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venerdì 18 settembre 2015

Nightmare - Vecchio incubo





Nightmare - Dal profondo della notte
(USA 1984)
Titolo originale: A Nightmare on Elm Street
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura: Wes Craven
Cast: Heather Langenkamp, Robert Englund, Johnny Depp, John Saxon, Ronee Blakley, Amanda Wyss, Jsu Garcia, Lyn Shaye
Genere: da incubo
Se ti piace guarda anche: gli altri Nightmare

Freddy Krueger a me non ha mai fatto una gran paura.
Lo so a cosa state pensando, lo so: che sono una persona estremamente coraggiosa. Quello, o forse state pensando che sia una persona estremamente bugiarda. Qualunque sia la verità, in questo caso sto dicendo proprio la verità. Ho sempre trovato Freddy più comico che spaventoso. Sarà che sono cresciuto con le sue imitazioni, come quella fatta da Willie nei Simpson, prima ancora che con la pellicola originale, che ho recuperato poi più in là in età relativamente adulta. O sarà che da bambinetto i miei incubi erano già troppo impegnati ad essere infestati da un'altra creatura demoniaca: Bob di Twin Peaks.
Insomma, Freddy Krueger non mi ha mai fatto tutta 'sta paura.

"1, 2, 3, Freddy viene per te."

lunedì 31 agosto 2015

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!





Wes Craven, il regista di Nightmare e del mio horror preferito di sempre, Scream, ci ha lasciati e in questo momento c'è una sola che ho voglia di gridare: “NOOOOOOOOOOOOOOOOO!”.

Wes Craven (1939 - 2015)

martedì 28 ottobre 2014

I CULT DI PENSIERI CANNIBALI: SCREAM





Scream – Chi urla muore
(USA 1996)
Titolo originale: Scream
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura: Kevin Williamson
Cast: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette, Skeet Ulrich, Rose McGowan, Matthew Lillard, Jamie Kennedy, Drew Barrymore, Liev Schreiber, Henry Winkler, Wes Craven
Genere: 90s horror
Se ti piace guarda anche: Scream 2, 3 e 4, So cosa hai fatto, Giovani streghe

DRIN

DRIN

DRIN

“Pronto?”
“Ti piacciono le riviste di meccanica?”
“Morgan, sei di nuovo tu? Smettila di citare le canzoni dei Bluvertigo, fanno troppo anni '90 e poi ormai sono così superate che le riconosciamo giusto io e te. Se i ggiovani d'oggi sanno chi sei è solo grazie a X-Factor.”
“Scusa, ho sbagliato frase d'apertura. Volevo chiederti: ti piacciono i film dell'orrore?”
“Altra frase tipicamente anni '90. Aggiorna il tuo repertorio, Morgan.”
“Non sono Morgan e tu Cannibal rispondi: ti piacciono i film dell'orrore o no?”
“Hey, come fai a sapere il mio nome?”
“Lo sanno tutti. Basta leggere il tuo stupido blog.”
“Hey, come fai a sapere che è stupido? Aiuto! Vuol dire che lo conosci veramente.”
“Proprio così, sono lì anche adesso.”
“Ti prego, non fargli del male. È delicato.”
“Non gli farò niente, tranquillo. Ma solo se tu rispondi alle mie domande. Allora, ti piacciono i film dell'orrore?”
“Oddio, mi piacevano. Una volta sì. Peccato che negli ultimi anni quelli davvero degni di nota si possano contare su una mano, una mano monca.”
“Mano monca... proprio come quella che avrai tra poco tu se non risponderai bene alla mia prossima domanda, uahahah!”
“Uuuh, che paura. Me la sto facendo sotto! Quale sarebbe questa prossima domanda?”
“Qual è il tuo film dell'orrore preferito?”
“Facile e, se leggessi il mio blog con maggiore attenzione,  conosceresti già bene la risposta, mio caro stalker maniaco.”
“Negli ultimi tempi sono stato un po' distratto. Avevo altri blogger da perseguitare, scusami tanto. Adesso però prometto di concentrarmi solo su di te. Allora, me lo vuoi dire qual è il tuo film dell'orrore preferito?”
“È Scream, lo sanno tutti. È sempre stato Scream dalla prima volta che l'ho visto e lo è ancora oggi a quasi 20 anni di distanza dalla sua uscita.”
“Cosa diavolo c'è che ti piace tanto? È solo uno sciocco horror su uno sciocco stalker telefonico.”
“Senti chi parla... e comunque non è soltanto quello. Scream è una spassosa parodia del genere horror, con tanto di citazioni e sberleffi ironici al cinema precedente del regista Wes Craven, e allo stesso tempo è una visione tesissima. Basta prendere la scena iniziale, in cui ATTENZIONE SPOILER PER QUEI 2 O 3 CHE ANCORA NON HANNO VISTO IL FILM l'apparente protagonista della pellicola Drew Barrymore viene subito fatta fuori FINE SPOILER PER QUEI 2 O 3 CHE ANCORA NON HANNO VISTO IL FILM. Quella credo sia una delle sequenze più magistrali nell'intera cinematografia horror. Divertentissima e spaventosa al tempo stesso, così come il resto del film. La riuscita di Scream, una pellicola perfetta fin dall'essenziale efficacissimo titolo, sta nel suo riuscire a coniugare in maniera impeccabile le atmosfere da paura che Wes Craven è maestro a creare con la sceneggiatura teen ricca di momenti spassosi scritta da un Kevin Williamson in stato di grazia.

