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martedì 2 giugno 2015

BENVENUTI A IERI CON IL POST DI OGGI - PROJECT ALMANAC





Benvenuti a ieri - Project Almanac
(USA 2014)
Titolo originale: Project Almanac
Regia: Dean Israelite
Sceneggiatura: Jason Pagan, Andrew Deutschman
Cast: Jonny Weston, Sofia Black-D'Elia, Allen Evangelista, Sam Lerner, Virginia Gardner, Amy Landecker, Gary Weeks, Michelle DeFraites
Genere: temporale
Se ti piace guarda anche: Chronicle, Ritorno al futuro, Time Lapse, Project X, Ricomincio da capo, La donna esplosiva

Project Almanac non è una pellicola sulla realizzazione di un misterioso e inquietante almanacco, cosa che avrebbe potuto generare un film interessantissimo. No. Parla di un progetto mai tentato prima dall'uomo: il viaggio nel tempo.
Mai tentato prima - forse - nella realtà. Al cinema ormai sono più le pellicole che parlano di spostamenti temporali di quelle che non lo fanno.
Non so quale sia il primo film sui viaggi nel tempo in assoluto. Vorrei avere una macchina del tempo per poterlo scoprire. Anche se ci sono stati altri lavori che hanno affrontato il tema prima, la serie britannica Doctor Who ad esempio lo fa dagli anni '60, quello che ha cambiato tutto è stato Ritorno al futuro. Da lì in poi il mondo del cinema non è stato più lo stesso. Marty McFly e Doc Brown sono quindi riusciti nel loro intento: hanno modificato il futuro.
Negli ultimi 3 decenni sono state tantissime le pellicole che hanno parlato di questo argomento. Giusto per citare alcune recenti diciamo: Predestination, Looper, Donnie Darko, Timecrimes, Time Lapse, Safety Not Guartanteed, Edge of Tomorrow, Questione di tempo e adesso dopo averle dette tutte mi manca il fiato.

"Raga, non separiamoci mai. Come dice Toti: uniti si vince."
"Ma va a cagher!"

venerdì 30 gennaio 2015

PREDESTINATION, IL FILM PREDESTINATO A DIVENTARE RITORNO AL FUTURO





30 gennaio 2015, ore 09:00
Io adoravo i film sui viaggi nel tempo. Ritorno al futuro, Donnie Darko e L'esercito delle 12 scimmie sono tra i miei cult assoluti di tutti i tempi. Senza contare altri gioiellini come lo spagnolo Timecrimes e la variante romcom inglese Questione di tempo. Di recente però pellicolette come Looper o Edge of Tomorrow mi hanno fatto pensare che pure le storie di questo tipo hanno ormai fatto collassare il genere. A forza di riciclare idee dal passato, i film del presente sul futuro hanno cominciato a fare un po' schifino.
Mi sono allora approcciato a questo Predestination con una certa diffidenza. Considerando come sembra che ormai tutte le vicende che riguardano i viaggi nel tempo, così come la musica rock'n'roll, sembrano aver detto quello che avevano da dire, è ancora possibile inventarsi qualcosa di nuovo?
La risposta, almeno a guardare Predestination, è no. Il modello di riferimento resta sempre Ritorno al futuro, pellicola inarrivabile del 1985. Come fare quindi a risolvere il problema?
Io ho la soluzione. Prendo la sceneggiatura di Predestination e me la porto indietro nel tempo. A prima di Ritorno al futuro.


venerdì 17 gennaio 2014

QUESTIONE DI TEMPO QUESTIONE DI TEMPO QUESTIONE DI TEMPO




Questione di tempo
(UK 2013)
Titolo originale: About Time
Regia: Richard Curtis
Sceneggiatura: Richard Curtis
Cast: Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Lindsay Duncan, Lydia Wilson, Tom Hollander, Will Merrick, Margot Robbie, Vanessa Kirby, Tom Hughes, Joshua McGuire, Richard Cordery
Genere: fantasy romcom
Se ti piace guarda anche: Ricomincio da capo, Cambia la tua vita con un click, The Family Man

