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giovedì 22 agosto 2013

HIP-HOP/ELECTRO RECORDS




Mini-rassegna cannibale di dischi ascoltati nelle ultime settimane/mesi da queste parti.
In attesa del post dedicato agli album pop e a quelli rock, in arrivo a breve, oggi si parte con sonorità electro e hip-hop.
Check it out, yo.

"Beyoncé, fatti in là. Quando ballo sono più sexy di te!
Forse..."
Jay-Z “Magna Carta Holy Grail”
Dopo il disco in collaborazione con Dio Kanye West "Watch the Throne", le aspettative nei confronti del nuovo album di Jay-Z si erano fatte un filino troppo elevate, soprattutto all’indomani dell’uscita di una bomba come “Yeezus” del compare. La verità è che Jay-Z, nonostante una manciata di buoni lavori come The Black Album e The Blueprint, è più uno da singoli che non da album. E in questo suo “Magna Carta Holy Grail” di singoloni pazzeschi non ce ne sono, fatta eccezione per il notevole brano d’apertura Holy Grail, in cui a spiccare sono soprattutto la voce di Justin Timberlake, che offre una delle interpretazioni migliori della sua carriera, e una riuscita citazione di “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana.
Il resto del lavoro si adagia su sentieri più di routine. È come se Jay-Z, tra miliardi guadagnati a vagonate e un felice matrimonio con la neo bionda Beyoncé, si fosse messo l’anima in pace e non avesse più niente da dimostrare e da dire. Se le sue rime più infuocate sono rivolte contro la bimbominkia Miley Cyrus, d’altronde, i tempi delle faide tra 2Pac e Notorious B.I.G. sembrano davvero lontani nel rap mainstream di oggi. Quello che ha tirato fuori è allora un album da pantofolaio, che non si prende rischi come l’amichetto Kanye, ma suona come il solito disco di Jay Zeta. Tutto ben prodotto, tutto ben rappato, ma il sacro Graal dell’hip-hop si trova ben lontano da qui.
(voto 6-/10)



Boards of Canada “Tomorrow’s Harvest”
Sono tornati! Sono tornati! I due genietti della musica elettronica che non pubblicavano un album nuovo dal 2005 sono tornati!
Sì, ok, lo sanno già tutti, i Daft Punk sono tornati da parecchi mesi…
Ma io non sto parlando dei Daft Punk. Sto parlando dei Boards of Canada i quali, nonostante il nome, arrivano dalla Scozia. Specialisti nella musica ambient e chill-out strumentale e dalle sonorità molto cinematografiche, se ne sono usciti con un nuovo gioiellino confezionato con la loro tipica cura e classe. Musica da sottofondo, ma sia detto nel senso migliore del termine. Non è musica da ascensore. È musica che crea un ambiente sonoro, che ti avvolge in maniera delicata e ti porta nel suo mondo. Non un gruppo da singolone spacca classifiche, non un gruppo da dance club, non un gruppo immediato. Se darete loro un po’ di fiducia, però, non li abbandonerete più.
(voto 7,5/10)



Disclosure “Settle”
La figata. Questo disco è la figata.
Una volta c’erano Fatboy Slim, i Prodigy, i Chemical Brothers, i Groove Armada, i Basement Jaxx, ecc ecc. Per carità, ci sono ancora in circolazione, però si sentono sempre meno. A supplire alla loro (parziale) mancanza ci pensano allora i Disclosure, due giovincelli inglesi che propongono il suono più cool oggi in circolazione. Un misto di garage UK alla maniera degli Artful Dodger e di nuovi suoni dubstep, il tutto con un tocco di pop che non guasta. Dance ma non truzzi, electro ma potenzialmente adatti anche per un pubblico poco electro, i Disclosure rappresentano il qui e ora della musica e il loro album d’esordio “Settle” è il disco perfetto dell’estate 2013.
(voto 8/10)



Rudimental “Home”
…e se non vi bastano i Disclosure, ocio e soprattutto orecchio ai Rudimental. A dispetto del nome che si sono scelti, il sound di questo quartetto britannico è tutt’altro che rudimentale. Super produzioni in bilico tra drum’n’bass, electro, trip-hop e dubstep con ospiti vocali talenti emergenti come John Newman, Foxes, Syron, Alex Clare, Angel Haze ed Ella Eyre, oltre alla ormai superstar Emeli Sandé, per un album che più che come un album suona come una compilation (riuscita) dell’attuale scena elettronica UK.
(voto 7+/10)



