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venerdì 3 luglio 2020

Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga ha salvato l'edizione 2020



Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga
Titolo originale: Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga
Regia: David Dobkin
Cast: Will Ferrell, Rachel McAdams


L'Eurovision Song Contest 2020 non si è potuto tenere, a causa della pandemia.
O forse sì?

lunedì 4 giugno 2018

Il vegetale mi fa volare





Il vegetale
Regia: Gennaro Nunziante
Cast: Fabio Rovazzi, Paola Calliari, Ninni Bruschetta, Luca Zingaretti, Barbara D'Urso


C'era una ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, e poi è finito a fare le canzoni con Rovazzi.
Beh, d'altra parte la vita non va mai come ce la aspettiamo.

Ciao ragazzi, mi avete riconosciuto?
Sono Gianni Morandi. Quello di fatti mandare dalla mamma, a prendere il latte.

lunedì 10 agosto 2015

Sharknado 3 - Oh Hell Yes!





Sharknado 3 - Oh Hell No!
(film tv, USA 2015)
Regia: Anthony C. Ferrante
Sceneggiatura: Thunder Levin
Cast: Ian Ziering, Tara Reid, Cassie Scerbo, Ryan Newman, David Hasselhoff, Bo Derek, Frankie Muniz, Jack Griffo, Blair Fowler, Ne-Yo, Mark McGrath, Lorenzo Lamas, Jackie Collins, Ray J, George R.R. Martin, Lou Ferrigno, Steve Guttenberg
Genere: 3sh
Se ti piace guarda anche: Sharknado, Sharknado 2 - The Second One, Zombeavers

Puntuale come il Ferragosto e il caldo africano, ecco che ogni estate arriva anche un nuovo Sharknado. Il primo capitolo di questa sagona cinematografica, o più o meno cinematografica, o diciamo quasi per niente cinematografica, ha rappresentato un vero e proprio tornado trash. Un film tv talmente brutto, da essere bello.
Visto il clamoroso successo mediatico che ha ottenuto Sharknado, era praticamente ovvio che avrebbe avuto un seguito e diciamo che Sharknado 2 - The Second One è stato un mezzo diludendo. Quello del trash è un gioco e il gioco è bello finché dura poco. Con questo terzo capitolo, il rischio di finire nella sterile ripetizione si è fatto così ancora più alto e fondamentalmente Sharknado Tre-sh non riesce a scongiurare tale rischio, così come gli Stati Uniti non riescono a scongiurare l'arrivo di una nuova serie di tornado con gli squali dentro. Ma, c'è un ma. Anzi, ci sono diversi ma.

mercoledì 25 marzo 2015

THE ROYALS, DIO SALVI LA REGINA. E PURE IL TRASH





The Royals
(serie tv, stagione 1, episodi 1-2)
Rete americana: E!
Rete italiana: (purtroppo) non ancora arrivata
Creata da: Mark Schwahn
Cast: Elizabeth Hurley, Vincent Regan, William Moseley, Alexandra Park, Merritt Patterson, Jake Maskall, Oliver Milburn, Tom Austen, Ukweli Roach, Hatty Preston, Lydia Rose Bewley
Genere: trash regale
Se ti piace guarda anche: Reign, Gossip Girl, E!

Mai visto tanto trash in una volta sola. Lo dico come complimento, cosa credete? Se non siete preparati, fate però molta attenzione, perché con The Royals potreste finire in overdose.
Di cosa parla questa nuovissima serie appena iniziata negli Usa?
Se siete un minimo svegli e se in questo momento siete in questo blog a leggere questo post vuol dire che no, probabilmente non lo siete, magari avrete capito che si parla di reali, per la precisione di reali inglesi. Non la vera famiglia reale inglese, ma una versione per fiction con alcune varianti. La più evidente alla vista?
Non c'è Elisabetta II, bensì una regina leggerissimamente più giovane e figa: Elizabeth Hurley in versione Royal MILF.

venerdì 6 marzo 2015

RUTTO MOLTO BELLO





"Ebbene sì, posso dire di essere un collega di...
Stanley Kubrick."
Tutto molto bello
(Italia 2014)
Regia: Paolo Ruffini
Scemeggiatura: Paolo Ruffini, Giovanni Bognetti, Marco Pettenello, Guido Chiesa
Cast: Paolo Ruffini, Frank Matano, Chiara Francini, Angelo Pintus, Paolo Calabresi, Gianluca Fubelli, Nina Senicar, Ahmed Hafiene, Niccolò Senni, Enzo Ghinazzi as Pupo
Genere: ruffiano
Se ti piace guarda anche: Fuga di cervelli, Colorado, i siparietti comici del Festival di Sanremo 2015

Ieri sera sono mi sono visto un cine.
Ho mangiato un sacco di popcorn e mi sono bevuto una Coca fresca.
Poi ho piantato un rutto molto bello.
La pellicola che ho guardato?
Tutto molto bello, un film scritto, diretto e interpretato da Paolo Ruffini.
Com'era?
Mah, diciamo che al confronto il mio rutto aveva un valore artistico molto più elevato.

