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martedì 17 dicembre 2013

LE MEGLIO SERIE TV 2013, DALLA 40 ALLA 31



Pensieri Cannibali ha appena incoronato il suo Man of the Year e la sua Cotta adolescenziale of the Year, e presto arriveranno anche le liste per ricapitolare tutte e due le top 20. Ma intanto è già ora di guardare oltre, a una nuova classifica, quella dedicata alle serie tv preferite quest’anno sempre secondo il personale, soggettivo e modesto parere dell'autore di Pensieri Cannibali, Marco Goi aka Cannibal Kid.
Nel 2009 l'avevano spuntata i Mad Men, nel 2010 a sorpresa avevano vinto i Misfits, nel 2011 e nel 2012 aveva trionfato Homeland. Nel 2013 quest'ultima conquisterà uno storico triplete o ci saranno novità?

Oggi apertura in bilico tra trash e serial killer, con un gruppetto di serie carine, guardabili, con un buon potenziale non sempre sfruttato in pieno, che vanno ad occupare le posizioni dalla 40 alla 31. Giusto per scaldare i motori, in attesa dei grossi calibri in arrivo nei prossimi giorni…

40. Under the Dome
Sotto la cupola la serie campa, sopra la cupola la serie crepa
(stagione 1)

Trama semiseria
Una cittadina di sfigati finisce rinchiusa sotto una cupola trasparente che li isola dal resto del mondo. Esatto, come nel film dei Simpson, solo che dietro questa serie ci sono un romanzo di Stephen King e la produzione di Steven Spielberg. E si vede. Perché è sbucata fuori questa cupola?
Questo è il grande mistero della serie anche se io un motivo in mente ce l’ho: per risparmiare al mondo un gruppetto di personaggi mediocri e ancor di più scarso interesse di quelli di The Walking Dead.

Pregi
- Britt Robertson di Life Unexpected e The Secret Circle e Dean Norris di Breaking Bad è sempre un piacere rivederli.
- È una serie di scemo puro intrattenimento, perfetta per una visione disimpegnata, senza stare a farsi troppi problemi circa incongruenze e assurdità nella vicenda. Dopo tutto, già lo spunto di partenza è inverosimile. Quando mai si è vista una cupola calarsi sopra una cittadin…
Hey, cos'è quella cosa lì fuori?
Oh cazzo, sono bloccato a Casale Monferrato!

Difetti
- Alcuni attori come Natalie Martinez e il ridicolo giovane psycho Alexander Koch non sono proprio il massimo.
- Personaggi poco approfonditi e molto stereotipati.
- Alcuni episodi girano talmente a vuoto che alla fine ti chiedi: “Ma cosa ho appena visto?” e non riesce a trovare una risposta.

Attore cult
Dean Norris

39. Hannibal
Il silenzio degli innocenti - Masterchef Edition
(stagione 1)

Trama semiseria
Hannibal si diverte a dare delle allegre cenette per gli amichetti dell’FBI. Sarebbe lo spunto per una nuova trasmissione culinaria di successo, non fosse che serve loro in tavola dei manicaretti fatti con carne umana e Sky per questo l'ha rifiutata.
I primi due episodi con ospiti Tessa Gelisio e Benedetta Parodi erano però già stati girati. Cotte e ammazzate.

Pregi
- Hugh Dancy nei panni del profiler schizofrenico dell’FBI Will Graham è fenomenale. È lui il vero grande protagonista, peccato che una serie intitolata “Will Graham” avrebbe tirato meno di una chiamata“Hannibal”.
- Con un po’ di pazienza, la serie finalmente cresce. Diciamo che i primi 4 episodi sono delle lagne totali, poi si comincia a vedere qualcosa di interessante. Grazie ad Hannibal? Ma va, grazie all’apparizione dell’ottimo Eddie Izzard nei panni del killer Dr. Abel Gideon. Lui sì davvero convincente come assassino psicopatico.

