Visualizzazione post con etichetta vampiri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta vampiri. Mostra tutti i post

mercoledì 12 novembre 2014

DRACULO





Dracula Untold
(USA 2014)
Regia: Gary Shore
Sceneggiatura: Matt Sazama, Burk Sharpless
Cast: Luke Evans, Sarah Gadon, Dominic Cooper, Art Parkinson, Charles Dance
Genere: action-fantasy
Se ti piace guarda anche: La leggenda del cacciatore di vampiri, Dracula (serie tv), Dracula di Bram Stoker, Vikings, Game of Thrones

Si sentiva proprio il bisogno di un nuovo film sui vampiri. Erano anni, ma che dico anni? Dico giorni che non si faceva più un film sui vampiri, e più in particolare su Dracula.
Nel 2012 è uscito Dracula 3D, inguardabile versione di Dario Argento del romanzo di Bram Stoker, e nel 2013 è arrivata la pessima serie tv Dracula con Jonathan Rhys Meyers, per fortuna cancellata dopo appena una stagione. Adesso ci stiamo dirigendo alla fine del 2014 e ancora non si è visto niente su questo poco inflazionato personaggio? Dico, è possibile? A Hollywood staranno mica pensando di inventare qualcosa di originale?

Certo che no. Ecco infatti, prima dello scadere dell'annata, che nelle sale è arrivato Dracula Untold. Come annuncia il titolo, questa versione nuova fiammante ci vuole raccontare il conte Dracula come non ce l'ha mai raccontato nessuno prima. E se nessuno l'ha fatto, un motivo ci sarà...

Dracula Untold vuole tentare un approccio differente alla storia del personaggio. Un approccio più... realistico. Nel film ci viene mostrato il futuro Dracula, ovvero Vlad l'impalatore, come un uomo buono, un principe che ama moglie e figlio e vuole proteggere a tutti i costi il suo popolo. Una persona di sani principi e alti valori morali. D'altra parte il soprannome l'impalatore gli era stato affibiato in maniera goliardica, lo sanno tutti.
Il buon Vlad, pur di salvare la sua gente da quei birboni dei Turchi, e già che c'è pure dagli Zingari, una notte decide di salire su un monte a mani nude per andare a stringere un patto con un simpatico vecchio vampiro.
Realistico, vero?

"Robert Pattinson? E chi è?
Il nuovo sex symbol vampiresco delle teenagers sono io!"

In questa nuova versione molto aderente a ciò che dev'essere davvero successo nel Medioevo, il vecchio vampiro propone all'aitante Vlad uno stage di 3 giorni. Ovviamente non retribuito. Non gli passa manco i buoni pasto. Anzi, la regola è quella di resistere al cibarsi di sangue per 3 giorni. Se ce la fa, e per un novello vampirello mica è un'impresa facile, al termine del periodo di prova Vlad avrà un contratto a tempo indeterminato come essere umano. Se invece non ce la fa, si tramuterà in un succhiasangue per sempre. Mi sembra un'offerta ragionevole. In alcune aziende, con l'attuale periodo di crisi, ho visto ben di peggio.

A questo punto Vlad fa il suo periodo di prova come vampiro. Cosa che, nel cinema di oggi, significa in pratica diventare un supereroe. Io vorrei aprire una petizione, anzi fare una manifestazione contro la supereroizzazione del mondo attuata da Hollywood. Dite che la Camusso me la appoggia? Se ci metto dentro un paio di insulti a Renzi, che il modo lo si trova sempre, penso di sì.
Nelle grandi produzioni commerciali americane di oggi il protagonista deve per forza essere un supereroe. Ovvero può essere tormentato e con un lato oscuro accentuato, però in fondo è un bonaccione che si sacrifica per salvare tutti. Proprio come questo nuovo Dracula.

"Non riesco a capire da che supereroe mi hanno conciato,
ma di certo non sono vestito da Dracula."

Rispetto ad altre pellicole/serie tv vampiresche, va dato atto a Dracula Untold, girato in modo finto spettacolare dall'esordiente Gary Shore e interpretato in maniera anonima dal poco carismatico Luke Evans, di cercare un approccio differente alla materia. Il problema è il come si è scelto di renderlo differente. Qui siamo parecchio lontani dai vampiri teen alla Twilight o The Vampire Diaries, così come dal soft porno kitsch alla True Blood, e pure dai succhiasangue radical-chic di Solo gli amanti sopravvivono e dalle svariate precedenti versioni di Dracula. Dracula Untold ha scelto la strada dell'avventura storico/fantasy che ricorda Vikings e Game of Thrones, guarda caso l'interprete del vecchio vampiro che converte Dracula è Charles Dance, anche noto come quello stronzo di Tywin Lannister de Il trono di spade. Solo che il film non possiede l'epicità delle serie citate e finisce solo per cadere, spesso e volentieri, nell'involontariamente ridicolo.

"Guarda che la tua recensione è più involontariamente ridicola del nostro film, Cannibal Child ahahah!"

Privato del tutto della sua componente horror, questo nuovo principe delle tenebre è il supereroe protagonista di una banale pellicoletta action ricca di scene di guerra interminabili. Non pensate però che manchino i brividi. La parte finale, che lascia presagire un sequel, fa davvero spavento. Per fortuna che gli incassi non proprio esaltanti fatti registrare da questo primo (e si spera ultimo) episodio lascino aperti molti dubbi riguardo alla possibilità di un seguito. Certo che se hanno fatto delle intere saghe di Underworld e Blade, anch'essi tutt'altro che fenomenali al box-office, non si sa mai. I vampiri sono proprio duri da uccidere. Speriamo però che almeno Dracula per un po' se ne stia al riposo nella sua bara. Tanto a livello cinematografico il capolavoro di Francis Ford Coppola è davvero difficile da superare. Mentre come personaggio, devo ammetterlo, la mia versione preferita di Vlad l'impalatore resterà sempre il conte Dacula.
Dracula Untold, un Dracula come non ce lo avevano mai raccontato. E come potevano continuare a non raccontarcelo.
(voto 4/10)

mercoledì 14 maggio 2014

VAMPIRE ACADEMY, L’HOGWARTS PER I SUCCHIASANGUE




Vampire Academy
(USA, UK, Romania 2014)
Titolo originale: Vampire Academy: Blood Sisters
Regia: Mark Waters
Sceneggiatura: Daniel Waters
Ispirato al romanzo: L’accademia dei vampiri di Richelle Mead
Cast: Zoey Deutch, Lucy Fry, Olga Kurylenko, Gabriel Byrne, Danila Kozlovsky, Dominic Sherwood, Sarah Hyland, Cameron Monaghan, Sami Gayle, Joely Richardson, Claire Foy, Ashley Charles
Genere: teen fantasy
Se ti piace guarda anche: Percy Jackson, Harry Potter, Shadowhunters, Underworld, Byzantium, Wild Child
Uscita italiana: non ancora pervenuta

Non so voi, ma io stavo proprio sentendo la mancanza di un nuovo film sui vampiri. Negli ultimi anni ne sono usciti solo 3miliardi e io avevo bisogno del 3miliardeunesimo. Dopo Twilight, è stato tutto un proliferare di pellicole sui succhiasangue, con derive persino nel cinema d’autore, con l’intrigante Twixt di Francis Ford Coppola, il soporifero Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmusch e il più riuscito Byzantium firmato da Neil Jordan, che già aveva partecipato all’ondata vampiresca degli anni ’90, quella andata dal Dracula di Bram Stoker dello stesso Francis Ford Coppola a Buffy – L’ammazzavampiri, con il suo Intervista col vampiro.
A essere contagiato dal successo commerciale della saga di Twilight è stato soprattutto il sottogenere del fantasy teen, che ha dato origine a una serie infinita di pellicole con vampiri e altre creature mostruose assortite, senza dimenticare le incursioni televisivo/trash di The Vampire Diaries e True Blood.