Con questa battuta degna del miglior Ruffini potrei chiudere la rece qui e dedicarmi ad attività più divertenti del parlare di Tutto molto bello, come ad esempio stare in sala d'attesa dal dentista oppure guardare i vecchi che guardano la gente che lavora nei cantieri, invece no. Mi preme approfondire di più la mia critica nei confronti di Paolo Ruffini e del suo Cinema. E mi scusi, signor Cinema, se ho osato nominarla al fianco del Ruffini.

giovedì 27 novembre 2014

OGNI MALEDETTO NATALE ESCONO DEI MALEDETTI FILMACCI DI NATALE





Settimana davvero spenta, questa qua, per quanto riguarda le uscite cinematografiche. Tra film per bambini, film natalizi, film natalizi per bambini, e qualche pellicola impegnata o pseudo impegnata, non c'è niente che invogli troppo a correre nelle sale.
Potete allora chiudere questa pagina e smettere di leggere?
Giammai! I film in arrivo non saranno il massimo della vita, ma i commenti di questa rubrica sono sempre imperdibili. Non vorrete mica farvi mancare qualche mia perla di saggezza, oppure qualche cacchiata assoluta sparata fuori dal mio blogger rivale Ford, vero?

venerdì 22 agosto 2014

THE LAST SHIT




The Last Ship
(serie tv, episodio pilota)
Rete americana: TNT
Rete italiana: Italia 1 dal 17 ottobre 2014
Creata da: Hank Steinberg, Steven Kane
Ispirata al romanzo: The Last Ship di William Brinkley
Cast: Eric Dane, Rhona Mitra, Adam Baldwin, Charles Parnell, Travis Van Winkle, Marissa Neitling, Christina Elmore, Jocko Sims, Jamison Haase
Genere: appestato
Se ti piace guarda anche: Last Resort

Italia 1 in questi giorni sta mandando in onda un promo in cui cerca di vendere The Last Ship come “il nuovo capolavoro di Michael Bay”.


Una frase che da sola dice tutto quello che c’è da dire:
A) Su The Last Ship
B) Su Michael Bay
C) Su Italia 1

Una frase che inoltre è una triplice cazzata, perché:
A) Se questa merdata atomica è un capolavoro, allora i Modà sono il più grande gruppo del mondo, Paolo Ruffini è una persona di squisita sensibilità e Alfano quando apre bocca dice sempre cose sensate.
B) Michael Bay e capolavoro sono due termini che non andrebbero mai usati nella stessa frase, a meno di dire: “Michael Bay un capolavoro non sa manco cos'è”, o a meno di considerare capolavori robaccia come Pearl Harbor o Transformers e allora torniamo al discorso del punto A. A essere generosi, possiamo dire che qualche film decente, come Armageddon, l'ha anche fatto, ma certo di capolavori manco l'ombra.
C) Michael Bay in fin dei conti con questa serie non c'entra nemmeno più di tanto. Figura giusto come produttore esecutivo con la sua compagnia Platinum Dunes. Gli ideatori di questo scempio in realtà sono tali Hank Steinberg e Steven Kane, che si sono sbattuti ad adattare l'omonimo romanzo firmato da William Brinkley, mentre la regia dell'episodio pilota è lasciata al terribile Jonathan Mostow.

Passando oltre al demenziale spot di Italia 1, The Last Ship è una serie altrettanto demenziale. Un demenziale differente da prodotti come Sharknado, consapevoli della loro cazzataggine. The Last Ship si prende invece dannatamente sul serio. È la solita robaccia catastrofica in perfetto stile Bay in cui l'umanità si trova di fronte a una terribile epidemia. Un equipaggio di poveri cristi ignari di tutto viene mandato in missione in mezzo al mare, fino a che la verità non viene a galla e scoprono che a bordo con loro c'è una scienziata che sta lavorando a una cura per il virus letale.

Con l'ebola attualmente in circolazione non sarebbe manco uno spunto tanto fantascientifico o inverosimile. Inverosimili sono semmai i dialoghi, lo stile registico finto spettacolare da bayata anni '90 e una serie di interpretazioni agghiaccianti. A sfidarsi a chi riesce a essere più inespressivo sono i due protagonisti: Rhona Mitra alias la scienziata che deve guarire il mondo e allora sì che siamo a posto, e l'ex dottor Bollore di Grey's Anatomy, Eric Dane, uno che, più che nei panni del capitano della moderna arca di Noé impegnata a salvare l'umanità, starebbe bene nei panni del capitan Schettino di turno.

"Sono più inespressivo io!"

"No io, pivello!"


"Ok, mi arrendo. Hai vinto tu!"