Tricky “False Idols”
Tricky è Tricky. Vi devo anche stare a dire cosa ha fatto e chi si è fatto nel corso della sua carriera? Per riassumere brevemente, ha collaborato con i Massive Attack , realizzato una serie di album grandiosi e si è fatto Bjork, durante l’epoca d’oro del trip-hop negli anni ’90. Ma basta parlare del passato. Com’è il suo disco nuovo?
È un altro intrigante album di Tricky, come al solito. Anche i suoi lavori meno riusciti possiedono tutti il loro fascino e questo non fa eccezione. Non siamo al livello dei suoi primi folgoranti disconi, però è comunque un dischetto degno di nota e di ascolto. Tanto per usare qualche frase tipica che si usa in queste circostanze, potrei dire che è “L’album migliore di Tricky dai tempi di…” e qui aggiungete il titolo dell’ultimo lavoro di Tricky interessante a vostra scelta. La verità è che a me sembra il solito valido album di Tricky. Forse un filo meglio rispetto ai suoi ultimissimi, ma per una volta non c’ho voglia di stilare una classifica. Meglio o peggio di questo o quell’altro disco, Tricky continua a sfornare roba di buon livello perché, in mezzo a tanti false idols, lui è un idolo vero.
(voto 6,5/10)



Ghostpoet “Some Say I So I Say Light”
…e se vi piace Tricky, io vi consiglio di dare un ascolto anche a Ghostpoet.
Ghostpoet è un poeta di strada, un rapper, ma più che un rappato duro e puro il suo è un rappato parlato, vicino appunto allo stile di Tricky. Dopo il folgorante esordio Peanut Butter Blues & Melancholy Jam del 2011, il suo nuovo album “Some Say I So I Say Light” è un’altra collezione di poemi in musica, brani spoken word distesi su tappeti sonori notturni e metropolitani. Roba da ascoltare rigorosamente con le cuffiette per estraniarsi dal mondo circostante. Roba da gente a cui piace Tricky.
(voto 6,5/10)



Tyler, the Creator “Wolf”
Attenti al lupo.
(voto 7/10)



Tomorrow’s World “Tomorrow’s World”
Cosa succede quando uno dei due Air, per la precisione Jean-Benoit Dunckel, quello più fighetto, lascia (spero solo provvisoriamente) gli Air e si dedica a un nuovo progetto musicale, questa volta in compagnia di Lou Hayter, cantante della indie pop band New Young Pony Club?
L’indovinello è presto risolto: ne esce un mix tra le due band. A volte il risultato di un’addizione non è dato dalla somma dei singoli addendi, in questo caso sì. Se avete presente il suono degli Air e quello dei New Young Pony Club e provate a unirli, ciò che ne verrà fuori sarà proprio il suono dei Tomorrow’s World. Va però notato purtroppo che, nonostante qualche brano non male, l’ispirazione non è altissima per tutto il lavoro e il risultato è lontano dai momenti migliori dei due gruppi di provenienza. Quindi provate a immaginare Air + New Young Pony Club, però in tono minore e avrete i Tomorrow’s World.
(voto 6-/10)



Moderat “II”
…e a proposito di gente che unisce le forze, la stessa cosa hanno fatto il musicista crucco Apparat + gli electro berlinesi Modeselektor. Il loro nuovo lavoro nel complesso è ottimo, davvero notevole, ma su tutto si erge il singolone “Bad Kingdom”, uno di quei pezzi per cui l’uomo deve aver coniato il termine “meraviglioso”.
(voto 7+/10)



Doldrums “Lesser Evil”
Se vi piacciono The Knife, Bjork, Crystal Castles e in generale l’elettronica più malata e inventiva, non perdetevi questo disco.
Una figata maligna.
(voto 8/10)



mercoledì 15 settembre 2010

Dischi volanti

Settembre. Ci sono un sacco di dischi nuovi in giro. Ecco il punto della situation su alcuni che stanno girando nel mio hard-disk.
(i link agli album li trovate nei commenti)


Interpol "Interpol"
Il nuovo album degli Interpol sembra non piacere a nessuno. A me sì. Assolutamente lontani dagli apici dell'album d'esordio, sanno ancora creare atmosfere affascinanti, allontando (leggermente) gli spiriti joy-divisioniani per abbracciare una nuova anima soul.
(voto 7)


