Visualizzazione post con etichetta the carrie diaries. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta the carrie diaries. Mostra tutti i post

martedì 17 dicembre 2013

LE MEGLIO SERIE TV 2013, DALLA 40 ALLA 31



Pensieri Cannibali ha appena incoronato il suo Man of the Year e la sua Cotta adolescenziale of the Year, e presto arriveranno anche le liste per ricapitolare tutte e due le top 20. Ma intanto è già ora di guardare oltre, a una nuova classifica, quella dedicata alle serie tv preferite quest’anno sempre secondo il personale, soggettivo e modesto parere dell'autore di Pensieri Cannibali, Marco Goi aka Cannibal Kid.
Nel 2009 l'avevano spuntata i Mad Men, nel 2010 a sorpresa avevano vinto i Misfits, nel 2011 e nel 2012 aveva trionfato Homeland. Nel 2013 quest'ultima conquisterà uno storico triplete o ci saranno novità?

Oggi apertura in bilico tra trash e serial killer, con un gruppetto di serie carine, guardabili, con un buon potenziale non sempre sfruttato in pieno, che vanno ad occupare le posizioni dalla 40 alla 31. Giusto per scaldare i motori, in attesa dei grossi calibri in arrivo nei prossimi giorni…

40. Under the Dome
Sotto la cupola la serie campa, sopra la cupola la serie crepa
(stagione 1)

Trama semiseria
Una cittadina di sfigati finisce rinchiusa sotto una cupola trasparente che li isola dal resto del mondo. Esatto, come nel film dei Simpson, solo che dietro questa serie ci sono un romanzo di Stephen King e la produzione di Steven Spielberg. E si vede. Perché è sbucata fuori questa cupola?
Questo è il grande mistero della serie anche se io un motivo in mente ce l’ho: per risparmiare al mondo un gruppetto di personaggi mediocri e ancor di più scarso interesse di quelli di The Walking Dead.

Pregi
- Britt Robertson di Life Unexpected e The Secret Circle e Dean Norris di Breaking Bad è sempre un piacere rivederli.
- È una serie di scemo puro intrattenimento, perfetta per una visione disimpegnata, senza stare a farsi troppi problemi circa incongruenze e assurdità nella vicenda. Dopo tutto, già lo spunto di partenza è inverosimile. Quando mai si è vista una cupola calarsi sopra una cittadin…
Hey, cos'è quella cosa lì fuori?
Oh cazzo, sono bloccato a Casale Monferrato!

Difetti
- Alcuni attori come Natalie Martinez e il ridicolo giovane psycho Alexander Koch non sono proprio il massimo.
- Personaggi poco approfonditi e molto stereotipati.
- Alcuni episodi girano talmente a vuoto che alla fine ti chiedi: “Ma cosa ho appena visto?” e non riesce a trovare una risposta.

Attore cult
Dean Norris

39. Hannibal
Il silenzio degli innocenti - Masterchef Edition
(stagione 1)

Trama semiseria
Hannibal si diverte a dare delle allegre cenette per gli amichetti dell’FBI. Sarebbe lo spunto per una nuova trasmissione culinaria di successo, non fosse che serve loro in tavola dei manicaretti fatti con carne umana e Sky per questo l'ha rifiutata.
I primi due episodi con ospiti Tessa Gelisio e Benedetta Parodi erano però già stati girati. Cotte e ammazzate.

Pregi
- Hugh Dancy nei panni del profiler schizofrenico dell’FBI Will Graham è fenomenale. È lui il vero grande protagonista, peccato che una serie intitolata “Will Graham” avrebbe tirato meno di una chiamata“Hannibal”.
- Con un po’ di pazienza, la serie finalmente cresce. Diciamo che i primi 4 episodi sono delle lagne totali, poi si comincia a vedere qualcosa di interessante. Grazie ad Hannibal? Ma va, grazie all’apparizione dell’ottimo Eddie Izzard nei panni del killer Dr. Abel Gideon. Lui sì davvero convincente come assassino psicopatico.

Difetti
- Van bene i ritmi lenti, ma in vari episodi si sfiora il soporifero. Che Hannibal voglia ucciderci nel sonno come Nightmare?
- Il personaggio di Hannibal, interpretato dal di solito bravo ma qui un po’ spaesato Mads Mikkelsen, non riesce mai a raggiungere manco lontanamente i livelli di inquietudine dell’Anthony Hopkins de Il silenzio degli innocenti e (quasi) nemmeno del Dexter orsacchiotto innamorato dell’ultima stagione. È sempre troppo impegnato a stare dietro ai fornelli. Ma è Hannibal o Antonella Clerici?
Mi sa che quest'ultima è più inquietante...

Attore cult
Hugh Dancy


38. The Following
Come ammazzare una serie episodio dopo episodio
(stagione 1)

Trama semiseria
L’agente Ryan Hardy è richiamato in servizio per indagare sui misteriosi omicidi legati al serial killer Joe Carroll, che dalla prigione è riuscito a mettere su una rete di contatti di aspiranti omicidi. In pratica ha inventato un Facebook per serial killer, che ormai sta diventando più popolare di Instagram e Twitter.