"Non è vero che noi giovani non leggiamo.
Io sto finendo la saga di Twilight, vedi?"
Insomma, si sentiva davvero il bisogno di un nuovo film sui vampiri… peccato che questo non sia un film sui vampiri. Non fatevi ingannare dal titolo. I personaggi di Vampire Academy non gradiscono essere chiamati vampiri, e manco vampirli.
La protagonista è Rose Hathaway, una Dhampir. Cosa cacchio è un Dhampir?
È un essere metà uomo e metà donna? No. Quello si chiama Conchita Wurst. Un Dhampir invece è metà umano e metà vampiro e lo scopo della sua inutile vita è quello di fare da guardia del corpo a un Moroi. Cosa cacchio è un Moroi?
È un vampiro, che però non vuole essere chiamato vampiro ma Moroi e in più è un vampiro buonista, uno che convive in pace con gli umani e si contrappone agli Strogoi. E cosa cacchio sono gli Strogoi?
Allora non sapete proprio niente, vi devo dire tutto io! Gli Strogoi non sono miei parenti stronzi (il mio nome è Marco Goi nda), ma sono dei vampiri cattivoni che pure loro non gradiscono essere definiti vampiri, anche se a tutti gli effetti lo sono visto che uccidono gli umani per nutrirsi del loro sangue. Almeno qualche ciucciasangue vecchio stile esiste ancora, in questo malato mondo ripieno di vampiri vegani, pacifisti e, ma solo secondo Berlusconi, pure comunisti.

"Non sono un mostro, GRRR!"
Raccontato così può sembrare un gran casino e un pochino lo è. Alcuni passaggi non sono spiegati benissimo e si ha come l’impressione che possano essere compresi appieno soltanto da chi ha letto i libri della saga teen fantasy scritta da Richelle Mead cui il film si ispira. Se però avete più di 12 anni è probabile che siate oltre la fase romanzi young adult e potete accontentarvi della versione cinematografica. Una versione che negli USA si è rivelata un flop e quindi difficilmente proseguirà, sebbene il finale della pellicola sia fatto apposta come collegamento per un secondo episodio.
Nonostante la confusione generale della trama si riesce comunque a entrare in questo mondo fantasy, sarà che è simile ad altri mondi fantasy, non solo vampireschi, come quelli di Pirla Jackson Percy Jackson e Harry Potter. Solo che l’ambientazione della pellicola è quella di una scuola non di magia, come Hogwarts, bensì un’accademia per addestrare sia i vampiri buoni, pardon i Moroi, sia i loro aiutanti/schiavetti, ovvero i Dhampir.
È qui che sta la particolarità, o se non altro la minima variante rispetto alle altre saghette vampiresche viste in abbondanza di recente. La protagonista è fedelissima alla sua vampirella Moroi che protegge, ma allo stesso tempo è una simpatica combina guai dalla battuta sempre pronta, e allo stesso tempo è pure un po’ una bimbaminkia superficiale style Hanna delle Pretty Little Liars. È lei il personaggio che rende gradevole la visione di questo fantasyno girato in maniera alquanto anonima da Mark Waters, il regista del cultissimo del 2004 Mean Girls, una delle pellicole che più hanno lasciato il segno nella pop culture americana degli ultimi 10 anni.

"Mi sembra proprio di essere in una puntata di The Vampire Diaries.
Per i vampiri?
Ma va, perché c'è un ballo studentesco!"
La protagonista mezza vampira e mezza umana è interpretata da una a sorpresa convincente Zoey Deutch.
Chi cacchio è Zoey Deutch?
Scommetto che non sapete nemmeno questo. Va beh, come al solito ve lo dico io. Zoey Deutch aveva la parte della figliastra di Sarah Michelle Gellar (ex Buffy, sarà un caso?) nella pessima serie Ringer e lì mi era sembrata un’attrice davvero cagna. Forse era solo colpa di quell’oscenità di serie, perché qui Zoey Deutch, per quanto non sia diventata all’improvviso una fenomena, è piuttosto convincente e riesce a reggere alla grande l’intera pellicola che, per il resto, vanta un cast abbastanza di prestigio, quanto svogliato. In ruoli-macchietta ci sono l’affascinante Olga Kurylenko e un pessimo Gabriel Byrne, mentre sono abbastanza sprecati i giovani Cameron Monaghan della serie Shameless US e Sarah Hyland della Modern Family, così come Sami Gayle già vista nel film Detachment – Il distacco. A non funzionare proprio del tutto è invece l’altra protagonista principale, la bionda Lucy Fry, che dovrebbe essere la vampirona gnoccona di turno e invece appare parecchio scialba.

"Cannibal Kid è l'unico al mondo che non massacra del tutto il nostro film."
"E' proprio un bimbominkia!"
A questo punto, so già che avrete un’altra domanda e questa volta non riguarda più Damphir, Moroi, Strogoi o qualche altro diavolo di assurdo modo hipster in cui vogliono essere chiamati i succhiasangue al giorno d’oggi. La domanda che vi starete ponendo è: ma questo Vampire Academy un’occhiata la merita, si o no?
La risposta è no, se di filmetti sui vampiri non ne potete più. Questo non dice assolutamente niente di nuovo sul tema e non è certo un capolavoro imperdibile. Se poi cercate una pellicola dai risvolti anche solo vagamente horror, tenetevi alla larga. Questo è un teen fantasy, non un film dell’orrore.
La risposta è invece sì se cercate una pellicoletta adolescenziale scema di discreto intrattenimento. Rispetto a porcherie assolute come Shadowhunters, questo si fa guardare con discreto piacere e, grazie alla simpatia della protagonista, con il sorriso sulle labbra. E poi dai, avete già visto 3miliardi di film sui vampiri, volete perdervi proprio il 3miliardeunesimo?
(voto 5+/10)

mercoledì 19 marzo 2014

ONLY LOVERS LEFT ALIVE, TWILIGHT SECONDO JIM JARMUSCH




Solo gli amanti sopravvivono - Only Lovers Left Alive
(UK, Germania, Francia, Cipro, USA 2013)
Titolo originale: Only Lovers Left Alive
Regia: Jim Jarmusch
Sceneggiatura: Jim Jarmusch
Cast: Tom Hiddleston, Tilda Swinton, John Hurt, Anton Yelchin, Mia Wasikowska, Jeffrey Wright
Genere: vampiresco
Se ti piace guarda anche: Byzantium, Twixt, Il buio si avvicina, This Must Be the Place

Pensate che due vampiri più noiosi di Edward Cullen e Bella Swan di Twilight non possano esistere?
Pensate che non li potreste mai trovare, nemmeno se voi stessi foste vampiri che vivono per migliaia di anni?
Piano, gente, piano. Ho da presentarvi due succhiasangue che, in quanto a rottura di palle, non hanno poi molto da invidiare ai due vampirelli verginelli interpretati da Robert Pattinson e Kristen Stewart.
Ecco a voi Adam ed Eve. Sì, si chiamano proprio così i due vampiri protagonisti di Only Lovers Left Alive. Adam è Tom Hiddleston, quello che in Thor nei panni di Loki somigliava a Marco Travaglio e che qui in alcune scene ricorda invece più che altro Jared Leto in Dallas Buyers Club. E non fa manco il vampiro trans. Eve è Tilda Swinton, l’attrice più androgina del mondo, una che, per carità, sarà anche una bravissima interprete, ma la trovo così sexy che non me la ciulerei manco fosse davvero l’ultima lover left alive su tutta la Terra.

