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domenica 4 novembre 2012

Un’estate da gigabyte

"Cos'ha da essere tanto felice, quello?
Ha appena scoperto che i One Direction si sono sciolti?"
Un’estate da giganti
(Belgio 2011)
Titolo originale: Les géants
Regia: Bouli Lanners
Cast: Martin Nissen, Zacharie Chesseriaud, Paul Bartel, Didier Toupy, Karim Leklou, Marthe Keller, Gwen Berrou
Genere: Giffoni
Se ti piace guarda anche: Stand by Me, Tomboy, Il ragazzo con la bicicletta

Siamo alle solite. La distribuzione cinematografica italiana e i suoi misteri.
Questa volta non c’è nemmeno da lamentarsi troppo per la traduzione del titolo: Les géants è diventato da noi Un’estate da giganti. Essendo la pellicola ambientata d’estate, ci può stare. Fin qui, tutto a posto. Sarebbe potuta andare decisamente peggio. Avrebbero potuto optare ad esempio per un titolo come Un’estate da leoni, come avevano deciso di fare con Un anno da leoni (film che con Una notta da leoni non c’entrava una mazza).
Tenere solo “I Giganti” invece non andava bene. Suonava troppo nome da band beat italiana anni Sessanta…



"Qualcuno ha ordinato una escort?"
"No, io veramente solo una pizza prosciutto e funghi..."
E allora, accettiamolo pure, questo titolo: Un’estate da giganti.
Quello che appare incomprensibile è il perché un film con un titolo del genere, anziché farlo uscire nei mesi caldi, abbiano aspettato il weekend di Halloween. Ma probabilmente sono io a sbagliare. Non bisogna cercare una logica nelle scelte distributive cinematografiche italiane, perché non ne hanno alcuna.
Per la segnalazione di questo film, ancor prima che l’oscura distribuzione nostrana si decidesse a farlo uscire anche da noi, ringrazio Rumplestils Kin di Once Upon a Time del blog OverExposed. Nonostante non abbia provocato in me il suo stesso entusiasmo, è comunque una pellicola da non snobbare.

Un’estate da giganti racconta l’estate non di tre giganti, bensì di tre gagni, tre giovani kids tra i 13 e i 15 anni d’eta. Racconta le loro prime esperienze con droghe, alcol, auto e tinte ai capelli (ebbene sì). Una pellicola delicata, leggera, in cui a dirla tutta non è che succeda granché.
La cosa che fa più rumore è l’assenza dei genitori dei ragazzi e anche i pochi adulti presenti nella pellicola non è che facciano una gran bella figura. L’estate di questi bambini costretti a vivere in maniera indipendente e arrangiarsi come possono è quindi davvero da giganti, in un mondo di adulti-nani.
Tutto molto carino, in particolare il rapporto con una natura che sembra la vera figura materna per questi kids abbandonati al loro destino. Quello che manca sono però i momenti in grado di consegnare questo piccolo film belga alla memoria, in grado di trasformarlo in un cult assoluto al pari di altri “giganti” della cinematografia pre-adolescenziale come I Goonies, il nuovo di Wes Anderson Moonrise Kingdom o Stand by Me, quest’ultimo richiamato in maniera particolare.
Più che dalle parti di questi filmoni, siamo più dalle parti di una pellicola da Giffoni Film Festival particolarmente riuscita e particolarmente d’autore. E con questo non intendo sminuire il Giffoni, Festival di tutto rispetto, è solo un modo per “ghettizzare” in maniera spiccia e rapida il film. Ci sono le pellicole da festivalone tipo Venezia o Cannes, ci sono le pellicole in stile Sundance, questo lo vedo più da Giffoni. Tutto qua.

"Fossimo in un film horror, adesso saremmo uccisi brutalmente nella notte..."
"Fossimo in un film horror, avrebbero messo delle fighette al posto nostro..."
Degna di menzione la buona prova dei tre giovanissimi protagonisti, con una recitazione non-recitazione molto naturalistica e, a proposito di natura, va sottolineata l’attenzione particolare che le viene rivolta dal regista, ma anche attore e pittore e quant’altro, il belga Bouli Lanners. Un amore per la natura che ricorda, seppure in tono minore, un Terrence Malick qualunque oppure il Wuthering Heights firmato da Andrea Arnold.
Anche se qui ci troviamo decisamente più dalle parti di un cinema dallo sguardo vicino al mondo dell’infanzia, dallo sguardo molto franco-belga che riporta alla mente i recenti Tomboy di Céline Sciamma e Il ragazzo con la bicicletta dei Dardenne.
Un film piccolo, più che gigantesco, ma che una visione comunque se la merita. Meglio se d’estate, incomprensibile distribuzione italiana permettendo…
(voto 6/10)