Pregi
- L’episodio pilota è accattivante e molto ben architettato.
- Kevin Bacon come protagonista regge alla grande e il rivale James Purefoy, pur caricando eccessivamente la sua interpretazione, è un cattivone esagerato coi fiocchi.
- L’attrice emergente Valorie Curry riesce a essere inquietante forte.
- I patiti del genere thriller possono trovare pane per i loro denti, con una storia tradizionale ma un serial killer nuovo, molto social e al passo con i tempi.
- Natalie Zea è proprio gnocca.

Difetti
- Dopo i primi due episodi, comincia a emergere qualche crepa nell’architettura narrativa della storia, quindi la situazione peggiora sempre di più fino ad arrivare a un finale banale e parecchio ridicolo.

Attrice cult
Valorie Curry

37. The Fall
Anche i serial killer tengono famiglia
(stagione 1)

Trama semiseria
Un insospettabile trentenne con moglie e figli ha un passatempo inquietante.
Colleziona vecchi film action anni '80 in VHS?
No, peggio.
Segue in tour i One Direction?
No, beh, adesso non esageriamo! È più semplicemente un serial killer che si diverte a uccidere donzelle in quel di Belfast. Perché?
Perché lui vive a Belfast.
Ah, volevate sapere perché uccide?
Non si sa, ma tranquilli che a indagare sul caso c’è una che di misteri se ne intende: l’agente Scully di X-Files.

Pregi
- Jamie Dornan nei panni del pazzo omicida è una vera rivelazione. Nei prossimi mesi sarà sulla bocca di tutti e soprattutto di tutte e diventerà il nuovo sex-symbol mondiale, visto che è l’attore chiamato a interpretare il protagonista della versione cinematografica di 50 sfumature di grigio, ma prima di sputtanarsi la carriera con questo rischioso ruolo, beccatevelo qui che è davvero bravo.
- Alcune scene di tensione sono costruite in maniera così magistrale che la fanno fare sotto.

Difetti
- Gillian Anderson è sempre un bel donnino. Anzi, meglio adesso che una volta. Qualcuno però potrebbe regalarle una seconda espressione facciale che non sia imbambolata, pardon pensierosa?
- Il finale non è molto soddisfacente e lascia tutto aperto alla seconda stagione, già confermata.

Attore cult
Jamie Dornan

36. Reign
Il regno del trash
(stagione 1)

Trama semiseria
Maria Stuarda era una regina bruttarella che nessuno si filava. Questo nella realtà. Secondo il canale cool The CW, Maria Stuarda è invece un pezzo di figa che tutti si vogliono ciulare e che finisce al centro di un immancabile triangolo sentimentale che manco Bella di Twilight e Katniss di Hunger Games si sognano. Ah, naturalmente anche tutte le sue damigelle sono delle bonazze e pure re e regine anziché vecchini decrepiti sono in splendida forma. Ma hey, it’s not History, it’s The CW.


Pregi
- La protagonista Adelaide Kane. Non sarà una fenomena della recitazione, però possiede un fascino magnetico in grado di far dimenticare le assurdità della serie.
- Le trame da teen-soap-drama mischiate all’ambientazione storica, o pseudo-storica che sia, rappresentano una variante rispetto al solito noioso period-drama tradizionale.
- Una buona colonna sonora in tipico stile The CW, con i brani pop cool del momento e un piacevole tocco folk regalato dai Lumineers, con la loro “Scotland” usata come tema musicale ufficiale.
- La serie è talmente trash da toccare il sublime.

Difetti
- L’adesione alla Storia, per coloro a cui importasse, è molto relativa.
- Livelli di recitazione non proprio regali.
- È persino troooppo trash.

Attrice cult
Adelaide Kane

35. In the Flesh
Zombie e buoi dei paesi tuoi
(stagione 1)

Trama semiseria
Gli zombie vivono (si fa per dire) in mezzo a noi. Sì ok, lo sapevamo già. Lo guardiamo tutti The Walking Dead. In questo caso, la novità è che i morti viventi dopo un periodo di “rehab” sono rimandati nella società insieme agli umani. Ma non è un po’ quello che succede in Warm Bodies?
Sì, in effetti di nuovo in questa serie britannica non c’è poi molto, però riesce a dare una valida caratterizzazione ai suoi personaggi e i suoi 3 episodi sono un buon antipasto per una seconda stagione già prevista nel 2014.

Pregi
- La vicenda prende una intrigante piega socio-politica.
- Una storia d’amore gay tra due zombie non è una cosa che si vede tutti i giorni, almeno dalle mie parti, ed è molto… spaventosa?
No, poetica.

Difetti
- Ancora storie di zombie? Tra un po’ rischiano di diventare più onnipresenti e insopportabili dei vampirli.
- Tre episodi, per altro in crescendo, sono troppo pochi e lasciano con la fame addosso.