Adam ed Eve con i loro bei nomini biblici sono sposati, ma vivono le loro vite immortali da separati. Probabilmente perché sono così noiosi da essersi stufati l’uno dell’altra. Lui se ne sta a Detroit, la capitale americana dell’auto ormai parecchio in crisi, che nelle sue macerie odierne ci viene mostrata in alcuni dei passaggi più significativi della pellicola. E cosa combina? Adam è un polistrumentista, un vero e proprio patito di musica e compone un sacco, però preferisce stare lontano dalle luci della ribalta, lontano da tutti, soprattutto da quelli che lui chiama “zombie”, ovvero gli umani, ed esce solo per fare una capatina in ospedale a recuperare il sangue di cui nutrirsi. Eve invece sta a Tangeri, in Marocco, legge un sacco ed esce ogni tanto per andare a rifornirsi pure lei di sangue dal suo amico Ian Hart.
Come avrete intuito, i due non vanno in giro a fare stragi di zombie, cioè umani, ma fanno una vita da monotoni vampiri vegani, come ormai sempre più spesso capita di vedere in film e serie tv, dall’Angel di Buffy – L’ammazzavampiri, il capostipite di tutti i succhiasangue buonisti, fino a quelli di True Blood, The Vampire Diaries e Twilight.

Magari è soltanto una mia fantasia malata, ma quando Jim Jarmusch si è messo a lavorare su questa sua nuova pellicola ha immaginato una versione adulta dei due protagonisti del super successo Twilight. Forse si è chiesto: “Come sarebbero Edward e Bella dopo anni e anni di matrimonio?”.
La risposta la vediamo rappresentata in Only Lovers Left Alive. Prima di cominciare a preoccuparvi, specifico subito che questa pellicola per il resto non ha niente a che vedere con la saga di Twilight. È in tutto e per tutto un film di Jim Jarmusch, con i pregi e limiti che ciò comporta.
Con Jim Jarmusch ho un rapporto combattuto. Da una parte gli sarò sempre grato per avermi dato Ghost Dog, uno dei miei film preferiti di sempre, e anche per Dead Man, uno dei pochi western insieme a Django Unchained ad avermi detto qualcosa. Sarà perché non è per nulla un western classico. Anzi, forse non è un western per niente. Altre sue pellicole invece le trovo estenuanti, come Broken Flowers o soprattutto il recente The Limits of Control, che non sono manco riuscito a vedere fino alla fine talmente mi ha stremato.

Only Lovers Left Alive è un altro suo tipico film. Lento, lentissimo, infinito, con una trama, se è presente una trama, appena abbozzata e tutto costruito intorno ai personaggi protagonisti. Solo che qui non abbiamo un killer samurai figo come Ghost Dog o un giovane William Blake figo come il Johnny Depp di Dead Man, bensì come detto due vampiri. Due vampiri noiosissimi che decidono di ritrovarsi e così Eve raggiunge Adam a Detroit. Pensate che a questo punto succeda qualcosa di interessante?
No.
A interrompere la loro vita monotona ci pensa, dopo circa un’ora di film, l’arrivo della sorella di Eve, Ava, interpretata da una scoppiettante Mia Wasikowska. È con lei che la pellicola finalmente si anima e il Jim Jarmusch ci regala in un club rock alcuni dei momenti più belli sulle note dei Black Rebel Motorcycle Club. A livello di singole scene, il regista conferma ancora una volta di saperci fare, eccome. La sequenza roteante all’inizio e i primi piani in cui i vampirelli si “fanno” di sangue come dei tossici sono notevoli. Nel complesso però il film non decolla mai. Persino l’arrivo della Wasikowska è appena un’illusione e ben presto tutto si sgonfia e si torna a vagare in mezzo a mari non di sangue, solo di noia. Il film è la rappresentazione perfetta dell'eternità della vita di due esseri immortali, come ha scritto in maniera altrettanto perfetta Dikotomiko nel suo blog.
Pure i dialoghi non riescono a essere minimamente incisivi o profondi. “Sai che Jack White dei White Stripes è l’ultimo di dieci figli?”. E chissenefrega.

È apprezzabile la visione personale che Jim Jarmusch dà del mondo dei vampiri. Solo che non è poi nemmeno così originale. Negli ultimi tempi i succhiasangue non sono stati protagonisti solo di saghette fantasy ma anche di vari film d’Autore, dal singolare Twixt di Francis Ford Coppola a Byzantium di Neil Jordan, pellicole che in qualche modo questa rievoca. Così come a me è venuto in mente anche This Must Be the Place, per via del personaggio di Tom “Travaglio” Hiddleston, un musicista annoiato in crisi di mezza età come lo Sean Penn del film di Paolo Sorrentino, che a sua volta era un lavoro dalle atmosfere alla Jim Jarmusch e quindi tutto torna. Tutto gira in cerchio come nella sequenza d’apertura del film.
Ciò che non torna è il senso di un lavoro come questo. La pellicola è esteticamente molto bella, come uno spot pubblicitario d'Autore, ha una colonna sonora post-rock niente male, sfoggia alcune singole sequenze molto ben girate. Nel complesso però non va da nessuna parte. Only Lovers Left Alive è un film affascinante, ma mai davvero coinvolgente. Il problema sta tutto nei protagonisti che, Edward e Bella permettendo, sono i due succhiasangue più pallosi nella storia dei vampiri. Dracula a vederli si starà rivoltando nella tomba. E non è un modo di dire.
(voto 6-/10)


)

sabato 28 settembre 2013

BYZANTIUM, LE CIUCCIASANGUE




Byzantium
(UK, USA, Irlanda 2012)
Regia: Neil Jordan
Sceneggiatura: Moira Buffini
Ispirato all’opera teatrale: A Vampire Story di Moira Buffini
Cast: Saoirse Ronan, Gemma Arterton, Sam Riley, Jonny Lee Miller, Caleb Landry Jones, Daniel Mays, Glenn Doherty, Gabriela Marcinkova, Maria Doyle Kennedy
Genere: vampiresco
Se ti piace guarda anche: Lasciami entrare, Intervista col vampiro, Amabili resti, Franklyn

Una pellicola con Saoirse Ronan e Gemma Arterton in versione vampire?
Ma questo senza nemmeno vederlo è il miglior film sui succhiasangue di tutti i tempi!
Un po’ come Under the Skin, nonostante le critiche piovute al Festival di Venezia, solo perché sfoggia Scarlett Johansson in versione aliena, e a quanto pare pure nuda, è fin da ora il miglior film sugli alieni mai girato nella storia dell’universo.
Tralasciando per il momento Scarlett, per Byzantium l’impresa di risultare il miglior film sui vampiri di sempre, o almeno degli ultimi anni, non è che sia poi nemmeno così proibitiva. Di pellicole vampiresche davvero memorabili, a parte il Dracula di Bram Stoker cioè di Francis Ford Coppola, io personalmente non ne ho viste parecchie. In compenso ho visto tante saghe ridicole come quelle di Twilight, Underworld e Blade.
Ah già, poi c’è quel gioiellino svedese di Lasciami entrare, ma per il resto a prevalere sono le schifezze. Cosa ci riserverà or dunque questo Byzantium, oltre alle due splendide protagoniste?


