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mercoledì 21 maggio 2014

SERIE TV TRASH 2014 – SPECIALE FINALI DI STAGIONE




L’annata televisiva americana 2013/2014 sarà ricordata soprattutto per una cosa. La chiusura di Breaking Bad? La rivelazione True Detective?
Sì, anche, ma forse ancora di più per l’altissimo livello di trash presente in programmazione. Tra morti a sorpresa e risurrezioni ancora più sorprendenti, colpi di scena incredibili, amori improbabili e sceneggiature scritte con la modalità random attivata, il confine tra serie tv e soap-opera è diventato sempre più sottile. Vediamo allora di fare il punto sui finali di stagione delle serie più trash in circolazione, almeno tra quelle che ho seguito. Via alla rassegna dei guilty pleasure più peccaminosi, e pure imbarazzanti, dell’anno.

Revenge
Di fronte ai finali di stagione di Revenge non si può fare altro che inchinarsi. Se le sue seasons procedono tra alti e bassi, tra personaggi inutili inseriti a casaccio e qualche episodio riempitivo, per i season finales gli autori danno sempre il loro meglio. E quest’anno si sono superati. Già la terza stagione nel complesso aveva vendicato la deboluccia seconda, ma la chiusura è stata davvero una bomba. Era stata l’annunciata la morte di uno dei personaggi principali e invece ce n’è stata più di una, o almeno così sembra. Un altro personaggio invece ha avuto una chiusura letteralmente pazzesca e poi c’è stato un ritorno in vita inaspettato. La risurrezione più clamorosa dai tempi di Gesù Cristo.

"Victoria, il tuo vestito fa davvero pena."
"Eh no. Posso accettare qualsiasi omicidio e tradimento, ma queste parole fanno proprio male!"

Voto alla terza stagione 7/10
Voto al season finale 8/10
Livello di trash stagionale 4/5



Grey’s Anatomy
Shonda Rhimes è sempre stata la maestra dei finali di stagione. Negli ultimi tempi si sta però dedicando sempre meno a Grey’s e sempre di più all’ottimo Scandal, in più sta pure preparando una nuova serie che si preannuncia goduriosissima: How to Get Away with Murder. Le sceneggiature di Grey’s Anatomy probabilmente le ha ormai affidate ai suoi schiavetti, che immagino vengano maltrattati come gli specializzandi nella serie. Tali schiavetti non fanno altro che riciclare idee dal passato, in maniera però parecchio debole. In compenso, almeno il trash non manca mai e in questa stagione si è davvero sorpassato ogni livello, con l’apice raggiunto nell’episodio in cui una paziente continua a scoreggiare ogni due secondi. Roba da far invidia a qualunque film con Christian De Sica e Massimo Boldi, o a Trombino e Pompadour di South Park.
Il finale di stagione è invece stato piuttosto sottotono. ATTENZIONE SPOILER Okay, c’è stata la solita catastrofe, con un centro commerciale di Seattle che è saltato per aria. Peccato che non si sia trattato manco di un attentato terroristico, ma di una “semplice” fuga di gas. Tutto si è inoltre chiuso nella massima prevedibilità. Merdedith Grey ovviamente non se ne va via dalle palle da Seattle, mentre il tanto annunciato addio della Dr. Cristina Yang, forse il miglior personaggio di sempre della serie, è stato all’insegna del patetismo e degli abbracci, una cosa del tutto incoerente con la sua personalità. L’unica sorpresa, per altro relativa, è stata l’arrivo di un’ennesima sorellastra per Merdedith.
E poi, ma che razza di finale stagionale di Grey’s è, senza manco un decesso o qualche protagonista in pericolo di vita?

"Oooh, dopo 10 anni c'è ancora qualcuno che ci segue? Pazzesco!"