Personaggio cult
La zombie idola Amy Dyer interpretata da Emily Bevan

34. The Carrie Diaries
Prima del sesso, prima della città, prima del mondo intero c’era lei, Carrie Bradshaw
(stagioni 1 e 2)

Trama semiseria
Riuscite a immaginare Carrie Bradshaw di Sex & the City che cagacazzo doveva essere da ragazzina?
Bene, adesso non dovrete più immaginarlo, perché la serie The Carrie Diaries vi racconta proprio le vicende da bimbiminkia della giovane Carrie. Prima di suicidarvi, tenete presente che il tutto ha una fighissima ambientazione anni ’80 e questa è la serie più cariiina e teeenera dell'anno.

Pregi
- L’ambientazione anni ’80.
- Le canzoni anni ’80.
- Il sapore di commedia teen anni '80, tra John Hughes e una versione soft, molto soft di Bret Easton Ellis.
- La serie è godibile anche per quelli che, come me, Sex & the City non l'hanno mai retto. E poi l'ho già detto che è ambientata negli anni '80?

Difetti
- Carrie Bradshaw, interpretata da una AnnaSophia Robb molto più brava e caruccia di Sarah Jessica Parker, è troppo precisina e odiosetta. E pure puritana.
- Nella seconda stagione arriva una giovane e già ninfomane Samantha Jones (qui interpretata da Lindsey Gort), ma la sua fissa per il sesso è talmente esagerata che invece di risultare sexy lo fa ammosciare.
- Alcuni personaggi minori sviluppati in maniera troppo stereotipata: ci sono il gay che non sa di essere gay, la asiatica secchiona e il ricco figlio di papà infelice perché il papà non lo caga... non il massimo dell'originalità.

Personaggio cult
Dorrit Bradshaw, interpretata da Stefania Owen, la sorellina alternative di Carrie che indossa t-shirts dei Joy Division e prende sempre (giustamente) per i fondelli la sister.

33. Brooklyn Nine-Nine
911 - Emergenza risate
(stagione 1)

Trama semiseria
Un distretto di polizia tutto da ridere.
Hey, non è la trama semiseria ma è l'idea di base vera della serie. D’altra parte è difficile ironizzare sulle comedy. Maledette serie poco serie!

Pregi
- Il protagonista Andy Samberg spadroneggia. Esilarante al solo vederlo, è fantastico nella parte dell’agente di polizia super bravo nel suo lavoro ma anche parecchio immaturo e – massì diciamolo che lui tanto mica si offende – deficiente da un punto di vista umano.
- Anche i personaggi minori sono tutti, chi più chi meno, degli idoli: fantastici in particolare la cattivissima detective Rosa Diaz (Stephanie Beatriz), il nerd Boyle (Joe Lo Truglio) e la segretaria fulminata Gina (Chelsea Peretti).
- L’agente Amy Santiago (Melissa Fumero) es muy caliente.

Difetti
Le trame a volte sono troppo minimal. Va bene che la carta vincente della serie sono i personaggi e le situazioni comiche, però qualche vicenda crime un pochetto più avvincente non farebbe schifo.

Personaggio cult
Il detective Jake Peralta (Andy Samberg)

32. Ray Donovan
L’amichetto delle celebrità (no, non Lele Mora)
(stagione 1)

Trama semiseria
Ray Donovan si occupa del lavoro sporco per le celebrità. Sgonfia gli scandali che scoppiano sul loro conto, elimina le tracce quando combinano dei casini, provvede a pagare le Olgettine. Cose di questo tipo. La sua vita personale però è ancora più incasinata di quella dei VIP che aiuta. A parte forse la vita di Fabrizio Corona.

Pregi
- Jon Voight nei panni del padre di Ray Donovan è MI-TI-CO.
- La scena finale della prima stagione è qualcosa di splendido.
- Liev Schreiber con la freddezza del suo sguardo è perfetto per la parte dell'insensibile Ray.

Difetti
- A un certo punto ci si dimentica del lavoro che Ray fa e le storie dei VIP spariscono quasi del tutto, ed è un peccato perché contribuivano a rendere più leggera e godibile la serie.
- La costruzione della trama stagionale generale è un po' macchinosa e la serie nonostante la sua alta qualità di scrittura e interpretazioni fa fatica a conquistare del tutto.

Personaggio cult
Mickey Donovan (Jon Voight)

31. Revenge
La vendetta era un piatto che andava servito freddo
(stagioni 2 e 3)

Trama semiseria
Emily Thorne (quella gnocca di Emily VanCamp) per la terza stagione cerca vendetta nei confronti dei Grayson, coinvolti 40mila anni prima nella morte del padre.
Ma prendere un mitra e farli fuori tutti in un colpo solo è troppo semplice?

Pregi
- Giunta al terzo anno, è ancora la soap-drama più goduriosa in circolazione. E per essere un guilty pleasure sul trash andante è anche realizzata con una buona cura ed è ben recitata, soprattutto dalle due primedonne Emily VanCamp e la sempre fenomenale Madeleine Stowe.
- La new-entry Karine Vanasse, splendida attrice di Polytechnique e della serie Pan Am, riesce a convincere nonostante il suo personaggio non sia un granché.
- Finalmente hanno sfoltito qualche personaggio inutile come Declan (Connor Paolo) e Ashley (Ashley Madekwe).
- Il midseason finale lascia ancora una volta con la voglia di sapere cosa succederà...

