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venerdì 7 gennaio 2011

Sondaggio time: i risultati

I sondaggi annuali di Pensieri Cannibali hanno riscosso un buon successo, almeno nel piccolo di questo blog, con un centinaio di persone circa che hanno votato in ogni categoria, ma considerando che le possibilità di scelta erano multiple i voti sono stati centinaia. Ringrazio quindi tutti per la partecipazione!
Ma adesso banda larga alle ciance e diamo un’occhiata ai risultati.

Cinema
Come film dell’anno vince, piuttosto prevedibilmente, “Inception”. Meno ovvio era però un simile plebiscito: la pellicola di Nolan è infatti stata scelta da ben il 39% dei votatori cannibali.
Sono molto soddisfatto del secondo posto. No, non ho cambiato idea riguardo ad “Avatar”, che per me rimane un pessimo film, però il fatto che sia la seconda pellicola preferita dell’anno tra i lettori del blog è una grande prova (in piccolo) di vera democrazia. Mica come, tanto per fare un esempio a caso, le primarie pilotate del PD cui era stata impedita la partecipazione a Beppe Grillo. Nonostante il mio disprezzo, “Avatar” ha così fatto parte del sondaggio e ha vinto la medaglia d’argento, a dimostrazione anche di come chi ha amato questo film per fortuna non ha abbandonato la lettura del blog.
Il terzo posto de “La prima cosa bella” conferma un amore sempre vivo per il cinema italiano, mentre il celebrato “The Social Network” è finito solo quarto, ma va detto di come sia uscito solo a fine anno e in più in Italia non è stato un grosso successo commerciale, quindi molti non avranno ancora avuto modo di guardarlo. Dopodiché ci sono alcuni cult che si sono conquistati la loro nicchia, con fanalino di coda “Somewhere” e “The Town”, poco amati e/o poco visti.

1. INCEPTION
38 voti (39%)
2. AVATAR
17 (17%)
3. LA PRIMA COSA BELLA
16 (16%)
4. THE SOCIAL NETWORK
10 (10%)
5. IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI
8 (8%)

SCOTT PILGRIM VS. THE WORLD
7 (7%)
AMABILI RESTI
6 (6%)
BENVENUTI AL SUD
6 (6%)
L'UOMO NELL'OMBRA
5 (5%)
KYNODONTAS - DOGTOOTH
3 (3%)
SOMEWHERE
2 (2%)
THE TOWN
2 (2%)

Musica
In campo musicale c’è stata la battaglia più avvincente, con i The National che per poco non riuscivano a fare il colpaccio sui favoriti Arcade Fire, alla fine trionfatori del sondaggio. Il buon Vasco Brondi con Le luci della centrale elettrica fa conquistare all’Italia un ottimo terzo posto anche in questa classifica, mentre Katy Perry è la preferita in ambito pop. I buoni risultati di Gorillaz, Fabri Fibra e Kanye West segnalano quindi una presenza hip-hop viva tra i lettori: bene!

1. Arcade Fire
20 voti (20%)
2. The National
18 (18%)
3. Le luci della centrale elettrica
15 (15%)
4. Katy Perry
13 (13%)
5. Fabri Fibra
10 (10%)
5. Gorillaz
10 (10%)

Baustelle
9 (9%)
Kanye West
8 (8%)
Vampire Weekend
8 (8%)
My Chemical Romance
7 (7%)
Rihanna
7 (7%)
Eminem
5 (5%)
Linkin Park
5 (5%)
Negramaro
5 (5%)
Crystal Castles
4 (4%)
Janelle Monae
4 (4%)
Shakira
4 (4%)
The Drums
3 (3%)

TV
Tra i programmi tv vince con facilità “Vieni via con me”, programma evento che oltre ad aver fatto ascolti record ha evidentemente lasciato un segno. Secondo posto invece del tutto a sorpresa per “Big Bang Theory” con un notevole 25% di voti, persino davanti a un “Lost” che con il finale ha diviso molti dei suoi spettatori. Bene quindi “Mad Men” e “The Vampire Diaries” che almeno tra i lettori di Pensieri cannibali hanno il loro bel gruppo di fan assidui; risultato sorprendentemente buono anche per “Misfits”, un cult in crescita nonostante in Italia non sia ancora stato trasmesso. Mi aspettavo invece qualche voto in più per “Glee” e soprattutto per “Dexter”, davvero ignorato.