Questione di tempo è un film che parte da uno spunto fantascientifico, si sviluppa come una commedia romantica e finisce per essere una pellicola esistenziale.
Qual è questo spunto fantascientifico?
Il padre Bill Nighy svela al figlio Domhnall Gleeson al compimento dei suoi 21 anni che lui, come tutti gli uomini della sua famiglia, ha il potere di viaggiare magicamente nel tempo. Non può andare ovunque o in qualunque epoca. Non può ad esempio tornare indietro e impedire a Baresi e Roby Baggio di tirare quei palloni nello spazio durante la finale dei mondiali di USA ’94. Può solo tornare indietro nella sua linea temporale. È come se avesse una gomma con cui cancellare le scene della sua vita che non gli piacciono e rifarle in una maniera differente. A chi non piacerebbe poter aver la possibilità di cambiare qualcosa del proprio passato? Lui può farlo. È come avere un superpotere e, per poterlo usare, gli basta infilarsi in un posto particolarmente buio come un armadio, concentrarsi e pensare al momento in cui tornare.
Un potere del genere potrebbe essere utilizzato in molti modi. Per fare i soldi, ad esempio. Ma Domhnall Gleeson non è quel tipo di persona. Che palle! Lui è un romanticone tenerone orsacchiottone e quindi questo potere lo usa soprattutto per amore. Ed è qui che il film entra in territorio romcom. D’altra parte è un lavoro scritto e diretto da Richard Curtis, l’autore di Love Actually e delle sceneggiature di Quattro matrimoni e un funerale e Notting Hill, e quindi era solo questione di tempo prima che ciò accadesse. Ma Richard Curtis è anche uno dei co-creatori di Mr. Bean e ciò si nota. Con il tempo, ho cominciato a odiare Mr. Bean, va bene però le primissime volte che mi era capitato di vederlo lo trovavo divertente e alcune gag erano effettivamente geniali. Richard Curtis è dotato di un irresistibile humour britannico che qui mette in mostra alla grande ancor più che in passato, con una serie di battute devastanti. Su tutte quella messa in bocca al nerd Joshua McGuire. Dopo aver incontrato la splendida Margot Robbie (già vista nella serie Pan Am e presto accanto a Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street), questa qua…


al suo amico Domhnall Gleeson, Joshua dice: “Dio, è bellissima. È così bella che se fai sesso con lei… muori.”
Ho riso per mezz’ora.
Irresistibile pure il perfido Tom Hollander, che non accoglie in maniera proprio calorosa il povero Gleeson quando questi si presenta alla sua porta.

Dicevo quindi che Richard Curtis è un re delle pellicole sentimentali, ma pure della comicità e nel suo curriculum vanta inoltre un sacco di altre cose come I Love Radio Rock, d’altra parte da buon inglese non poteva non essere appassionato pure di musica, e poi ha co-sceneggiato War Horse
No, ma sul serio?
Non mi piace la piega che sta prendendo questo post.
Voglio rifarlo.


Questione di tempo
(UK 2013)
Titolo originale: About Time
Regia: Richard Curtis
Sceneggiatura: Richard Curtis
Cast: Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Lindsay Duncan, Lydia Wilson, Tom Hollander, Will Merrick, Margot Robbie, Vanessa Kirby, Tom Hughes, Joshua McGuire, Richard Cordery
Genere: fantasy romcom
Se ti piace guarda anche: Ricomincio da capo, Cambia la tua vita con un click, The Family Man

Questione di tempo è un film che parte da uno spunto fantascientifico, si sviluppa come una commedia romantica e finisce per essere una pellicola esistenziale.
Quanto allo spunto fantascientifico, vi basti sapere che il protagonista Domnhall Gleeson può viaggiare nel tempo. Non in qualunque tempo, ma solo nel “time of his life”. Può quindi cambiare taluni eventi della sua vita e decide di farlo principalmente riguardo alle questioni sentimentali. Dopo tutto siamo pur sempre in un film di Richard Curtis, e sapete tutti chi è Richard Curtis, no? Quello che ha fatto tante cose che non sto qui a ricordarvi, perché tanto lo sapete tutti come si usano IMDb e Wikipedia.
Il nostro rosso di capelli protagonista sfrutta così questo suo particolare “superpotere” non per dare i numeri come Donnie Darko o cercare di far accoppiare i suoi genitori come Marty McFly, bensì per conquistare le ragazze. Prima ci prova con la biondazza Margot Robbie, però niente da fare. Potrà anche viaggiare nel tempo, ma non può trasformarsi per magia in Ryan Gosling.
Nonostante lui non sia Ryan Gosling e questo film non sia Le pagine della nostra vita, Domnhall Gleeson riesce a far innamorare di sé Rachel McAdams. Rachel McAdams che in questo film appare poco infighettata, poco truccata, vestita con abiti in teoria non esattamente sexy eppure, nonostante questo o forse proprio per questo, appare ancora più splendida e sexy che mai.
E così lui si innamora di lei, e ciò è ovvio, e lei si innamora di lui, e ciò non ha granché senso ma dopo tutto questo è pur sempre un film fantasy, e dopo una serie di vicissitudini si mettono insieme e poi…