Difetti
- Purtroppo non hanno sfoltito anche qualche altro personaggio inutile come l’odioso Aiden Mathis (Barry Sloane).
- I trighi e gli intrighi di Emily cominciano a diventare ripetitivi, ma per fortuna non troppo.

Personaggio cult
Conrad Grayson (Henry Czerny)


giovedì 24 gennaio 2013

THE CARRIE DIARIES, SEX AND THE 80S

The Carrie Diaries
(serie tv, stagione 1, episodi 1-2)
Rete americana: The CW
Rete italiana: non ancora arrivata
Sviluppata da: Amy B. Harris
Tratta dal romanzo: The Carrie Diaries di Candace Bushnell
Cast: AnnaSophia Robb, Austin Butler, Ellen Wong, Katie Findlay, Brendan Dooling, Chloe Bridges, Matt Letscher, Stefania Owen, Freema Agyeman
Genere: tanto Ottanta
Se ti piace guarda anche: Jane by Design, Sex and the City, Lipstick Jungle, Sixteen Candles - Un compleanno da ricordare

La volete sapere una cosa?
A me The Carrie Diaries piace!
Non pigliatemi subito per il culo da qui all'eternità. Aspettate a farlo. Prima date un’occhiata alla serie e poi, quando pure voi ne sarete dipendenti, anche se non lo ammetterete mai, tornate qui con la coda tra le gambe. The Carrie Diaries è una serie che funziona. Presto potrebbe degenerare come molte altre serie The CW, il canale più giovane della programmazione americana che lo trasmette, ma per il momento funziona.

Prima premessa fondamentale: io non sono un fan di Sex and the City. Non ho mai sopportato Sarah Jessica Parker. Mi viene un senso di repulsione al solo vederla. Avendo guardato giusto una manciata di puntate della serie, non voglio nemmeno stare a criticarla più di tanto. Se ci sono persone, soprattutto donne ma non solo, che hanno seguito tutte e 6 le stagioni, tutti e 94 gli episodi, più i due film cinematografici realizzati, e magari li hanno visti anche più e più volte fino a saperli a memoria, al punto da prendere le 4 protagoniste come modelli esistenziali, chi sono io per criticare tutto ciò?
Qualcuno potrà dire che è una serie troppo per femmine, tu sei un maschio e non puoi capire gnu gnu gnu gnugnu. Vero, probabilmente, però ciò non mi impedisce ad esempio di reputare grande una serie come Girls, davvero interessante, ben scritta e ben girata. Non metto nemmeno in dubbio che S&TC abbia avuto una notevole influenza su diverse serie venute dopo, prime fra tutte le Desperate Housewives, però a me non ha proprio mai detto niente.

"Hey Carrie, vedo che il pessimo gusto nel vestire ce l'hai sempre avuto!"
Tutta questa premessa perché?
Per chi non lo sapesse, The Carrie Diaries nasce come spinoff, o meglio come specie di prequel (ma i produttori della serie ci tengono a precisare che non lo è) di Sex and the City. La protagonista è infatti Carrie Bradshaw, proprio quella Carrie Bradshaw, quella intepretata dalla da me odiata Sarah Jessica Parker, però quando era una ragazzina negli anni ’80, e la serie è tratta dall’omonimo romanzo di Candace Bushnell. Già un altro romanzo della W. Bush(nell) oltre a Sex and the City era stato trasformato in una serie, il non altrettanto grande successo Lipstick Jungle, durato appena un paio di stagioni. Vedremo se le cose andranno meglio a questo The Carrie Diaries.

La percezione che possono avere i fan di Sex and the City di questa nuova serie ovviamente sarà radicalmente diversa dalla mia. I punti di lontananza da quella celebre serie saranno visti da loro come un difetto, per me come un pregio. A dirla tutta, lo stile di The Carrie Diaries è più da commedia 80s di John Hughes che da Sarah Jessica Parker and the City. Il che per me è un bene. Da Sex riprende giusto la voce fuori campo della protagonista e (forse) poco altro.
La vicenda raccontata da questa simpatica nuova serie è molto teen e molto semplice e ricalca parecchio quella di un’altra piacevole bimbominkiata recente, Jane by Design, purtroppo cancellata dopo appena una stagione. Anche qui la protagonista si trova divisa tra due mondi: quello più infantile e sempliciotto del liceo della quieta cittadina in cui vive e quello più adulto e sofisticato della Grande Mela, dove paparino le ha trovato uno stage, a ‘sta raccomandata.

A regalare un tono di drammaticità al tutto c’è il fatto che Carrie è orfana di madre e vive quindi insieme solo a quel rompiballe di suo papà e alla sua sorellina minore (Stefania Owen, già comparsa in Amabili resti), che è una dark con maglietta e poster dei Joy Division quindi è immediatamente diventata la mia idola della serie.
Tra gli altri personaggi si segnalano poi la fichetta orientaleggiante Ellen Wong, la versione odierna del bel tenebroso, ovvero il simil-Justin Bieber Austin Butler (già visto nell’ottima serie Life Unexpected), la rivale di Carrie interpretata da Chloe Bridges (mi sta simpatica già solo per essere l’acerrima nemica di Carrie). C’è anche la coppietta formata da Brendan Dooling e Katie Findlay, l’indimenticata Rosie Larsen di The Killing. Una coppietta che non funziona tanto visto che lui non vuole fare sesso con lei. E lì pensi subito: “Ma questo qua è gay,” e infatti poco dopo scopri che questo qua è… gay. Che sorpresa!