La prima cosa che va notata è che siamo lontani anni luce dalle più recenti e cool, almeno nelle intenzioni degli autori, rappresentazioni dei vampiri. Nonostante la protagonista sia una teen, non siamo per fortuna dalle parti di Twilight. Sarà che già solo la presenza di una Saoirse Ronan anziché di una Kristen “Kristo quanto skazzo ho addosso” Stewart regala al tutto ben altro spessore, si veda anche The Host. La vicenda narrata guarda poi, anziché all’oggi, alle storie gotiche del passato: “E’ come se Edgar Allan Poe e Mary Shelley si sposassero e avessero una bambina molto strana”, tanto per citare una frase del film. A raccontare la storia di come lei e la madre Gemma Arterton sono diventate della vampire è la stessa Saoirse.
Avete capito bene: Gemma Arterton in questo film non è solo una vampira, ma è anche una mamma MILF. In più per guadagnarsi da vivere fa la stripper e la prostituta. Ovvero, Gemma Arterton in questo film è LA DONNA IDEALE.


Il film è molto giocato sui contrasti: figlia tranquilla/mamma zoccola, umani/vampiri, realtà/visioni, passato/presente. A fare da collante tra la vicenda ambientata nel presente e i numerosi flashback del passato è Saoirse Ronan. La giovanissima attrice irlandese è ormai specializzata in ruoli in cui è divisa tra due realtà, come in Amabili resti in cui vede la vita passarle davanti senza di lei, o nel già citato The Host in cui è un’aliena intrappolata dentro il corpo di un’umana (o viceversa? non mi ricordo). Se a ciò aggiungiamo il fatto che le due protagoniste di Byzantium sono costantemente in fuga, proprio come succedeva alla protagonista di Hanna, solo che loro scappano da un pericoloso ordine di vampiri maschilisti che gli dà la caccia, questa è una pellicola parecchio ma parecchio ronaniana. Lo zampino del regista Neil Jordan è ben presente e qui torna a un racconto molto vicino alle parti della sua celebre hit anni ‘90 Intervista col vampiro, anche per via della presenza di una vampira giovanissima, qui Saoirse Ronan, là una fenomenale Kirsten Dunst. Eppure questo Byzantium, ancor più di un film jordaniano, appare come un tassello omogeneo al resto della filmografia dell’attrice. A 19 anni, la piccola grande Saoirse riesce con la sua sola presenza a mettere dentro a una pellicola un suo tocco personale, quante altre interpreti anche più anziane possono dire lo stesso?


Al di là di Intervista col vampiro o dei precedenti di Saoirse Ronan, la pellicola che questo Byzantium ricorda più da vicino è Lasciami entrare, che in apertura di post segnalavo come il film sui succhiasangue più interessante degli ultimi anni e non solo. Anche qui i ritmi sono lenti e anche qui la tematica del vampirismo è presente in maniera poco esplicita, più che altro è un’ombra scura che si stende sulla vicenda e fa capolino qua e là. Sono due film timidi, Lasciami entrare e Byzantium. Due film poco urlati, poco sfacciati, che non puntano a un romanticismo da terza media come la saga di Twilight, né al soft porno finto trasgressivo di una serie tv caduta in disgrazia come True Blood, nonostante la presenza di una Gemma Arterton super sexy.

Byzantium dalla sua possiede allora un fascino sottile, sconosciuto a molti colleghi con i denti affilati recenti. Solo perché Twilight e le ultime serie di True Blood sono delle porcherie, non bisogna però gridare al capolavoro. È vero, Byzantium è uno dei migliori film vampireschi visti da parecchio tempo a questa parte, però non è esente da qualche difettuccio. Innanzitutto, si prende persino troppo sul serio e, dopo Buffy, un pizzico di ironia e umorismo non possono mancare in una buona storia sui ciucciasangue che si rispetti. Io almeno li pretendo. La vicenda del passato non è poi è così originale e l’ordine dei vampiri che dà la caccia alle protagoniste è piuttosto ridicolo. Se Saoirse Ronan e Gemma Arterton si impongono con la loro presenza e con i loro personaggi su tutto il film, i maschietti della pellicola fanno invece, e la cosa forse è anche voluta, la figura delle statuine: Jonny Lee Miller, il Sick Boy di Trainspotting, è lo stereotipatissimo stronzetto di turno, Sam Riley, Ian Curtis in Control, è parecchio anemico come vampiro figo della situazione, e il promettente Caleb Landry Jones, androgino protagonista di Antiviral, avrebbe meritato un maggiore spazio, invece il suo personaggio rimane sullo sfondo per quasi tutta la durata.

I ritmi lenti della pellicola invece non li annoterei tra i difetti. La relativa mancanza di azione, pure presente in un paio di scene – tra l’altro le meno riuscite – è compensata da una densità narrativa notevole. Non perfetto, non un capolavoro, forse un po’ freddino a livello emotivo, e lo dice uno che al solo vedere Saoirse Ronan è pronto a piangere come una fontanella dalla commozione, ma Byzantium è comunque una delle “cose” vampiresche più intriganti degli ultimi anni. Merito del film di per sé, o solo del fatto di essere uscito in un’epoca ancora così maledettamente twilightiana?
(voto 7/10)

"Ti avevo avvertito che Twilight non dovevi menzionarlo manco per scherzo!"




Post pubblicato anche su L'OraBlù, con il minimal poster vampiresco ideato da C[h]erotto.


mercoledì 4 settembre 2013

FAKE BLOOD




True Blood
(serie tv, stagione 6)

La stagione 6 di True Blood è stata una delle peggiori stagioni in assoluto di una serie che mi sia mai capitato di vedere per intero nella mia carriera di telespettatore. Roba al livello delle ultime di One Tree Hill e Gossip Girl. Ho passato tutti i 10 episodi a chiedermi perché ancora continuo a guardare questa versione scadente di un soft porno, con l’aggiunta di vampiri e altre creature soprannaturali random.
Perché lo sto ancora vedendo, peeeeerché?

Ah già, Deborah Ann Woll vestita da scolaretta!