Uffa, sto raccontando troppo del film e a me non piace rivelare troppo di un film in un post.
Voglio rifarlo.


Questione di tempo
(UK 2013)
Titolo originale: About Time
Regia: Richard Curtis
Sceneggiatura: Richard Curtis
Cast: Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Lindsay Duncan, Lydia Wilson, Tom Hollander, Will Merrick, Margot Robbie, Vanessa Kirby, Tom Hughes, Joshua McGuire, Richard Cordery
Genere: fantasy romcom
Se ti piace guarda anche: Ricomincio da capo, Cambia la tua vita con un click, The Family Man

Questione di tempo è un film che parte da uno spunto fantascientifico, si sviluppa come una commedia romantica e finisce per essere una pellicola esistenziale.
Lo spunto fantascientifico è che il protagonista può viaggiare nel tempo, lo sviluppo è da commedia romantica perché è pur sempre un film di Richard Curtis, il re delle romcom britanniche, ed è soprattutto una pellicola esistenziale.
Il potere di viaggiare nel tempo all’inizio è divertente e tutto, ma poi alla fine non è che sia poi così tanto utile. Le cose che devono succedere, succedono in ogni caso e il destino non può essere cambiato più di tanto. Quindi dimenticate la parte fantasy.
Quanto al fatto che sia una commedia romantica, Richard Curtis è un maestro di questo genere, un autore sopraffino in grado di orchestrare alla grande una romcom senza scadere nel patetico, mettendoci accenni drammatici che non diventano melò, aggiungendoci una serie di personaggi secondari ben costruiti ed esilaranti, dirigendo alla grande uno splendido cast, infiocchettando il tutto con una variegata colonna sonora in cui spicca una a sorpresa efficacissima “Il mondo” di Jimmy Fontana, “il più bel disco che ha inciso un italiano che sembra abbia un gatto morto in testa.” Ma dimenticate pure la splendida confezione da perfetta commedia romantica.
Questione di tempo è soprattutto una pellicola esistenziale perché mette in scena la vita. Testimonianza ne è la splendida scena conclusiva. Un finale talmente anti cinematografico da rappresentare un vero colpo di scena. Talmente anti cinematografico da risultare cinematograficamente splendido.
E adesso pensate che rifaccia di nuovo il post?
No, questa volta lo tengo. Non sarà perfetto, non avrà un finale shock, ma così è la vita.
(voto 7,5/10)

sabato 24 novembre 2012

Oompa Looper doompadee doo

Joseph Gordon-Willis
Looper
(USA, Cina 2012)
Regia: Rian Johnson
Sceneggiatura: Rian Johnson
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt, Jeff Daniels, Noah Segan, Paul Dano, Piper Perabo, Qing Xu, Tracie Thoms, Pierce Gagnon
Genere: viaggi nel tempo
Se ti piace guarda anche: In Time, Memento, Gattaca, L’esercito delle 12 scimmie, Terminator

Oggi parliamo di viaggi nel tempo.
Di nuovo? Ma non ne avevo già parlato molto di recente, per via di Sound of My Voice e Safety Not Guaranteed? Pensate di essere tornati indietro nel tempo e leggere un vecchio post cannibale?
No, perché oggi si parla di un’altra pellicola sui viaggi nel tempo, Looper. Perché il Looper perde il pelo, ma i produttori hollywoodiani non perdono il vizio di riciclare gli argomenti. E così oggi come non mai i viaggi nel tempo sono tornati ad essere cool. Di sicuro più dei viaggi in crociera…
Quando si ha a che fare con la tematica temporale, un po’ come per i film su vampiri e zombie, c’è subito qualcuno che a torto o a ragione grida subito al: “Cult!”. Io per primo sono tra i primi a farlo. In questo caso no. Nel caso di Looper, qualcuno ha gridato al: “Cult!”, mentre io al massimo posso gridare al “Finto cult!”, perché Looper parte in maniera eccitata ed eccitante, ma si ammoscia progressivamente fino a un finale che non sta né in cielo né in terra. Procediamo comunque con ordine e torniamo back in time.