Niente di nuovo sotto il sole quindi a livello di personaggi, di situazioni o di altro, tutto è giocato sui soliti risvolti sentimentali e sulla voglia di emergere della giovane Carrie nella scintillante NYC. Il punto di forza della serie è allora un altro: è una serie tanto Ottanta.
Sui blog più fashion ho già sentito disquisire su come la moda, i trucchi e le pettinature degli anni ’80 siano stati rivisti con occhio moderno e quindi non molto fedele all’epoca. Questo non lo so. Ciò che più interessa a me è che la colonna sonora è qualcosa di fa-vo-cazzo-lo-so. Nei soli primi due episodi hanno sparato dentro Talking Heads + Violent Femmes + Go-Go’s + Duran Duran + Billy Idol + Madness + New Order + Kim Carnes + Cyndi Lauper + qualunque altro altro artista o gruppo fico vi possa venire in mente degli anni ‘80. Roba da andar fuori di testa. Roba da continuare a seguire ‘sta serie solo per la colonna sonora. Per fortuna la serie, oltre a questo non trascurabile pregio, si lascia comunque guardare che è un piacere, come un guilty pleasure trash, ma nemmeno troppo trash rispetto ad altre serie che il network The CW ci ha regalato e ci regala tutt’ora.

Sarah Jessica Parker (a sinistra) insieme ad AnnaSophia Robb.
Il pregio maggiore della serie comunque non l’ho ancora detto. Nella parte della giovane Carrie Bradshaw c’è un’attrice che con Sarah Jessica Parker per fortuna non ha nulla a che fare (perdonatemi fans di Sex and the City, ma devo ribadire il mio odio nei suoi confronti!), se non per la bionda chioma riccia. Si tratta di AnnaSophia Robb, già vista ne La fabbrica di cioccolato di Tim Burton, nei panni della surfista Bethany Hamilton in Soul Surfer e soprattutto in Un ponte per Terabithia, uno dei film più commoventi nella storia del cinema moderno. Una ragazzetta carina e anche un’ottima attrice. Altroché Sarah Jessica Parker.
Se credete di trovarvi di fronte soltanto a una serie teen, in realtà The Carrie Diaries ci sbatte di fronte alla domanda telefilmica più misteriosa dai tempi del tormentone “Chi ha ucciso Laura Palmer?” di Twin Peaks.

La domanda è: cosa è capitato di male nella vita a Carrie Bradshaw, e soprattutto al suo naso, per trasformarsi da così…


a così?


(voto 6,5/10)


martedì 18 settembre 2012

Guida galattica alle serie tv 2012/2013: le novità


Qualche giorno fa abbiamo visto quali saranno i ritorni più attesi, le serie che già conosciamo e amiamo e che non vediamo l’ora di veder tornare, da Homeland a Once Upon a Time, da The Walking Dead ad American Horror Story. Così come anche quelle che non vediamo l’ora di veder finire. Qualcuno ha detto Gossip Girl?
Vi siete persi il post? Recuperatelo subito QUI.
E dopo i grandi ritorni, è ora la volta delle novità assolute. Gli esordi totali. I telefilm mai visti.
Senza dilungarci oltre, andiamo a scoprire quali sono, a partire dalla top 10 dei telefilm che attendo con maggiore curiosità. Impressioni basate su cast, accenni di trama, immagini, trailer promozionali e qualche pilot visto in giro. Primissime impressioni che possono poi andare a scontrarsi con la realtà: l’anno scorso ad esempio avevo inserito Ringer, Enlightened e Awake tra le serie più attese, e poi queste si sono rivelate le più deludenti, mentre avevo lasciato fuori Homeland e Once Upon a Time, poi rivelatesi autentiche sorprese in positivo.
Da prendere quindi con le molle, ma comunque eccola qui, la top 10 delle novità telefilmiche USA più attese da Pensieri Cannibali.
(tra parentesi la data di inizio delle serie negli Stati Uniti)

10. CHICAGO FIRE (10 ottobre)
Una serie sui pompi… non pensate male. È una serie sui pompieri.
Promette di essere la solita esaltazione dei valori americani e potrebbe piacere sia al pubblico maschile, per il cameratismo e il rapporto bromantico tra i due protagonisti, che a quello femminile, per la presenza dell’ex House Jesse Spencer e soprattutto di Taylor Kinney, il boyfriend on/off di Lady Gaga già visto come lupo mannaro in The Vampire Diaries e pure qua costantemente a torso nudo. Indossare la divisa dei pompieri no, eh?


9. THE MOB DOCTOR (17 settembre)
Un altro medical?
Questi americani, che fantasiosi che sono!
The Mob Doctor propone però una nuova variante: la protagonista è la dottoressa della Mafia. Minghia!
Grey’s Anatomy meets The Sopranos?
Questi americani, troppo fantasiosi, davvero troppo!
Però, chissà?, potrebbe anche funzionare.