Difetti
- Van bene i ritmi lenti, ma in vari episodi si sfiora il soporifero. Che Hannibal voglia ucciderci nel sonno come Nightmare?
- Il personaggio di Hannibal, interpretato dal di solito bravo ma qui un po’ spaesato Mads Mikkelsen, non riesce mai a raggiungere manco lontanamente i livelli di inquietudine dell’Anthony Hopkins de Il silenzio degli innocenti e (quasi) nemmeno del Dexter orsacchiotto innamorato dell’ultima stagione. È sempre troppo impegnato a stare dietro ai fornelli. Ma è Hannibal o Antonella Clerici?
Mi sa che quest'ultima è più inquietante...

Attore cult
Hugh Dancy


38. The Following
Come ammazzare una serie episodio dopo episodio
(stagione 1)

Trama semiseria
L’agente Ryan Hardy è richiamato in servizio per indagare sui misteriosi omicidi legati al serial killer Joe Carroll, che dalla prigione è riuscito a mettere su una rete di contatti di aspiranti omicidi. In pratica ha inventato un Facebook per serial killer, che ormai sta diventando più popolare di Instagram e Twitter.

Pregi
- L’episodio pilota è accattivante e molto ben architettato.
- Kevin Bacon come protagonista regge alla grande e il rivale James Purefoy, pur caricando eccessivamente la sua interpretazione, è un cattivone esagerato coi fiocchi.
- L’attrice emergente Valorie Curry riesce a essere inquietante forte.
- I patiti del genere thriller possono trovare pane per i loro denti, con una storia tradizionale ma un serial killer nuovo, molto social e al passo con i tempi.
- Natalie Zea è proprio gnocca.

Difetti
- Dopo i primi due episodi, comincia a emergere qualche crepa nell’architettura narrativa della storia, quindi la situazione peggiora sempre di più fino ad arrivare a un finale banale e parecchio ridicolo.

Attrice cult
Valorie Curry

37. The Fall
Anche i serial killer tengono famiglia
(stagione 1)

Trama semiseria
Un insospettabile trentenne con moglie e figli ha un passatempo inquietante.
Colleziona vecchi film action anni '80 in VHS?
No, peggio.
Segue in tour i One Direction?
No, beh, adesso non esageriamo! È più semplicemente un serial killer che si diverte a uccidere donzelle in quel di Belfast. Perché?
Perché lui vive a Belfast.
Ah, volevate sapere perché uccide?
Non si sa, ma tranquilli che a indagare sul caso c’è una che di misteri se ne intende: l’agente Scully di X-Files.

Pregi
- Jamie Dornan nei panni del pazzo omicida è una vera rivelazione. Nei prossimi mesi sarà sulla bocca di tutti e soprattutto di tutte e diventerà il nuovo sex-symbol mondiale, visto che è l’attore chiamato a interpretare il protagonista della versione cinematografica di 50 sfumature di grigio, ma prima di sputtanarsi la carriera con questo rischioso ruolo, beccatevelo qui che è davvero bravo.
- Alcune scene di tensione sono costruite in maniera così magistrale che la fanno fare sotto.

Difetti
- Gillian Anderson è sempre un bel donnino. Anzi, meglio adesso che una volta. Qualcuno però potrebbe regalarle una seconda espressione facciale che non sia imbambolata, pardon pensierosa?
- Il finale non è molto soddisfacente e lascia tutto aperto alla seconda stagione, già confermata.

Attore cult
Jamie Dornan

36. Reign
Il regno del trash
(stagione 1)

Trama semiseria
Maria Stuarda era una regina bruttarella che nessuno si filava. Questo nella realtà. Secondo il canale cool The CW, Maria Stuarda è invece un pezzo di figa che tutti si vogliono ciulare e che finisce al centro di un immancabile triangolo sentimentale che manco Bella di Twilight e Katniss di Hunger Games si sognano. Ah, naturalmente anche tutte le sue damigelle sono delle bonazze e pure re e regine anziché vecchini decrepiti sono in splendida forma. Ma hey, it’s not History, it’s The CW.