"Siete ancora voi della Vodafone???
AAAAAAAAAAAH!
La smettete di chiamarmi?
Io sono affezionata al canone e voglio restare cliente Telecom!"

“Kevin Williamson? Quello di The Following e Stalker?”
“Sì, quello. Ma Williamson è anche il paparino di Dawson's Creek e si vede fin dalla seconda scena, quella in cui Skeet Ulrich (una versione di serie B di Johnny Depp, che non a caso ha esordito in Nightmare sempre di Wes Craven) entra dalla finestra della cameretta di Neve Campbell, in maniera analoga a quanto Joey Potter faceva con Dawson Leery. Lo zampino di Kevin Williamson si nota poi nel citazionismo esasperato e troooppo anni '90.”
“E tu stai parlando troooppo, mi stai facendo finire il credito sul cellulare! Comunque allora vedi che non è un film così impeccabile come dicevi? Ammetterai anche tu che è una pellicola invecchiata male...”
“Non ho mai detto questo. Scream è assolutamente un film 90s, ma questo non va visto come un difetto. Ci sono pellicole che hanno influenzato così tanto il periodo in cui sono uscite da diventarne un simbolo, così come è successo con Pulp Fiction, Fight Club, Trainspotting o Matrix, o in ambito musicale la stessa cosa l'hanno fatta le canzoni di Nirvana e Smashing Pumpkins. Essere diventate delle icone di un decennio non mi sembra però una cosa negativa. Provaci tu, invece di stare a stalkerare dei poveri blogger innocenti.”
“Già. In effetti potrei impiegare meglio il mio tempo. Sto tutto il giorno a pensare a piani diabolici e a fare lunghe telefonate di minacce in giro e ho come l'impressione di non vivere in pieno la mia vita.”
“Ecco, infatti. Hai mai pensato – che so? – di prenderti una laurea?”
“Sì, ma al giorno d'oggi non conviene. Hai visto quanti laureati disoccupati ci sono?”
“Hai ragione, però anche gli stalker telefonici ormai non vanno più come un tempo. Aaah, che belli che erano gli anni Novanta, quando gli horror sì che mettevano strizza e quando ancora si trovavano dei posti di lavoro, magari in videoteca. Sai che bello lavorare in una videoteca?”
“Video cosa? Cannibal, mi sa che sei troppo vecchio. E anche Scream è troppo vecchio. Però non è sorpassato, hai ragione.”
“Sfido io a trovare un nuovo film de paura capace di divertire e contemporaneamente spaventare come questo. Di pellicole spaventose in giro ce ne sono parecchie, mi viene in mente Cloud Atlas, giusto per fare un esempio a caso. A mancare è invece il divertimento.”
“E quindi che mi consigli?”
“Ti consiglio per prima cosa di ritirarti come stalker telefonico, perché fai pena. Scusa se te lo dico, ma è la verità. Per seconda cosa ti invito poi a ripescarti tutta la saga di Scream, che pure i vari sequel sono di livello medio-alto. Infine per terza cosa ti suggerisco di evitare gli horror di oggi. Non li fanno proprio più come quelli di una volta.”
(voto 9/10)


Questo post è il secondo appuntamento della settimana horror di Pensieri Cannibali dopo quello dedicato ad Annabelle. Buon Halloweek!

venerdì 22 aprile 2011

AAAAAAAAAAAAH X 4

Scream 4
(USA 2011)
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura: Kevin Williamson
Cast: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette, Lucy Hale, Shenae Grimes, Anna Paquin, Kristen Bell, Brittany Robertson, Aimee Teegarden, Hayden Panettiere, Emma Roberts, Marielle Jaffe, Alison Brie, Marley Shelton, Erik Knudsen, Rory Culkin, Nico Tortorella, Adam Brody, Anthony Anderson, Mary McDonnell, Heather Graham
Genere: teen-horror
Se ti piace guarda anche: gli altri Scream, So cosa hai fatto, Scary Movie

“Qual è il tuo film dell’orrore preferito, Cannibal?”
“Hey, un momento, come fai a sapere il mio nome? Comunque anche se sei un pazzo squilibrato che mi sta per fare fuori te lo dico, visto che non ho dubbi in proposito: Scream!”

