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giovedì 16 giugno 2011

FILM DE PAURA (PARTE 1)

"Ford, qual è il tuo horror preferito? Il mio sono le tue liste!"
Le Blog Wars musicali hanno creato una vera e propria divisione in clan, tra Cannibali (numerosissimi) e Fordiani (invero un po’ pochini). Ma accantonati i miei dischi (e buttati fuori dalla finestra quelli di Mr. Ford) è ora la volta di parlare e scontrarsi sui film. E cosa di meglio per iniziare che scannarsi con delle belle pellicole dell’orrore?
I due schieramenti hanno infatti così l’occasione di mettere in campo una serie di vampiri, cannibali, zombie, killer e bimbi inquietanti mica da poco. Ecco qui i miei mostriciattoli ad accompagnare le mie pellicole de paura preferite: non necessariamente le migliori o i capisaldi del genere nella Storia, solo quelle che a livello personale mi hanno divertito e, soprattutto, spaventato di più.
Cannibal Kid

Siamo tornaaaaaati!
Come il mio sempre irritante antagonista ha giustamente scritto, passato l'uragano delle Blog Wars musicali, giusto per continuare a turbare l'equilibrio della piattaforma di Blogger, abbiamo deciso di dedicarci al Cinema, ovviamente partendo dal genere più sanguinoso e terrificante che ci sia. Peccato che Cannibale e la sua nutrita schiera di ragazzine in lacrime abbiano una curiosa idea della paura: talmente curiosa che per spaventarmi con la sua lista ho avuto bisogno di riguardarmi almeno un episodio di Twin Peaks con Bob in bella vista.
Mr. James Ford

"Ma perché ci tocca vedere anche i film di Mr. Ford,
quando quelli di Cannibal sono troppo più spettacolari?"
1. Scream (1996) di Wes Craven
Cannibal Kid L’altro giorno ho ricevuto una telefonata, pensavo fosse il solito call-center che mi voleva vendere un convenientissimo abbonamento Internet a soli 150 euri al mese. Invece no, era una voce inquietante che mi chiedeva: “Uè Cannibal, testina, ma qual è che è il tuo film di paura preferito?”
Io senza dubbi rispondo: è Scream. Ci sono cresciuto, con questo maledetto geniale film, e rappresenta il mio ideale di horror (e di cinema in generale): divertente, ironico e autoironico, in grado di fare a pezzi con umorismo gli stereotipi del genere e allo stesso tempo mettere addosso una bella tensione.
E poi è il caposaldo e il capolavoro supremo del teen horror degli ultimi 20 anni, un sottogenere che non sempre regala perle assolute, ma quasi sempre regala almeno un ottimo divertimento. C’è chi se la spassa guardando Zelig o magari con il Grande Fratello, io con i teen horrors. A ognuno il suo e a te Ford lascio divertirti con i tuoi eccitanti e appassionanti film muti in bianco e nero di 100 anni fa, ma attento solo che il mio Ghostface potrebbe pugnalarti in qualunque momento.
Mr. James Ford Come ormai chi mi segue ben sa, considero Craven ormai da anni un ex grande regista con talmente tanta nostalgia della sua gioventù da far invidia a tutte le potenziali partecipanti di un qualsiasi programma di chirurgia plastica. Praticamente, si può dire che il geniale autore di Nightmare e Il serpente e l'arcobaleno si sia trasformato in una sessantenne strappona imbottita di silicone.
Scream mi fece ribrezzo ai tempi - quando ero quasi teen anch'io - e continua a farmelo ora.
CK D'altra parte l'ironia non fa per tutti. Non certo per i vecchi scorbutici come Ford... E fattela 'na risata una volta invece di sorbirti tutte 'ste menate di film muti di 100 anni fa!
JF A me, più che ironia, stuzzica la voglia di menare le mani.