La scena scult in cui lei rivela a lui che circa metà della popolazione mondiale è morta mentre loro navigavano tranquilli per la loro crociera e lui reagisce con la stessa indifferenza con cui io accoglierei la news di un nuovo film sugli Expendables rende bene l'assurdità di questa serie. Un prodotto trash action, con poca action e molto trash, che promette fin dal pilot di essere una delle peggiori porcherie che il piccolo schermo abbia mai prodotto. Tra l'altro, se già lo spunto apocalittico è degno di un qualsiasi film del ciclo Alta tensione di Canale 5, il livello di originalità scende sotto lo zero considerando come pochi mesi fa era stata lanciata una serie simile, Last Resort, incentrata sull'equipaggio di un sottomarino. Una robetta che al confronto di questo piece of shit era quasi un vero masterpiece.

Non stupisce allora che, in mezzo a tante splendide serie americane e inglesi da noi ancora inedite, The Last Ship approdi in chiaro su Italia 1 e sia persino uno dei prodotti di punta della nuova stagione. D'altra parte per loro questo è “il nuovo capolavoro di Michael Bay”.
(voto 3/10)

martedì 19 agosto 2014

SHARKNADO 2 – TREMATE, TREMATE, LE SQUALATE SON TORNATE




Sharknado 2: The Second One
(USA 2014)
Regia: Anthony C. Ferrante
Sceneggiatura: Thunder Levin
Cast: Ian Ziering, Tara Reid, Mark McGrath, Vivica A. Fox, Kari Wuhrer, Courtney Baxter, Dante Palminteri, Judd Hirsch, Kelly Osbourne, Andy Dick, Billy Ray Cyrus, Sandra “Pepa” Denton, Perez Hilton, Kelly Ripa
Genere: trash
Se ti piace guarda anche: Sharknado, Piranha 3D, Piranha 3DD, Shark Night 3D

Il tempo quest’estate è proprio pazzo. I mesi più caldi dell’anno si sono trasformati nei più freddi. Ci sono state piogge, temporali, acquazzoni, tormente e adesso persino un tornado di squali. L’anno scorso era già capitato, lo sappiamo tutti, ma a Los Angeles aveva ancora un senso. Insomma, più o meno.
A New York City invece è un evento davvero fuori dal comune, eppure è proprio quanto è successo. A raccontarci questa storia ispirata a eventi realmente accaduti, sì sì, è Sharkando 2: The Second One, che conferma i due protagonisti del primo capitolo Steve Sanders… pardon Ian Ziering e Tara Reid e in più ci presenta una serie di nuovi personaggi: la sorella e una ex di Steve Sand… ehm di Ian Ziering, cresciuto proprio in quel di NYC.

La prima scena è apocalittica e ci fa ripiombare esattamente dentro quel tornado di comicità (più o meno) volontaria che era stato il primo capitolo, il mitico Sharknado. L’aereo che emerge tra le nuvole come la pinna di uno squalo in mezzo al mare ci fa pregustare l’odore di un nuovo scult trash totale. Tra Final Destination, Snakes on a Plane e L’aereo più pazzo del mondo, l’aeroplano è il luogo ideale per film in bilico tra tematica apocalittica e umorismo kitsch. Non ci può essere allora inizio migliore per il sequel del trashone dell’estate scorsa.
Le cose proseguono bene, grazie alla theme song “(The Ballad of) Sharknado”, una canzoncina pop-punk in stile Ramones già suonata sui titoli di coda del primo film, qui riproposta come vera e propria sigla introduttiva. A comporla e a cantarla c’è lo stesso geniale (forse) regista Anthony C. Ferrante.



"Che paura! Non riesco a sembrare un attore manco al tuo fianco, Steve."
Tutto bene, tutto figo, tutto ancora più trash ed esagerato rispetto al volume 1 e poi?
Poi succede che il film, anziché decollare veramente, si schianta a terra.
Sharknado 2 gioca troppe volte la carta del tributo alla pellicola precedente, senza riuscire a trasformarsi in un nuovo scult assoluto. Un’occasione mancata poiché, se i sequel sono solitamente inutili e io sono il primo a dirlo, una roba giocata sull’ironia e sul cattivo gusto come il primo Sharknado si prestava bene a un’operazione del genere. Operazione invece riuscita soltanto in parte, giusto per qualche minuto.
Dopo la clamorosa citata scena iniziale, la parte newyorkese è parecchio deboluccia. I nuovi personaggi fanno pena, sono idioti ma non abbastanza idioti da essere considerati divertenti, non sparano battutacce degne di un action anni ’80 come si deve e il coinvolgimento nei loro confronti è del tutto assente.
Non che da una film del genere ci si potesse aspettare interpretazioni della Madonna, però gli attori scelti sono poi davvero penosi. C’è Mark McGrath, il cantante degli Sugar Ray, band popolare a cavallo tra fine 90s e primi anni zero che aveva realizzato alcune ottime canzoncine estive come “Every Morning”, “Someday”, “Fly” e “When It’s Over”. Magari non un gruppo fenomenale, ma di certo McGrath se la cavava meglio a cantare piuttosto che a recitare.



Chiudendo un occhio sullo Sugar Ray, che il suo vero mestiere è un altro, per quanto riguarda Tara Reid, che in teoria fa l’attrice di professione, tocca nuovi vertici di cagnaggine recitativa che non pensavo fossero raggiungibili manco dopo aver visto il primo Sharknado. E se Steve Sand… volevo dire Ian Ziering fa un po’ troppo il supereroe di turno, però bene o male resta mitico, che diavolo è capitato a Vivica A. Fox?
Io la ricordavo così, appena una decina d’anni fa, in Kill Bill.


