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martedì 10 febbraio 2015

THE ICEMAN - L'UOMO DI GHIACCIO, UN FILM NON CON SERGIO MATTARELLA





The Iceman
(USA 2012)
Regia: Ariel Vromen
Sceneggiatura: Morgan Land, Ariel Vromen
Ispirato: al libro The Iceman: The True Story of a Cold-Blooded Killer di Anthony Bruno e al documentario The Iceman Tapes: Conversations with a Killer di Jim Thebaut
Cast: Michael Shannon, Winona Ryder, Ray Liotta, Chris Evans, David Schwimmer, Stephen Dorff, James Franco, Ryan O'Nan, McKaley Miller, Erin Cummings
Genere: criminale
Se ti piace guarda anche: Quei bravi ragazzi, Il fuoco della vendetta, Romanzo criminale, Scarface, Carlito's Way, Nemico pubblico, The Americans

Voi credete al colpo di fulmine?
Non intendo il programma televisivo con Alessia Marcuzzi che allietava (si fa per dire) i pomeriggi di noi teenager degli anni '90. Quello è esistito, purtroppo, ed è un dato di fatto oggettivo. Intendo il colpo di fulmine che può scattare per una ragazza, o per un ragazzo, o anche per un nuovo gingillo tecnologico, o per un'automobile o a volte pure per un film.
Io ci credo. A me è capitato di recente per una pellicola. Alla prima scena di The Iceman è scattato il colpo di fulmine. C'è questa splendida sequenza in cui Michael Shannon e Winona Ryder sono lì al loro primo appuntamento e pure tra loro scatta il colpo di fulmine. È una scena che mi ha ricordato molto vagamente l'appuntamento tra Vincent Vega e Mia Wallace in Pulp Fiction oppure quello, sempre per rimanere in tema John Travolta, in Blow Out di Brian De Palma. Uno di quegli appuntamenti non da romcom ma da film noir.

venerdì 7 gennaio 2011

I miei film dell'anno 2010 - n. 17 Somewhere

Somewhere
(USA)
Regia: Sofia Coppola
Cast: Stephen Dorff, Elle Fanning, Chris Pontius, Michelle Monaghan, Laura Chiatti, Giorgia Surina, Simona Ventura, Nino Frassica, Valeria Marini
Genere: la dura vita di un divo hollywoodiano
Se ti piace guarda anche: Lost in translation, Il giardino delle vergini suicide, Marie Antoinette, The kids are all right, Tra le nuvole, A single man

Trama semiseria
La vita fa schifo anche se sei Johnny Marco, uno dei più idolatrati idoli di Hollywood. Sì, sei ricco, sei famoso, ti scopi tutte le fighe che vuoi, ricevi Telegatti (vabbè, questa non è poi una gran cosa), però puoi comunque essere depresso e tutto può sembrarti senza senso. Certo, nel mondo ci sono persone che, poverine, stanno peggio di lui, però se Sofia Coppola ci chiede di dispiacerci per un personaggio del genere, allora facciamo lo sforzo.
E comunque non avrei mai pensato di inserire in una mia lista di film dell'anno una pellicola con Simona Ventura, Nino Frassica e Valeriona Marini, ma -hey- evviva le sorprese!

Pregi: subito subito mentre lo guardi hai come l’impressione che non succeda un granché, eppure a giorni di distanza ti rimane dentro, tra le cose da ricordare con piacere dell’ultima annata cinematografica
Difetti: è vero, in questo film non succede nulla. Ma in fondo chissenefrega

Attore cult: Stephen Dorff, perfetto nella parte dell’attore apatico
Scena cult: Stephen Dorff e la figlia Elle Fanning in piscina, forse il momento cinematografico più bello degli ultimi 12 mesi
Canzone cult: “I’ll try anything once” degli Strokes nella sopracitata sequenza

giovedì 16 dicembre 2010

Man of the year 2010 - n. 9 Stephen Dorff

Stephen Dorff
Genere: bad boy
Provenienza: Atlanta, Georgia, USA
Età: 37
Nel 2010 visto in: Somewhere
Il passato: S.F.W. - So Fucking What, A morte Hollywood!, Backbeat, Blade, Nemico Pubblico, Shadowboxer, Oscure presenza a Cold Creek
Lo vedremo in: Born to be a star, Rites of passage, Immortals
Perché è in classifica: dopo anni di attesa ha finalmente avuto il ruolo della vita

Stephen Dorff è stata l’eterna promessa di Hollywood così a lungo che credo persino lui avesse ormai smesso di puntare fiches su se stesso. Errore, perché poi un giorno ti arriva una Sofia Coppola in casa e ti fa diventare protagonista del suo nuovo “Somewhere” e finalmente ti si riaprono le porte del Nuovo Cinema Paradiso.

Due sono i miei cult personali che lo vedono protagonista: la scoppiettante satira del mondo cinematografico “A morte Hollywood!” di John Waters e il sottovalutatissimo “S.F.W. So Fucking What”, il film manifesto del grunge (per musica, attitudine, stile registico, interpretazione di Dorff) che nel 1994 anticipava di un decennio riflessioni molto interessanti sulla tv reality e la spettacolarizzazione della cronaca. Una pellicola che fotografa alla perfezione gli anni ’90 e prefigurava gli anni zero, insomma un piccolo capolavoro da riscoprire. Quindi nel 1998 in “Blade” interpreta un perfido straordinario vampiro; anche stavolta però è arrivato troppo in anticipo sui tempi, visto che eravamo lontani non solo dalla moda dei vari “Twilight”, “True Blood” e “The Vampire Diaries” ma eravamo anche prima dell’esplosione di “Buffy”.

Dopodiché sono arrivate per lui parti in filmicini action, un video splendido (per una volta NON sono ironico) e censuratissimo di Britney Spears in versione suicida ma più spesso, con quella faccia lì, interpretazioni nelle vesti di pazzo psicopatico. Pellicole poco interessanti, fino a un ruolo in “Nemico pubblico” di Michael Mann e quest’anno l’apoteosi con “Somewhere”. Se ce l’ha fatta Robert Downey Jr. (eterna promessa dai lontani anni ’80 e diventato big di Hollywood solo negli ultimi anni) adesso forse è arrivato anche il suo momento. Dai, cazzo!



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