ATTENZIONE SPOILER (da qui in avanti)
Che pure la Deborah Ann, a dirla tutta, in questa stagione è comparsa pochino, o almeno io l'avrei fatta comparire molto di più, e il suo personaggio è stato trattato da schifo. L’hanno fatta uccidere delle tipe a caso e avere una storia d’amore, ma più che altro di sesso, con un vampiro a caso conosciuto in prigione (perché le prigioni sono la moda dell’anno, nelle serie tv 2013). Un vampirello hippie così buono da far apparire Edward Cullen di Twilight un vero bad ass.
Vogliamo poi parlare di Warlow (Robert Kazinsky)? Quello che doveva essere il temutissimo cattivone più cattivo di tutti i tempi?
Tempo di vedere le tette di Sookie (Anna Paquin) e quello già parlava di matrimonio…


"Sono talmente cattivo che mi mordo da solo!"

Ma avere Sookie tutta per sé non è facile come può pensare. La più grande sgualdrina nella storia dei telefilm, d’altra parte con un nome come il suo non poteva essere altrimenti, lasciato per il momento da parte il triangolo con i vampiri Bill ed Eric, ci riprova persino con Sam Merlotte, non si sa bene perché, e oltre a ciularsi Warlow fa pure i conti con la sua eterna attrazione per il licantropo palestrato Joe Manganiello.
E a proposito di Joe Manganiello, l’attorone Joe Manganiello… beh, lui è la versione al maschile di Pamela Anderson in Baywatch, con i muscolazzi al posto delle tettazze. Le capacità recitative sono le stesse.

"Il paragone con Pamela Anderson? Ne sono lusingato!"

A ciò va aggiunto uno spazio eccessivo a personaggi secondari di cui a nessuno frega nu cazz niente come Sam, Tara, Holly, Arlene e Terry (Todd Lowe). A quest’ultimo fanno fare una brutta fine, forse per sfoltire un cast ormai talmente numeroso da far invidia a Game of Thrones, ma se non altro gli autori gli hanno regalato una sepoltura degna di un episodio di Dawson’s Creek in cui moriva qualcuno. Una cerimonia persino eccessiva per un personaggio che nessuno s’era mai filato prima.

"Hanno dedicato un intero episodio a me? Ma che so' scemi?"

Quanto ai personaggi che in passato hanno riservato le cose migliori: Jason ha deluso, Eric ormai esagera nel fare il figo al punto da essersi trasformato in un Superman vampiro volante (WTF?) e Lafayette è stato davvero sottoutilizzato in questa stagione. Bene invece Pam, la vampira più divertente del lotto, la sexy new-entry Violet (Karolina Wydra) e soprattutto la re-entry Sarah (Anna Camp), la più cazzuta bigottona timorata di Dio che si possa immaginare, insieme alla Taryn Manning di Orange Is the New Black.

"Ti sei tagliato la testa pur di non vedere il finale di stagione?
Perché non c'ho pensato anch'io?"

Inspiegabile invece il modo in cui sono stati fatti fuori brutalmente e in maniera affrettata personaggi promettenti come le figlie fate dalla crescita rapidissima dello sceriffo Andy, a parte una, la più lagnosa, che è sopravvissuta, e il governatore anti-vampiri Truman Burrell che sembrava dovesse spaccare tutto e invece…
Per non parlare di un Billith (la versione remix di Bill + Lilith), inverosimile come villain e interpretato in maniera sempre più agghiacciante dall’antiespressivo Stephen Moyer.

"Ma perché tutti mi dicono che avrei bisogno di una doccia?
E perché tutti mi dicono che dovrei smettere di recitare? Non capisco..."

Che dire poi della scena finale che preannuncia l’arrivo di un gruppo di tamarrissimi vampiri-zombie???
La settima stagione si preannuncia allora ancora più all’insegna del trash rispetto alla precedenti, ma se non altro la HBO ha annunciato anche che sarà la season conclusiva. Siete liberi di esultare.

2 ORE DOPO...
State ancora in estasi, manco vi foste bevuti del sangue di fata?

5 ORE DOPO...
Ok, adesso potete anche smetterla di festeggiare.

Per concludere, True Blood ha vissuto una stagione pasticciatissima, quasi quanto questo post. Ma adesso io dico basta! Voglio il sangue vero. Il Tru Blood ormai mi dà la stessa soddisfazione di bere birra analcolica al posto della birra vera, porca Lilith e porco Billith!
(voto 4/10)


mercoledì 6 marzo 2013

BREAKING DAWN - PARTE 2, LA RIVINCITA DEI VAMPIRLA

La famiglia Addams se l'è fatta addosso vedendo questo ritratto di famiglia.
Avete presente il detto: “Al peggio non c’è mai fine”?
Bene, cancellatelo, perché è una stronzata totale.
La saga di Twilight è finita e ciò significa che al peggio c’è fine. Una fine bruttissima, ma c’è.
Ebbene sì: anche i momenti bui passano, persino le dittature finiscono e pure Twilight è giunto al termine.
E ora, come pare abbia gridato Beppe Grillo: “TUTTI A CASA! ROBERT PATTINSON? MA QUELLO E’ UN MORTO CHE PARLA. KRISTEN STEWART? QUELLA CHI LA CONSIDERA UN SEX-SYMBOL?
GIUSTO BERSANI!
BERSANI SCOMMETTO CHE SI FA LE PIPPE GUARDANDO LE FOTO DI KRISTEN STEWART CON QUELLE TETTINE DI FUORI. NON PIACE MANCO A BERLUSCONI CHE E' ARRAPATO DAL MATTINO ALLA SERA...
Ma poi Edward Cullen. Quello è un VAMPIRO CHE CI SUCCHIA IL SANGUE. CI VUOLE VEDERE MORTI. CI VUOLE SPREMERE FINO ALL’ULTIMO EURO MA NOI NON CI STIAMO.
E TAYLOR LAUTNER? QUELLO HA PASSATO PIU' TEMPO IN PALESTRA CHE A SCUOLA DI RECITAZIONE.
Credete davvero che alle ragazzine piaccia la saga di Twilight? Pensate che siano davvero tanto rimbecillite? DIETRO C’E’ UN COMPLOTTO DELLE BANCHE. State atenti: sono i banchieri che hanno dato alle ragazzine i soldi per andare al cinema a vederlo e per trasformarle in delle perfette bimbeminkia. Sono loro, i banchieri, che hanno finanziato tutto per far girare l'economia.
DIETRO AL SUCCESSO DELLA SAGA DI TWILIGHT C’E’ MONTI. RIGOR MONTI. MONTI DEI PASCHI DI SIENA. NON VENITEMI A DIRE CHE NON VE L’HO DETTO. MA ADESSO BASTA, SONO TUTTI FINITI.
ANCHE VOI ROBERT PATTINO E KRISTEN STEWART DELL’AEREO. SIETE FINITI. SIETE GIA’ MORTI, NON L’AVETE ANCORA CAPITO? SIETE PROPRIO DEI VAMPIRLA!”.

Così disse Beppe Grillo a proposito della saga di Twilight.
E ora passiamo a parlare più nel dettaglio dell’ultimo attesissimo capitolo, Breaking Dawn – Parte 2. Attesissimo dalle fan, ma forse ancor di più dai detrattori che non vedevano l’ora di vedere chiuso questo scempio. Per celebrare (più o meno) l’uscita in DVD e Blu-ray che avviene proprio oggi, 6 marzo, ecco allora la recensione cannibale.
Ma prima, un breve riassunto dei precedenti episodi.

