Che poi, a dirla tutta, non è che abbia o abbia mai avuto ‘sto gran successo. Tutti gli episodi hanno infatti realizzato incassi certo non stellari ma a mala pena dignitosi e il seguito di fan non si può definire particolarmente numeroso.
Conoscete qualcuno fan di Underworld?
Magari conoscete qualcuno fan degli Underworld - La band, quelli di Born Slippy. Conoscete me, ad esempio.
Ma fan di Underworld - Il film? Andiamo, probabilmente non ne esistono.
E allora le ragioni del successo di questa saga sono sconosciute, semplicemente perché in realtà la saga non ha successo. Il mistero a questo punto si sposta su un altro piano: com’è possibile che di ‘sta roba abbiano prodotto ben 4 film finora e, considerato il finale aperto dell’ultimo episodio, è presumibile o sarebbe meglio dire temibile sospettare che di capitoli successivi potrebbero arrivarne ancora?
Perché?
Peeerché?
"Massì, mi faccio un bel bagno con il mio fucile. E' una cosa troppo vampiresca! Come? Dite di no?" |
Ma Underworld non può vantare manco un briciolo del successo di Twilight e a livello cinematografico è qualcosa di persino più terrificante.
Con la saga di Twilight ci siamo fatti, ci facciamo e ci faremo ancora un sacco di risate. Per quanto involontarie. Con Underworld non ci si può consolare nemmeno sotto questo aspetto. Alcune scene sono ridicole, molte sono paradossali, l’insieme di vicende e personaggi va oltre ogni livello di verosimiglianza, anche considerando il contesto fantastico in cui è inserito. Però non fa ridere. Fa solo pena.
Vogliamo salvare qualcosa, di questa saga?
La protagonista Selene/Kate Beckinsale che cammina con una sexy tuta in latex.
Fine delle note positive. E comunque nemmeno questo è abbastanza per giustificare 4 episodi, o almeno i 3 che la vedono protagonista, mentre in Underworld: Evolution la Beckinsale si è presa un turno di meritato riposo da questa porcheria di saga per lasciare spazio a TerRhona Mitra. Perché, ebbene sì, hanno pure avuto il coraggio di girare un episodio (il peggiore tra tutti) senza Selene/Kate.
"Macché Tru Blood, io vado giù di Negroni!" |
Questo è un problema di molte saghe vampiresche: si snatura del tutto la loro natura.
Una delle cose affascinanti dei vampiri è ad esempio quella che non possono andare in giro alla luce del giorno. Un aspetto che li rende differenti dagli umani. Per loro la routine quotidiana procede al contrario: di giorno dormono e di notte “vivono” (per quanto si possa parlare di vivere per dei non-morti). Eppure in Blade il protagonista lo chiamano Diurno perché è per metà umano e per metà vampiro e può quindi andarsene in giro di giorno, per non parlare dei fratelli Salvatore e di tutti gli altri vampirelli (adesso pure Eleeeina) di The Vampire Diaries che hanno più anelli di Frodo alle dita grazie ai quali possono prendersi in scioltezza una tintarella non di Luna ma di Sole. Edward Cullen e i suoi fratellini di Twilight poi se ne vanno tranquillamente a scuola, non so bene nemmeno quale giustificazione abbiano dato perché possano girare di giorno e manco voglio saperla…
Io mi chiedo: perché presentare dei personaggi vampiri, se poi li fai comportare come degli esseri umani normali? Solo perché è di moda?
Discorso analogo vale anche per Underworld, dove ‘sta Selene della vampira ha davvero ben poco, a cominciare da un nome più adatto a una pornostar. Selene si comporta più che altro da guerriera ninja sempre pronta a menare le mani o a procedere con camminata ultra cool in slow motion nella sua tutina nera, che ricordiamo sempre essere l’unica cosa positiva dell’intera saga pseudo vampiresca. Mentre sono davvero rari i momenti in cui morde colli, scappa dai crocefissi, beve Tru Blood o fa altre cose tipiche da vampiro.
Per continuare a farci del male, massì, vogliamo fare anche un riassunto e una disanima velocissimi sull’intera saga, anche perché questi film si rimuovono automaticamente dal cervello nell’istante successivo alla fine dei titoli di coda?
E facciamola. Arrivati a questo punto, facciamola.
Il primo capitolo Underworld (2003) di Len Wiseman, regista del nuovo Total Recall - Atto di forza, è ancora quello più decente. Ci introduce a una sorta di Romeo + Giulietta ambientato in una dimensione fantasy in cui vampiri e licantropi sono rivali come Capuleti e Montecchi. Con i licantropi capitanati da uno Scott Speedman (adesso protagonista della nuova serie tv Last Resort) paurosamente simile a Francesco Totti. Ha una colonna sonora molto fica, sfruttata però ben poco, e ha una fotografia dark gotika che ha il suo perché. Al di là di questi aspetti, la storia e i personaggi rimangono su un piano superficialissimo e non prendono mai davvero vita. Se fosse stato un capitolo isolato, comunque, non gli si sarebbe voluto nemmeno troppo male. (voto 5-/10)
Underworld: Evolution (2006) ancora di Len Wiseman, nonostante il titolo, non è un’evoluzione bensì un’involuzione. Di quelle clamorose. Il filmetto è una sequela di combattimenti, inseguimenti, scene action in cui vampiri e licantropi sono solo un pretesto per uno sfoggio di pessimi effetti speciali. (voto 3/10)
Underworld - La ribellione dei Lycans (2009) di Patrick Tatopoulos non è un sequel, bensì un prequel del tutto non necessario delle poco interessanti vicende raccontate (malissimo) nei primi due episodi. Dopo aver visto l’Evolution, era difficile immaginare si potesse fare peggio, ma questa è una porcheria invereconda e senza senso cui si arriva al termine della visione, nonostante la breve durata e nonostante si siano fatte andare avanti diverse scene a velocità moltiplicata, davvero stremati. Primo consiglio: risparmiatevi l’intera saga di Underworld. Secondo consiglio: se proprio avete fatto come me l’errore di iniziarla, almeno risparmiatevi questo terzo inguardabile episodio. (voto 1/10)
"Hey Kate, mi sembri un po' diversa dal solito. Non sapevo che pure i vampiri si facessero i lifting..." |
E ora arriviamo all’ultimo capitolo. L’ultimo finora.
Quest’ultima frase suonava come una minaccia? La cosa era voluta.
"So' la figlia der Pupone: Chanel Totti. Daje Roma daje, porcoddue!'" |
Se pensate di trovarvi di fronte a un filmone, o anche solo a una visione decente, probabilmente mi sono espresso male.
Underworld 4 resta sempre una pellicola girata male, recitata peggio, con una trama risibile e limitatissima, oltre che sconclusionata e quasi priva di ogni spunto di interesse. Dico quasi, perché se non altro in questo capitolo Selene, rimasta in coma per 12 anni, si risveglia e scopre di avere una figlia. Che pure lei tanto normale non sarà, visto che è il frutto dell’amore tra una vampira e un lycan. Nel rapporto famigliare tra le due si riaccende un minimo, dico un minimo, di speranza di trovare qualcosa, qualsiasi cosa, in questa saga. Ma ben presto ci si rassegna, perché anche questo nuovo personaggio è sviluppato alla ca**o di cane, o se preferite alla ca**o di vampiro, e tutto si risolve nella più totale superficialità.
Potete scavare finché volete, lì sotto, nell’Underworld. Ma davvero non ci troverete niente.
(voto 4--/10)