8. THE NEW NORMAL (partita il 10 settembre)
Già visto il pilot e… non mi ha convinto molto.
Considerando che è la nuova “creatura” di Ryan Murphy, qui alle prese per la prima volta con una comedy vera e propria, mi aspettavo di più. Invece sembra solo una specie di Modern Family parte seconda.
Già dal secondo episodio, la serie sembra però cominciare a guadagnarsi un’identità più sua e quindi una possibilità si può assolutamente dargliela. Basta solo diventi un po’ meno normal e un po' più new.


7. EMILY OWENS M.D. (16 ottobre)
La figlia di Meryl Streep protagonista di un erede di Grey’s Anatomy o presunto tale.
Mamie Gummer (questo il nome della figlia della Streep) nei panni di ‘sta Emily Owens si rivelerà un’attriciona come la madre (per cui io comunque non è che impazzisca) o sarà odiosa come Meredith Grey?
Mi sa che è più probabile la seconda…

6. BEAUTY AND THE BEAST (11 ottobre)
Sarà il nuovo Once Upon a Time?
Considerando che va su The CW, la rete young americana che negli ultimi tempi non è che ne stia azzeccando molte, non mi farei troppe illusioni perché potrebbe anche trasformarsi nel nuovo Ringer.
Un po’ fantasy, un po’ crime, non è altro che l’ennesima nuova versione della Bella (che è davvero bella anzi figa, Kristin Kreuk ex Lana Lang di Smallville) e la Bestia (che ovviamente è intepretato dal solito figo di turno, altroché Bestia).
Potrebbe rivelarsi una serie Bella, oppure una bestialità.


5. ANIMAL PRACTICE (26 settembre)
Già visto il pilot, super esilarante.
Il protagonista in pratica è una specie di Dr. House però in versione veterinario. E la serie promette di essere il nuovo Scrubs, però sempre in versione veterinaria.
Nella prima puntata, le scenette con gli animali risultano persino simpatiche, il è che è un piccolo miracolo.
Serie comedy più spassosa dell’anno?

4. LAST RESORT (27 settembre)
Una serie militare ambientata in un sottomarino (ma non solo) co-creata dall’autore di The Shield.
Tra complotti politici e una dose assicurata di tensione, Abc potrebbe tenerci incollati allo schermo con questa nuova serie. Oppure farci addormentare?
Ho già visto il pilot ed è bello teso, con un finale che lascia aperti sviluppi quasi lostiani e, se non altro, lascia con la curiosità di continuare a seguirla...


3. HUNTED (19 ottobre)
Spy-drama-action con protagonista la sempre valida Melissa George.
Potrebbe essere il nuovo Alias o il nuovo 24 o semplicemente Hunted e basta?
Ai nostri PC, appena arriveranno i sub ita, l’ardua sentenza…

2. NASHVILLE (10 ottobre)
Incentrata su una vecchia star della musica country alle prese con una nuova stellina alla Taylor Swift, è una serie americana, molto americana, pure troppo?
Potrebbe trasformarsi nella versione telefilmica della (ben poco esaltante) pellicola Country Strong con Gwyneth Paltrow e Leighton Meester. Però questa sembra più interessante e ben fatta e allora speriamo sia più vicina a Crazy Heart con Jeff Bridges, che pure presentava una storia simile. E poi qui ci sono Connie Britton e Hayden Panettiere e quindi almeno un po’ di gnocca per tutti i gusti e per tutte le età è garantita.


1. 666 PARK AVENUE (30 settembre)
Misteriosa serie ambientata in un inquietante condominio di lusso. Brividi horror, intrighi soap, un po’ di sesso, morti ‘mazzati, il numero del Diavolo... sembrano esserci tutte le carte in regola per un diabolico divertimento telefilmico.
In più, un cast molto variegato: Terry O’Quinn (il platà Locke di Lost), la sexy bionda Rachael Taylor (L’ora nera, Grey’s Anatomy), l’incognita Robert Buckley da One Tree Hill e Vanessa Williams (Ugly Betty, Desperate Housewives).
Difficile sia un capolavoro assoluto, nessuna delle nuove serie autunnali sembra avere le carte in regola per esserlo, ma spero di sbagliarmi, però potrebbe creare una notevole dipendenza.
Possibile cult trash dell’anno.

E POI ARRIVANO ANCHE…

VEGAS (25 settembre)
Il cast certo non mi sconvolge. Michael Chiklis non lo reggo molto e poi, dopo The Shield, è precipitato nella pessima No Ordinary Family, quindi la “Cosa” non è certo una garanzia di qualità. Dennis Quaid, poi, lui è proprio garanzia di schifezza, negli ultimi tempi. Quasi ai livelli di Nicolas Cage.
La presenza di Trinity, al secolo Carrie-Anne Moss, e l’ambientazione anni ’60 potrebbero però regalare qualche sorpresa in positivo.
Manco fosse una giocata rischiosa in un casinò, Vegas è la grande incognita dell’annata.