Povero bambino: ha appena scoperto la vera identità di Mr. Ford...
in realtà si tratta di Silvio Berlusconi!
2. Shining (1980) di Stanley Kubrick
CK Un trauma infantile, ecco cos’è per me Shining. L’ho visto la prima volta insieme a mia sorella e mi si è bloccata quasi la crescita. Sarà per questo che non ho proprio voglia di crescere, chissà… Comunque sarà stato il tempo delle medie e una visione del genere potete immaginarvi quando angosciante potesse essere a quell’età. Shining è anche stato il mio primo impatto col cinema di Kubrick, che poi intorno ai 18 anni avrei recuperato con la sua opera omnia. Visto in seguito avrei apprezzato la straordinaria perfezione delle sue riprese e dell’uso innovativo della steadycam, ma quello che mi rimane ancora oggi è un brivido lungo la schiena che mi percorre insieme a quella auto che arriva all’Overlook Hotel, agli scatti di follia di Jack (Nicholson) Torrance e al bambino angosciante (padrino di molti altri bimbi spaventosi di lì a venire) che parla con il suo dito.
Ford, vieni a giocare con noi per sempre e sempre e sempre?
JF Quando si parla di Kubrick, continuerò sempre e sempre e sempre a venire a giocare.
Io Shining lo vidi la prima volta quando facevo la quinta elementare, e rimasi completamente sconvolto.
Un film immortale, tecnicamente indiscutibile ed in grado di regalare almeno una cinquina di scene da consegnare dritte dritte alla Storia. Del resto, di Stanley ce n'è uno e soltanto uno.


Questo è vero cinema in 3D, non quella minchionata fordiana di Avatar!
3. Gremlins (1984) di Joe Dante
CK Anche questo, come altri film nella mia lista, non è un horror purissimo al 100%, ma una pellicola che ibrida generi diversi al suo interno, in un’avventura fantasy che parte come infantile/adolescenziale, in tipico stile 80s, e poi vira verso qualcosa di più pauroso, per quanto sempre divertente. E in questa sfida io mi sento come Gizmo che abbatte tutti i Gremlins malefici per arrivare fino a te, dannato Mr. Ford/Ciuffo Bianco!
JF Uno dei supercult della mia infanzia, che non posso certo permettermi - nonostante il Cannibale lo abbia scelto - di prendere a bottigliate. Joe Dante ha fatto un gran bel lavoro, e Gizmo e Ciuffo Bianco con la loro rivalità fanno effettivamente tornare alla mente gli scontri musicali delle Blog Wars!


"No, non guardare i film di Mr. Ford:
sono mortaaaaaaali!!!"
4. The Ring (2002) di Gore Verbinski
CK La prima volta che ho visto The Ring ero a casa da solo, al buio, e a un certo punto mi è pure squillato il telefono di casa. Ho tirato su, mi aspettavo una vocina che sussurrasse “Sette giorni” e invece niente. Mi sono rimesso a vedere il film, il telefono ha risquillato, e ancora niente. Lì per lì ho pensato fosse Samara, anche se in versione muta, ma poi sette giorni dopo anziché morire come i personaggi del film ho scoperto che in realtà era stato un mio amico ad aver provato a chiamarmi, solo che aveva problemi di campo e la linea cadeva. Io però in quella settimana ho vissuto con il terrore addosso di poter essere ucciso da un momento all’altro da una bimbominkia asiatica inkazzata e kapelluta uscita dal televisore. Capisco che il film, visto in altre condizioni, potrebbe non risultare spaventoso allo stesso modo, ma per quanto mi riguarda in quelle condizioni è stata una delle visioni più paralizzanti di sempre. Era dai tempi di Shining o dal Bob di Twin Peaks che non me la facevo così sotto!
La versione americana per me è uno di quei rari casi in cui il remake è superiore all’originale, visto che aggiunge un’interessante riflessione sul potere assassino della tv e vanta inoltre una ottima Naomi Watts.
Ma ora è il tuo turno e questa sera Samara uscirà dal tuo televisore, Ford, e non crederti di fregarla con le tue usuali bottigliate, perché Samara: “Non dorme mai!”
JF Samara me la mangio a colazione, e anche se questo è un film decisamente discreto ed anche secondo il sottoscritto superiore alla pellicola originale non mi sarei mai e poi mai sognato di inserirlo in una lista con il meglio del meglio.
Ma ovviamente, per un fanatico teen in pieno stile Kokuhaku come te, al peggio non c'è mai fine, giusto!?
CK Io invece non mi sognerei mai nemmeno di considerare il tuo Rob Zombie un vero regista così come non considero Kid Rock nè un cantante nè un rapper, quindi è vero: al peggio non c'è mai fine!

