Come ben saprete se frequentate questo blog da un pochino di tempo, io non sono uno che tende a fare paragoni esagerati. È vero, ho accostato Terrence Malick, Quentin Tarantino, Kanye West e persino me stesso a Dio, però a parte questo tendo ad andarci piuttosto slow con i confronti importanti.
In ambito horror c’è un nome nuovo che negli ultimi tempi sta diventando sempre più un punto di riferimento, più nel giro dei blog dove è esaltatissimo che nei circuiti ufficiali, dove rimane piuttosto off ed è parecchio sottovalutato. Un nome non da rapper bensì da doppio rapper (T.I. + Kanye West, sì ancora lui).
Sto parlando di Ti West.
Ti West parte 1 |
Ti West (in versione sobria) parte 2 |
Adesso però è arrivato il momento di tornare a fare sul serio con il suo nuovo progetto tutto suo, scritto, diretto e montato da Ti West in persona. The Innkeepers, una pellicola già parecchio esaltata. Dove? Da chi? Dalla critica ufficiale? Certo che no, ma dalla blogosfera che gli ha dedicato più recensioni entusiasti di un The Artist o di un The Tree of Life.
Per tornare ai paragoni un “attimino” esagerati di cui parlavo in apertura, allora, con questo nuovo film a chi potremmo paregonare l’enfant prodige West?
A John Carpenter?
A George A. Romero?
A Dario Argento?
A Wes Craven?
No, io azzardo: Roman Polanski. Anzi no, deppiù: Alfred Hitchcock.
Ok, l’ho sparata troppo grossa? Allora facciamo il solito, meno impegnativo paragone: Ti West è il nuovo Dio. Della tensione horror, almeno.
(USA 2011)
Regia: Ti West
Cast: Sara Paxton, Pat Healy, Kelly McGillis, Alison Bartlett, Jake Ryan, Lena Dunham, George Riddle
Genere: albergo infestato
Se ti piace guarda anche: The House of the Devil, Gli invasati, Shining, The Ward, Drag Me to Hell, American Horror Story, Rosemary’s Baby
Cosa fa di un film un buon horror?
La presenza nel cast di Steven Seagal?
Anche, ma non necessariamente. L’elemento fondamentale è la tensione. Bastardi senza gloria di Tarantino ad esempio ha delle scene di mostruosa tensione tra le più fenomenali degli ultimi anni. Pure la serie tv Breaking Bad, soprattutto nella quarta stagione, presenta delle sequenze di vertiginosa tensione. Ma ciò non basta per renderli degli horror.
E allora qual è, questo elemento imprescindibile?
Sincerità?
No, quella era una canzone di Arisa ed era un elemento imprescindibile per una relazione stabile, che punti all’eternità, che punti all’eternitààààààààà oooooooh yeah
Scusate, mi sono fatto prendere da un momento musical alla Glee. Serie che, non so se avete visto gli ultimi agghiaccianti episodi, ma sta diventando sempre più (involontariamente?) horror.
Arrivando al punto: l’elemento fondamentale per la riuscita di un buon horror è, rullo di tamburi… la paura.
Ma vaaa?
Però come si fa a creare la paura?
The Innkeepers è proprio una splendida riflessione su di questo: sulla paura, sul cinema horror, sui meccanismi che fanno rizzare i peli sulle nostre braccia. Esemplare in tal senso una delle primissime scene, quelle in cui il nerd albergatore mostra alla sua collega fighetta albergatrice una terrorizzante scena presa da Internet. Guardate questa scena da vicino, alzando il volume delle casse del vostro PC…
"Tom, vuoi ancora fare sesso con me? Per sempre... per sempre... per sempre..." |
Il film di Ti West non è così. Non è quel genere di horror. Se quello è ciò che volete, se quello è ciò che cercate, meglio che cambiate albergo, perché il giovane regista americano gioca su un registro diverso e queste tecniche le usa soltanto in chiave ironica.
The Innkeepers è infatti un film profondamente divertente. Credo sia l’horror (e poi definirlo solo un horror mi sembra molto limitativo) che mi ha divertito di più dai tempi di Scream, pellicola con cui per il resto non ha molti altri punti in comune. Però The Innkeepers mi ha fatto ridere. Spaventare e ridere. Così come l’ottimo film dramedy 50/50 mi ha fatto commuovere e ridere, questo mi ha fatto cacare adosso dalla paura e fatto pisciare addosso dal ridere.
Ti West, grazie a te adesso puzzo da far schifo. Grazie tante!
"Contaci pure, Kelly!" |
Nella parte di quest’ultima troviamo Kelly McGillis. Mentre Tom Cruise sembra aver bevuto il siero dell’eterna giovinezza e 50 anni si arrampica ancora sui grattacieli, Kelly McGillis sembra aver preso alla lettera la canzone “Take my breathe away” e da bionda mozzafiato di Top Gun è talmente invecchiata (malissimo) che il respiro sembrano averglielo davvero tolto.
"Take my breathe awaaaaay..." |
Grandiosa la protagonista, ma non da meno il comprimario nerdoso intepretato da Pat Healy, che da buon comprimario nerdoso è quello che ci fornisce il maggior numero di risate.
"Eh, magari il mio blog fosse figo quanto Pensieri Cannibali..." |
Comunque sì, l’attesa è stata ripagata con un film per certi versi simile e per certi versi persino superiore al precedente. Se The House of the Devil nella parte finale si concedeva in maniera persino eccessiva allo splatter, questo The Innkeepers dopo dei titoli di testa già da brividi, procede in maniera elettrizzante e piena di divertimento e prosegue attraverso un crescendo horror - è proprio il caso di dirlo - spaventoso.
Volete farvi un viaggetto? Alloggiate in un posto suggestivo e misterioso allo stesso tempo, si chiama Yankee Pedlar Inn. Ad accogliervi ci saranno un nerd e una fighetta bionda. Ah, e anche qualche spirito qua è là. Vi piscerete addosso dal ridere e, soprattutto, ve la farete sotto per la paura. Perché?
Perché Ti West is the best.
(voto 8,5/10)