Pregi
- La protagonista Adelaide Kane. Non sarà una fenomena della recitazione, però possiede un fascino magnetico in grado di far dimenticare le assurdità della serie.
- Le trame da teen-soap-drama mischiate all’ambientazione storica, o pseudo-storica che sia, rappresentano una variante rispetto al solito noioso period-drama tradizionale.
- Una buona colonna sonora in tipico stile The CW, con i brani pop cool del momento e un piacevole tocco folk regalato dai Lumineers, con la loro “Scotland” usata come tema musicale ufficiale.
- La serie è talmente trash da toccare il sublime.

Difetti
- L’adesione alla Storia, per coloro a cui importasse, è molto relativa.
- Livelli di recitazione non proprio regali.
- È persino troooppo trash.

Attrice cult
Adelaide Kane

35. In the Flesh
Zombie e buoi dei paesi tuoi
(stagione 1)

Trama semiseria
Gli zombie vivono (si fa per dire) in mezzo a noi. Sì ok, lo sapevamo già. Lo guardiamo tutti The Walking Dead. In questo caso, la novità è che i morti viventi dopo un periodo di “rehab” sono rimandati nella società insieme agli umani. Ma non è un po’ quello che succede in Warm Bodies?
Sì, in effetti di nuovo in questa serie britannica non c’è poi molto, però riesce a dare una valida caratterizzazione ai suoi personaggi e i suoi 3 episodi sono un buon antipasto per una seconda stagione già prevista nel 2014.

Pregi
- La vicenda prende una intrigante piega socio-politica.
- Una storia d’amore gay tra due zombie non è una cosa che si vede tutti i giorni, almeno dalle mie parti, ed è molto… spaventosa?
No, poetica.

Difetti
- Ancora storie di zombie? Tra un po’ rischiano di diventare più onnipresenti e insopportabili dei vampirli.
- Tre episodi, per altro in crescendo, sono troppo pochi e lasciano con la fame addosso.

Personaggio cult
La zombie idola Amy Dyer interpretata da Emily Bevan

34. The Carrie Diaries
Prima del sesso, prima della città, prima del mondo intero c’era lei, Carrie Bradshaw
(stagioni 1 e 2)

Trama semiseria
Riuscite a immaginare Carrie Bradshaw di Sex & the City che cagacazzo doveva essere da ragazzina?
Bene, adesso non dovrete più immaginarlo, perché la serie The Carrie Diaries vi racconta proprio le vicende da bimbiminkia della giovane Carrie. Prima di suicidarvi, tenete presente che il tutto ha una fighissima ambientazione anni ’80 e questa è la serie più cariiina e teeenera dell'anno.

Pregi
- L’ambientazione anni ’80.
- Le canzoni anni ’80.
- Il sapore di commedia teen anni '80, tra John Hughes e una versione soft, molto soft di Bret Easton Ellis.
- La serie è godibile anche per quelli che, come me, Sex & the City non l'hanno mai retto. E poi l'ho già detto che è ambientata negli anni '80?

Difetti
- Carrie Bradshaw, interpretata da una AnnaSophia Robb molto più brava e caruccia di Sarah Jessica Parker, è troppo precisina e odiosetta. E pure puritana.
- Nella seconda stagione arriva una giovane e già ninfomane Samantha Jones (qui interpretata da Lindsey Gort), ma la sua fissa per il sesso è talmente esagerata che invece di risultare sexy lo fa ammosciare.
- Alcuni personaggi minori sviluppati in maniera troppo stereotipata: ci sono il gay che non sa di essere gay, la asiatica secchiona e il ricco figlio di papà infelice perché il papà non lo caga... non il massimo dell'originalità.

Personaggio cult
Dorrit Bradshaw, interpretata da Stefania Owen, la sorellina alternative di Carrie che indossa t-shirts dei Joy Division e prende sempre (giustamente) per i fondelli la sister.

