cult: la protagonista Annie Walker, una super agente cazzuta e sexy che non fa rimpiangere Jennifer Garner e, detto da me, fidatevi che è un grandioso complimento
Ok. Forse il titolo del post può essere considerato un tantino depistante e pure falso. Questa non è la recensione dell’attesissimo “The Tourist”, film che probabilmente nemmeno i super divi Deep Johnny & Angelaina Jolay hanno ancora visto, considerando che la premiere mondiale avverrà solo il 6 dicembre a New York. È invece la recensione del film francese a cui è ispirato, però se nel titolo scrivevo “Recensione di Anthony Zimmer” a chi cavola fregava qualcosa? E comunque il titolo del post è solo una bugia bianca, o una mezza bugia se vogliamo, visto che dalla pellicola originale ho cercato di capire come potesse essere il remake pappa-l’americano-mericano, con una recensione-previsione da autentico veggente.
Se ti piace guarda anche: The Tourist, Caccia al ladro, Frantic, Wanted, Salt
“Anthony Zimmer” è un gradevole spy-thriller francese che in Italia nemmeno si sono degnati di distribuire e a sua volta è ispirato a “Caccia al ladro” (1955) di Hitchcock, quindi “The Tourist” alla faccia dell’originalità sarà il remake di un remake. Ulteriore segno che a Hollywood hanno finito non solo le idee, ma anche l’idea di avere un’idea, tanto che si mettono a saccheggiare carini ma non sorprendenti film francesi con Sophie Marceau come questo e a breve anche la commedia romantica “LOL (Laughing Out Loud)”.
La storia alquanto banale di “Anthony Zimmer” è il solito intreccio spy-story con tanto di scambio di persona. Un pericoloso criminale ha infatti modificato il suo volto e adesso tutti lo cercano, compresa la sexy spia interpretata da Sophie Marceau, il vero motivo per cui vale la pena di vedere questo film.
In “The Tourist” il suo personaggio sarà interpretato da Angelina Jolie e tutti i suoi fans ne saranno soddisfatti, visto che è il classico ruolo di spia (apparentemente) spietata e senza sentimenti che Angelina interpreta da una vita, vedi “Salt”, “Wanted”, “Mr. & Mrs. Smith”, “Tomb Raider” e in pratica quasi ogni altro suo noioso film. Per me però non c’è paragone: Angelina cyborg Jolie non la sopporto, mentre Sophie Marceau è per me una delle donne più belle e affascinanti e bone di tutti i tempi e da “Il tempo delle mele” a “il tempo della mezza età” gli anni non hanno fatto che aggiungerle ulteriore fascino.
Al contrario Johnny Depp non dovrebbe avere vita difficile a surclassare il mediocre Yvan Attal e a formare con la Jolie quella che sarà definita la coppia più cool e glamour dell’anno. Quanto alla location, si passa dalla mia amata Nizza di “Anthony Zimmer” alla più popular Venezia di “The Tourist”, che comunque non è da buttare.
Le speranze per il remake ammericano sono però da affidare soprattutto alle mani del tedesco Florian Henckel Von Donnersmarck, regista dal nome semplice che all’opera prima ha sfornato il premio Oscar “Le vite degli altri” e come seconda si è scelto il remake di un piacevole ma nulla più filmetto francese. Perché? Per soldi? Per lavorare con le superstar Johnny&Angelina? Per tirare di coca col gotha di Hollywood?
Certo la sceneggiatura di “Anthony Zimmer” non brilla per originalità e ha uno dei finali più prevedibili nella storia del cinema, quindi a meno che non sia stata stravolta completamente non aspettatevi certo una storia ricca di sfumature e significati come quella perla di “Le vite degli altri”.
Quando Tom Cruise ad esempio ha deciso di produrre il remake dello spagnolo “Apri gli occhi” l’ha fatto perché quella era una storia davvero originale che meritava di essere saccheggiata da Hollywood e che poi Cameron Crowe ha trasformato in “Vanilla Sky”, uno dei film pop a mio parere fondamentali dell’ultimo decennio.
