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martedì 5 febbraio 2019

Tutti pazzi per Green Book






Green Book
Regia: Peter Farrelly
Cast: Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini


Ci sono un tipo di colore e un italoamericano interpretato da un attore statunitense di origini danesi.
No, non è l'inizio di una barzelletta a sfondo razzista di quelle che facevano furore ai tempi d'oro dei Bunga Bunga party. È invece lo spunto di partenza del nuovo film dei Farrelly, ma di nuovo no, non è il loro classico film comico e goliardico. Anche perché c'è da specificare che a realizzarlo è stato uno solo dei due fratelli Farrelly, quelli che per semplificare possono essere considerati, o potevano essere considerati, i fratelli Vanzina d'Oltreoceano. Non so bene perché, ma questo nuovo film è firmato soltanto da Peter Farrelly e non vede la partecipazione né come regista, né come sceneggiatore e manco come produttore di suo fratello Bobby. Non so adesso se hanno litigato, se hanno voluto prendersi momentaneamente una pausa l'uno dall'altro, se Bobby aveva di meglio da fare che girare un film da Oscar una volta tanto che ne poteva realizzare uno o se è un semplice caso. A ogni modo posso confermare che Bobby Farrelly è vivo e vegeto.

martedì 30 ottobre 2012

Che lavoro fa secondo voi Kristen Stewart “sulla strada”?

On the Road
(USA, Francia, UK, Brasile 2012)
Regia: Walter Salles
Cast: Sam Riley, Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Tom Sturridge, Kirsten Dunst, Elisabeth Moss, Amy Adams, Viggo Mortensen, Steve Buscemi, Alice Braga, Terrence Howard
Genere: stradale
Se ti piace guarda anche: I diari della motocicletta, Into the Wild, The Rum Diary - Cronache di una passione

"Sigh! Dannata Fiammetta Cicogna, voglio essere io la più odiata del reame!"
On the Road è come un Into the Wild, ma senza il wild. Certo, a meno che non vogliate considerare “wild” 10 secondi di micro tettine di Kristen Stewart esibite, una mezza orgia accennata ma non consumata e un paio di altre scene di sesso che di wild hanno ben poco. O a meno che il vostro concetto di wild non coincida con Wild Contronatura Oltrenatura, il programma con Fiammetta Cicogna. Forse l’unica donna al mondo più odiata di Kristen Stewart. Ma perché la povera (povera si fa per dire, visto che al momento è l’attrice più pagata di Hollywood) Kristen Stewart è tanto odiata?
Fondamentalmente, perché è la protagonista della lagnosissima saga di Twilight. Negli ultimi tempi lo è però anche per un’altra ragione: ha tradito il suo amato Robert Pattinson e le foto della sua relazione peccaminosa sono finite su tutte le riviste e i siti di gossip del mondo. Pensieri Cannibali compreso!
In realtà, ci sono due correnti di pensiero riguardo a questo fatto. Le fan twi-hard la odiano perché ha rotto l’idillio (contrattuale?) con RobPattz. Tutti gli altri, tutti quelli che la coppia di Twilight non l’hanno mai sopportata, ovvero tutte le persone sane di mente, la considerano invece un po’ più simpatica da quando ha messo i cornoni a Pattinson.

"Le mie tettine sono state censurate? No, è che sono proprio inesistenti ahah!"
Ma perché quando c’è un film con Kristen Stewart o con Robert Pattinson finisco a parlare più di loro che del film? Sarà perché sono più interessanti come personaggi del gossip che non come attori?
Può essere. In ogni caso, la Stewart in questo On the Road non è che compaia nemmeno più di tanto. La sua parte è quella di Marylou, una ragazza che potremmo definire libertina, oppure scostumata, oppure zoccola. Anche in questo caso, lascio a voi il piacere della scelta. Io sono imparziale. Non mi schiero, che se no poi mi arrivano insulti & minacce da parte delle twi-hard fans. Nei pochi minuti in cui appare, Kristen è nuda (ma non è che sia ‘sto spettacolo così arrapante), oppure tromba, oppure tenta di organizzare delle orge tra i due amici protagonisti, oppure fa delle seghe, oppure fa delle bocche. Insomma, si dà un gran da fare e la dà che è un piacere. Un ruolo in cui sembra particolarmente in parte, molto più ad esempio che nei panni a lei poco consoni della virginale Bella Swan di Twilight, e considerati i ménage à trois che maneggia anche nella sua vita privata, possiamo capire bene il perché.