Attenzione: se guardate questo video, tra sette giorni un Mr. Ford potrebbe uscire dal vostro televisore

Azz! Un Ford innominabile!
5. The Village (2004) di M. Night Shyamalan
CK Horror, ma anche film politico, perché in fondo cosa c’è di più spaventoso della politica?
E allora The Village riesce ad essere la riflessione più efficace sull’America post-11 settembre e sulla guerra al terrore attuata dal tuo amichetto George W. Bush (sta zitto, chette piasce!), pur parlando apparentemente d’altro. Al di là del geniale intreccio e sottotesto politico, The Village a me mette anche una gran paura, per le musiche, per le ambientazioni agresti, per le riprese in campi lunghi, per i tizi incappucciati e per le “creature innominabili”.
Anche tu sei un po’ creatura innominabile Ford, visto che il tuo nome vero è un mistero che io, come i tizi della comunità di The Village, in realtà conosco e che potrei sganciare come una bomba in qualunque momento. Quindi fai attenzione!
JF Senza dubbio, l'opera migliore di quel bollito, montato e noiosissimo Shyamalan, ormai perso nei meandri del suo ego.
Un film molto politico, che va ben oltre le ormai altrettanto bollite provocazioni bushiste del mio antagonista e regala una delle migliori scene di accoltellamento della Storia del Cinema, degna quasi di Hitchcock.
Certo, fa paura quanto un gattino bagnato, ma si sa che al Cannibale basta quello, per sentirsi intimorito!
CK No, veramente mi basta dare uno sguardo a una tua lista (sia musicale che cinematografica) per avere davvero una paura fottuta eheeheh!
JF Quindi ho azzeccato la selezione, a quanto pare. E lo ammetti prima ancora che sia svelata.


"Oddio, ma domani dobbiamo beccarci
gli espressionisti tedeschi di Ford? Dobbiamo proprio?
6. Carrie - Lo sguardo di Satana (1976) di Brian De Palma
CK Nonostante sia il film più vecchio della mia lista, è anche quello visto più di recente. Tratto da Stephen King, Carrie è una sorta di capostipite del genere teen horror, girato con tocco onirico e visionario da Brian De Palma, musicato da Dio dal nostro Pino Donaggio, interpretato da un’agghiacciante Sissy Spacek… insomma, difficile chiedere di più a un horror solo. Spaventoso, sanguinoso e strepitoso.
Che un fiume di sangue ti travolga, Ford!
JF Fossi in te non stuzzicherei la mia vena volgare e kevinsmithiana con chiusure di questo genere dopo il commento ad un film di questo genere. Sei fortunato ad avere un rivale che tiene al galateo, più o meno.
Ad ogni modo, ho capito perchè è nella lista: Carrie è l'autobiografia non autorizzata del Cannibale, vessato dalle compagniucce ai tempi del liceo e mai più ripresosi dall'esperienza.
Evidentemente qualcun'altro ha attuato la cura fordiana prima di me!
CK Però la sua vendetta sarà crudele e spietata, proprio come la mia nei tuoi confronti già partita con il mio incredibile trionfo nelle liste musicali!
JF Sto tremando tutto! Manda pure Carrie, ho giusto un paio di amici a cui presentarla.