1. Vieni via con me
33 voti (35%)
2. Big Bang Theory
23 (25%)
3. Lost
17 (18%)
4. Mad Men
11 (11%)
4. The Vampire Diaries
11 (11%)

I soliti idioti
9 (9%)
Glee
8 (8%)
Misfits
8 (8%)
True Blood
6 (6%)
The Walking Dead
4 (4%)
Dexter
3 (3%)
Skins
3 (3%)
Le cose che restano
2 (2%)

Il peggio
Per quanto riguarda il peggio dell’anno (da cui ricordo era escluso a priori B.) c’è stato un testa a testa che possiamo definire davvero mostruoso tra l’omicidio di Avetrana e il “giornalista” Augusto Minzolini, con quest’ultimo che alla fine ha vinto e alla grande con ben 40 voti a suo favore (o sarebbe meglio dire a sfavore?). Terzo posto di tutto rispetto per il “figlio d’arte” Renzo Bossi e quarta posizione per la sempre odiatissima Belen Rodriguez. Noto poi con piacere che c’è parecchio dissenso nei confronti del bimbominkia Justin Bieber e poco verso Mark Zuckerberg di Facebook, unico personaggio inserito nella lista dei “cattivi” che mi piace. Verso “Avatar” ho dovuto invece constatare che c’è più amore che odio. Che dire? Potere della democrazia, potere dei sondaggi cannibali.

1. Augusto Minzolini
40 voti (39%)
2. Avetrana
33 (32%)
3. Renzo Bossi
20 (19%)
4. Belen Rodriguez
19 (18%)
5. Azzurri ai Mondiali
16 (15%)

Justin Bieber
14 (13%)
Ruby Rubacuori
10 (9%)
Waka Waka
7 (6%)
Manuela Arcuri
6 (5%)
Avatar
4 (3%)
Mark Zuckerberg
2 (1%)

venerdì 17 dicembre 2010

Man of the year 2010 - n. 8 Roberto Saviano

Roberto Saviano
Genere: contastorie
Provenienza: Napoli, Italia
Età: 31
Nel 2010: in tv con Vieni via con me
Nel 2011: un nuovo libro?
Perché è in classifica: perché è stato la ragione per riaccendere quell’elettrodomestico inutile chiamato tv

Roberto Saviano è un contastorie, che -attenzione- è cosa ben diversa dall’essere un contaballe; di quelli la televisione era già piena, non ne avevamo certo bisogno di un altro. Saviano quest’anno in veste di intruso del piccolo schermo ha invece riportato la narrazione dentro la televisione italiana.
“Vieni via con me” ha rappresentato magari non un modo radicalmente nuovo di realizzare un programma per il piccolo schermo, però è stato senz’altro una boccata d’aria fresca in un’asfissiante panorama sì sovraffollato di reality-show talent-show cazzofigatetteeculi-show, ma non solo: sovraffollato sorpattutto di un vuoto di libertà d’espressione cla-mo-ro-so.

Parte del merito della riuscita del programma vero e proprio fenomeno culturale e campione di ascolti (nonostante l’idiota tentativo di boicottaggio della Rai) va anche a Fabio Fazio, personaggio troppo buonista per i miei gusti comunque necessario per bilanciare il vergine della tv Saviano. E poi, hurrah!, si è finalmente vista qualche Idea in un programma tv, come non capitava forse dai tempi di Andrea Pezzi e Massimo Coppola a Mtv: le liste, i “vado via perché, resto qui perché”, gli ospiti spesso interessanti e con davvero qualcosa da dire, non solo dei markettari che rispondono presente per pubblicizzare l’ultimo film/disco/programma/stronzata.
Va anche detto per completezza d'informazione che non tutto è riuscito alla perfezione e io sottolineo come, al solito in Italia, il livello musicale è ad esempio stato al di sotto di tutto il resto, con una serie di soliti cantanti soporiferi e jurassici. Però vincono nettamente le cose positive, come la comicità di Corrado Guzzanti e della rivelazione David Anzalone, comico “handicappato e carogna”. Anche se sarebbe stato bello vedere pure un Luttazzi… E naturalmente i monologhi di Saviano: la “macchina del fango” raccontata nella prima puntata fotografa alla perfezione i meccanismi che governano i media e i centri di poteri di oggi in Italia, ma come il recente caso Assange ci insegna, non solo in Italia. Nel suo monologo conclusivo, Saviano ci ha invece ricordato l’importanza fondamentale delle storie:

“Non fa paura chi racconta una storia. Fa paura chi la ascolta.”