"La smettete di dire che assomiglio a Neo di Matrix anziché a Bruce Willis?"
Looper è ambientato nel 2044, in un’epoca in cui il viaggio nel tempo non è ancora stato inventato. Sarà inventato solo una trentina d’anni più tardi. Cominciate già a non capire nulla? Normale.
Direttamente dal 2074, comunque, un’associazione criminale manda indietro nel tempo dei tizi, in modo da ucciderli, farli sparire nel passato poiché nel presente (ovvero il 2074) è diventato impossibile eliminare qualcuno fisicamente senza attirare sospetti. Joe è uno di questi killer del passato. Qualcuno ha detto Killer Joe? No, questa è tutta un’altra storia rispetto al film con Matthew McCounaghey. Purtroppo.
Il destino di ognuno di questi killer è però quello di chiudere il suo loop, chiudere il cerchio eliminando il sé stesso del futuro. Ma per Killer Joe, facciamo che chiamarlo Joe il killer per non confonderci, le cose andranno diversamente…

Continuato a non capire nulla? Normale, normalissimo. Raccontato così è un po’ complicato da capire. Il film però spiega tutto perfettamente, almeno all’inizio. Uno dei problemi del film è proprio questo: c’è troppo spiegone. Lascia poco spazio all’immaginazione, al mistero. Fin dai primi minuti il protagonista ci racconta per filo e per segno cosa succede e come è regolato il suo lavoro, senza nemmeno concederci un attimo per chiederci: “Cosa sta succedendo?”. L’altro problema del film è che invece nella parte finale abbandona ogni logica e diventa sconclusionato e assurdo. Tanto che nemmeno il regista e sceneggiatore Rian Johnson è riuscito bene a spiegare la logica seguita dal suo script (leggete qui la sua spoilerosa intervista solo se avete visto il film).

Le intenzioni iniziali di Rian Johnson, che all’esordio aveva ben impressionato con Brick - Dose mortale (sempre con Joseph Gordon-Levitt), sono buone. Il film sembra essere il classico thrillerone fantascientifico di quelli che andavano più negli anni ’90 che oggi. Qualcosa che oggi appare non troppo distante dall’Andrew Niccol più di In Time che di Gattaca. Tra riprese roteanti alla Donnie Darko, riferimenti estetici a Matrix e un’atmosfera da noir futuristico ma allo stesso tempo retrò, la prima parte del film intriga e fa ben sperare. Sebbene ci sia fin da subito qualcosa che non torni…

"Un po' più di rossetto, grazie!"
ATTENZIONE SPOILER
Il protagonista Joseph Gordon-Levitt ha la faccia strana, in questo film. Uno si chiede: “Ma perché gli hanno modificato la faccia?”. E dopo un po’ capisci perché l’hanno fatto, sebbene questo perché non è che abbia molto senso.
Joseph Gordon-Levitt a un certo punto invecchiando si trasforma in Bruce Willis e la cosa non è molto credibile. I due attori non si somigliano per niente, per quanto il primo sia geneticamente modificato e truccato in modo da cercare di farlo apparire come la versione giovane di Bruce. Con risultati così così. Io adoro entrambi, sono miei due idoli personali sia chiaro, però a livello di casting avrebbero potuto scegliere due attori che si assomigliano di più, anziché cercare di trasformare (in maniera vana) uno nell’altro.
Se Joseph Gordon-Levitt per la prima volta non mi ha convinto molto, sarà proprio per la sua faccia “finta” più che per la sua interpretazione, Bruce Willis ormai sembra finito in un looper, in un cerchio ripetitivo: ormai continua a fare sempre la stessa parte. Non recita più, si limita a “fare il bruce willis”. E comunque i viaggi nel tempo li aveva già fatti nel parecchio, ma parecchio parecchio superiore L’esercito delle 12 scimmie, e con il fantascientifico ha già dato in varie altre pellicole, da Il quinto elemento fino a Il mondo dei replicanti, cui in qualche modo questo Looper finisce per somigliare.