Grindhouse è uno dei più sentiti omaggi alla bellezza e alla forza femminile,
che solo qualcuno più misogino di Stuntman Mike può non apprezzare...
7. Grindhouse - A prova di morte (2007) di Quentin Tarantino
CK Ecco qui quello che tu consideri un Tarantino minore e che invece è uno dei film più divertenti e goduriosi mai girati. A prova di morte è Quentin che se la spassa a giocare con il genere horror, servendo in tavola una colonna sonora strepitosa e un sacco di girls splendide e anche con i controcazzi. I dialoghi, come al solito con Tarantino, sono a prova di bomba e non solo di morte, Kurt Russell è uno psicopatico esilarante, e questo non è solo un film, bensì due figate distinte ed entrambe travolgenti. Paura ce n’è poca, è vero, ma il pedale del divertimento è pigiato al massimo e l’automobile di Stuntman Mike è pronta per un frontale con la tua. Certo, quando alla buon’ora deciderai di prendere la patente…
JF Sinceramente, mi chiedo cosa possa esserci di tanto divertente in un film in cui si vedono solo culi e piedi e in cui si parla così tanto da parlarsi sopra dall'inizio alla fine.
L'unica cosa davvero interessante del Tarantino peggiore di sempre è proprio Stuntman Mike, un personaggio completamente e totalmente fordiano. Com'è che sta nella tua lista!?
A proposito, sto già guidando da una decina di giorni. Appena faccio l'esame vengo a trovarti a casa. O sottocasa.
Attenzione quando esci!
CK Ah già che a te i film in cui ci sono delle belle donne, e per di più pure cazzute, e degli splendidi ed esilaranti dialoghi non piacciono. Quindi mi unisco anch'io alla tua domanda: perché c'è gente che si diverte di più insieme a Tarantino e alle sue pupe che a vedere un film muto come Nosferatu? Un mistero davvero inspiegabile, Ford. Davvero inspiegabile...
E comunque com'è che il teen sono io, ma quello che va ancora in giro con l'auto con la P di Pirla sei tu??? uahahahahahahahahahahahah
Quanto a Stuntman Mike, sta nella mia lista per la fine che fa, la stessa che stai facendo tu!
JF Forse perchè Nosferatu è un Capolavoro della Storia del Cinema, mentre A prova di morte un giochino sterile che lo stesso Tarantino si è dimenticato alla prima sega sulle sue protagoniste. Ma forse a te ne sta servendo qualcuna in più.
Esilaranti dialoghi!? Questo sì, che è esilarante!
E tranquillo, io la P non la metto. E l'unica cosa appiccicata alla mia macchina sarà la tua carcassa sanguinolenta.
CK Cos'è tutta questa acidità, caro Fordy? Oggi non sei riuscito a fare nemmeno un parcheggio in retro a scuola guida oppure le mie continue e odiose provocazioni ti stanno finalmente sfiancando?
JF Io non mi sfianco, sono un maratoneta, e ai centometristi come te do un sacco di chilometri. Detto questo, io non parcheggio. Metto la macchina dove voglio, altrimenti bottigliate per tutti!


I film di Cannibal sono una vera goduria!
8. Il seme della follia (1994) di John Carpenter
CK Dal Maestro John Carpenter estraggo la sua pellicola che prediligo: la storia di un investigatore privato (Sam Neill) che indaga sulla scomparsa di un misterioso autore di best-seller horror, Sutter Cane, una sorta di Stephen King i cui libri portano alla pazzia omicida. Uno sprofondare continuo in un mondo malato, visionario e folle tra le cose più inquietanti che abbia mai visto.
Attento Ford, che qualche lettore Cannibale del mio blog potrebbe essere contagiato dal seme della follia e venire a cercarti per mangiarti vivo!
JF Grande film, forse addirittura il migliore di Carpenter. Qui niente da dire, anche perchè troverete questo titolo nella mia lista.
Certo, sarà una soddisfazione maggiore vederlo affiancato a pietre miliari di questo genere, rispetto alla robetta da bambocci del Cannibale!
CK Domani, è vero, ci propinerai delle pietre miliari: non del genere Horror, però, bensì del genere Noia...