lunedì 13 dicembre 2010

Man of the year 2010 - n. 12 Nichi Vendola

Nichi Vendola
Genere: comuntwist
Provenienza: Bari, Italia
Età: 52
Nel 2010: alla guida della regione Puglia
Nel 2011: si spera alla guida di qualcosa di più
Perché è in classifica: perché è l’unico vero anti-Berlusconi

L’unica reale alternativa a Silvio Berlusconi oggi sembra lui, Nichi Vendola. Certo non Fini, Casini, Bersani. La cosa non ha nulla a che fare con il fatto che sia un gay opposto  a  un Premier sciupaescort (definirlo sciupafemmine sarebbe una notevole inesattezza). Ha invece qualcosa a che fare con il fatto che sia un comunista moderno contro un capitalista vecchio stampo: viviamo in un’epoca di comunismo digitale (da Napster a Facebook, da YouTube a Wikileaks la rete è piena di esempi in tal senso), che nulla a che fare con Stalin, Lenin etc. ma piuttosto con un’idea di libera condivisione di idee e pensieri. Sarebbe forse ora di proporre qualcosa del genere anche in politica (sebbene per farlo qualcuno di più giovane di Vendola non sarebbe un male)? Tanto più che invece la crisi economica è la dimostrazione di come il capitalismo dei Silvio Berlusconi, Bernard Madoff, Gordon Gekko etc. è ormai morto e sepolto.

La differenza principale tra Vendola e Berlusconi è comunque un’altra: il modo di parlare con intelligenza, garbo, rispetto, ma quando serve anche con grinta di Vendola è quanto di più lontano ci sia dai monologhi Duce style e dalle battutacce omofobe, sessiste e razziste proposte abitualmente dal (si spera ancora per poco, pochissimo) presidente del Coniglio. Una differenza radicale anche con l’arte oratoria degli altri protagonisti (sebbene sarebbe meglio definirli caratteristi) della Sinistra: siete mai riusciti a sentire un discorso di Bersani senza essere trasportati dolcemente tra le braccia di Morfeo? Forse allora è davvero ora di una ventola per dare una boccata d’aria all’asfissiante panorama politico italiano.



lunedì 6 dicembre 2010

Vieni via con me: puntata cannibale

Vado via perché qui ti mettono in galera per aver tradotto male un’intercettazione.
Vado via perché delle intercettazioni chiare e limpide non bastano invece per far mettere in galera certi politici.
Resto qui perché tanto è così che vanno le cose ovunque.
Vado via perché anche nel programma più intelligente e culturale dell’anno gli italiani dimostrano sempre di avere gusti musicali di merda. Vogliamo essere politically correct? Ok, allora diciamo gusti musicali antiquati.
Vado via perché non sono una velina, non sono minorenne e non sono nemmeno una donna.
Resto qui perché non sono una donna e se fossi una donna me ne andrei a gambe levate da un paese tanto maschilista.
Resto qui perché voglio vedere se un gay comunista lo mette in culo a Berlusconi alle prossime elezioni.
Vado via perché c’è gente che non vede l’ora di tirar fuori dei bei cartelli razzisti e giustizialisti.
Vado via perché ci sono giornalisti che ucciderebbero pur di avere un Avetrana 2.
Resto qui per vedere se con una laurea triennale + specialistica + master riesco ad arrivare a uno stipendio di 1000 euro al mese.
Vado via perché a fare il cameriere a Londra faccio più di 1000 euro al mese.
Vado via perché ormai non siamo più nemmeno campioni del mondo. Po-popoppo-po-po-pooo
Resto qui perché c’è ancora gente in grado di proporre dei programmi originali, creativi, intelligenti.
Vado via perché tanto di programmi così non ce ne saranno più per taaanto tanto tempo.
Vado via perché se dei tipi come Fabio Fazio o Giovanni Floris sono considerati dei rebel rebel sovversivi, siam messi male.
Vado via perché nei programmi di approfondimento di Canale 5 l’approfondimento lo fanno su Michelle Hunziker.
Vado via perché “Cotto e mangiato” è il momento più giornalistico dell’intero palinsesto Mediaset.
Resto qui per sentire se D’Alema finalmente dirà una cosa di sinistra. Se ce l’ha fatta un (ex?) fascista ce la farà anche lui, eccheccazzo.
Resto qui perché ogni tanto succedono delle cose belle: Emilio Fede che viene menato da Amaro Giuliani, per dire.
Vado via perché la prostituzione è illegale.
Resto qui perché per trovare delle prostitute basta andare in redazione del TG4.
Vado via perché nei cinema non c’è un cinepanettone. Ce ne sono due.
Resto qui perché da quando Bertolaso è andato in pensione mi sento un po’ più protetto.
Vado via perché devo lavorare per pagare la pensione a Bertolaso quando io probabilmente una pensione mai la riceverò nemmeno.
Ai stei iar bicos mai inglisch its not veri guud.
Vado via xké tanto anke l’itagliano mika l’ho sò tantobbene.
Resto qui perché gli scioperi studenteschi hanno mostrato che la rivoluzione invocata da Mario Monicelli non è così impossibile.
Vado via perché gli scioperi dei calciatori di serie A mi fanno cadere le palle.
Resto qui perché tanto la libertà è un’utopia in qualunque parte del mondo e almeno da noi si mangia bene.
Vado via perché io adoro il junk food e poi la birra all’estero, ammettiamolo, è più buona.
Vado via da tutto e da tutti per raccontare la verità come Julian Assange.
Resto qui perché in Svezia mi denunciano subito per stupro.
Via, via. Vado via perché tanto il mio blog lo posso scrivere da ovunque.
Resto qui perché sono loro che devono andare via.
Vado via perché non si può mica rimanere sempre nello stesso posto.
Resto qui perché se no dove cazzo vado?