THE NEIGHBORS (26 settembre)
Una famiglia si trasferisce in un nuovo quartiere, sperando di avere dei vicini normali e trovandosi invece di fronte degli… alieni.Ma poteva andar loro ancora peggio, tipo avere come vicini dei fanatici religiosi o delle impiccione come le desperate housewives…
Una comedy che rischia di essere solo cariiina, o forse qualcosa di più?

MADE IN JERSEY (28 settembre)
Jersey Shore in versione serie televisiva?
Un’idea talmente stramba che potrebbe funzionare.
Purtroppo non è proprio così… la storia è infatti quella di una tizia che dal Jersey si trasferisce a New York per fare l’avvocato.
E allora potrebbe essere un Jersey Shore meets Ally McBeal, o qualcosa del genere, e la sua riuscita potrebbe dipendere molto dal carisma, tutto da verificare, della protagonista, l'emergente Jessica Blank.
Nel cast c’è anche Kyle MacLachlan, l’agente speciale Dale Cooper di Twin Peaks, qui alle prese con una giovane avvocatessa tamarra. Sarà anche sopravvissuto a Bob, ma contro di lei ce la farà?

COPPER (19 agosto)
Serie ambientata a fine ‘800 molto Gangs of New York prodotta da BBC America. Non mi intriga il genere, ma ho dato un’occhiata al pilot e non è niente male. Se vi piace l’idea di un'ambientazione retrò vagamente western inserita in un contesto crime, l’adorerete.


BEN AND KATE (25 settembre)
Comedy targata Fox. Ha un taglio indie alla New Girl che potrebbe renderla la rivelazione comica dell’anno. Oppure no.

THE MINDY PROJECT (25 settembre)
La protagonista è una dottoressa 30enne e qualcosa appassionata di pellicole romantiche. Niente di nuovo sotto il sole, è una solita comedy con qualche venatura di Grey's e Sex and the City, almeno stando al poco esaltante pilot. Se non altro, però, non ha niente a che vedere con The Blair Witch Project.

THE INBETWEENERS US (20 agosto)
Versione a stelle e strisce di The Inbetweeners, serie teen UK non eccezionale che è diventato pure un film, anch’esso non eccezionale, Finalmente maggiorenni. Se già l’adattamento ammerecano di Skins era fallito, le possibilità che questo riesca sono al lumicino.

GUYS WITH KIDS (10 settembre)
Ennesima sitcom old-style che avrebbe potuto funzionare negli anni ’90 però mo’ basta.
Ancora risate registrate? Come on, siamo nel 2012.

MALIBU COUNTRY (2 novembre)
Sitcom con protagonista la regina del country Reba McEntire. Considerando come questa possa essere la grande stagione del country (si veda anche Nashville), negli USA potrebbe persino funzionare. Qui in Italia ne possiamo fare anche a meno.

GO ON (11 settembre)
Il veterano tv Matthew Perry ci riprova: dopo il super successo Friends, dopo il sorkiniano Studio 60 on the Sunset Strip, dopo il fallimentare Mr. Sunshine, va avanti con Go On. Comedy esistenzialista su un uomo che deve superare la morte della moglie, dal fortissimo sapore di americanata in arrivo. Ho visto il pilot e, per quanto caruccio, non sembra certo presagire una serie di quelle imperdibili...

PARTNERS (24 settembre)
Sitcom tradizionalissima su due amici che vivono insieme: uno etero e l’altro gay. Se vi viene in mente Will & Grace misto a Friends, mi sa che ci siete vicini. Peccato che gli anni ’90 siano finiti da un bel pezzo e quindi questo tipo di show oggi possa risultare un filino superato.
Nel cast ci sono Sophia Bush (One Tree Hill), David Krumholtz (Numb3rs), Michael Urie (Ugly Betty) e Brandon Routh (di recente pessimo Superman e pessimo Dylan Dog).


POSSIBILI, anzi PROBABILI CIOFECHE

REVOLUTION (17 settembre)
Ho già visto il pilot. Vorrebbe essere il nuovo Lost, ma si accontenterebbe pure di essere il nuovo FlashForward.
Invece è il nuovo… Terra Nova. Leggasi: ciofeca assicurata al 99,9999999%.

ELEMENTARY (27 settembre)
Visto il pilot.
Jonny Lee Miller novello Sherlock Holmes che più che il vecchio Sherlock sembra il nuovo Dr. House.
Solo, molto meno divertente.
Lucy Liu novella Watson…
What???
Sì, avete capito bene. Lucy Liu qui ha la parte di Watson. Cosa c’entri una donna asiatica con un gentleman inglese, la CBS ce lo deve ancora spiegare. Praticamente, hanno preso il marchio di Sherlock e hanno fatto la tipica serie crime senza infamia e senza lode.
Se non siete proprio patiti ma patiti patiti del genere, sapete cosa potete fare?
Girare al largo. Elementare, Watson. O meglio: elementare, Lucy Liu.