mercoledì 31 ottobre 2012

Skyfall Cinema 1

"Neopatentato Ford, non pensarci nemmeno a guidare la mia auto!"
Settimana piuttosto tragica, questa. Cinematograficamente parlando. Per il resto speriamo di no, dai. Anche se tra uragani, terremoti e altre calamità naturali (tra cui il mio blogger rivale) tira davvero una brutta aria...
In occasione di Halloween, visto che la programmazione italiana segue logiche del tutto random, non è che arrivino in sala grosse pellicole horror. Sì, c’è il sequel di Silent Hill, ma non mi pare una roba fondamentale. In compenso, arriva nei cinema italiani l’ultimo film di James Bond che con Halloween non c’azzecca una mazza. Così come non c’azzecca una mazza con le visioni cannibali.
Bondiani a parte, questo non è davvero un gran weekend.
Ecco comunque tutte le uscite settimanali in modo che possiate compiere le vostre scelte grazie ai commenti miei e dell’odioso Ministro Fordero. Ma non siate troppo choosy.

"Lo sapevo che andava a finire così... Dannato Ford che mi ha
sfasciato l'auto. Mo' mi tocca andare in moto..."
Skyfall di Sam Mendes
Il consiglio di Cannibal: il mio nome non è Ford, James Ford
Non ho mai visto per intero un film dedicato a James Bond. Non mi hanno mai attirato. Sarà perché trovo odiosi tutti i vari interpreti, da Sean Connory a Pierce Brosnan per arrivare all’odierno del tutto inespressivo Daniel Craig. L’unica cosa interessante sono le Bond Girls, ma nemmeno quelle bastano per suscitarmi curiosità in un franchise vecchio come il cucco, o come il Ford, che continua a provare a rinnovarsi per ragioni commerciali più che cinematografiche. Mi girano le palle a non vedermi un film firmato da Sam Mendes, regista che apprezzo particolarmente, però tanto di Sam Mendes in questa pellicola ci sarà il 5% a dir tanto, tutto il resto sarà franchise bondiano.
James Bond? Nah, io ne ho già abbastanza di James Ford. E poi preferisco aspettare un nuovo capitolo di Austin Powers…
Il consiglio di Ford: mi chiamo Ford, James Ford
Non sono mai stato un grande fan di 007, nonostante ricordi con piacere alcuni dei capitoli con il mitico Connery, eppure la nuova versione "dura" con il volto di Daniel Craig mi piace parecchio. Casinò Royale era una bomba, Quantum of solace meno efficace ma comunque non male, questo Skyfall diretto da Sam Mendes potrebbe essere anche meglio dei due messi insieme. Dunque lascio alle stronzate come Austin Powers quel Nontroppogold Kid e oggi mi fiondo in sala a vederlo aspettandomi faville.

"To', un coniglione gigante! Deve averlo perso Cannibal..."
Silent Hill - Revelation 3D di Michael J. Bassett
Il consiglio di Cannibal: Silent Ford, parla Cannibal
Ho una Revelation da farvi su Mr. Ford, in 3D o meno che sia: il blog WhiteRussian non è scritto da una persona reale, ma da un generatore casuale di frasi su pellicole action e/o per bambini.
Quanto al primo Silent Hill, c’ho anche provato a vederlo, ma mi sono addormentato. Non che fosse particolarmente terribile o altro, però non mi è sembrata una visione proprio delle più coinvolgenti. Questo nuovo capitolo mi sembra poi l’ennesimo sequel non richiesto, anche considerando come il primo film non è che fosse stato tutto ‘sto successone. Un film che si preannuncia utile al cinema quanto il sempre più spento WhiteRussian alla blogosfera. Ahahah!

Uno spettatore reduce
da una visione fordiana.
Il consiglio di Ford: meglio stare silent con il dubbio di essere Ford che aprire bocca e avere la certezza di essere Cannibal.
Ricordo la visione di qualche anno fa di Silent hill come una delle più noiose della mia storia personale di spettatore di film horror: neppure la presenza del fordiano Sean Bean era riuscita a risollevare le sorti di una pellicola che non diceva assolutamente nulla nonostante gli effettoni e la nebbia distribuiti a profusione - un po’ quello che succede tra le pagine di Pensieri cannibali -. Il sequel, dunque, dalle mie parti è meno richiesto di un parere cinematografico, musicale o in materia di alcool e donne del mio rivale.