La saga di Scream è come un amico fidato e se ti pugnala, lo fa solo per ridere. A distanza di 11 anni dal terzo episodio, fanno dunque il loro gradito ritorno Ghostface, Sidney e compagnia inquieta direttamente dagli anni ’90, senza dimenticare che: nuova decade, nuove regole. E quindi: anche le vergini potranno morire!

Anche le vergini potranno morire? Tranquille, tanto voi non lo siete certo
Il primo Scream ha rappresentato una rivoluzione assoluta per il genere horror, con un effetto analogo a quello del Grande Fratello sulla televisione moderna. Attenzione: non li sto certo paragonando a livello qualitativo, ma solo in quanto a impatto avuto. Scream ha infatti presentato un tipo di cinema dell’orrore (ma non solo) nuovo, che con dosi impressionanti di ironia si fa beffe del genere, svelando i trucchi del gioco. Tutto è finzione e niente va mai preso troppo sul serio. “Why so serious?” domanderebbe il Joker. Praticamente il mio manifesto ideale non solo di cinema, ma proprio di vita.
Imitatissimo da in pratica ogni teen-horror arrivato successivamente, Scream è anche l’esempio supremo del metacinematografico e dell’antirealismo; anche il nuovo episodio prosegue sulla stessa scia, portando la sfida a un livello ancora superiore, riuscendo così non solo a non deludere le notevoli aspettative, ma a portare nuova linfa vitale alla saga e al genere pauroso.

Scream 4 è metacinema allo stato puro e non è nemmeno semplice cogliere tutti i suoi mille e uno riferimenti, perlomeno se non si è ben allenati e non si ha una conoscenza enciclopedica non solo della Saga, ma anche del cinema horror e dei telefilm in generale.
Per prima cosa non manca quindi l’autoironia sulla serie stessa, riprendendo gli omicidi del primo capitolo ma con qualche sostanziale differenza, riproponendo il film fittizio dentro il film Stab (Squartati), con un primo episodio diretto da Robert Rodriguez (!) e persino scherzando sulla relazione anche all’infuori dal set tra Courteney Cox e David Arquette.
Ci sono un sacco di citazioni e riferimenti poi ad altri horror recenti, da L’alba dei morti dementi a Final Destination, dal voyeurismo di Paranormal Activity all’infinita serie di Saw - L’enigmista, bollata come semplice pornografia senza minima cura nella psicologia dei personaggi. I personaggi di Scream invece non contenti di vivere a Woodsboro, che è una specie di Avetrana + Cogne + Novi + Erba + Columbine, passano anche tutto il loro tempo a vedere solo pellicole horror e a parlare al telefono con tizi dalla voce inquietante che ti chiedono “Qual è il tuo film dell’orrore preferito?”.
Insomma, se i carabinieri facessero delle intercettazioni a Woodsboro non si beccherebbero mica discorsi sulle escort, al limite qualche psicopatico che urla, anzi screama: “Ti faccio fuori, puttana!”.

Se in Scream 1 era tutto nuovo un po’ come nella prima edizione del Grande Fratello, qui ci troviamo in un’edizione che cerca di reinventare il brand attraverso una serie di nuove e vecchie trovate, mentre per quanto riguarda il cast siamo più dalle parti dell’Isola dei famosi; compaiono infatti un sacco di personaggi più o meno celebri soprattutto dal mondo telefilmico, che vanno a costituire un testo all’interno del testo, con le accoppiate di vittime predestinate formate da fighette di diverse generazioni tv: Kristen Bell (Veronica Mars) con Anna Paquin (True Blood); Lucy Hale (Pretty Little Liars) con Shenae Grimes (90210); Brittany Robertson (Life Unexpected) con Aimee Teegarden (Friday Night Lights). Ma nel film sono presenti anche altri numerosissimi volti di serie tv, da Hayden Panettiere (Heroes) ad Alison Brie (Mad Men) e Adam Brody (il mitico Seth Cohen di O.C.).