Adesso è diventata questa cosa qua…


Non è finita qui, perché il film ci regala una serie di cameo, guest-star e apparizioni di personaggi più o meno celebri come se fossimo sul red carpet di un qualche evento di serie B. Passi la comparsata di Kelly Osbourne in versione hostess, visto che è una bella goduria vederla massacrata da uno squalo, e passi pure il sempre grande Andy Dick, uno dei comici più geniali e folli degli anni ’90, che non poteva mancare in una celebrazione del trash 90s come questa serie di Sharknado. Poi però si esagera tra varie celebrità della tv americana, Billy Ray Cyrus AKA il papà di Miley Cyrus, una delle Salt-N-Pepa e persino il blogger gossipparo Perez Hilton. A questo punto pretendo di comparire pure io nel terzo già annunciato capitolo di questa saga.

"Tara,chissà facendo cosa ti sei rotta la mano..."
Più ancora che una parata di squali, Sharknado 2 sembra allora una parata di pseudo VIP di basso livello.
Dopo la folgorante scena iniziale, l’autocitazionismo spinto e il seguire passo a passo le mosse del primo episodio diventano esagerati. Il finale, con il suo tripudio totale di motoseghe e squali, finisce di far ridere e comincia ad annoiare un pochino. Un peccato mortale per una pellicola d’intrattenimento sguaiato e idiota come questa. Per carità, era idiota pure da parte mia aspettarmi qualcosa di più, eppure al termine della visione, che grazie alla sua breve durata scivola comunque via tranquillamente, un filino di delusione l’ho provata. La prossima estate dal già annunciato Sharknado 3 pretendo allora meno celebrity che non si fila nessuno e più squali. Steve Sande… ehm, Ian Ziering, se sei un vero eroe me lo garantisci, please?
(voto 6-/10)

mercoledì 9 luglio 2014

INSIEME PER FORZA – ADAM SANDLER E IL CINEHAMBURGERONE





"Cos'hai ordinato?"
"Un cinehamburgerone, ovviamente!"
Insieme per forza
(USA 2014)
Titolo originale: Blended
Regia: Frank Coraci
Sceneggiatura: Ivan Menchell, Clare Sera
Cast: Adam Sandler, Drew Barrymore, Terry Crews, Wendi McLendon-Covey, Bella Thorne, Emma Fuhrmann, Alyvia Alyn Lind, Joel McHale, Braxton Beckham, Kyle Red Silverstein, Kevin Nealon, Jessica Lowe, Shaquille O’Neal
Genere: cinehambugerone
Se ti piace guarda anche: Big Daddy – Un papà speciale, Mia moglie per finta, Racconti incantati, Un weekend da bamboccioni



"Un applauso a Pensieri Cannibali che oggi finalmente parla di cinema d'autore."
Adam Sandler è il Christian De Sica americano. O meglio, anzi o peggio, è il Massimo Boldi a stelle e strisce. È infatti sempre il protagonista nella stessa parte, ovvero all’incirca di se stesso, di una serie di cinepanettoni, o se preferite cinehamburgeroni, la cui ricetta è ogni volta uguale: gag sul volgare e sull’idiota andante, esibizione di valori tipicamente nazional-popolari e una spruzzata di buoni sentimenti famigliari sempre più presente man mano che gli anni passano. Entrambi mal digeriti dalla critica, ed entrambi gustati con goduria dalla gente. Almeno una volta. Ormai anche il grande pubblico sembra aver voltato loro le spalle. Dopo il progressivo sfacelo dei cinepanettoni, Massimo Boldi non azzecca più un successo da quando girava “film” insieme all’ex socio De Sica. Dall’altra parte dell’Oceano, Adam Sandler continua pure lui a infilare un flop dietro l’altro. Non fa eccezione l’ultimo Insieme per forza, che al botteghino d’Oltraoceano si è rivelato uno dei titoli più deboli della sua intera carriera. Per non parlare dell’accanimento della critica nei suoi confronti, più sadico dei tedeschi nei confronti dei brasiliani, con una serie di nomination e di premi ai Razzie Awards da fare invidia persino a Sylvester Stallone. Se però dello sprofondare della carriera di Boldi non me ne può fregar di meno, semmai mi fa solo piacere, verso invece una lacrimuccia triste per l’affossamento di quella di Sandler, il mio guilty pleasure personale preferito. Da questo punto di vista, più che il Massimo Boldi americano, lo vedo come un Carletto Verdone yankee. Escludendo le loro rare parentesi autoriali (Sandler in Ubriaco d’amore di Paul Thomas Anderson e Verdone ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino) entrambi ormai infilano solo una serie di pellicolette. Nonostante questo, io a entrambi continuo a voler bene e le loro ultime fatiche, per quanto di un livello qualitativo infimo, non mi sono dispiaciute. Per altro sia Insieme per forza che Sotto una buona stella hanno in comune pure un certo taglio “famigliare”, con la differenza che Verdone punta più a un poco riuscito discorso sociale, mentre Sandler si concentra solo su ciò che sa fare meglio: la commedia caciarona stupida e disimpegnata.