La possibilità per Von Donnersmarck nell’imminente (esce il 17 dicembre) “The Tourist” sarà dunque quella di cimentarsi in un thriller dalle atmosfere hitchockiana-depalmiane con qualche richiamo anche a “Frantic” di Roman Polanski, ma la sensazione è che molto difficilmente ripeterà l’exploit di “Le vite degli altri”. Anche perché avete visto qualche filmato di “The Tourist”? Ebbene sì, nella parte del detective c’è persino un Christian De Sica con tanto di inglese maccheronico e allora anziché “Le vite degli altri” in salsa spy-glamour è già tanto che il film non finisca per diventare “Natale a Venezia”.
(voto a Anthony Zimmer: 6,5; previsione di voto a The Tourist: 5,5)
Se ti piace guarda anche: Wanted – Scegli il tuo destino, Mr. & Mrs. Smith, Innocenti bugie, Covert Affairs (serie tv)
Devo subito premettere che non mi piace Angelina Jolie. L’unico film in cui l’ho vista recitare decentemente è stato Scherzi del cuore, dove aveva i capelli rossi e ci stava dentro. Poi una serie di film di merda da far invidia a Will Smith, da Tomb Raider a Wanted, con rare eccezioni come il Changeling eastwoodiano e il divertente Fuori in 60 secondi. Fisicamente sì era una bella donna, però adesso boh mi sembra… un cyborg. Fine premessa.
Evelyn Salt (la Jolie) è una super agente sotto copertura, una spia russa infiltrata da anni, decenni sul suolo americano. O forse è stata incastrata? In ogni caso, tra salti ed esplosioni fa dei numeri e dei versi incredibili che neanche il miglior Jack Bauer di 24. Il problema è che se a Bauer ci si affezionava con facilità, qui la faccenda si fa più complicata. È vero, poco a poco la pellicola scava nel passato della protagonista per mostrarci chi era veramente, il punto è che questo passato non è poi così interessante, forse perché è la solita storia dal sapore di Guerra Fredda, tema cui hanno dedicato quasi più film che all’Olocausto. E nel 2010 non so voi, ma io francamente ne ho le palle piene.
La vicenda sentimentale potrebbe poi magari riservare qualche emozione, peccato che la Jolie sia così piena di botox da risultare espressiva quanto un Christian De Sica dopo 10 lifting facciali. Ovvero quello che vediamo puntualmente negli spot Tim. Ovvero (per chi ancora non ci fosse arrivato): livello espressivo uguale a zero. D’altra parte se ai provini per il “capolavoro” Jolly Blu le hanno preferito persino Alessia Merz un motivo ci sarà…
E immaginate che nel prossimo atteso “The Tourist” ci saranno sia la Jolie che De Sica insieme e allora capirete che Johnny Depp si sarà probabilmente dato delle fortissime botte in testa per recitare al loro livello.
Se la storia non è un granché, Salt è però un film ricco di inseguimenti. E se c’è una cosa che odio nei film, a parte la Jolie, sono proprio gli inseguimenti, quasi sempre solo un espediente degli sceneggiatori per riempire facilmente qualche pagina di copione senza arrovellarsi troppo il cervello. Ah, in più c’è anche qualche combattimento con la camera mossa, che fa tanto figo.
In mezzo a tanta azione, i dialoghi sono invece un optional. Poco male, visto che quelli presenti non si segnalano certo per essere memorabili.
Sullo stesso genere spy, di gran lunga meglio allora la serie Covert Affairs, da poco finita negli USA e a breve in arrivo anche in Italia. Con una Piper Perabo molto più credibile (e pure bona) della Jolie non troppo tres jolie.
Un film davvero inutile che lascia preoccupantemente aperto il finale verso un ancora più inutile sequel. Un action movie che, ironia della sorta, manca proprio di quell’elemento tanto sbandierato nel titolo: il sale.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com