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giovedì 6 marzo 2014

PROGRAMMI TV VERGOGNA


Prosegue la serie della Vergogna.
Ora capisco perché a Hollywood fanno tanti remake: una volta che hai trovato qualcosa che ha più o meno successo, non riesci a smettere di proporlo in qualunque sua variante. E così, dopo i Film Vergogna, i Dischi Vergogna e le Canzoni Vergogna, oggi vanno in scena i miei Programmi Tv Vergogna. Quelle cose che seguo, ma soprattutto ho seguito in passato, e di cui mi vergogno un pochino o diciamo anche tanto.
Se volete, potete partecipare pure voi a questo gioco al massacro con le vostre liste da postare su blog, Facebook o dove vi pare. Ecco intanto la mia vergognosa decina.

10. Melrose Place
Più soap-opera che serie tv vera e propria, Melrose Place è nato come spinoff “adulto” di Beverly Hills, 90210, ma ben presto si è trasformato nel capostipite del nuovo trash televisivo, quello che in seguito ci avrebbe regalato altre perle come Desperate Housewives e Pretty Little Liars. Dagli anni '90 con furore, è insomma il mio guilty pleasure storico per eccellenza.


9. Primi baci
Sitcom francese, un incrocio transalpino tra Happy Days e Kiss Me Licia, da giovine pre-adolescente non me ne perdevo una puntata. Non so il perché, davvero non lo so. Già allora avevo il leggero sospetto che si trattasse di una porcheria invereconda, ma il fatto che fosse una produzione francese e non una latinata stile Paso adelante ai miei occhi gli regalava una raffinata patina radical-chic niente male. Invece no. Era solo una porcheria invereconda e basta.

Questa è la foto più decente che sono riuscito a trovare. Figuratevi le altre...

8. Non è la Rai/Generazione X
Ai tempi di Non è la Rai ero ancora un po’ troppo piccolo per apprezzare in pieno le fanciulle presenti, però i miei compagnucci delle medie cominciavano a parlarne e quindi ho cominciato a seguirlo pure io. A me comunque piaceva di più il programma successivo condotto da Ambra Angiolini, Generazione X, una ciofeca durata appena una stagione e che credo di aver visto solo io e altri 4 gatti, ma quando lo guardavo mi sentivo un teenager e non più un bimbominkia. Quando invece era il contrario...

"Ma quanto scazzo addosso c'ho?"

7. Settimo cielo
Ho sempre detestato Settimo cielo, con il suo buonismo, i suoi valori religiosi sbandierati in maniera oscena e il suo volemose bene. Allo stesso tempo, per quanto mi irritasse, non riuscivo a fare a meno di vederlo. Credo sia da qui che è nata la mia insana voglia di guardare anche quelle cose pessime che non mi piacciono, pur di poterle criticare e massacrare a dovere.

"Sembriamo una setta religiosa?
A dirla tutta lo siamo veramente."

Ma poi questi qua, quanti figli avevano?
Va bene che, come dice il detto, la mamma dei Camden è sempre incinta, però usatelo una buona volta, un preservativo.

6. Ok, il prezzo è giusto!, Il pranzo è servito e Giochi senza frontiere
Ricordo che da bambino guardavo - e con enorme interesse - programmi come Ok, il prezzo è giusto!, Il pranzo è servito e Giochi senza frontiere. Per quest'ultimo a ogni puntata facevo un tifo da stadio. Ero proprio un telerincoglionito.
Vorrei tornare indietro nel tempo soltanto per auto prendermi a botte.


5. Baywatch
Quante seghe.


4. Festival di Sanremo
Il programma nazional-popolare per eccellenza. E la prova che lo seguo veramente ce l’avete avuta fino a pochi giorni fa

"Pensieri Cannibali l'ho inventato io!"

3. Grande Fratello
Dopo il Grande Fratello, piaccia o meno, la televisione generalista non è più stata la stessa. Forse è peggiorata, forse faceva schifo anche prima. Fatto sta che la prima edizione del GF è stata un qualcosa di rivoluzionario e il programma in sé, nelle intenzioni originali, era un esperimento sociologico parecchio interessante. L’idea è: chiudiamo dei palestrati, qualche fighetta e una manciata di scherzi della natura e freak per 100 giorni insieme in una casa. In cattività. Quindi li spiamo 24 ore su 24 mentre si scannano e si accoppiano. Si può dire che l’esperimento anno dopo anno sia sfuggito di mano ai suoi stessi autori e il nuovo GF appena partito non ho manco avuto la forza di cominciare a vederlo, però la prima edizione è stata davvero qualcosa di nuovo. Trash allo stato puro, ma pur sempre qualcosa di nuovo.

Per non dimenticare.

2. Laguna Beach/The Hills
Laguna Beach è uno dei programmi più geniali della tv recente. Credo per la prima volta in assoluto nella storia della televisione si è proposto qualcosa che non era un semplice reality e non era nemmeno una serie tv vera e propria, bensì un mix folle tra realtà e finzione, in grado di trasportare la generazione del Grande Fratello in una dimensione nuova. Una dimensione in cui non c’è niente di vero al 100% e non c’è nemmeno niente di finto al 100%. Una dimensione ibrida che è il mondo dei social network in cui viviamo oggi. Laguna Beach è stato insomma il Matrix del piccolo schermo. A suo modo.
Quanto a The Hills, la serie spinoff di Laguna Beach trasmessa sempre da Mtv, ci ha regalato uno dei villain più psicopatici di sempre (Spencer Pratt) e alcuni dei dialoghi più vuoti nella storia dell’umanità. Come non adorare un programma del genere?