cannibal kid

martedì 23 novembre 2010

Noi non abbiamo voglia di fare un ca**o

Puntata scoppiettante ieri sera di “Vieni via con me”. Peccato che in un programma come questo originale, ben realizzato, dove trovano spazio voci che spesso non si sentono in tv, il livello musicale sia alquanto discutibile e fuori dal tempo: Ivano Fossati? Sbadigli. Fiorella Mannoia che interpreta “Sally” di Vasco Rossi? Una lagna inascoltabile. Dobbiamo poi per forza far cantare anche Luca Zingaretti? Ma per favore.
Si parla tanto di giovani talenti e di fuga di cervelli, perché allora dare spazio a una come la Mannoia che imperversa già ovunque, da Sanremo a X-Factor fino ad Amici di Maria de Filippi? Perché non invitare invece Fabri Fibra o, come suggerisce il blog Onan Records, è così assurdo immaginare ospite Le luci della centrale elettrica? Entrambi sarebbero assolutamente perfetti per elencare la vera Italia di oggi.
Agghiacciante poi la comparsata (obbligata) di Roberto Maroni, che ha tradito lo spirito del programma con una non-lista che in realtà si è trasformata nella solita sequenza autocelebrativa dei successi del Super Governo.
Ma passiamo alle cose positive. Che sono davvero positive.
Corrado Guzzanti è stato esilarante, una vera macchinetta fabbrica risate con le sue "battute che non aiuteranno il programma".

Su tutte cito

Berlusconi: “Scopo tutto il giorno. Vi dà così fastidio se la sera lavoro un’oretta?”

e la gran chiusura

Non abbiamo fatto la fine della Grecia. Non abbiamo fatto la fine del Portogallo e dell’Irlanda. Speriamo di non fare la fine dell’Italia.


Ma il vero idolo della serata è stato lui, David Anzalone, che ha presentato un elenco dei privilegi degli handicappati senza ipocrisie e con un umorismo infinito. Standing ovation

martedì 9 novembre 2010

Vieni via con me: la lista dimenticata

Prendendo ispirazione dalle liste della prima puntata di "Vieni via con me", il nuovo programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano andato in onda ieri sera, e in particolare da quella di Nichi Vendola sui modi in cui viene chiamato un omosessuale in Italia


ecco un elenco sui modi in cui nel nostro paese (e non solo nel nostro paese) viene chiamato un Berlusconi:

Psiconano, nano malefico, puttaniere, pedofilo, Lolito, magnaccia, pappone, malato, mafioso, stupratore della Democrazia, corruttore, unto del Signore,  Papi, Silvio, B, Mr. B, Berluska, omofobo, misogino, Satana, Gesù (questa se l'è detta da solo), persona di cuore (anche questa sua), grande statista (un'altra delle sue), gran imprenditore, gran figlio di putt., il vero figlio di Mussolini, nuovo Hitler, mangiacomunisti, ricco da far schifo, ladro da far schifo, criminale, maggior contribuente fiscale del Paese, maggior evasore fiscale del Paese, piduista, buffone, bugiardo, craxista, truffolo, frottolo, il bandana, il rifatto, Cesare Ragazzi, dittatore, tiranno, re del Bunga Bunga, terrorista politico, (s)pregiudicato illusionista, rovina dell'Italia.

Ho per caso scordato qualcosa?
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