Insieme per forza è un filmaccio. “E per forza,” direte voi, “È un film con Adam Sandler.” Vero, avete ragione, bravi. Allo stesso tempo, è un filmaccio che mi ha fatto ridere come un cretino per quasi tutto il tempo. Mi hanno fatto ridere le battute idiote, mi hanno fatto ridere le scenette ancora più idiote, mi ha fatto ridere il muscoloso Terry Crews, quello della crew della spassosa serie tv Brooklyn Nine-Nine, qui nei panni di un ridicolo cantante sudafricano, mi hanno fatto persino ridere le scimmiette che suonano la romantica “Careless Whisper” e io di solito odio l’uso degli animali nei film. Mi ha fatto ridere pure Shaquille O’Neal, l’ex gigante del basket riciclatosi come (atroce) attore.
WTF? Cosa mi sta succedendo?
Va bene, io per i film con Adam Sandler ho sempre avuto un debole, perché è una specie di versione in carne e ossa dell’americano medio incarnato da Homer Simpson e Peter Griffin e perché sa che i suoi filmetti sono un puro e semplice intrattenimento leggero. Sebbene in qualche (rara) occasione in versione più seriosa abbia dimostrato come le sue pellicole avessero anche qualcosa da dire, come il citato Ubriaco d’amore o i sottovalutatissimi Cambia la tua vita con un click e Funny People. E poi mi piace perché mi sta simpatico a pelle. Questa non è una cosa che si può decidere in maniera razionale. Certe persone a pelle mi stanno sulle palle, Adam Sandler invece a pelle mi ispira simpatia.

"Davvero non capisco come la critica possa non amare i miei film.
Lei lo sa, signor struzzo?"
In questa sua avventura sudafricana, Sandler ritrova una sua vecchia amica, Drew Barrymore, con cui aveva già girato due ottime romcom come Prima o poi me lo sposo e 50 volte il primo bacio. Insieme per forza è l’episodio più debole di questa “trilogia sandlerbarrymoriana”, ma allo stesso tempo per fortuna non è nemmeno una schifezzona assoluta come il trailer lasciava pregustare. In questa occasione non si scade nel trash assoluto come in recenti opere con l’attore come Un weekend da bamboccioni, Un weekend da bamboccioni 2, Indovina perché ti odio e Jack e Jill. Siamo dalle parti di una commedia per famiglie a metà strada tra Big Daddy e Racconti incantati, o a una versione più riuscita di Mia moglie per finta e, quando si tratta di Sandler, riesco persino a chiudere un occhio sul buonismo di fondo e sullo scontato happy ending che arriva puntuale come una scoreggia in un film con Boldi. E riesco pure a chiudere un occhio sullo strizzare l'occhio al pubblico di pre-adolescenti con la poco riuscita partecipazione della starlette Disney Bella Thorne, per ora piuttosto acerba, ma chissà che nel giro di un paio di anni non diventi la degna erede di zoccole star come Lindsay, Miley e Britney.

"I ggiovani d'oggi mi considerano il loro sex symbol?
Certo che sono proprio dei bimbiminkia!"

E allora forse Adam Sandler è davvero il Massimo Boldi americano e se il primo mi sta simpatico mentre il secondo non lo reggo magari è perché sono affetto da esterofilia acuta. O forse Adam Sandler è il Carlo Verdone yankee e a entrambi non posso far altro che voler bene, anche quando girando delle schifezzuole. Anche quando si meriterebbero una bella e sana stroncatura, come nel caso dei loro ultimi due film. Solo che io non ce la faccio. Insieme per forza farà pena, ma come visioncina estiva con me ha funzionato alla grande. Sarà che, come ben testimonia la mia rassegna sandleriana dell’anno scorso, per me l’estate significa fondamentalmente 4 parole: sole, cuore, amore e cinehamburgerone. Alla faccia di Valeria Rossi. Se ciò fa di me un cine-idiota, ben venga questa definizione, che mi piace pure.
Io e Adam Sandler insieme per forza e insieme per sempre, bitches!
(voto 6/10)

sabato 5 luglio 2014

I PEGGIORI TORMENTONI ESTIVI 2014





Nelle passate settimane qui su Pensieri Cannibali abbiamo avuto modo di ripercorrere la Storia dei tormentoni estivi, attraverso i pochi piacevoli e attraverso i molti odiosi. Oggi però è tempo di tornare al presente, con le canzoni che stanno infestando l’estate 2014 e che sono destinate a farlo ancora per le prossime settimane. Non siete contenti?
Questa volta partiamo dal peggio, visto che la caccia a trovare dei pezzi buoni quest’estate si sta rivelando particolarmente dura e ho ancora bisogno di una settimana di tempo per riordinare le idee. Quanto alle canzoni più atroci, invece, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ecco la mia personale Flop 10 dei brani più fastidiosi dell’estate 2014. Almeno tra quelli usciti finora e non è detto che nei prossimi giorni non ne arrivino degli altri persino peggiori, per la gioia di tutti noi.