"Che ti ascolti, Bella, i One Direction?"
"No, siamo nel 2008 e non sono manco ancora nati. E poi sarebbero
troppo commerciali per me, io ascolto solo i Tokio Hotel."
Twilight (2008) di Catherine Hardwicke
Bella Swan (Kristen Stewart) è una ragazzina secca e sfigatella che però inspiegabilmente viene considerata da tutti una strafiga. Se si fosse chiamata Brutta Swan avrebbe fatto lo stesso effetto?
In ogni caso, persino il bel tenebroso Edward Cullen (Robert Pattinson) è attratto da lei. I due cominciano a uscire insieme, fino a che lui le confessa il suo segreto.
“Sono un vampiro, Bella.”
“Ah sì? Pensavo usassi solo un'ottima crema viso idratante.... Comunque che mi frega, a me. L’importante è che lì sotto ti funzioni tutto a dovere.”
“Ehm, veramente voglio arrivare vergine al matrimonio.”
“Oddio Cristo, ma ho beccato l’unico vampiro con degli scrupoli di coscienza al mondo? Ci manca solo che non ti nutri di esseri umani…”
“Ehm sì, veramente sono vegetariano.”
“AAAAAAAAAAAARGH!”

"Ma te le magliette proprio no, eh Jacob?"
"Una volta ne ho messa una. E' morta dopo 10 secondi."
The Twilight Saga: New Moon (2009) di Chris Weitz
Bella, annoiata da quel pappamolle di Edward, cerca conforto tra le braccia pelose di Jacob Black (Taylor Lautner).
“Hey, hai delle braccia un po’ troppo pelose… non è che avrai un segreto pure te, caro Jacob?”
“Sì, sono un lupacchiotto."
"Oh mamma, sei della Roma? Ma io so' della Lazio!"
"No, intendevo che sono un licantropo. E voglio arrivare vergine al matrimonio.”
“Pure te? AAAAAAAAAAAAAAAAARGH!”

The Twilight Saga: Eclipse (2010) di David Slade
Bella limona sia con Edward che con Jacob, sperando che uno dei due ceda e se la trombi.
Niente da fare nemmeno questa volta.
“AAAAAAAAAAAAAARGH!”

"Papà, ti devo dire una cosa importante: sono diventata una vampira."
"Non me ne frega niente, Bella. Prima eri goth, poi sei diventata emo, poi escort, adesso sei vampira.
Qualunque cosa tu sia, metti giù quei piedi dal tavolino, sgualdrinella maleducata,
altrimenti te ne vai a letto senza sangue, intesi?"

The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1 (2011) di Bill Condon

Edward chiede a Bella di sposarlo. Lei accetta subito e abbandona l’attività come escort che aveva intrapreso nel frattempo. Durante una luna di miele al sole del Brasile, luogo notoriamente prediletto da tutti i vampiri, finalmente Edward si ciula Bella.
Non l’avessero mai fatto. Dopo pochi istanti, senza manco avere il tempo di farle prendere la pillola del giorno dopo, lei si ritrova incinta di una creatura mostruosa.
Sconsolata, Bella realizza: “Ecco perché nessuno mi voleva trombare: sto per dare alla luce una piccola bestia di Satana. AAAAAAAAAAARGH!”

"Oh mamma, che dissenteria!"
"Immagino cara, anche io dopo aver visto l'intera saga
ho passato una settimana in bagno."

The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2
(USA 2012)
Regia: Bill Condon
Sceneggiatura: Melissa Rosenberg
Tratto dal romanzo: Breaking Dawn di Stephenie Meyer
Cast: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Ashley Greene, Jackson Rathbone, Kellan Lutz, Nikki Reed, Mackenzie Foy, Peter Facinelli, Elizabeth Reaser, Billy Burke, Michael Sheen, Dakota Fanning, Jamie Campbell Bower, Maggie Grace, Christian Camargo, Mia Maestro, MyAnna Buring, Angela Sarafyan, Rami Malek, Lee Pace, Joe Anderson, Valorie Curry, Noel Fisher, JD Pardo, Julia Jones, Marisa Quinn
Genere: morti (viventi?)
Se ti piace (e se proprio ti vuoi del male) guarda anche: tutti gli altri Twilight

Finita la lunga introduzione sul fantastico mondo di Twilight, dell’ultimo capitolo della saga ci sarebbe poco da dire. In due parole: fa schifo.
Se proprio ci tenete, però, ecco qualche dettaglio in più su Breaking Dawn – Parte 2, il film giustamente trionfatore agli ultimi Razzie Awards, gli anti Oscar, in cui ha conquistato la bellezza di 7 premi, tra cui naturalmente quello di peggior film dell’anno.

I titoli di testa in rosso sangue ci scaraventano subito dentro un’atmosfera da incubo. Quando poi si passa al gioco di sguardi tra Robert Pattinson e Kristen Stewart, ormai diventata pure lei vampira perché va di moda, comincio a sospettare di potermi trovare di fronte all’horror più terrificante nella storia del cinema. Sarà proprio così.
Dopo 30 secondi di film, questi due si sono già detti “Ti amo” 12 volte. La sceneggiatura chi l’ha scritta, Moccia?
Ma i due vampirelli più tenerosi del globo non stanno solo a parlare. Ci danno anche dentro. Purtroppo. Le scene di sesso tra Edward e la sucasangue Bella sono talmente eccitanti che mi sono dovuto fare una doccia calda.
Non pensate però che ci siano solo parole sdolcinate, sguardi languidi e accoppiamenti agghiaccianti, c’è anche humour nella saga di Twilight. Le battutine sulla forza di Kristen Stewart in versione vampira vorrebbero essere divertenti e non è che ci riescano molto. La saga di Twilight ha sempre fatto ridere sì, ma solo quando non vuole far ridere. Quando cerca di far ridere, fa ridere per quanto fallimentare risulta il suo tentativo di far ridere. Chiaro?
La scena del licantropo Jacob che si spoglia di fronte al padre di Bella però a sorpresa è davvero divertente. Per la prima volta, volontariamente divertente! E questa sì che è una novità per la saga.

"Merdesmee, lo so che ti avevamo promesso un chihuahua,
però per adesso ti devi accontentare di questo lupo arrapato, ok?"
L’altra novità è il personaggio interpretato dalla bimba dei due vampiri, la piccola (e inquietantissima) Mackenzie Foy. Com’è che hanno deciso di chiamarla? Renesmee. Certo che questi due sono più sadici dei genitori del protagonista di Vita di Pi che l’hanno chiamato Piscine Molitor.
Renesmee, forse per sfuggire più in fretta possibile da un nome tanto terrificante e morire al più presto, cresce a un ritmo velocissimo. Tempo pochi giorni e ha già superato la fase bimbominkia e si è resa conto che la saga di Twilight è una cagata pazzesca.
Fosse stato solo per i primi episodi, ci troveremmo di fronte soltanto a una mezza cagata, ma dopo aver visto Breaking Dawn Parte 1 e Parte 2 è difficile non rimanere sconcertati. Il doppio film è davvero fatto alla cazzo di vampiri, con gli eventi della trama che si susseguono in una maniera del tutto casuale. Ad esempio, il padre di Bella va a farle visita e non rimane nemmeno un po' sconvolto nello scoprire che è diventata una vampira, poi subito dopo Bella fa a braccio di ferro con Kellen Lutz, umiliandolo, e immediatamente dopo viene investita da un fascio di luce divino. WTF? Tutto questo senza un minimo di collegamento logico tra le scene. L’autrice della sceneggiatura si è fatta di LSD mentre la scriveva o è tutta farina del sacco di Stephenie Meyer?