Il doppio Joe il killer interpretato dai due miei idoli non convince quindi un granché, così come i dialoghi ai limiti dell’assurdo tra i due. Quanto agli altri che ruotano intorno al loro loop, ci sono personaggi troppo abbozzati: l’amico Paul Dano, cui potevano regalare qualche momento in più di una sola fluttuazione telecinetica di monetine, o la femme fatale Piper Perabo.
L'ex ragazza del Coyote Ugly Piper Perabo ha le pere davvero piccole. Minuscole. Al confronto, Kristen Stewart è Pamela Anderson. Sarà per questo che non le hanno riservato troppo spazio?

"Piper, le tue perabo sono talmente piccole che mi giro dall'altra parte per non vederle!"

Il cattivone interpretato da Jeff Daniels è poi poco convincente, sarà che Jeff Daniels ha la faccia troppo da buono per riuscire credibile come cattivone.

"Devo dirti qualcosa di cattivo... devo dirti qualcosa di cattivo...
Ti posso portare un lecca lecca o preferisci un bon bon?"

"Volete truccare anche me da Bruce Willis? Ma peeerché?"
Nonostante non convinca del tutto, comunque, all’inizio Looper ci dà l’illusione di trovarci di fronte a un film di solido intrattenimento. Nella seconda parte, la pellicola invece si sgretola, con una struttura da Memento mal riuscito che lo fa diventare un Christopher Nolan for dummies.
A un certo punto, la storia rallenta improvvisamente il ritmo. Joe il killer si ferma in una fattoria con Emily Blunt. Per farsi Emily Blunt, e fin qui niente di male, ma anche per proteggere un bambino, che nel futuro diventerà il “rainmaker”, lo stregone dotato di poteri telecinetici assurdi che dominerà il mondo. Joe il killer ha quindi un compito alla Terminator, però dovrà proteggere non il salvatore dell’umanità, bensì il distruttore dell’umanità. E poi, già da bambino è davvero odioso! Perché proteggerlo?
Al di là di questo, nella seconda parte è tutto un altro film, noioso e pretenzioso, e giunge a un finale come già detto buttato lì a casaccio, giusto per chiudere il cerchio.

"La prossima volta chi truccherete come me da giovane? Justin Bieber?"
Non posso quindi fare a meno di gridare al “Finto cult!”, oltre che gridare alla “Cocente delusione!”, perché all’inizio Looper ti prende la manina e ti fa immaginare di poterti trovare di fronte a una figata, mentre dopo prende il Valium e ti fa quasi addormentare.
Com’è possibile? Come si fa a gettare così al vento delle premesse tanto buone? Perché questo Looper non è un film riuscito? Credo sia perché fa una cosa che qualunque buon film sui viaggi nel tempo non dovrebbe mai fare. Mai. Viola palesemente la regola numero uno del Doc Brown di Ritorno al futuro: evitare di incontrare il se stesso del futuro.
(voto 6/10)

Post pubblicato anche su L'orablu.


venerdì 23 novembre 2012

Safety Not Guaranteed: una macchina del tempo non garantita da Cecchi Paone

Safety Not Guaranteed
(USA 2012)
Regia: Colin Trevorrow
Sceneggiatura: Derek Connolly
Cast: Aubrey Plaza, Mark Duplass, Jake Johnson, Karan Soni, Jenica Bergere, Mary Lynn Rajskub, Kristen Bell
Genere: viaggi nel tempo
Se ti piace guarda anche: Sound of My Voice, Frequently Asked Questions About Time Travel, Primer, Donnie Darko, Ritorno al futuro