Voto alla decima stagione 5-/10
Voto al season finale 5
Livello di trash stagionale 5/5



Once Upon a Time
Da buon fan di Peter Pan quale sono, riponevo delle buone aspettative nei confronti della terza stagione di Once Upon a Time, pur sapendo che i livelli di originalità e fantasia della prima sarebbero stati solo un ricordo lontano. E invece…
La prima parte della stagione ambientata sull’isola che non c’è s’è rivelata una copia brutta di Lost. L’idea di un Peter Pan in versione cattivone, sulla carta intrigante, nella realtà si è rivelata una discreta schifezza. Le cose sono andate meglio nella seconda metà di stagione, quando si è tornati a Storybrooke con una nuova e più azzeccata villain, la Strega dell’Ovest interpretata dalla rossa Rebecca Mader intravista in passato proprio nel citato Lost. A risollevare le sorti di una stagione altalenante, ma comunque più riuscita della seconda, c’ha pensato l’umorismo di Hook, mentre Biancaneve, Charming ed Henry sono sempre più insopportabili. Nella melassa è finita impantanata purtroppo anche una Regina sempre meno Evil, ma che spero nella prossima stagione possa tornare a essere perfida come un tempo.
ATTENZIONE SPOILER
La cosa migliore è stata il season finale, un doppio episodio che con i suoi viaggi nel tempo ha omaggiato Ritorno al futuro. La sorpresa dell’ultima scena, dedicata a tutti i fan di Frozen, pare una ruffianata commerciale di portata colossale, però è anche dannatamente efficace e lascia la curiosità di vedere come sarà Elsa in carne e ossa. Se fosse così, non sarebbe male...


Voto alla terza stagione 6,5/10
Voto al season finale 7+/10
Livello di trash stagionale 1/5



Reign
Il regno del trash qualche bella soddisfazione ce l’ha regalata. Le sceneggiature sono state scritte alla cazzo di cane, si tratta pur sempre di una serie in onda sul network più bimbominkioso del mondo, The CW, ma nel complesso non ci si è annoiati. Tra continui complotti di morte a corte, triangoli sentimentali che si sono evoluti in quadrangoli sentimentali, re maniaci sessuali e pure pazzi, matrimoni per amore e matrimoni per facciata, Reign ha lasciato spesso da parte la componente storica per dare risalto a intrecci e colpi di scena da soap-opera. Bene così!
Peccato giusto per il finale di stagione, un po’ troppo serioso e con poche sorprese trashose. Dove pensate di essere, autore di Reign, alla HBO?

"Oddio! Mai visto tanto trash televisivo in un post solo!"

Voto alla prima stagione 6,5/10
Voto al season finale 6-/10
Livello di trash stagionale 4/5



Nashville
La serie dedicata alla musica country con la seconda stagione ha fatto coming out. Non mi riferisco a quello compiuto da uno dei personaggi. Nashville ha fatto coming out nel senso che ha rivelato la sua vera natura: non quella di Friday Night Lights con le chitarre acustiche al posto dei palloni ovali come sembrava all’inizio, bensì quella di serie trash. Oltre a una marea di incidenti, di morti e di figli tenuti segreti, la parte con Scarlett che è andata fuori di testa ha toccato nuovi vertici di follia televisiva. E pensare che all’inizio il personaggio mi piaceva pure. Se con la season number 1 il country giocava un ruolo importante, con la season number 2 si è allora puntato tutto sugli intrecci e le assurdità da soap.
ATTENZIONE SPOILER
Il finale stagione ha cercato di rimescolare un po’ le carte, tra una coppia che è scoppiata, la possibile partenza di una delle protagoniste (l’ormai insopportabile sopra citata Scarlett) e addirittura una doppia proposta di matrimonio. Apprezzabile il tentativo, ma i sublimi livelli di soappaggine di Revenge restano lontani!

"E il vincitore del Telegatto per il trash tv va a..."
"Ma come? A Revenge e non a noi?"

Voto alla seconda stagione 5,5/10
Voto al season finale 6/10
Livello di trash stagionale 3/5


Star-Crossed
Una delle delusioni dell’anno. All’inizio la serie sci-fi-teen, poco sci-fi e molto teen, di The CW prometteva bene. Sembrava il possibile erede di Roswell e invece si è rivelato una discreta ciofeca. La colpa è da distribuire tra personaggi banali, attori mosci e situazioni già viste, ma soprattutto è da attribuire agli sceneggiatori. Ogni episodio è stato costruito in pratica intorno a una festa, a un party, a una celebrazione assurda varia, cosa che ormai capita sempre più spesso nelle serie The CW e denota una clamorosa mancanza di fantasia da parte di autori che non sanno più che pesci pigliare.
Star-Crossed è durata giusto una stagione di 13 episodi (praticamente tutti uguali) ed è stata cancellata. Non mancherà né a noi terrestri, né agli alieni Atrian.

"Acconciato così non sono abbastanza trash per voi,
stupidi umani?"