ARROW (10 ottobre)
I supereroi ritornano sul canale giovane (seee, magari ‘na volta) The CW. Sarà mica il nuovo Smallville?
L’ho già detto comunque che a me i supereroi hanno strafracassato i maroni?
Almeno un milione di volte?
Bene, allora ormai mi sono stufato pure di ripetere che odio i supereroi e tutto ciò che ha a che fare con loro.


IN ARRIVO DALL’INGHILTERRA

GOOD COP (partita il 30 agosto)
Poliziottesco UK con Stephen Graham.
Promette di essere molto teso e perfido. Pay attention to this one.

ACCUSED (stagione 2, partita il 14 agosto)
Legal drama molto particolare, con una seconda stagione indipendente dalla prima (almeno credo) e un super cast: Sean Bean (Game of Thrones), Robert Sheehan (Misfits), Stephen Graham (This Is England), Joe Dempsie (Skins, The Fades) e Olivia Colman (Tyrannosaur).

THE SECRET OF CRICKLEY HALL (29 ottobre)
Una casa infestata dai fantasmi e ragazzini inquietanti, ovvero British Gothic.

CALL THE MIDWIFE (già andata in UK, arriva pure negli USA il 30 settembre)
Hanno fatto serie su tutte le professioni immaginabili e non. Ora è arrivato il turno pure di una serie dedicata alle ostetriche, perdipiù nella Londra anni ’50. Una produzione BBC One che potrebbe piacere sia ai patiti del made in UK vecchio stile, che ai patiti del vintage alla Mad Men. Maybe.

MOONE BOY (partita il 14 settembre)
Serie comedy semi-autobiografica creata e interpretata dal simpatico Chris O’Dowd di The IT Crowd. Protagonista: un ragazzino che parla con un amico immaginario. Potrebbe essere una sorta di Wilfred, solo con Chris O’Dowd al posto del cane…


HUNDERBY (partita il 27 agosto)
Per i fan dei period drama, ecco una sorta di risposta folle e comedy a Downton Abbey…

RIPPER STREET (autunno/inverno)
Serie crime ambientata a fine ‘800, a caccia di Jack lo squartatore.
In pratica, la versione serie tv britannica del film From Hell con Johnny Depp.

MR. SELFRIDGE (autunno/inverno)
Altro giro, altra serie retrò, ambientata nella Londra di inizio ‘900.

E NEL 2013 ARRIVERANNO ANCHE…

THE FOLLOWING
Kevin Bacon approda su Fox, con una serie creata dal grande Kevin Williamson, che dopo le esperienze di Dawson’s Creek, Scream, The Vampire Diaries e The Secret Circle fa il salto nel vuoto in una serie non teen e non fantasy, su un agente FBI a caccia di serial killer. Se non si rivelerà la solita minestra crime, sembra molto promettente.

THE CARRIE DIARIES
La serie prequel di Sex and the City.
Non ho mai amato Sex and the City, però questa versione teen ambientata negli anni ’80 potrebbe essere il degno erede trash del Gossip Girl dei primi tempi. Sperando non diventi l’erede del tragico Gossip Girl degli ultimi tempi.
La serie dovrà però spiegarci come AnnaSophia Robb (Un ponte per Terabithia) nei panni di Carrie Bradshaw possa essere cresciuta davvero male ed essersi misteriosamente trasformata in Sarah Jessica Parker…


MASTERS OF SEX
Serie di Showtime (Homeland, Dexter…) con Michael Sheen e Lizzy Caplan ispirato alla vita di William Masters e Virginia Johnson, due ricercatori sessuali di fine Ottocento. Dopo Sex and the City e dopo il prequel di Sex and the City, ecco Sex and the History?

RAY DONOVAN
Ancora Showtime, altro cast ricchissimo: Liev Schreiber, Eddie Marsan, Katherine Moennig (The L Word), Austin Nichols (One Tree Hill), Jon Voight… Protagonista è un esperto nel far sparire i problemi ai ricchi e famosi di Los Angeles. Serie super glamorous del 2013?

THE AMERICANS
Dopo essere stata la Felicity della prima omonima storica serie uscita dalla testolina di J.J. Abrams, la riccioluta Keri Russell ritorna sul piccolo schermo questa volta con tanto di capello liscio. Perché vi aggiorno sullo stato dei capelli della protagonista? Perché sulla misteriosa serie si sa ancora ben poco, giusto che sarà incentrata su delle spie russe negli Stati Uniti degli anni ’80. Alias ai tempi della Guerra Fredda?

PEAKY BLINDERS
Gangster story ambientata nel 1919 con protagonista Cillian Murphy.
La risposta British a Boarwalk Empire?


RED WIDOW
Serie creata da Melissa Rosenberg, sceneggiatrice di Dexter ma pure di Twilight, con protagonista Radha Mitchell nelle vesti di una casalinga che alla morte del marito criminale dovrà proseguirne le sue malavitose attività… Si farà prendere un tantinello la mano come il protagonista di Breaking Bad?

HANNIBAL
Mads Mikkelsen, il protagonista del film soporifero per eccellenza, Valhalla Rising, nei panni di Hannibal the Cannibal Lecter? Un bell’azzardo, staremo a vedere cosa ne uscirà da questo ennesimo recupero del personaggio cannibale per eccellenza…

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com