Se poteste viaggiare nel tempo, in che epoca andreste?
Vorreste vedere il futuro?
Preferireste andare indietro fino ai tempi in cui c’erano i dinosauri? Dopo aver visto la pessima serie tv Terra Nova ne siete ancora convinti? Davvero davvero davvero convinti???
Io vorrei che il 21 dicembre il mondo non finisse e poi il 22 dicembre vorrei tornare indietro nel tempo all’epoca d’oro dei Maya, in modo da poter gridar loro: “Vi siete sbagliati, stronzacchioni!”. Spernacchiata veloce e poi, prima che Mel Gibson in versione Apocalypto mi sacrifichi al loro Dio, tornerei al presente come se niente fosse. Ecco quello io che vorrei fare, se avessi a disposizione una macchina del tempo.
Sul web una macchina del tempo comunque c’è e permette di andare veramente indietro nel tempo, e permette ad esempio di guardare com’era Pensieri Cannibali nel 2010

"Ma da che epoca sei arrivato con quella bandana?
Ormai non la porta più nemmeno il (presunto) blogger Mr. Ford..."
I viaggi nel tempo vanno parecchio forte al cinema. Oltre agli ormai super classici Ritorno al futuro, L’esercito delle 12 scimmie, Donnie Darko e aggiungiamoci pure Los Cronocrimenes, negli ultimi tempi stiamo assistendo a una vera e propria rifioritura di questo genere, personalmente uno dei miei generi preferiti, sebbene non possa essere considerato un vero e proprio genere, ma più che altro un sottogenere cinematrografico. Nel passato recente c’è stato Sound of My Voice, nel futuro prossimo vi parlerò di Looper con Joseph Gordon-Levitt e Bruce Willis (lo so per certo, visto che sono stato nel futuro e ho già letto il post sul film), ora è il momento di Safety Not Guaranteed.

ATTENZIONE SPOILER
Tutto parte da un annuncio messo da un tizio su un giornale. L’annuncio dice:

«Cercasi: persona per viaggiare indietro nel tempo con me. Non è uno scherzo. C.P. 322, Oakview, 93022 (CA). Sarà pagata dopo il nostro ritorno. Deve portare armi di sua proprietà. La sicurezza non è garantita. L'ho fatto una sola volta in passato.»

Un giornale di Seattle decide di mandare il suo miglior (ehm, forse) reporter a indagare su questa misteriosa vicenda e con sé lui si porta la stagista nerd e l’indiano nerd.
Nota sugli attori: i tre sono interpretati rispettivamente da Jake Johnson (da non confondere con il lagnoso cantante hawaiiano Jack Johnson), un attore che i seguaci della spassosa comedy New Girl conosceranno bene, quindi Aubrey Plaza, una sorta di versione in carne e ossa di Daria il cartone (il suo personaggio in questo film guarda caso si chiama Darius) nonché una delle tipe più indie del panorama indie americano attuale, grazie alle sue partecipazioni in Scott Pilgrim, Damsels in Distress e nella serie Parks and Recreation, e infine Karan Soni, che come potrete intuire dal nome è quello indiano.

"Perché mi guardate strano? Non intendevate questo
quando mi avete detto di controllare la mail?"
Quanto al tizio (ovviamente stralunatissimo e parecchio singolare) che ha scritto l’annuncio, è interpretato da Mark Duplass, che per fare la parte del tizio stralunatissimo e parecchio singolare c’ha la faccia giusta, per carità, però come attore non è che mi convinca molto.
In più, ci sono un paio di apparizioni che i più telefili adoreranno: Kristen Bell, ex Veronica Mars e ora in House of Lies, e Mary Lynn Rajskub, l’indimenticata piccola aiutante di Babbo Natale Jack Bauer in 24.

Andiamo avanti. Andiamo nel futuro. Quella che parte come una indagine su un (presunto) viaggio nel tempo, diventa una vera e propria esperienza on the road e, come in ogni buona (ma anche cattiva) pellicola on the road, i protagonisti matureranno e acquisteranno una nuova consapevolezza in loro stessi. Il tutto in appena una manciata di giorni.

