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Saluti da Chester's Mill |
Under the Dome
(serie tv, stagione 1, episodio 1)
Rete americana: CBS
Rete italiana: Rai 2, dal 14 luglio
Creata da: Brian K. Vaughan
Ispirata al romanzo: The Dome di Stephen King
Cast: Mike Vogel, Britt Robertson, Rachelle Lefevre, Jeff Fahey, Dean Norris, Natalie Martinez, Alexander Koch, Colin Ford, Nicholas Strong, Jolene Purdy, Aisha Hinds, Dale Raoul, Mackenzie Lintz
Genere: 80s sci-fi
Se ti piace guarda anche: Invasion, La guerra dei mondi, FlashForward, The Event, Falling Skies
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"Batti batti le manine, che son belle e assai piccine.
Assai piccine come te, uno, due e tre." |
Niente di nuovo sotto il sole. O meglio, niente di nuovo sotto la cupola, under the dome. D’altra parte cosa aspettarsi da una produzione
Stephen King +
Steven Spielberg? Se i due veterani le idee originali le hanno esaurite ormai anni, forse decenni fa, dalla super accoppiata è lecito attendersi solo quello che sanno fare meglio: delle sane e robuste americanate vecchio stile. In tal senso, l’episodio pilota di Under the Dome funziona a sufficienza. Sì, insomma dai, oggi voglio essere buono.
La serie si basa sul romanzo di Stephen King The Dome, con cui non farò un confronto perché non l’ho letto. Quello che so è che a questa storia lo Stephen Burger King aveva già cominciato a lavorare da ragazzino e all’epoca l’aveva intitolata The Cannibals. Un titolo che dalle parti di questo blog sarebbe stato molto più apprezzato del banale Under the Dome. Banale perché svela troppo della trama principale: Chester’s Mill, una tipica cittadina americana, finisce sotto una cupola trasparente. Chi l’ha messa? Il governo degli Stati Uniti non ne sa niente, quindi saranno stati gli alieni? O i terroristi? O i zingari? O terroristi alieni zingari?
In attesa di scoprirlo, chissà se in una stagione sola o in mille, la storia potrebbe rivelare dei risvolti inquietanti, suggeriti dal titolo originale dell’opera cui Stephen King stava lavorando, The Cannibals appena.
Come spiega a un certo punto la bella del paese Britt Robertson:
“È come se fossimo intrappolati in una boccia per pesci gigante. Una volta, li avevo dei pesci, dei pesci rossi. Ma poi uno dei due si ammalò e l'altro... e l'altro se lo mangiò.”
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"Guardate, so scrivere! Anche se mi chiamano Barbie, non sono così scemo!" |
È quanto capiterà anche ai protagonisti della serie? Finiranno per sbranarsi a vicenda, o a farsi fuori uno con l’altro, come capita in quel gran Far West di
The Walking Dead?
Le risposte, forse, arriveranno nel corso di questa serie mystery post-Lost, che almeno all’inizio suscita una certa curiosità, così come capitava anche con FlashForward o The Event. Il vero grande mistero è se con le prossime puntate l’attenzione scemerà e con essa pure la trama diventerà sempre più scema, oppure si manterrà su livelli di intrattenimento estivo decenti. L’episodio pilota è per fortuna di qualità superiore rispetto ad altre spielbergate recenti come Falling Skies e
Terra Nova; siamo più dalle parti di Invasion, serie passata qualche estate fa che non era niente di memorabile ma si lasciava guardare.
La vicenda narrata in Under the Dome non rappresenta certo una novità. Qualcuno ha ipotizzato persino dei collegamenti con il film dei Simpson, in cui Springfield finiva in maniera analoga sotto a una cupola. Si può anche trovare qualche link storico con il muro di Berlino, per via della divisione tra chi è rimasto intrappolato nella cittadina sfigata e quelli al di fuori, nel mondo libero.