Stai pure fuori Ford, non sei invitato nel cinema Cannibale
9. The Orphanage (2007) di Juan Antonio Bayona
CK Non solo un horror, ma molto di più. Inquietante e in grado di regalare diversi momenti angoscianti e paurosi, questa pellicola spagnola è anche una splendida vicenda toccante e profonda con un finale da brividi (ma stavolta non di paura). Uno come me non poteva poi non apprezzare i vari notevoli omaggi a Peter Pan inseriti in uno dei più emozionanti film degli ultimi anni. Cui solo un mostro degno di un film horror come Mr. Ford può rimanere insensibile…
JF Il mostro è effettivamente rimasto totalmente insensibile ad una pellicola ben fatta ma che mi è parsa come un abile e furbetto mix di un sacco di altre decisamente superiori.
Dello stesso genere, ho trovato di gran lunga migliore Il labirinto del fauno, decisamente più violento ed agghiacciante, eppure velato da una splendida nota fiabesca.


Una fototessera recente di Mr. James Ford
10. Nightmare - Dal profondo della notte (1984) di Wes Craven
CK Apro con Wes Craven e chiudo con Wes Craven, inserendo in mezzo a molte pellicole trasversali un super-classico supremo del genere e sfoderando quell’eclettismo con cui Mr. James Ford tenta - invano - di bullarsi. E dopo una serie così lunga di brividi che mi ha fatto spaventare più dei gusti musicali di Mr. Ford, me ne vado a dormire e con Freddy Krueger mano nella mano (oddio, non so se riesco a stringerla, facciamo che simbolicamente gliela tengo vicino) vengo a trovarti nei tuoi Nightmare.
Sogni d’oro a tutti e soprattutto a te, Mr. Ford.
Buaahahahahahahahaah
Buahaahahahahahahahahahahah
Buaaaaaaaaaaaaaaahhahaaaaaaaaaaaaaaah
JF Grande rispetto per Krueger, uno dei mostri che più mi ha spaventato ai tempi. E per Nightmare.
Peccato che, come i Nirvana, anche questa pellicola sia invecchiata non troppo bene ed ora, vista e rivista più o meno una volta l'anno, risulta essere prigioniera di un'epoca inesorabilmente trascorsa.
CK Certo certo, i Nirvana e Nightmare sono invecchiati male e i tuoi film espressionisti tedeschi di 100 anni fa invece sono attuali che è una meraviglia! Davvero non so come fai a tirare fuori certi commenti senza sentirti ridicolo.
Ford, comunque adesso è tempo per una domanda onesta e per una volta non sono ironico: ma tu da che razza di assurdo pianeta sei atterrato?
Forse lo scopriremo con la sfida dedicata ai film di fantascienza...
JF Appuntamento a domani, con la ben più varia, inquietante, violenta lista fordiana, una decina de paura davero. Ma davero davero.
CK Soffrite d'insonnia? Dimenticate il Valium. L'appuntamento è domani con la poco terrorizzante e solo mortalmente noiosa lista di Mr. Ford!

lunedì 2 maggio 2011

Cappuccetto rotto… e sei subito papà

Nel secondo tempo, un po' di rischio abbiocco in effetti c'è...
Cappuccetto rosso sangue
(USA, Canada 2011)
Titolo originale: Red Riding Hood
Regia: Catherine Hardwicke
Cast: Amanda Seyfried, Shiloh Fernandez, Max Irons, Gary Oldman, Virginia Madsen, Billy Burke, Lukas Haas, Julie Christie, Shauna Kain, Kacey Rohl
Genere: fiabe rivisitate
Se ti piace guarda anche: The Village, Twilight, The Vampire Diaries, Hard Candy, La bella e la bestia