"Hey, qualcuno sa spiegarmi perché le vendite di Volvo
sono crollate dopo la nostra marchettona?"
Le varie sequenze di susseguono quindi random. C’è un marchettone della Volvo, inquadrata con insistenza dal regista Bill Condom Condon. E c'è spazio per delle sdolcinate scene famigliari con Edward che suona un pezzo dei One Direction al piano e Bella che per far addormentare la figlia le legge un libro di Stephenie Meyer: catalessi assicurata.

Tutte scene inserite per allungare il minutaggio e arrivare al momento tanto atteso (?), lo scontro finale con i pericolosissimi (ma dooove?) Volturi, capitanati da Michael Sheen, l’unico attore al mondo che può vantarsi di aver partecipato non a una, bensì a due saghe vampiresche di merda: questa e quella di Underworld. Complimenti, Michael, hai vinto un mongolino d’oro.
E com’è, questa tanto attesa battaglia?
Nel caso aveste dubbi, è la battaglia meno epica nella storia dell’umanità e della vampirità. E pure della licantropità. Se certo non si possono fare paragoni con le battaglie del Signore degli anelli o del Gladiatore, persino il deludente scontro finale tra Harry Potter e Voldemort al confronto appariva al cardiopalma.
I combattimenti di Breaking Dawn sono ridicoli oltre ogni dire. Le parole non bastano nemmeno per descriverli. Dovete vederli con i vostri occhi. Non scappate via, dovete vedere questo film per rendervene conto!
A un certo punto si decide ad arrivare pure Alice (quella gnugna di Ashley Greene) insieme al suo uomo zerbino (Jackson Rathbone). I due più che su un campo di battaglia, sembra che passeggino come fossero sulla passerella di una sfilata. In effetti è un po’ così, visto come andrà a finire. Sotto la neve, arriva poi pure un tizio nudo dall'Amazzonia, o dal Brasile, che dichiara di essere mezzo umano e mezzo vampiro. Mi sa che è anche mezzo scemo.
E poi?

"Sì, vabbè, la solita vecchia storia dell'imprinting...
Tanto non ci vengo a letto con te, lurido pedofilo!"
ATTENZIONE SPOILER
Con un colpone di scena sorprendente, scopriamo che la battaglia in realtà non c’è mai stata. Era solo la visione del futuro offerta da Alice, una che con le sue previsioni è meno attendibile dei Maya…
Fatto sta che tutti le credono e rinunciano allo scontro. Ma sono ciucciasangue o cagasotto?
Il finale si risolve quindi in una pagliacciata in cui la battaglia non si tiene, un po' come nelle elezioni italiane nessuno ha vinto e nessuno ha perso, solo che qui tutti sono felici, contenti e innamorati. Persino i lupi limonano.
Unica cosa che si salva, come al solito in questa saga, è la colonna sonora. Così come i precedenti capitoli potevano vantare le canzoni di Radiohead, Paramore, Florence + the Machine, Iron & Wine, Bon Iver, Lykke Li, Metric, Vampire Weekend, ecc ecc… le note della caruccia “A Thousand Years” di Christina Perri riescono a rendere più sopportabile una simile terribile conclusione.
Non che mi aspettassi qualcosa di diverso, ma il finale della saga di Twilight è davvero quanto di più stucchevole e insensato sia mai stato concepito. Un finale in cui la morte non esiste più, come cantano i Baustelle e in cui, buoni e cattivi, tutti vivono per sempre per sempre per sempre per sempre…
Altroché Shining, questo sì che è un film spaventoso.
E adesso cosa succede?
Kristen, Robert, Taylor... avete rotto, non vi diamo più la fiducia.
TUTTI A CASA!
(voto 2/10)



domenica 25 novembre 2012

Caro diario (della falena)

"It's raining blood, hallelujah, it's raining blood, amen!"
The Moth Diaries
(Canada, Irlanda 2011)
Regia: Mary Harron
Tratto dal romanzo omonimo di: Rachel Klein
Cast: Sarah Bolger, Lily Cole, Sarah Gadon, Scott Speedman, Melissa Farman, Laurence Hamelin, Valerie Tian, Judy Parfitt
Genere: pseudo vampiresco
Se ti piace guarda anche: The Ward - Il reparto, Jennifer’s Body, My Soul to Take, Giovani streghe, Licantropia Evolution, L’altra metà dell’amore

The Moth Diaries è una caxxata?
Probabilmente sì, avete ragione. Però io non riesco a volergli male. Nella sua incompiutezza, nel suo non essere così palesemente un film riuscito, ma proprio no, per niente, mi ha ricordato Jennifer’s Body. Altro film massacrato dalla critica e ignorato dal pubblico, nonostante la presenza della foxy Megan Fox, che però secondo me ha il suo perché.
Perché?
Non lo so. È difficile da spiegare. Rispetto al corpo di Megan Jennifer, i livelli di ironia qui sono molto più bassi, diciamo assenti, non si raggiunge nemmeno gli stessi livelli di trash kitsch, eppure anche questo è un horrorino che ha il suo fascino malato e inspiegabile a livello razionale.
Sarà per quella sorta di lesbismo che lo avvolge.

"Caro diario, oggi mi faccio Stefan o Damon Salvatore?
Ah no scusa, ho sbagliato, quello era The Vampire Diaries..."
The Moth Diaries è ambientato all’interno di un collegio per sole ragazze che mi ha ricordato quello de L’altra metà dell’amore (film con le gnocch… ehm attrici telefilmiche Piper Perabo, Mischa Barton, Jessica Paré ed Emily VanCamp!) e il cast è interamente femminile, fatta eccezione per il prof intepretato da Scott Speedman, quello che assomiglia a Totti, nonché quello della nuova serie tv (già cancellata) Last Resort e pure della saga (purtroppo non ancora cancellata) di Underworld. E a proposito… anche qui si parla di vampiri. La pellicola è stata accostata a robe come Twilight o Underworld, appunto. In realtà avrà tanti difetti, ma non quello di somigliare a queste celebri (oddio, quella di Underworld neanche tanto) saghe vampiresche. Qui non è infatti presente una ridicola e pretestuosa componente action e, a differenza di Twilight, non c’è nemmeno una forte e smielata componente sentimentale.
Certo, è pur sempre un film tratto da un romanzo emo scritto da Rachel Klein probabilmente sulla scia delle twilightate, però la regista Mary Harron è riuscita in qualche modo a farlo suo. La regista di American Psycho, Ho sparato a Andy Warhol e La scandalosa vita di Bettie Page questa volta si dedica a una storia ambientata nel presente, ma come al solito non riesce a convincere al 100%. Eppure tutti i suoi imperfetti lavori possiedono comunque un certo fascino, che mi impedisce di volerle male, anche se ho sempre l’impressione che non lo sfrutti fino in fondo, il suo potenziale.