33. Brooklyn Nine-Nine
911 - Emergenza risate
(stagione 1)

Trama semiseria
Un distretto di polizia tutto da ridere.
Hey, non è la trama semiseria ma è l'idea di base vera della serie. D’altra parte è difficile ironizzare sulle comedy. Maledette serie poco serie!

Pregi
- Il protagonista Andy Samberg spadroneggia. Esilarante al solo vederlo, è fantastico nella parte dell’agente di polizia super bravo nel suo lavoro ma anche parecchio immaturo e – massì diciamolo che lui tanto mica si offende – deficiente da un punto di vista umano.
- Anche i personaggi minori sono tutti, chi più chi meno, degli idoli: fantastici in particolare la cattivissima detective Rosa Diaz (Stephanie Beatriz), il nerd Boyle (Joe Lo Truglio) e la segretaria fulminata Gina (Chelsea Peretti).
- L’agente Amy Santiago (Melissa Fumero) es muy caliente.

Difetti
Le trame a volte sono troppo minimal. Va bene che la carta vincente della serie sono i personaggi e le situazioni comiche, però qualche vicenda crime un pochetto più avvincente non farebbe schifo.

Personaggio cult
Il detective Jake Peralta (Andy Samberg)

32. Ray Donovan
L’amichetto delle celebrità (no, non Lele Mora)
(stagione 1)

Trama semiseria
Ray Donovan si occupa del lavoro sporco per le celebrità. Sgonfia gli scandali che scoppiano sul loro conto, elimina le tracce quando combinano dei casini, provvede a pagare le Olgettine. Cose di questo tipo. La sua vita personale però è ancora più incasinata di quella dei VIP che aiuta. A parte forse la vita di Fabrizio Corona.

Pregi
- Jon Voight nei panni del padre di Ray Donovan è MI-TI-CO.
- La scena finale della prima stagione è qualcosa di splendido.
- Liev Schreiber con la freddezza del suo sguardo è perfetto per la parte dell'insensibile Ray.

Difetti
- A un certo punto ci si dimentica del lavoro che Ray fa e le storie dei VIP spariscono quasi del tutto, ed è un peccato perché contribuivano a rendere più leggera e godibile la serie.
- La costruzione della trama stagionale generale è un po' macchinosa e la serie nonostante la sua alta qualità di scrittura e interpretazioni fa fatica a conquistare del tutto.

Personaggio cult
Mickey Donovan (Jon Voight)

31. Revenge
La vendetta era un piatto che andava servito freddo
(stagioni 2 e 3)

Trama semiseria
Emily Thorne (quella gnocca di Emily VanCamp) per la terza stagione cerca vendetta nei confronti dei Grayson, coinvolti 40mila anni prima nella morte del padre.
Ma prendere un mitra e farli fuori tutti in un colpo solo è troppo semplice?

Pregi
- Giunta al terzo anno, è ancora la soap-drama più goduriosa in circolazione. E per essere un guilty pleasure sul trash andante è anche realizzata con una buona cura ed è ben recitata, soprattutto dalle due primedonne Emily VanCamp e la sempre fenomenale Madeleine Stowe.
- La new-entry Karine Vanasse, splendida attrice di Polytechnique e della serie Pan Am, riesce a convincere nonostante il suo personaggio non sia un granché.
- Finalmente hanno sfoltito qualche personaggio inutile come Declan (Connor Paolo) e Ashley (Ashley Madekwe).
- Il midseason finale lascia ancora una volta con la voglia di sapere cosa succederà...

Difetti
- Purtroppo non hanno sfoltito anche qualche altro personaggio inutile come l’odioso Aiden Mathis (Barry Sloane).
- I trighi e gli intrighi di Emily cominciano a diventare ripetitivi, ma per fortuna non troppo.

Personaggio cult
Conrad Grayson (Henry Czerny)


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