Trama semiseria
Cappuccetto rosso vive in un villaggio, anzi dentro il film The Village con tanto di scemo del villaggio annesso (ma stavolta non è Adrien Brody), ed è divisa tra un boscaiolo, di cui è innamorata fin da quando era una bambina, e un tipo che batte il ferro. Battere il ferro a quanto pare è un lavoro che fa guadagnare un sacco di soldi un po' come da noi fare il calciatore, e così la sua famiglia la cede in sposa a quest’ultimo. Nel frattempo un lupo mannaro che si aggira per i boschi lì intorno sbrana la sorella di Cappuccetto e così gli uomini del villaggio gli danno la caccia e lo uccidono (o almeno credono di averlo fatto, un po' come gli americani con Bin Laden?). Per festeggiare danno un party così selvaggio da mettere in imbarazzo Kanye West e persino Silvio Berlusconi e tutti si dimenticano che la sorella di Cappuccetto è morta nemmeno 24 ore prima. Ma chissene, tanto era solo un personaggio minore. Pure Cappuccetto se ne sbatte e si fa sbattare dal boscaiolo anziché dal tizio che sbatte il ferro…
Vi sembra ‘na strunzata? Può essere, però almeno non ci si annoia.

"Io sono più Edward Cullen di te."
"No, io!"
"E io allora sono più Bella di te!"
Recensione cannibale
I boschi a me mettono una gran paura. Sarà per Twin Peaks più che per The Blair Witch Project, o magari perché da bambino mi è successo qualcosa di terribile in un bosco che il mio subconscio ha poi rimosso. Oddio, spero sia solo la prima ipotesi, ma chi può dirlo? Forse qualche seduta dallo strizzacervelli potrebbe fare chiarezza sul mistero, fatto sta che questo Cappuccetto rosso sangue è ambientato in un villaggio circondato da un bosco misterioso, in cui leggenda narra si aggiri un pericoloso lupo mannaro. Me la sto già facendo sotto, quando poi mi rendo conto che la regista del film è Catherine Hardwicke, anche nota per il primo Twilight, e allora la possibilità di avere del vero terrore è legata al solo fatto che a un certo punto possa sbucare fuori qualche licantropo palestrato a torso nudo.

Eppure guardando la pellicola il primo riferimento che viene in mente piuttosto che Twilight è The Village di M. Night Shyamalan, per me uno dei film politici più originali e importanti degli ultimi anni, vedi anche l’influsso favorevole avuto su quell’altro capolavoro di Il nastro bianco di Michael Haneke. Qui di discorsi politici non ne sono invece presenti e le atmosfere sono virate maggiormente verso il fantasy (ma senza esagerare).
Tua sorella è appena stata uccisa, ma tu balla pure tranquilla
tutta la notte sei Bella, non ti fermare ma balla
Le similitudini con Twilight vengono allora fuori con un intreccio sentimentale che ammicca al pubblico teen, è vero, però il ritmo qui è decisamente più elevato, almeno nella prima parte, e la Hardwicke recupera le riprese a mano con cui si era segnalata nei suoi primi ottimi film, Thirteen e quella figata di Lords of Dogtown. Il primo tempo non m’è sembrato quindi affatto male, grazie anche a una notevole scena di festa popolare, con la musica allucinante di Fever Ray chiamata a fare da splendida colonna sonora. Fever Ray che poi torna nel momento più romantico di una pellicola comunque non così sdolcinata come i vampiri verginelli del Tuailait uorld, sulle note di quel miracolo di canzone che è “Keep the streets empty for me”.