"Ogni volta che ripenso ad A Dangerous Method, finisco stranamente in coma..."
Nota di merito per le belle fighett… per le brave attrici protagoniste, una serie di volti emergenti da tenere d’occhio. La protagonista è Sarah Bolger, già intravista come bimbetta in In America e Spiderwick ora cresciuta molto bene e pure diventata la principessa Aurora nella serie Once Upon a Time. Quindi c’è Lily Cole, quella di Parnassus. Quella con il volto da bambola inquietante. Quella che sarebbe perfetta per un film di Tim Burton. E poi c’è la bionda Sarah Gadon, la nuova musa cronenberghiana vista in A Dangerous Method e Cosmopolis, dove era la moglie di Robert Pattinson, sempre a proposito di pseudo vampiri.
Altra nota di merito per la musica utilizzata, grazie a una scena di karaoke dedicata ai Garbage, e grazie alla splendida canzone usata nella scena di chiusura, “Numb” di Marina and the Diamonds, che in qualche modo regala un senso a un film che un senso sembra non avere.



The Moth Diaries non è un bel film. Non è nemmeno un horror, se non in senso mooolto lato. E non è nemmeno un film fantasy… insomma, è un oggetto alquanto difficile da definire. È più che altro un thrillerino mystery di quelli alla Giovani streghe, molto anni ’90. E 90 su 100 vi farà pena. Se però volete vedere una classica “cannibalata” senza capo né coda, The Moth Diaries né è un esempio perfetto. Lettore cannibale avvisato, mezzo salvato.
(voto 6+/10)


venerdì 2 novembre 2012

Francis Ford Scoppola

"Voglio del sangue, non un Twix!"
Twixt
(USA 2011)
Regia: Francis Ford Coppola
Cast: Val Kilmer, Bruce Dern, Elle Fanning, Ben Chaplin, Joanne Whalley, David Paymer, Anthony Fusco, Alden Ehrenreich, Don Novello, Ryan Simpkins
Genere: American gothic
Se ti piace guarda anche: Il seme della follia, 1408, Drag Me to Hell

Twixt è un nuovo film sui vampiri con Elle Fanning, la sorellina di Dakota Fanning che ha un ruolo, seppur marginale, nella saga di Twilight. E allora pensi che questa pellicola possa nascere sulla scia della saga creata dalla mente malata di Stephenie Meyer. Poi leggi il nome del regista: Francis Ford Coppola.
WTF?
Retro marcia.
Il pensiero va adesso a capolavori come Apocalypse Now e Il Padrino, robe entrate nella storia del cinema, mica robertpattinsonate. Le aspettative a questo punto si fanno un tantinello elevate. Pure troppo. È meglio abbassarle subito, perché Twixt non è all’altezza di simili capolavori. Nemmeno può competere con il Dracula firmato dallo stesso Coppola negli anni ’90, nonostante la materia trattata.

"Elle, se reciti la parte della vampira come Kristen Stewart, ti gonfio la faccia
fino a fartela diventare come quella di Val Kilmer!"
Twixt trattasi di un Coppola chiaramente minore. Minore ma non figlio di un Dio minore come lo Scorsese di Hugo Cabret o Tim Burton degli ultimi film, precisiamo. Un Coppola in via sperimentale, come del resto lo è stato un po’ in tutta la sua carriera, sempre alla ricerca di una sfida nuova e differente da quanto fatto in precedenza. Un Coppola più moderno, alle prese con la tematica teen vampiresca che oggi tanto va di moda?
Sì e no.
Perché Twixt è una pellicola visivamente moderna, parzialmente girata in digitale, con un occhio, ma solo uno, teso alle nuove tendenze, grazie a un gioco nei colori di tipo fumettistico da qualche parte tra 300 e Sucker Punch, eppure il suo spirito guarda al passato. Alle storie gotiche. Ad Edgar Allan Poe, persino presente in prima persona tramite il volto di Ben Chaplin. Gotico di recente tornato (suo malgrado) alla ribalta con altre due pellicole, The Woman in Black con Daniel “Harry Potter” Radcliffe e The Raven con John “nuovo Nicolas Cage” Cusack, due delle visioni peggiori dell’annata, con cui Twixt per fortuna ha ben poco cui spartire, atmosfere a parte.
"Ma non è vero che mi sono gonfiato, ho solo
messo su quei 2 o 3 chili... Avrò mangiato troppi Twix?"
La presenza della vampira teen con l’apparecchio per i denti Elle Fanning e degli altri pallidi emo kids c’è, ma risulta decisamente marginale e sullo sfondo. Come se Coppola avesse voluto dire ai suoi produttori: vi sforno una pellicola che piacerà ai giovinastri emo ah yeah, e poi invece li avesse ingannati, relegandoli a un ruolo persino troppo sacrificato. Quando invece quello dei personaggi ggiovani è un punto che, sotto lo sguardo del “vecchio” Coppola, sarebbe stato molto interessante sviluppare.

Il Ford non James bensì Francis Coppola ha preferito allora concentrare tutte le sue attenzioni sul vero, unico e solo grande protagonista della vicenda: Hall Baltimore, uno scrittore di romanzi stregoneschi, una sorta di Stephen King di serie B, in tour in una cittadina misteriosa per promuovere il suo ultimo e non di gran successo libro. A interpretarlo troviamo un Val Kilmer ingrassatissimo, anche lui con una carriera allo sbando e alla ricerca del grande rilancio in stile Mickey Rourke con The Wrestler. Obiettivo solo sfiorato ma non centrato in pieno, perché se Kilmer qui risulta parecchio calato nella parte e offre una delle sue migliori interpretazioni di sempre, allo stesso tempo non riesce a convincere fino in fondo. Cosa che d’altra parte non ha mai fatto, a parte Top Gun. È pur sempre Val Kilmer, mica Al Padrino…

"Azz, se il mio ultimo libro sta avendo meno successo di quello di Cannibal
non è proprio un bel segno..."
La pellicola regala atmosfere dark affascinanti e splendidamente curate da un Coppola in buon spolvero e la storia è molto classica, quanto intrigante: il suddetto Hall Baltimore si imbatte nel caso misterioso di una ragazzina morta impalata come una vampira, dietro cui si nascondono altri misteriosi misteri di bambini morti, e la sua stessa figlia è morta in misteriose circostanze poco misterioso tempo prima. Hall decide così di scrivere un nuovo libro insieme allo sceriffo, un tipo stralunato quanto tutti gli altri personaggi della cittadina. A tratti la pellicola sembra aprirsi a momenti visionari e inquietanti, senza però riuscire a raggiungere livelli lynchiani. Hall Baltimore/Val Kilmer si muove in bilico tra fiction e realtà quasi come Sam Neill ne Il seme della follia di John Carpenter, ma quello che manca al film è una vera evoluzione nella storia e nei personaggi.
Il finale, in particolare, per quanto ironico e beffardo, appare buttato via in maniera troppo veloce, per un film che dura appena un’oretta e venti, meno della metà dei grandi capolavori del passato del Coppola. Un Coppola come detto minore, anche a livello di minutaggio, eppure comunque vivo, sperimentale, inquieto. Twixt sarà anche una delle sue pellicole meno riuscite e compiute, però almeno a tratti riesce ad affascinare e il protagonista, l’appesantito Kilmer, fa parecchia simpatia. Un esperimento curioso, destinato al fallimento, a cui comunque voler bene. Le vie del grande cinema passano pure di qui, per strade minori ma non minorate.
(voto 7-/10)


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com