"Caro Robert Pattinson, la tua cara Kristen non s'è data da fare
solo sul set di Biancaneve e il cacciatore..."
“Ma l’abbiamo finita con ‘sta ca**o di Kristen Stewart?”
Okay, gente. Fate bene a lagnarvi e comunque sì, chiudiamo il capitolo Stewart. Almeno per adesso. Parliamo anche del resto del film. Non che sia tutto ‘sto capolavoro…
Come detto in apertura, prima di divagare sulle tettine quasi impercettibili di Kristen Stewart e su quanto le piaccia fare le cosacce (okay okay, la pianto!), On the Road vorrebbe essere un’esperienza sulla strada in stile Into the Wild. Peccato non ci riesca. Peccato che qui la strada ci venga mostrata, ma non ci venga fatto sentire il suo odore. Questo film è inodore. Non puzza di asfalto, di sudore, di viaggio. È tutto troppo trattenuto, edulcorato, contenuto, perfettino. Il romanzo cult di Jack Kerouac è preso come traccia per un viaggio che in questa pellicola si vede, ma non si sente.
Sarebbe stato interessante se il libro di Kerouac fosse finito tra le mani di un regista più coraggioso e visionario, per capire se ne usciva qualcosa come un Terry Gilliam alle prese con un Hunter S. Thompson, tanto per citare un altro autore beat, ovvero se ne usciva qualcosa come Paura e delirio a Las Vegas. Quello che ne è uscito tra le mani del brasileiro Walter Salles è invece qualcosa di vicino al suo precedente I diari della motocicletta, ma meno interessante, e soprattutto mi ha ricordato parecchio il recente The Rum Diary - Cronache di una passione, pellicola tratta sempre da Hunter S. Thompson diretta dall’anonimo Bruce Robinson.

"Lo so di essere più bella di Bella, bella lì!"
Anziché farci viaggiare, viaggiare come il cinema migliore e più intrippato sa fare, il film si limita a mostrarci una serie di scene a mo’ di elenco. Sam Riley (Ian Curtis dei Joy Division in Control) e Garrett Hedlund (il protagonista di Tron: Legacy che qui si Tron: Ba la Stewart) sono discretamente in parte, eppure nessuno dei due convince fino in fondo. In particolare Garrett Hedlund aveva per le mani un personaggio idolesco come pochi, quello di Dean Moriarty, e non è riuscito a renderlo idolesco al 100%. Tutti gli altri personaggi sfilano sullo sfondo del rapporto mooolto bromantico tra i due protagonisti, Kristen Stewart compresa.
OKAY, OKAY: è l’ultima volta che la menziono.
Tra una comparsata della “mad woman” Elisabeth Moss, dell’amichetto di Pattinson Tom Sturridge, di Aragorn Viggo Mortensen e della iena boardwalk Steve Buscemi, il personaggio più interessante e vivo è quello interpretato da Kirsten Dunst, comunque anch’esso ben poco sviluppato.

"Cannibal scrittore? Ma chi si crede di essere, il nuovo Kerouac?"
A essere resa solo in parte è come detto soprattutto la dimensione del viaggio. On the Road è un film pulitino, poco wild, poco trippy. Una pellicola che vorrebbe essere cult quanto il romanzo da cui è tratta, ma manca clamorosamente il bersaglio. Le premesse del già poco convincente trailer sono dunque mantenute e direi che non è una cosa positiva. Soprattutto considerando che il tutto viene dilatato per 2ore e 20minuti che all’inizio partono pure in maniera piuttosto decente, ma ben presto diventano alquanto estenuanti e passano non come un’emozionante avventura on the road, bensì come un lungo viaggio di quelli che non vedi l’ora di essere di nuovo a casa. Magari per vederti un bel film. Di quelli senza Kristen Stewart.
(voto 5,5/10)


sabato 11 febbraio 2012

A Dangerous Method? No, A Dangerous Movie

Qui giace Keira Knightley. Un tempo attrice.
Lettera aperta a Keira Knightley
Keira, ti posso chiedere una cosa?
Perché?
Perché hai deciso di fare questo film?
Sei impazzita? Non parlo del tuo personaggio, che al confronto è parecchio sano di mente, ma proprio di te.
Chi te l’ha fatto fare di demolire la tua carriera finora piuttosto impeccabile (a parte quella menata commerciale dei Pirati dei Caraibi) con un’interpretazione di questo tipo? O dovrei dire, del terzo tipo?
Avevo sentito dire in giro che la tua recitazione in A Dangerous Method faceva alquanto pena. Però non volevo crederci. Andavo in giro, vagando come un’anima in pena, chiedendo alla gente: “Ma chi, Keira? State parlando di Keira ridicola in un film? Dai, smettetela di scherzare, per favore. Smettetela che non è divertente.”
La gente mi guardava come fossi pazzo. Forse lo ero. Volevo solo gridare: “AAAAAAAAAAAH”.
Pensavo non potesse essere vero.
E invece non solo lo era, ma ci sono andati giù pure leggeri.
Keira: in questo film fai davvero, davvero, ma davvero pena!
Cosa ti è successo? Hai giocato a Freaky Friday con Manuela Arcuri?