Voto alla prima (e unica) stagione 5/10
Voto al season finale 4,5/10
Livello di trash stagionale 2/5

martedì 18 marzo 2014

NUOVE SERIE TV 2014 - SPRING IS COMING




Dagli USA continuano ad arrivare nuove serie tv senza sosta. Perché?
Credo sia un gomblotto per cercare di farci uscire di casa il meno possibile. Tra le tante proposte offerte dai palinsesti americani, non tutte meritano però che sprechiamo le nostre vite pur di seguirle. Ecco quindi una breve e spero utile guida per orientarsi tra alcune delle nuove proposte seriali delle ultime settimane.
E vi ricordo, se ancora colpevolmente non l’avete fatto, di recuperare True Detective. Subito.

"Voglio vedere True Detective. ORAAAAA!"
Believe
Alfonso Cuarón è tornato sulla Terra. Finalmente. Dopo il sopravvalutatissimo Gravity, il regista messicano ha ideato (veramente co-ideato insieme a tale Mark Friedman) una serie tv, Believe. Cuarón ha anche diretto l’episodio pilota e il suo zampino si vede subito. Prima scena e c’è un incidente filmato con riprese roteanti. Questa volta però non siamo nello spazio tra le astronavi, bensì si tratta più semplicemente di un incidente d’auto e la macchina da presa dopo i primi allarmanti secondi si ferma. Il pericolo nausea questa volta è scongiurato.
Il pilot della serie si sviluppa in maniera non sconvolgente, però promettente. La protagonista è la “solita” ragazzina con poteri particolari, da qualche parte tra i protagonisti di Heroes, gli X-Men, la frigida regina di ghiaccio di Frozen, Drew Barrymore in Fenomeni paranormali incontrollabili e Carrie – Ma che bello sguardo di Satana. Una tipetta particolare cui tutti danno la caccia. A proteggerla ci pensa un gruppo chiamato True Believers che no, non sono le fan di Justin Bieber, quelle si chiamano Beliebers e spero ormai siano state rinchiuse tutte in qualche ospedale psichiatrico.
Per tenerla al sicuro, i True Believers la affidano a un tizio condannato a morte. Come mai?
Lo scoprirete presto. E come si chiama la protagonista?
Bo.
No, non è che non lo so. Si chiama proprio Bo. Un bello schifo di nome, ma d’altra parte da un uomo che fa ululare Sandra Bullock nello spazio che altro vi aspettavate? Nonostante questo, il pilot non è niente male, soprattutto per i divertenti battibecchi tra i due protagonisti, mentre il secondo episodio appare già più deboluccio... Belin, a questo punto come saranno le prossime puntate?
(voto 6,5/10)

Resurrection, anche noto come L'alba dei bimbiminkia viventi
Resurrection
In breve: la versione schifosa di Les Revenants.
Se vogliamo dire qualcosa di più, dobbiamo specificare che non si tratta del remake americano della splendida serie francese che l’anno scorso ha trionfato ai Cannibal Tv Awards. Prima o poi credo lo faranno, ma non è questo. Resurrection allora è una serie originale?
Giammai! Si tratta della versione televisiva di The Returned, romanzo di Jason Mott di cui ho sentito un gran bene e che non metto in dubbio sia un’ottima lettura. Solo che la serie tv non è un’ottima visione.
Anche qui così come in Les Revenants il tema è quello dei morti che ritornano in vita. Un tema non nuovo, dopo tutto un certo Gesù Cristo in passato ha avuto un’esperienza analoga e per di più gli zombie, tra The Walking Dead e World War Z, sono oggi più popolari che mai. Solo che qui i morti risorti non camminano rallentati come dei pirla e sono in tutto e per tutto come gli altri esseri umani viventi. Un bel tema, affrontato in maniera molto originale in Les Revenants e che invece qui in Resurrection è tramortito nel più classico dei drama tv all’americana. Dialoghi da soap-opera, un’atmosfera misteriosa che vorrebbe rifarsi a Lost e invece col cavolo, personaggi banali e privi del benché minimo appeal, attori disoccupati reduci da altre serie e tra i protagonisti c'è persino un bimbetto più insopportabile di Henry di Once Upon a Time e Carl di The Walking Dead messi insieme… Ce n’è insomma abbastanza per trovarci di fronte alla ciofecona dell’anno, se le cose vanno male, oppure a un trash di discreto intrattenimento, se le cose vanno bene. Questo si vedrà con i prossimi episodi. Di certo, se volete guardarvi una bella, ma proprio bella bella serie sull’argomento morti-non-morti, fate vivere Les Revenants e uccidete questa.
(voto 5/10)