Brandon Flowers "Flamingo"
A un primo ascolto l'esordio solista del cantante dei Killers non mi aveva convinto molto. Dopo qualche frequentazione ulteriore c'ho però trovato dentro diverse perle, come lo splendido duetto (quasi) country con la fenomenale Jenny Lewis in “Hard Enough” e lentoni che sembrano usciti dagli anni ’80 sono “Only the young” e il primo singolo “Crossfire”. Non tutto funziona alla perfezione (come spesso accade anche negli album dei Killers), ma il risultato è un buon dischetto pop.
(voto 7+)

Tricky "Mixed Race"
Mantiene la parola di ciò che promette nel titolo "Mixed race", una razza mista proprio come la sua musica, dentro cui ci si può trovare di tutto: atfmosfere fumose e jazzy, trip-hop riveduto e corretto, Africa, Bristol sound, in “Kingston logic” rifà (in maniera molto fica) “Technologic” dei Daft Punk e in “Murder Weapon” rilegge il “Peter Gunn theme”.
Musicalmente Tricky Kid è molto più vivo degli ex amici ultimamente bolliti Massive Attack. Tutto bello, veloce, senza perdite di tempo.
(voto 6/7)


Skunk Anansie "Wonderlustre"
Riprendono esattamente da dove avevano lasciato. Giudicate voi se questa sia una buona o una cattiva notizia. Un ritorno al passato, senza particolari innovazioni, ma con l’asciuttezza rock e la cattiveria dei vecchi tempi. Il singolo “My ugly boy” procede tra corretti alla “Elevation” degli U2 (più che “Song 2” dei Blur) però è incazzata abbastanza da dare una discreta carica. Tra i pezzi migliori ci sono l’iniziale “God loves only you”, che non fa certo rimpiangere le hit dei primi album, l’epicamente epica “Over the love”. Poi si sbadiglia.
(voto 5+)

Maroon 5 "Hands all over"
Spiace dirlo perché mi stanno simpatici e qualche ballata riuscita la sanno ancora fare, ma ormai stanno tirando troppo la corda sulla solita formula Police + funkettino alla Prince. Che 2 (anzi, che 5) Maroni (ogni riferimento a ministri italiani è puramente casuale).
(voto maroon 5)

Manic Street Preachers “Postcards from a young man”
Il nuovo disco ci riconsegna i Manics in stile epico come ai vecchi tempi. La scrittura a tratti è piuttosto ispirata, a tratti non convince. Potrebbero applicarsi di più. Così così.
(voto 5,5)
Pretty Reckless "Light Me Up"
Il gruppo di Taylor Momsen, quella sbarba di Jenny Humphrey di Gossip Girl. Come suona? Esattamente come Courtney Love, solo un po' più fashion pop e senza l'aiuto alla scrittura dei pezzi di un Kurt Cobain o di un Billy Corgan. Musica post-grunge per il momento decente. Niente per cui strapparsi i capelli o correre a segnalarlo a gossip girl, ma il potenziale futuro della ragazza dalla voce roca è notevole.
(voto 6)

lunedì 5 luglio 2010

flash, 5 luglio (Tricky, Pearl Jam, Brancher...)

Dimissioni Brancher: dall'Opposizione esultano manco avessero vinto i Mondiali. Ma non si rendono conto che è stato solo sacrificato un pedone per salvare il Re?

Tricky ritorna con un nuovo singolo "Murder Weapon" molto accattivante. Merito per caso di un sound che ricorda pericolosamente il Peter Gunn theme?


I Pearl Jam hanno fatto un video dai toni ambientalisti promuovendo la salvaguardia degli oceani: "Amongst the Waves" (tra l'altro una delle canzoni migliori dal loro ultimo lavoro). Eco-applausi


Cover del giorno: "The Loco-Motion" in versione electro anni 80 fatta dai nuovissimi californiani H.U.N.X.


Ecco una nuova band meritevole di segnalazione: i Black Soul Strangers, gruppo irlandese dal suono tra primi Radiohead, Editors e Travis. Il loro valido album d'esordio "Animate" lo trovate QUI


Primo teaser trailer promozionale di The Social Network, il film dedicato al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Regia: David Fincher (uscita italiana: novembre 2010)

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