Devo dire, ebbene sì, oggi lo confesso a cuor leggero, che all’inizio della tua carriera non mi facevi impazzire più di tanto.
The Hole, Sognando Beckham, La maledizione della prima Luna, King Arthur…
Keira, ma PEEEEEEEEEEEEERCHE'?
Sì sì, eri caruccia, però mi sembravi una spilungona secca come tante. Pure un pochino smorfiosetta e antipatica, a dirla tutta.
Poi è successo qualcosa e hai cominciato a piacermi. Credo sia stato Espiazione. Sì, con quel film hai espiato le tue colpe passate e mi hai finalmente convinto. Quindi tra Love Actually, La Duchetta Duchessa, Last Night e Non lasciarmi hai cominciato a stregarmi al di là di quelli che potessero essere i tuoi reali meriti, diciamolo pure. Ma le tue prove migliori le hai date in veste di kick-ass girl in Domino e di kick-ass Victorian girl in Orgoglio e pregiudizio. Lì eri davvero perfetta.
E allora, vuoi dirmelo cosa ti è successo?
Confidati con me come se fossi il tuo psicanalista.
Hai avuto dei traumi infantili?
Hai pensato: “Mi ha chiamato David Cronenberg e non posso mica dire no a David Cronenberg. Anche se mi ha dato il ruolo della pazza spastica balbuziente e io una parte del genere non credo di saperla reggere. Chi può dire no a David Cronenberg? Solo un folle!”.
"Keira, per la tua intepretazione ti sei meritata una sculacciata. E non solo quella"
Poi ti sarai pure autoconvinta di poterla sfangare, con una parte del genere: “Massì, non sarà poi così difficile fare la psicopatica e se mi va bene ci scappa pure una bella nomination agli Oscar.”
Peccato che non sia andata bene.
Peccato che non potesse andare così lontano dall’andare bene.
Cioè, Keira, io ancora non voglio crederci. Farò finta che questo terribile film non sia mai esistito e proverò a guardarti ancora come ti guardavo prima. Ci proverò, questo te lo prometto, ma non so se ce la farò.
Credo mi rivolgerò anche a uno strizzacervelli. Farò fare a lui il lavoro sporco. Ma dovrà essere uno davvero bravo per rimuovere il trauma di questa visione dalla mia vita.
In un certo senso, per diversi aspetti, forse è anche un film riuscito, perché questa è la pellicola più inquietante che David Cronenberg abbia mai girato. Altroché mosche, scanners, pasti nudi e zone morte. A Dangerous Method non te lo levi più dalla mente.
"Ho fatto un sogno: ero in un film di Cronenberg con un ottimo cast,
però la pellicola faceva davvero pena: cosa può significare?
Ah, dite che non era un sogno? Ma nemmeno un incubo?"
Keira, in questo film con i tuoi versi e le tue facce agghiaccianti raggiungi livelli talmente tragici di recitazione, che riesci a coinvolgere nel tuo dramma persino Michael Fassbender. Nella parte dello psico-analista Carl Jung riesce a salvare la faccia, a differenza tua, ma è ben al di sotto degli standard recitativi superiori cui ci aveva abituati ad oggi. Viggo Mortensen è un discreto Sigmund Freud, ma certo che gli scambi epistolari tra lui e Jung sono quanto di meno cinematografico e più noioso si possa immaginare.
La messa in scena è davvero troppo teatrale, va bene che il film è tratto da una piece. Però qua ci troviamo di fronte a una vera piece of shit.

Le cose sembrerebbero andare un pochino meglio quando tu Keira ti fai un attimo da parte, e non sai quanto mi costi dire una cattiveria del genere nei tuoi confronti, ma cazzo: levati dalle palle!
Ecco, quando sei meno presente fa il suo ingresso in scena, termine appropriato visto il carettere appunto teatrale dell’operetta, il sempre ottimo Vincent Cassel, nei panni dello psicoanalista con problemi psichiatrici Otto Gross, in grado di liberare la carica sessuale di una pellicola che fino a quel momento si era repressa dopo aver visto il mento deforme di Keira.
Peccato che il suo personaggio sia poco più di una macchietta di breve durata e ci distolga appena per un momento dalla pochezza della restante pellicola, che di pericoloso non ha il metodo, ma solo la sua bruttezza.
Riguardo ai riferimenti alla fase anale della psicoanalisi freudiana, Keira, almeno una battutaccia concedimela, visto che io ti ho dovuto sorbire per un’ora e mezza mentre cercavi di fare la pazza e sembravi solo una che è pazza a credere di aver fatto una bella interpretazione:
Keira, lo sai che in questo film hai davvero recitato con il buco del culo?

Con affetto, ma non troppo, un tempo tuo
Cannibal Kid

A Dangerous Method
(UK, Germania, Canada, Svizzera 2011)
Regia: David Cronenberg (ma ne siamo sicuri?)
Cast: Keira Knightley, Michael Fassbender, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Sarah Gadon
Genere: psic-anal-itico
Se ti piace: fatti curare da uno bravo, ché nemmeno Freud fosse ancora vivo mi sa che ti potrebbe aiutare
(voto 2/10)


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