Flop 10 – I peggiori tormentoni dell’estate 2014 secondo Pensieri Cannibali


10. Klingande “Jubel”
Il sax aveva rotto le palle già negli anni ’80 con Kenny G.
Poi era tornato a romperle nei 90s con Bill Clinton.
Potete immaginarvi quanto abbia scassato adesso…



9. Magic! “Rude”
Una volta le band inneggiavano a sesso, droga e rock’n’roll. Ora cantano di matrimonio e di mettere su famiglia.
Ma in che epoca di merda viviamo?



8. Emis Killa “Maracanã”
Tra le canzoni uscite per i Mondiali, quella di Emis Killa per Sky è la meno peggio. Potete immaginarvi come sono le altre.
Anzi, più che immaginarvelo, ve le potete proprio sentire nelle posizioni più in alto…



7. Mina “La palle è rotonda”
Tanto sono belle le canzoni di Mina degli anni ’60, quanto sono brutte quelle degli ultimi tempi. E con la sigla Rai dei Mondiali la Tigre di Cremona ha davvero toccato il fondo.



6. Jennifer Lopez “First Love”
Quest’estate J. Lo ha superato se stessa e ha siglato una doppietta clamorosa, degna di una vera fuoriclasse del trash. Non solo uno schifo di canzone, ma due (vedi la seconda posizione) in un'estate sola. Capocannoniera.



5. Raffaella Fico “Rush”
L’attesissimo esordio di Raffaella Fico nel mondo della musica non ha deluso le attese.
Ci si aspettava una porcata e una porcata è arrivata.



4. Modà feat. Jarabe De Palo “Dove è sempre il sole”
Senza un bel (bel si fa per dire) pezzo dei Modà, che classifica flop sarebbe?
Sarebbe come un Natale senza regali, ecco cosa sarebbe.



3. Shakira ft. Carlinhos Brown “La La La”
Brano sponsorizzato dall’Activia che riesce perfettamente nel suo intento: far andare di corpo.



2. Pitbull feat. Jennifer Lopez & Claudia Leitte “We Are One (Ole Ola)”
Mi dispiace tanto Pitbull, J. Lo e zoccolona brasiliana sconosciuta, lo siento mucho, ma nonostante il titolo della vostra canzone you are not one. Vi dovete accontentare della posizione number two, che al primo posto c’è chi è riuscito a fare persino peggio di voi.



1. Negramaro “Un amore così grande”
La voce di Giuliano provoca un fastidio sempre più grande a ogni brano che passa. E questa volta non provoca solo fastidio.
Porta pure sfiga!

sabato 28 giugno 2014

I PEGGIORI TORMENTONI ESTIVI DI SEMPRE





La scorsa settimana Pensieri Cannibali è andato in giro per le spiagge alla ricerca dei migliori tormentoni estivi di sempre. Un compito piuttosto piacevole e quindi per auto punizione oggi è andato a scovare anche il peggio, andando a cercare tra la spazzatura della spazzatura. Quella che ne è venuta fuori è una Top 10, o meglio una Flop 10 agghiacciante.
I tormentoni più tormentosi di tutti i tempi, o almeno da che ci frantumano i maroni. La scelta non è stata per nulla semplice, perché estate dopo estate di porcheria ce n’è piovuta addosso parecchia, alla faccia del bel tempo. Se la musica nazionale è stata grande protagonista della selezione dei migliori tormentoni, tra italodisco e memorabili brani di musica leggera anni Sessanta, pure nella lista del peggio fa la sua porca figura. Nella prestigiosissima selezione, non mancano poi le latinate che puntualmente imperversano a ogni estate, ma nella playlist di Spotify a fondo post trovate tanta altra robaccia assortita.

Procediamo in ogni caso con ordine e partiamo dalla Top 10… ovvero dalla Flop 10. Questi sono i pezzi più fastidiosi, stupidi, odiosi, trash tra i vari tormentoni estivi, almeno secondo Pensieri Cannibali. Buon divertimento e buon - si fa per dire - ascolto!


Flop 10 – I peggiori tormentoni estivi di tutti i tempi secondo Pensieri Cannibali

10. Kaoma “The Lambada” (estate 1989)



9. Los Del Rio “Macarena” (estate 1996)



8. Aventura “Obsesion” (estate 2003)



7. Las Ketchup “The Ketchup Song (Asereje)” (estate 2002)



6. Lou Bega “Mambo No. 5” (estate 1999)



5. Claudio Cecchetto “Gioca Jouer” (estate 1981)



4. Gusttavo Lima “Balada Boa” (estate 2012)



3. Valeria Rossi “Tre parole” (estate 2001)



2. Radio Globo “Pulcino Pio” (estate 2012)



1. Dj Francesco “La canzone del capitano” (estate 2003)



E ora, se volete fare ulteriormente del male a voi e alle vostre orecchie, ascoltatevi l'intera playlist Spotify dei peggiori tormentoni estivi di tutti i tempi.