"Dici che questi occhiali non bastano per essere più tamarro di Ford?"
E io non pago - L’Italia dei furbetti di Alessandro Capone
Il consiglio di Cannibal: che brutta, l’Italia dei Fordetti
Un cinepanettone giunto in anticipo con un cast di “prestigio” che vanta Valeria Marini, Enzo Salvi e Jerry Calà. Come rinunciarvi? I furbetti del cinema (e a farli rientrare nella categoria cinema sono ancora buono) che cercano di prendere in giro l’Italia degli evasori fiscali?
Mi sembra un’operazione inverosimile, quasi quanto il Ministro Fordero alle prese con una pellicola impegnativa di Terrence Malick o Lars Von Trier.
E io (che mi trovo a dover ospitare i suoi commenti sul mio splendido blog) pago!
Il consiglio di Ford: l'Italia, più che desta, pare in coma!
Film italiano da seppellire a bottigliate della settimana, uno scandalo sul quale non voglio soffermarmi troppo per evitare di deprimermi e non avere la consueta voglia di pestare forte il mio caro, carissimo antagonista su quella sua testa di Von Trier. Sinceramente non mi spiego come possano esistere ancora creature senzienti in grado di cagare fuori dei soldi per andare in sala a vedersi questa roba. O pagare un abbonamento per una linea internet e sforzarsi di scaricarlo.

"Ti rendiamo grazie, o Dio Cannibal onnipotente, per questo cibo.
E per averci risparmiato da un'altra soporifera pellicola consigliata da Ford!"
Oltre le colline di Cristian Mungiu
Il consiglio di Cannibal: passate oltre
Cristian Mungiu è il regista romeno (pensavate fosse sardo, vero?) dell’osannato 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, pellicola che prima o poi magari recupererò, ma che per ora ho sempre evitato perché mi sapeva di solita noiosa fordianata neo-realista. Questa sua nuova pesantissima opera si preannuncia ancora più una mazzata: 155 minuti di drammone ambientati per lo più in un convento…
Magari sarà anche un filmone, ma al momento mi sembra un modo davvero terrorizzante di passare Halloween. Io preferisco di gran lunga andare a tirare uova contro la casa di Ford!
Il consiglio di Ford: meglio nel convento di Mungiu che nel Casale del Cannibale.
Dopo qualche anno di silenzio torna in sala un regista che, con il suo 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni era riuscito a lasciarmi senza parole: una pellicola di potenza impressionante costruita su due interpretazioni femminili da paura che fu giustamente premiata con la Palma d'oro a Cannes.
Oltre le colline pare seguire la stessa strada, e in giro ne ho letto benissimo, tanto che le mie aspettative sono più o meno le stesse che quest'anno ho avuto per il Faust di Sokurov e C'era una volta in Anatolia di Ceylan, entrambi filmoni: sicuramente non sarà una passeggiata - sono quasi tre ore, e considerato lo stile di Mungiu, potrebbero apparire come sei -, ma resta uno dei titoli d'autore più attesi dell'anno.

"Eddai, suorina Ford: non rompere le balle e fatti una cannetta con noi kids!"
Un’estate da giganti di Bouli Lanners
Il consiglio di Cannibal: ma vivete fuori dal tempo come Ford? L’estate è finita da un pezzo!
Questo piccolo film belga potrebbe essere a sorpresa, ma mica tanto a sorpresa vista la mancanza di pellicole interessanti, la proposta migliore della settimana.
Un film consigliato dall’ottimo blog OverExposed, altroché WhiteRussian, e che ora approda anche da noi, seppure un po’ fuori stagione.
L’ho visto da poco: è una pellicola carina su un gruppo di ragazzini stile Stand by Me, ma non mi è sembrato altrettanto memorabile. Un film non eccezionale, ma almeno non è la solita bambinata fordiana.
Il consiglio di Ford: l'estate è finita, ma ancora prima era finito il Cannibale.
Lanners è un nome abbastanza sponsorizzato nell'ambiente tendenzialmente radical chic già dai tempi di Eldorado, eppure – sarà la mia stagionalità nel vedere i film, sarà che l'hype per questo titolo è sotto zero - non trovo nulla che possa in qualche modo solleticare la mia curiosità rispetto ad una visione di questo lavoro dalle rimembranze standbymeane. Lascio volentieri la mano al Peter Pan dei poveri che si occupa della metà oscura - e meno efficace - di questa rubrica, considerando che ho altri titoli sui quali puntare sapendo già che non resterò deluso per dare troppa attenzione a questo.

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