Se la componente sci-fi non si segnala per originalità, a fare la differenza saranno i personaggi, per ora anch’essi non troppo rivoluzionari. È così che funzionano le cose. Si continua a seguire una serie se ci si affeziona ai personaggi, se si vuole vedere cosa capiterà loro, per sapere se finiranno brutalmente massacrati dagli alieni, se si sbraneranno tra loro come cannibali, se riusciranno prima o poi a uscire dalla cupola? O chissà che la cupola non si riveli per loro una protezione, mentre il resto del mondo va in malora?
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"Ragazzi, poteva andarci peggio di così: potevamo restare intrappolati in Chiesa!" |
Quali sono, questi personaggi a cui King e Spielberg vorrebbero farci affezionare?
Innanzitutto questa serie ci dà l’opportunità di vedere la farfallina di Britt Robertson. Con ciò non intendo niente di sessuale. Intendo il tatuaggio che l’attrice svela su una spalla, non in altre parti del corpo come Belen Rodriguez. La Britt Robertson, ex protagonista delle sfortunate
The Secret Circle (cancellata dopo una sola stagione) e Life Unexpected (cancellata dopo 2), nonché del delizioso indie movie
The First Time, ora sembra aver trovato finalmente una hit. La prima puntata di Under the Dome negli USA ha infatti fatto registrare ascolti record per una serie estiva e le premesse per un successo ci sono tutte, anche in Italia, dove arriverà su Rai 2 dal 14 luglio. Che poi la qualità della serie tenga, è tutto un altro discorso. La
zoccola bella del paese Britt sarà coinvolta in guai sentimentali con il suo boyfriend/ex-boyfriend
Alexander Koch che con lei ha un rapporto, come dire? Morboso? Stalkeroso? A lei sembra interessato anche l’ex militare
Mike Vogel (visto dove? Ve lo dico io: in Cloverfield, The Help, Pan Am e Bates Motel), che da tutti in città è conosciuto come Barbie (What the fuck?!). Lui però si potrebbe avvicinare pure alla giornalista rossa
Rachelle Lefevre (avvistata ahilei nella saga di
Twilight), che è sposata ma il suo marito è scomparso nel nulla, diciamo morto stecchito.
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"Guardate quanto so' figo in 'sta foto. Me la data la parte del bello del paese?" |
Oltre alla parte giovanile e sentimentaleggiante, su cui King + Spielberg a questo giro sembrano puntare molto, c’è anche un gioco di poteri e intrighi politici tra un tizio soprannominato Big Jim (Barbie non bastava?) interpretato dall’ottimo
Dean Norris di Breaking Bad, e lo sceriffo locale
Jeff Fahey, il pilota Frank Lapidus di Lost.
Questo giusto per dirne alcuni, di personaggi, ma poi c’è anche un DJ e la sua simpatica assistente, un’agente di polizia latino americana, il fratellino ancora più teen della teen Britt Robertson, una coppia di lesbiche hipster arrivate con la loro figlia teen e super hipster da L.A. a Chester’s Mill non si sa bene per quali motivi e credo a questo punto di averveli citati tutti.
Per adesso, io sono rimasto soddisfatto. Under the Dome è la classica serie da svacco estivo. Già vista, già stravista, ma che presa senza enormi aspettative fa il suo dovere di intrattenimento tipicamente americano. Scolleghiamo il cervello, colleghiamo la bocca ai popcorn e restiamo sotto il cupolone. Se la serie non diventa una porcata totale come Revolution, Falling Skies o Terra Nova, il trash sci-fi dell’estate 2013 è bello che servito in tavola da quei due vecchiazz… pardon, da quei due uomini maturi di Stephen King e Steven Spielberg. Non illudiamoci troppo, comunque, perché tanto sappiamo già tutti che tempo qualche puntata e si trasformerà in una porcata totale. Cupola o non cupola, non c’è riparo.
(voto 6,5/10)
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