"Daria Morgenchiii?"
Come presto scopriremo, Safety Not Guaranteed non è tanto, diciamo anche che non è proprio, una pellicola sci-fi. Lo spunto fantascientifico rimane a margine e il viaggio si tiene più che altro sui sentieri della commedia indie americana. Della più piacevole commedia indie americana. La sceneggiatura è ben orchestrata, è brillante, soprattutto nella prima parte ci spara fuori una serie di belle battute, mentre nella seconda si dirige su sentieri più sentimentali. Sentimentalmente indie, specifichiamo. Stile (500) giorni insieme o giù di lì. Perché, alla fine, il cinema indie è pur sempre molto sentimentale. Può mascherarlo con una passata di cinismo fin che vuole, ma il suo cuoricino pulsante prima o poi si fa sentire.
Più che un film sui viaggi nel tempo, una storia d’amore. Più che una pellicola fantascientifica, una commedia. Più che una storia per nerd, una storia su dei nerd, sull’essere diversi, ma senza per forza doversi umiliare cantando canzoncine pop ed entrare in un Glee club.

"L'ascolto del nuovo disco di Eros Ramazzotti mi fa venire
una gran voglia di sparare. Chissà perché..."
Presentato al Sundance Festival (dove, se no?), Safety Not Guaranteed è una piccola chicca di cinema indipendente di quelle che fanno sempre bene al cuore. Per quanto mi riguarda, gli manca giusto il guizzo, il colpo di classe registico, la scena davvero memorabile, in grado di trasformarlo in un cult assoluto, ma forse è solo colpa mia che ho visto troppi altri film di questo genere-sottogenere cinematografico.
Adesso allora sapete che faccio? Prendo la macchina del tempo e invece di usarla per andare a spernacchiare i Maya, torno indietro, a prima che vedessi Ritorno al futuro per la prima volta, e faccio vedere Safety Not Guaranteed al me stesso bambino di 6 anni. Il tutto senza farmi vedere dal me stesso bambino, altrimenti potrei creare un corto circuito nel continuum spazio temporale, distruggendo l’intero universo, grande Giove!
(voto 7+/10)

(grazie alla Cinefilante per la preziosa segnalazione del film!)

AGGIORNAMENTO, SCRITTO IL 23 NOVEMBRE 1988 (dall'Università di Pisa dove per primi in Italia hanno cominciato a usare la rete Internet):
Il me stesso bambino di 6 anni ha visto il film e gli dà come voto 10/10.


sabato 10 novembre 2012

Sound of My Voice: la voce venuta dal futuro

Sound of My Voice
(USA 2011)
Regia: Zal Batmanglij
Sceneggiatura: Brit Marling, Zal Batmanglij
Cast: Christopher Denham, Nicole Vicius, Brit Marling, Richard Wharton, Davenia McFadden, Alvin Lam, Constance Wu, Avery Kristen Pohl
Genere: misterioso
Se ti piace guarda anche: Another Earth, La fuga di Martha, Primer

Dei film misteriosi non si dovrebbe anticipare troppo. Dovrebbe essere vietato per legge.
Divieto di spoiler.


"Alla faccia di chi pensava che nelle sette religiose si pianificassero
solo suicidi di massa, qui noi facciamo pure il gioco della bottiglia!"
Cosa dire allora di una pellicola giocata tutta sul mistero come questa?
Il minimo indispensabile per stuzzicare la vostra curiosità. Per portarvi a vederlo. Non nei cinema, dove difficilmente uscirà. Chissà, magari con mesi e mesi di ritardo, come capitato a Another Earth.
Perché il collegamento con Another Earth? Per puro caso?
No, perché anche Sound of My Voice è una pellicola che contiene elementi fantascientifici, eppure non sembra una pellicola fantascientifica. Sebbene in questo caso, va detto, gli elementi sci-fi siano più marginali rispetto ad Another Earth. E poi, soprattutto, c’è Brit Marling, attrice che con questi due soli film è già garanzia di qualità. E pure in questo caso la sceneggiatura è co-firmata dalla stessa Brit Marling, nuova fenomena allora non solo davanti alla macchina da presa (qui la sua prova interpretativa è davvero notevole), ma anche con la penna in mano.
E anche questa volta, la sua penna magica ci regala un bel finale con i fiocchi, proprio come per Another Earth…

Cos’altro dire, senza svelarvi troppo e rovinarvi la sorpresa di un film che vi terrà incollati allo schermo dall’inizio alla fine?
Si parla di sette più o meno religiose, in una maniera non troppo distante da La fuga di Martha. Si parla di una coppia che vuole realizzare una pellicola documentario appunto sulle sette religiose. Si parla di avere Fede. Si parla di non avere Fede. Si parla di una ragazza che dichiara di arrivare dal ’54. Non il 1954, bensì il ’54 del futuro: il 2054. E poi, una canzone vi rimarrà in testa. "Dreams" dei Cranberries.
Perché, cosa c’entra?
Chi lo sa?