mercoledì 21 maggio 2014

SERIE TV TRASH 2014 – SPECIALE FINALI DI STAGIONE




L’annata televisiva americana 2013/2014 sarà ricordata soprattutto per una cosa. La chiusura di Breaking Bad? La rivelazione True Detective?
Sì, anche, ma forse ancora di più per l’altissimo livello di trash presente in programmazione. Tra morti a sorpresa e risurrezioni ancora più sorprendenti, colpi di scena incredibili, amori improbabili e sceneggiature scritte con la modalità random attivata, il confine tra serie tv e soap-opera è diventato sempre più sottile. Vediamo allora di fare il punto sui finali di stagione delle serie più trash in circolazione, almeno tra quelle che ho seguito. Via alla rassegna dei guilty pleasure più peccaminosi, e pure imbarazzanti, dell’anno.

Revenge
Di fronte ai finali di stagione di Revenge non si può fare altro che inchinarsi. Se le sue seasons procedono tra alti e bassi, tra personaggi inutili inseriti a casaccio e qualche episodio riempitivo, per i season finales gli autori danno sempre il loro meglio. E quest’anno si sono superati. Già la terza stagione nel complesso aveva vendicato la deboluccia seconda, ma la chiusura è stata davvero una bomba. Era stata l’annunciata la morte di uno dei personaggi principali e invece ce n’è stata più di una, o almeno così sembra. Un altro personaggio invece ha avuto una chiusura letteralmente pazzesca e poi c’è stato un ritorno in vita inaspettato. La risurrezione più clamorosa dai tempi di Gesù Cristo.

"Victoria, il tuo vestito fa davvero pena."
"Eh no. Posso accettare qualsiasi omicidio e tradimento, ma queste parole fanno proprio male!"

Voto alla terza stagione 7/10
Voto al season finale 8/10
Livello di trash stagionale 4/5



Grey’s Anatomy
Shonda Rhimes è sempre stata la maestra dei finali di stagione. Negli ultimi tempi si sta però dedicando sempre meno a Grey’s e sempre di più all’ottimo Scandal, in più sta pure preparando una nuova serie che si preannuncia goduriosissima: How to Get Away with Murder. Le sceneggiature di Grey’s Anatomy probabilmente le ha ormai affidate ai suoi schiavetti, che immagino vengano maltrattati come gli specializzandi nella serie. Tali schiavetti non fanno altro che riciclare idee dal passato, in maniera però parecchio debole. In compenso, almeno il trash non manca mai e in questa stagione si è davvero sorpassato ogni livello, con l’apice raggiunto nell’episodio in cui una paziente continua a scoreggiare ogni due secondi. Roba da far invidia a qualunque film con Christian De Sica e Massimo Boldi, o a Trombino e Pompadour di South Park.
Il finale di stagione è invece stato piuttosto sottotono. ATTENZIONE SPOILER Okay, c’è stata la solita catastrofe, con un centro commerciale di Seattle che è saltato per aria. Peccato che non si sia trattato manco di un attentato terroristico, ma di una “semplice” fuga di gas. Tutto si è inoltre chiuso nella massima prevedibilità. Merdedith Grey ovviamente non se ne va via dalle palle da Seattle, mentre il tanto annunciato addio della Dr. Cristina Yang, forse il miglior personaggio di sempre della serie, è stato all’insegna del patetismo e degli abbracci, una cosa del tutto incoerente con la sua personalità. L’unica sorpresa, per altro relativa, è stata l’arrivo di un’ennesima sorellastra per Merdedith.
E poi, ma che razza di finale stagionale di Grey’s è, senza manco un decesso o qualche protagonista in pericolo di vita?

"Oooh, dopo 10 anni c'è ancora qualcuno che ci segue? Pazzesco!"

Voto alla decima stagione 5-/10
Voto al season finale 5
Livello di trash stagionale 5/5



Once Upon a Time
Da buon fan di Peter Pan quale sono, riponevo delle buone aspettative nei confronti della terza stagione di Once Upon a Time, pur sapendo che i livelli di originalità e fantasia della prima sarebbero stati solo un ricordo lontano. E invece…
La prima parte della stagione ambientata sull’isola che non c’è s’è rivelata una copia brutta di Lost. L’idea di un Peter Pan in versione cattivone, sulla carta intrigante, nella realtà si è rivelata una discreta schifezza. Le cose sono andate meglio nella seconda metà di stagione, quando si è tornati a Storybrooke con una nuova e più azzeccata villain, la Strega dell’Ovest interpretata dalla rossa Rebecca Mader intravista in passato proprio nel citato Lost. A risollevare le sorti di una stagione altalenante, ma comunque più riuscita della seconda, c’ha pensato l’umorismo di Hook, mentre Biancaneve, Charming ed Henry sono sempre più insopportabili. Nella melassa è finita impantanata purtroppo anche una Regina sempre meno Evil, ma che spero nella prossima stagione possa tornare a essere perfida come un tempo.
ATTENZIONE SPOILER
La cosa migliore è stata il season finale, un doppio episodio che con i suoi viaggi nel tempo ha omaggiato Ritorno al futuro. La sorpresa dell’ultima scena, dedicata a tutti i fan di Frozen, pare una ruffianata commerciale di portata colossale, però è anche dannatamente efficace e lascia la curiosità di vedere come sarà Elsa in carne e ossa. Se fosse così, non sarebbe male...