From Dusk Till Dawn: The Series
Le idee originali nel panorama televisivo americano attuale sono come oasi nel deserto. Ci sono, si vedano le fenomenali Breaking Bad e True Detective, ma sono merce rara. Qualcuno potrebbe anche obiettare sul fatto che True Detective sia una serie davvero originale e in effetti si potrebbe aprire il dibattito. Lo spunto thriller su cui si basa non è di primo pelo, però è molto particolare e personale il modo in cui la serie si sviluppa.
Tralasciando la diatriba True Detective, una serie che nasce dichiaratamente da un’idea non originale è From Dusk Till Dawn: The Series. Come potrete intuire dal titolo, si tratta della versione televisiva di Dal tramonto all’alba, pellicola sceneggiata e persino interpretata da Quentin Tarantino e diretta da Robert Rodriguez. Nonostante questo, rischia di essere paradossalmente una delle novità più originali della nuova stagione tv. La puntata pilota infatti, pur lontana dal convincere del tutto, lascia intravedere lo spazio per una serie che potrebbe evolversi in varie e imprevedibili direzioni. In attesa di scoprire quale imboccherà, per il momento ho da darvi una notizia buona e una cattiva.
Partiamo da quella cattiva: Quentin Tarantino non ha più niente a che vedere con questo prodotto. La buona notizia è che almeno Robert Rodriguez è coinvolto in prima persona, visto che è il creatore della serie, è il regista e lo sceneggiatore del pilot ed è pure il proprietario del nuovo canale americano El Rey che la trasmette. Dopo il mediocre Machete Kills, a qualcuno questo eccessivo coinvolgimento di Rodriguez potrà non sembrare nemmeno una buonissima news, ma tant’è. Qui il regista messicano ritorna su livelli dignitosi, anche se il primo episodio di From Dusk Till Dawn, nel suo essere così eccessivamente pulp e rodrigueziano, sa tanto di già visto, al cinema più che in televisione. La mancanza della tipica ironia tarantiniana inoltre si fa sentire, così come i due protagonisti, i volti nuovi D.J. Cotrona e Zane Holtz (uno che arriva dalla serie teen trash Make It or Break It), sono tutti da verificare nei panni dei fratelli Gecko che furono di George Clooney e Quentin Tarantino.
Per ora promosso, anche se senza troppo entusiasmo, in attesa di vedere come proseguirà.
(voto 6+/10)

Star-Crossed
Avete presente Roswell, serie che andava su Raidue a inizio anni Duemila?
Ecco a voi la versione aggiornata ai tempi odierni. Roswell era un serial figlio di quegli anni, con un romanticismo e dei dialoghi alla Dawson’s Creek, Star-Crossed è figlio del mondo di oggi e quindi prende una direzione più alla The Vampire Diaries. Non a caso il canale su cui va in onda è pur sempre The CW. Gli ingredienti tipici delle classiche serie del canale ci sono tutti: un triangolo sentimentale, una festa a puntata, un liceo usato più come pretesto narrativo che per andare a lezione, e protagoniste e protagonisti bellone/i che la più cessa/o è comunque una figa/o della Madonna/o.
La protagonista è Aimee Teegarden, quella che nella serie Friday Night Lights cresceva bene solo che era troppo piccola per farci pensieri impuri senza essere considerati dei maniaci, mentre adesso, anche se interpreta una liceale, ha 24 anni e quindi non dobbiamo farci alcun problema nel definirla una bella maialona. La Teegarden si trova naturalmente divisa tra due ragazzi: un umano palloso e un alieno figaccione. Che decisione ardua, chi sceglierà mai?
La serie proverà a rispondere a questo e ad altri clamorosi quesiti, del tipo: “Ma gli extraterrestri lo sapevano che sulla Terra c’era la crisi economica prima di atterrare?”.
Non ci troviamo di fronte a una serie particolarmente nuova o rivoluzionaria, ma la tematica razziale umani VS alieni ha sempre il suo fascino, soprattutto se confezionato da quei diabolici produttori di diaboliche serie teen della diabolica The CW.
E se va bene a me, buona bimbominkiata a tutti!
(voto 6,5/10)
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