Tua sorella è sempre appena morta, ma tu fai pure del sesso selvaggio
Come direbbe Marracash: fino a qui tutto bene, alla faccia dei critici che si sono sbranati la pellicola ancor prima di vederla, soltanto per aver letto il nome della regista di Twilight sulla locandina. Peccato che poi non tutto proceda in maniera positiva e allora lo spirito dei criticoni riemerge prepotente. Ci sono infatti un paio di momenti davvero ridicoli e trash: quando la protagonista legge nel pensiero del lupo (ebbene sì!) e nel finale tragico. Tragico nel senso di veramente pessimo.
Maluccio anche gli inserti dalla fiaba di Cappuccetto Rosso che forse due o tre di voi avranno già sentito da qualche parte, compreso il tormentone: “Che occhi grandi hai…” Per farsi dari una mano pare che gli sceneggiatori abbiano anche provato a contattare i fratelli Grimm, ma da loro non è arrivata alcuna risposta. Saranno già stati troppo impegnati in altri progetti, visto che per i prossimi mesi sono annunciate a Hollywood diverse altre pellicole ispirate alle loro fiabe, come The Brothers Grimm: Snow White e Snow White and the Huntsman (che fantasia!).

Mi chiamo Bastilani e batto il ferro
Nel cast bene i giovani, così così i “vecchi”. I tempi d’altronde sono maturi per un bel turnover, non solo in politica (dove tanto non capiterà mai) ma anche al cinema (e qui qualche possibilità in più esiste). Amanda Seyfried è carina, anche se non mi sconfinfera più di tanto, e se la cava sempre, anche se non ho ben capito perché si aggiri in ogni ripresa con un’aria furtiva da maniaca, e nel piccolo ruolo della sua amichetta troviamo Kacey Rohl, emergente da tenere d’occhio apparsa anche nell’ottima nuova (fuori)serie tv The Killing.
Per quanto riguarda i boys, per andare sul sicuro i produttori hanno preso non uno bensì due pretendenti al titolo di nuovo Robert Pattinson: Shiloh Fernandez è il bad guy con i capelli da bello & maledetto, manco fosse uscito in ogni scena da un costoso salone di Jean Louis David anziché dal bosco in cui lavora come taglialegna per 5 euro all'ora, quando va bene; mentre Max Irons è il rassicurante bravo ragazzo della capanna accanto, anche se di professione batte il ferro come Bastilani. Hanno entrambi (Fernandez e Irons intendo, non Bastilani) buone possibilità di carriera davanti, ma io punto soprattutto sul primo.


Gary Oldman, vestito così non sei ridicolo. Deppiù!
Come dicevamo, gli “adulti” del cast fanno invece una figura più barbina: Gary Oldman (che come dice il suo stesso cognome tanto giovane più non è) fa ridere i polli a fare il figo con una tutina viola fosforescente da Power Rangers e modi di fare da santone (che voglia essere beatificato pure lui?), Virginia Madsen si aggira per il set spaesata, la nonnina Julie Christie, quella con gli occhi grandi, le orecchie grandi, la bocca grande, appare da subito più che altro come una psicopatica. Grande, naturalmente.

Prodotto da Leonardo DiCaprio, uno che non fa mai le cose a caso (ma forse in questo caso sì), Cappuccetto rosso sangue ha come visto i suoi difetti non da poco, ma nel suo mixare in maniera anche trash la fiaba dei Grimm con un immaginario horror-fantasy attuale vicino a Twilight quanto a The Village, perlomeno riesce a intrattenere. Niente brividi, è vero, ma tanto ormai chi ha più paura del lupo? Forse giusto Robert Pattinson…
(voto 6,5)




venerdì 5 novembre 2010

Evitar pure questo

L’ultimo dominatore dell’aria
(USA 2010)
Regia: M. Night Shyamalan
Cast: Noah Ringer, Dev Patel, Jackson Rathbone, Nicola Peltz, Jessica Andres, Cliff Curtis, Aasif Mandovi, Seychelle Gabriel
Genere: fantasy
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Dragonball Evolution, Stardust, Le cronache di Narnia, Avatar

Un altro Avatar, un altro film da evitar.
“L’ultimo dominatore dell’aria” è infatti tratto dal cartone animato americano simil anime “Avatar: The Last Airbender”, ma per non far confusione con quell’altra boiata di James Cameron hanno preferito cambiar nome. Peccato che il risultato sia grosso modo lo stesso.