Voto alla terza stagione 6,5/10
Voto al season finale 7+/10
Livello di trash stagionale 1/5



Reign
Il regno del trash qualche bella soddisfazione ce l’ha regalata. Le sceneggiature sono state scritte alla cazzo di cane, si tratta pur sempre di una serie in onda sul network più bimbominkioso del mondo, The CW, ma nel complesso non ci si è annoiati. Tra continui complotti di morte a corte, triangoli sentimentali che si sono evoluti in quadrangoli sentimentali, re maniaci sessuali e pure pazzi, matrimoni per amore e matrimoni per facciata, Reign ha lasciato spesso da parte la componente storica per dare risalto a intrecci e colpi di scena da soap-opera. Bene così!
Peccato giusto per il finale di stagione, un po’ troppo serioso e con poche sorprese trashose. Dove pensate di essere, autore di Reign, alla HBO?

"Oddio! Mai visto tanto trash televisivo in un post solo!"

Voto alla prima stagione 6,5/10
Voto al season finale 6-/10
Livello di trash stagionale 4/5



Nashville
La serie dedicata alla musica country con la seconda stagione ha fatto coming out. Non mi riferisco a quello compiuto da uno dei personaggi. Nashville ha fatto coming out nel senso che ha rivelato la sua vera natura: non quella di Friday Night Lights con le chitarre acustiche al posto dei palloni ovali come sembrava all’inizio, bensì quella di serie trash. Oltre a una marea di incidenti, di morti e di figli tenuti segreti, la parte con Scarlett che è andata fuori di testa ha toccato nuovi vertici di follia televisiva. E pensare che all’inizio il personaggio mi piaceva pure. Se con la season number 1 il country giocava un ruolo importante, con la season number 2 si è allora puntato tutto sugli intrecci e le assurdità da soap.
ATTENZIONE SPOILER
Il finale stagione ha cercato di rimescolare un po’ le carte, tra una coppia che è scoppiata, la possibile partenza di una delle protagoniste (l’ormai insopportabile sopra citata Scarlett) e addirittura una doppia proposta di matrimonio. Apprezzabile il tentativo, ma i sublimi livelli di soappaggine di Revenge restano lontani!

"E il vincitore del Telegatto per il trash tv va a..."
"Ma come? A Revenge e non a noi?"

Voto alla seconda stagione 5,5/10
Voto al season finale 6/10
Livello di trash stagionale 3/5


Star-Crossed
Una delle delusioni dell’anno. All’inizio la serie sci-fi-teen, poco sci-fi e molto teen, di The CW prometteva bene. Sembrava il possibile erede di Roswell e invece si è rivelato una discreta ciofeca. La colpa è da distribuire tra personaggi banali, attori mosci e situazioni già viste, ma soprattutto è da attribuire agli sceneggiatori. Ogni episodio è stato costruito in pratica intorno a una festa, a un party, a una celebrazione assurda varia, cosa che ormai capita sempre più spesso nelle serie The CW e denota una clamorosa mancanza di fantasia da parte di autori che non sanno più che pesci pigliare.
Star-Crossed è durata giusto una stagione di 13 episodi (praticamente tutti uguali) ed è stata cancellata. Non mancherà né a noi terrestri, né agli alieni Atrian.

"Acconciato così non sono abbastanza trash per voi,
stupidi umani?"

Voto alla prima (e unica) stagione 5/10
Voto al season finale 4,5/10
Livello di trash stagionale 2/5

martedì 20 maggio 2014

OGGI POMPEI, DOMANI POMPE










  
















Pompei
(Canada, Germania 2014)
Titolo originale: Pompeii
Regia: Paul W.S. Anderson
Sceneggiatura: Jason Scott Batchler, Lee Batchler, Michael Robert Johnson
Cast: Kit Harington, Emily Browning, Kiefer Sutherland, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Jessica Lucas, Jared Harris, Carrie-Anne Moss, Currie Graham
Genere: trash storico
Se ti piace guarda anche: Il gladiatore, Titanic, Spartacus, 300

È girato malamente dall’Anderson scarso, Paul W.S., è recitato così così dai tre protagonisti Kit “Jon Snow” Harington, Emily “bella gnocca addormentata” Browning e Kiefer “Jack Bauer” Sutherland in versione cattivone, la ricostruzione storica è degna di una serie della The CW, la trama sembra un mix alla buona tra Il gladiatore e Titanic ma, per le tette di Giunone, Pompei è uno dei film più (involontariamente?) divertenti dell’anno!
(voto 6+/10)
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