1. Dawson’s Creek
Che ci volete fare?
Dawson’s Creek è e resterà sempre la bimbominkiata assoluta della mia vita.

domenica 26 dicembre 2010

Le meglio serie tv 2010 - n. 9 My Life as Liz

My life as Liz
(stagione 1)
Rete americana e italiana: Mtv
Creata da: Lindsey Bannister
Cast: Liz Lee, Colin “Sully” Sullivan, Bryson Gilreath, Taylor Terry, Cori Cooper

Genere: indie teen
Perché è in classifica: praticamente è la versione indie sfigata di The Hills, cosa chiedere di meglio?

In pillole
Liz è una ragazza all’ultimo anno di una high-school texana qualunque. Dopo un periodo da fighetta, ha litigato con la bionda più popolare della scuola ed è diventata una vera e propria indie alternativa che passa il suo tempo insieme al suo gruppetto di simpatici amici nerd appassionati di fantasy e giochi di ruolo. Liz inzia quindi la sua guerra personale contro le cheerleader pon-pin, ma ce la farà a sopravvivere al liceo?

Pregi: con uno stile tra il documentario e il reality-show in stile Mtv alla The Hills riesce a raccontare in maniera veritiera e senza filtri un personaggio fuori dai soliti canoni
Difetti: per quanto realistico, così come The Hills è pur sempre una fiction e per quanto una fiction non è esattamente come un telefilm vero e proprio…

Personaggio cult: Liz Lee, già un’icona indie e una sorta di versione al femminile di Scott Pilgrim/Michael Cera

Guardalo su Mtv on demand


sabato 28 agosto 2010

The Hills have eyes

The Hills
Rete USA e rete italiana: Mtv
Cast: Lauren Conrad, Heidi Montag, Audrina Patridge, Spencer Pratt, Kristin Cavallari, Brody Jenner, Stephanie Pratt, Lo Bosworth, Whitney Port, Justin Bobby
Per vedere gli episodi basta andare sul sito di Mtv

The Hills è il programma più geniale e allo stesso tempo più idiota della televisione. Ok, sto esagerando: non è il più geniale (serie come Mad Men, Skins, Dexter, Breaking Bad etc. lo superano alla stra-grande) e nemmeno il più idiota (qualunque programma di Mediaset e Rai in onda 24h su 24, 7giorni su 7 lo batte facilmente), però è –cazzo!- genialmente idiota. Dico ciò perché fondamentalmente, come molte cose geniali (vedi Google) è fatto quasi di niente: stragnocche bionde che lavorano nel campo della moda e delle PR in quel di Los Angeles e chiacchierano della loro dura vita tra professione, amicizia e amore. È tutto? È tutto.
Anzi no. Geniali, assolutamente geniali i momenti in cui i personaggi se ne stanno zitti a fissarsi: silenzi imbarazzanti che valgono più di 1000 parole. In sottofondo suona una canzone da radio americana commerciale con un crescendo da brividi e appaiono i titoli di coda. Moderna poesia pop anni 2000.

Volendo vendervi il programma potrei dirvi che fondamentalmente quella quivi narrata è la lunga e travagliata storia d’amore tra le due biondastre Lauren Conrad e Heidi Montag, ma in realtà la loro è solo un’amicizia (niente baci saffici, sorry), però cazzo davvero travagliata, questo sì. Quando Heidi (arrivata a L.A. dai monti!) si mette con Spencer, perde Lauren. Perché, chiedete voi? Perché Spencer è un giovane e affascinante Jack Torrance (quello di Shining), totalmente psychopatico e possessivo ma che appena può mette le corna ad Heidi, non ha amici veri ed è odiato da tutti: uno stronzo totale, insomma. Uno dei più grandi cattivi di tutti i tempi, tanto che potrebbe giocarsela facile con il Joker o con Montgomery Burns.

L’altro valore aggiunto dello show, oltre a un montaggio e a una colonna sonora sempre di alto livello mtviano, è il folle mischione tra reality e fiction. Guardando un programma del genere ci si chiede dove stia il confine tra una cosa e l’altra; il punto è che probabilmente cosa sbagliata da chiedersi, in un’epoca come la nostra in cui tra Facebook, YouTube e www wari tutto è pubblico, tutto è visibile, tutto è sputtanato e tutto sputtanabile.

L’antenato e capostipite di questo genere è Laguna Beach, versione reality di The O.C. in cui tra le protagoniste vi era proprio la stessa Lauren: cosa sia vero della sua vita e cosa sia costruito da Mtv è davvero difficile da stabilire. Nel bene o nel male però è questo il presente (e chissà probabilmente anche il futuro) della tv. E se con My life as Liz Mtv finalmente ci presenta anche una realtà più indie e meno patinata della fashionista e superficiale Los Angeles coooool presentata in The Hills, o nella New York City dello spinoff The City, o tra i tamarri italo-americani di Jersey Shore, per il momento mi godo, anzi mi enjoyo questi programmi. Perfetti per una disimpegnata (ma davvero, davvero disimpegnata) visione estiva.

Stasera parte su Mtv la sesta e conclusiva stagione di The Hills. Protagonista insieme alla ormai inverosimilmente rifattissima Heidi Montag (a destra una diapositiva del suo cambiamento) e alla figa-da-paura Audrina Patridge (l'unica mora, a quanto pare razza in via d'estinzione a L.A.), stavolta non c’è più Lauren Conrad (non so bene per quale ragione) ma al suo posto già dalla 5a c’è l’altra bionda Kristin Cavallari, pure lei dritta da Laguna Beach.
(voto 6+)


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