Mi duole assai stroncare una pellicola scritta, diretta e prodotta da M. Night Shymalan ma quando ci vuole ci vuole. È toccato a Tim Burton con il suo insopportabile “Alice in Wonderland”, tocca adesso anche al mio altro preferito Shyamalamalamaman.

Ripercorriamo brevemente la carriera di questo regista: dopo lo sconosciuto “Ad occhi aperti” (che credo nemmeno lui abbia mai visto), M. Notte rivoluziona il genere thriller, il genere fantasy/paranormale e il genere colpi-di-scena-finali-che-ti-tolgono-il-fiato con un film solo: “Il sesto senso”. Dopodiché rivoluziona i film dei supereroi con “Unbreakable”, una roba spettacolare che mostra una dimensione umana finora sconosciuta all’interno del genere. Quindi parentesi alieno-spielberghiana con il mega hit al botteghino “Signs” (quello sui cerchi nel grano) e poi il capolavoro: “The Village”, ovvero come raccontare la reazione americana all’11 settembre senza parlare minimamente dell’11 settembre, ma mostrandoci una folle storia dalle tinte horror con protagonisti dei contadini. Una pellicola cui anche quell’altro capolavoro de “Il nastro bianco” è decisamente debitrice. Il grande pubblico accorre in massa a vedere il film, ma ne esce frastornata: si aspettava di vedere una stronzata di film di paura classico alla Saw 10 e invece si trova con qualcosa di ben diverso e più profondo.

E allora il grande pubblico volta le spalle a M. Night, che deluso si asciuga le lacrime e si rifugia in una fiaba piccola e intima, “Lady in the water”, una pellicola delicata e dotata di un suo sinistro fascino, sebbene a tratti leggermente noiosa. Infine “E venne il giorno”, pellicola derisa dalla critica e da un sacco di gente, ma che pure avevo trovato dotata di intelligenti spunti di riflessione. O forse ero solo stato abbagliato dagli occhioni blue di Zooey Deschanel, chissà? Fatto sta che se finora ero disposto a difendere qualunque film di M. Night, con questo nuovo “L’ultimo dominatore dell’aria” mi rifiuto fermamente di farlo.

Ci sono film che trascendono i generi, i primi citati di Shyamalan ad esempio, oppure “Il signore degli anelli”: una pellicola che può essere goduta tranquillamente anche da chi è estraneo al mondo del fantasy e non ha mai giocato a un gioco di ruolo con nani ed elfi in vita sua. Perché quella era una pellicola che parlava di valori universali. Questa porcata no.
Dialoghi e situazioni sono talmente assurdi, ridicoli, imbarazzanti che nemmeno gli stessi attori sembrano credere a ciò che stanno dicendo. L’unico quasi convinto sembra Dev Patel, in una parte da villain lontana dai ruoli in cui ci aveva abituati finora con la serie tv Skins e il film premio Oscar The Millionaire. Il bambino pelato protagonista però è davvero insopportabile, lui e la sua faccia da pesce lesso. Continua ad agitarsi in una specie di balletto scemo mentre controlla l’aria e poi anche l’acqua e poi bom chi è: Dio? Il piccolo Buddha?

Se negli ultimi giorni nemmeno i più irriducibili berlusconiani sanno cosa dire per difendere il loro Avatar (che Capezzone abbia paura di diventare un pungiball?), io a questo giro non so davvero cosa dire in difesa di M. Night Shyamalan. “L’ultimo dominatore dell’aria” è noioso, inguardabile, senza senso (altroché Sesto senso). Rimango solo con una domanda: perché l’hai fatto, M., perchééééééé?
(voto 2)

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