Visualizzazione post con etichetta tyler labine. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta tyler labine. Mostra tutti i post

giovedì 15 maggio 2014

RAPTURE-PALOOZA, QUESTA (NON) È LA FINE DEL MONDO




Rapture-Palooza
(USA 2013)
Regia: Paul Middleditch
Sceneggiatura: Chris Matheson
Cast: Anna Kendrick, Craig Robinson, John Francis Daley, John Michael Higgins, Ana Gasteyer, Rob Corddry, Tyler Labine, Paul Scheer, Rob Huebel, Thomas Lennon, Ken Jeong
Genere: aporcalittico
Se ti piace guarda anche: Facciamola finita, Benvenuti a Zombieland, South Park, Fatti, strafatti e strafighe

Rapture Palooza è uno dei film più idioti che abbia mai visto. E sì che ne vedo parecchi, sia di film che di idioti. È un film talmente stupido, che non gli si può nemmeno voler troppo male. La sua assurdità è così assurda che fa quasi tenerezza. Al suo confronto, capolavori della demenzialità come Facciamola finita o Fatti, strafatti e strafighe appaiono come pellicole per intellettuali.

Di che parla, siffatto filmone?
Lo spunto di partenza della pellicola è ormai parecchio abusato: i protagonisti si trovano nel bel mezzo dell’Apocalisse, sai che novità! Questa volta però, una volta tanto, niente zombie o eventi paranormali, bensì l’avverarsi delle profezie della Bibbia. I credenti, i fedeli, vengono chiamati su in Paradiso, mentre tutti gli altri rimangono giù sulla Terra che però si trasforma in un mezzo Inferno. Cominciano a piovere meteoriti infuocati, locuste che gridano: “Soffri!”, e altre cose di questo tipo.
Tra i sopravvissuti sulla Terra c’è Anna Kendrick insieme alla sua famiglia (almeno fino a che il padre non schiatta) e al suo boyfriend (l’inconsistente John Francis Daley). Se già in condizioni normali c’è crisi economica, figuriamoci durante un’Apocalisse, e così Anna Kendrick e il fidanzato si trovano costretti ad andare a lavorare per l’Anticristo in persona. Non Marilyn Manson, non il bambino che sta per nascere nel recente La stirpe del male, non i ragazzi metallari di Fino a prova contraria - Devil's Knot o qualcuno del genere, poiché la cosa avrebbe avuto troppo senso, bensì Craig Robinson, attore comico di colore piuttosto noto negli USA mentre da noi un mezzo emerito sconosciuto, anzi un totale emerito sconosciuto. Come Anticristo non è che sia molto convincente, visto che si tratta semplicemente di un gangsta pappone che parla come la parodia di un rapper ed è più arrapato di S. Berlusconi. Appena vede Anna Kendrick, giustamente, se ne innamora e vuole sposarla. La ragazza, anche se già impegnata, può mica rifiutarsi all’Anticristo, benché sia un Anticristo davvero improbabile, e così accetta. Per tirarsi fuori da questa ingarbugliata situazione, insieme a quell’idiota di boyfriend che si ritrova, la bella Kendrick orchestra un piano…
Un piano che è più assurdo di quanto già raccontato finora ed è, un po’ come tutte le altre idee presenti nel film, idiota e senza senso e nemmeno troppo divertente.

Rapture Palooza in pratica è una cacchiata apo(r)calittica. Un film che all’inizio riesce persino a metterti il sorriso sulle labbra, quasi fosse un tentativo di replica di Benvenuti a Zombieland, ma che ben presto scivola nella noia. La vicenda poteva offrire degli spunti anti-religiosi notevoli, invece lo sberletto è limitato e di molto inferiore a qualunque puntata a caso di South Park. L’umorismo presente non è un granché, si punta troppo su una serie di varie volgarità assortite, il linguaggio usato è parecchio esplicito e il film non si tira indietro di fronte a niente. Un po’ poco comunque per affermare che si tratti di una comedy coraggiosa o politically incorrect. Rapture Palooza non riesce a rapire per niente ed è davvero un mistero come Anna Kendrick, dopo la nomination agli Oscar per Tra la nuvole e il grande successo americano di Voices (Pitch Perfect), di cui è in preparazione il seguito, possa accettare di girare robette del genere.
Considerando che è quasi estate, ce lo possiamo far passare come intrattenimento minimo per una afosa e disimpegnata serata? Se non ci si aspetta la fine del mondo massì, può andare giusto per il rotto della cuffia. E poi, a certi film così idioti, come fai a volere troppo male?
(voto 5-/10)

martedì 2 agosto 2011

La rivincita dei montanari

Tucker & Dale Vs. Evil
(Canada 2010)
Regia: Eli Craig
Cast: Tyler Labine, Alan Tudyk, Katrina Bowden, Jesse Moss, Philip Granger, Brandon Jay McLaren, Chelan Simmons, Christie Lang, Travis Nelson, Alex Arsenault, Adam Beauchesne
Genere: slasher comico
Se ti piace guarda anche: L’alba dei morti dementi, Doghouse, Giovani diavoli, Piranha 3D