"Preferivi una canzone dei One Direction? Guardati X-Factor, stronzetto!"
Seguite il suono della mia voce. Fidatevi di quello che vi dico. Guardate questo film. Una visione non mi azzardo a dire sconvolgente, però quanto meno coinvolgente. Non proprio un vero e proprio thriller, però è teso più di qualunque altro thriller vero e proprio visto quest’anno. Cercatelo in rete. Ve lo dice uno che è arrivato direttamente dal 2054 per segnalarvi questo film, quindi non vi resta che fare una cosa.
Fidarvi.
(voto 7,5/10)


giovedì 6 gennaio 2011

I miei film dell'anno 2010 - n. 21 Timecrimes

Timecrimes - Los cronocrímenes
(Spagna)
Regia: Nacho Vigalondo
Cast: Karra Elejalde, Bárbara Goenaga, Nacho Vigalondo, Candela Fernández
Genere: viaggi nel tempo horror
Se ti piace guarda anche: Triangle, Ritorno al futuro, Ricomincio da capo, L’esercito delle 12 scimmie, Lost, The Strangers
Il film non è stato (ancora?) distribuito in Italia

Trama semiseria
Un uomo si trasferisce in campagna con la moglie. Si mette tranquillo in giardino e da bravo guardone si mette a osservare in giro con il cannocchiale, quand’ecco che vede nel bosco una donna nuda in pericolo. Attirato dall’idea di fare l’eroe, ma soprattutto dalla donna nuda, si avvia nel bosco e lì poi finisce in una macchina del tempo. Fate attenzione, insomma: è una cosa che potrebbe capitare anche a voi mentre inseguite donne nude per i boschi!

Pregi: la costruzione del tempo che si ripete funziona alla perfezione, come in Ritorno al futuro o Ricomincio da capo, e il film mette una tensione addosso superiore alla maggior parte dei thriller-horror in circolazione, pur non essendo nemmeno solo un thriller-horror, ma semplicemente un film geniale
Difetti: cast non eccelso, un remake con ad esempio Sean Penn e Naomi Watts farebbe ancora più faville

Personaggio cult: l’uomo mascherato, chi è?
Canzone cult: “Picture This” di Blondie sui titoli di coda

Leggi la mia RECENSIONE

lunedì 25 ottobre 2010

Ritorno al 1985

25 ottobre 1985. Doc Brown chiede a Marty McFly di incontrarlo in un parcheggio per riprendere con la telecamera un esperimento: mandare il suo cane Einstein nel futuro. La cosa incredibilmente riesce, peccato che subito dopo arrivano dei libici armati e Marty si trova a dover scappare a tutta velocità sulla DeLorean. Raggiunta la velocità di 88 miglia orarie il meccanismo di viaggio nel tempo si innesca e lui si ritrova nel 1955.

Sono passati 25 anni da quel viaggio temporale e da quel geniale film, eppure le cose non sembrano cambiate poi molto. Tra le mani ho le pagine di un nuovo libro di Bret Easton Ellis, “Imperial Bedrooms”, che parla di Clay, Blair, Julian e degli altri personaggi del suo esordio “Meno di zero”.
Nelle orecchie passano le note dei nuovi album di Elvis Costello, “National Ransom”, di Bryan Ferry “Olympia”, di Brian Eno, “Small craft on a small sea” e di un gruppo tutto nuovo che però si chiama Goonies Never Say Die.
E intanto nei cinema ritornano pure Michael Douglas/Gordon Gekko in Wall Street 2 e Marty McFly. In questo caso non si tratta di un remake. Potete trovare QUI l’elenco dei circa 60 cinema italiani in cui il 27 ottobre sarà eccezionalmente riproiettato il Ritorno al futuro originale.

Adesso scappo a procurarmi del plutonio per poter raggiungere gli 1.21 gigawatt di potenza necessari per poter tornare indietro nel 1985. O siamo già (di nuovo) nel 1985?

(teaser trailer originale di Ritorno al futuro)

(teaser trailer in onore dei 25 anni di Ritorno al futuro)
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