Trama semiseria
Un gruppo di ragazzi del college se ne va in vacanza in montagna. Ma non hanno niente di meglio da fare, chessò? una qualche festa della confraternita come in qualunque altro teen movie, oppure un bello Spring Break al sole della Florida come i tarri di Jersey Shore? E invece no, decidono proprio di pigliare e recarsi in un posticino sperduto in mezzo ai boschi, andando incontro al solito bagno di sangue. Un massacro annunciato, che però vedrà artefici due improbabili e involontari psycho killers montanari…

Il miglior modo possibile di presentarsi a una ragazza. Forse...
Recensione cannibale
Cercavate un film fresco, esilarante, horror ma alla fine per niente spaventoso, con cui passare una divertente serata estiva a base di popcorn e/o gelato e cinema? Ecco qui servita sotto questo sole bello pedalare la pellicola perfetta per voi, Tucker & Dale Vs Evil. Un film che in realtà circola già da un po’ in giro per i festival cinematografici e anche in rete, con una versione che però era di lavorazione e non era completa; pare infatti che mancassero l’editing definitivo e gli effetti speciali. Non che nella versione finale, ora arrivata sempre su Internet, ce ne siano di strabilianti, ma comunque un lavoro a me piace vederlo finito e non in costruzione.

La storia inizia come quella di mille altre pellicole dell’orrore degli ultimi anni barra decenni: un branco di ragazzi decerebrati del college va a farsi una pausa dagli “studi” (ma sarebbe meglio dire dai continui festini) per passare un weekend nei boschi, in mezzo a dei montanari inquietanti e mal vestiti che prima si divertono a sfottere e poi ne sembrano terrorizzati. Il film segue quindi tutti gli stereotipi degli horror movies di questo tipo, però solo per prenderli allegramente per il culo, in quella che per certi versi è una parodia, ma è anche un film a suo modo indipendente: siamo per dire più dalle parti di un L’alba dei morti dementi (Shaun of the Dead) che non di uno Scary Movie. I due “montanari” protagonisti Tucker & Dale incontrano questo branco di collegiali e vorrebbero in qualche modo interrelazionarsi con loro, soprattutto con le collegiale. Peccato che con il loro aspetto a dir poco trasandato (e probabilmente puzzolente, ma per fortuna i film non emettono anche gli odori, sempre che James Cameron in futuro non voglia inserirli) finiscano solo per metter loro paura ed essere scambiati per i maniaci di turno. Solo che spesso le apparenze ingannano e da lì in poi lascio a voi il piacere e le risate di scoprire cosa succede…

"Lo so: sono troppo figa. Però ammazzatevi per me 1 alla volta, non tutti insieme!"
Valido il cast, con un paio di conoscenze telefilmiche come il simpaticoso cicciobombo Tyler Labine di Reaper, Sons of Tucson e Invasion, e Alan Tudyk, volto inquietante di V e Dollhouse, ma recente rivelazione anche in ambito blockbuster con Transformers 3. La grazieaddio immancabile “bona” di turno è invece la bionda Katrina Bowden, che dalle parti sempre attente di Pensieri cannibali vi avevamo già segnalato per l’horror questa volta “classico” e non da ridere (ma nemmeno da farsela sotto dalla paura) The Shortcut. Il personaggio più divertente del lotto è comunque quello interpretato da Jesse Moss, il classico studente di college bulletto e figlio di papà che si crede superiore a tutti e pur di dimostrarlo dà il via a una feroce quanto spassosa lotta per la sopravvivenza, prima di rivelare un passato oscuro in grado di regalare un certo spessore pure a un personaggio così scemo.

Se la regia non fa gridare al miracolo, ma Eli Craig è all’esordio e non può che crescere, la sceneggiatura sorprende da quanto è curata sotto tutti gli aspetti. Oltre a vari momenti geniali ed esilaranti, c’è un sorprendente divertente e folle cattivo e c’è persino spazio per una storiella d’amore ben architettata. Non la solita minchiata, che poi è il giudizio che possiamo applicare a tutto il film. A prima vista potrebbe sembrare un altro horror comico fatto alla cazzo di cane, e invece no.
Tucker & Dale Vs. Evil: non la solita minchiata, perché le apparenze ingannano.
Anche se certo ‘sti montanari non è che farebbero poi così male a rendersi un minimo presentabili …
(voto 7,5)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com