Pur nel suo giochino autoreferenziale al massimo, Scream 4 riesce però in maniera paradossale a dare una rappresentazione feroce, spietata ma dannatamente vera del mondo di oggi, tra iPhone, Facebook, multimedialità, voglia di essere ripresi sempre comunque dovunque, seguendo la filosofia del diventare famosi a tutti i costi, costi quel che costi.
La cosa però forse non è nemmeno così paradossale, perché quel vecchio Krueger di un Wes Craven ha capito che per dare una rappresentazione fedele dell’assurda reality di oggi la maniera migliore è proprio quella di fare un prodotto che si dichiara in maniera esplicita come fiction. Semplificando, quindi: i reality sono finti? E allora rappresentiamo la realtà con un prodotto che si mostra senza vergogna in tutta la sua finzione.

La sceneggiatura del film è firmata di nuovo da Kevin Williamson, che aveva saltato il terzo capitolo (non a caso il meno riuscito) e che come la serie si è preso un decennio sabbatico anche in tv, per tornare dopo Dawson’s Creek a sfornare un altro grande successo di oggi: The Vampire Diaries.
Non mancano poi all’appello nemmeno i protagonisti storici: Neve Campbell, Courteney Cox e David Arquette, con qualche rughetta in più intorno agli occhi ma pure con ancora la voglia di combattere contro le giovani leve e contro la lama affilata di Ghostface.
A questo giro spunta poi un nuovo psicopatico doc di livello davvero notevole che ovviamente non vi svelo. E se nella prima parte il film si diverte e ride di se stesso e del genere, nel gran finale regala pure una dose notevole di tensione in grado di pugnalare alle spalle qualsiasi cazzo di episodio della saga di Saw o degli altri horror venuti nell’ultimo decennio.

“Qual è il tuo film dell’orrore preferito di quest’anno, Cannibal?”
“Facile: Scream 4! E comunque smettila di rompere le palle a me e vai a stalkerare qualche fichetta.”
(voto 7,5)

(per chi non l'avesse capito, e vi capisco se non l'avete capitolo: il titolo del post è la traduzione italiana del titolo del film)

domenica 6 febbraio 2011

Animal mia, torna a casa tua

My Soul To Take
(USA 2010)
Regia: Wes Craven
Cast: Max Theriot, John Magaro, Emily Meade, Denzel Whitaker, Zena Grey, Paulina Olszynski, Nick Lashaway, Jeremy Chu
Genere: horror nonsense
Se ti piace guarda anche: S. Darko, The Haunting of Molly Hartley, Cursed – Il maleficio, The Faculty, Final Destination, Generazione perfetta
Uscita italiana: ?

Trama semiseria
In una tranquilla cittadina della provincia americana, uno psicopatico fa una strage e poi muore in un misterioso incidente. 16 anni dopo, il suo spirito si è reincarnato in uno dei sette ragazzini nati quella tragica notte e le persone ricominciano a morire. Ammesso crediate nella reincarnazione, com’è possibile che in una piccola cittadina nascano 7 bambini nella stessa notte? Ma che cazzo me lo domando a fare? In questo film nulla ha senso, nemmeno per un horror, e quindi guardatelo solo -e ripeto solo- lasciandovi trascinare dalla sua assurda assurdità.

Recensione cannibale
Una volta Wes Craven era sinonimo di horror di qualità, oggi è sinonimo più che altro di horror pacco, ma la cosa non implica affatto che non ci sia comunque di che divertirsi. Anzi. La premessa fondamentale che va fatta nel caso siate tentati di approcciarvi a questo film è che non dovete prenderlo sul serio. Nemmeno lontanamente. Altrimenti lo considererete davvero ridicolo e vi sembrerà davvero una delle cose più terribili mai girate, non solo dallo stesso Craven, e forse è davvero così.
Preso però come pure divertissement ha però dalla sua parte una trama inverosimile, un protagonista adolescente fuori di testa che ha visioni allo specchio peggio di Donnie Darko e di Natalie ne Il cigno nero, lo spettro di un serial killer che si aggira tanto per movimentare un po’ la sonnacchiosa situazione, mentre la regia di Craven più che dalle parti di Nightmare e Scream si trova in quelle dei suoi recenti Cursed – Il maleficio e Red Eye: film pure quelli assurdi, scombussolati, senza senso e che pure in qualche perverso modo sono riusciti a intrattenermi.
Qui siamo ancora oltre, con Craven vorrebbe fare la sua versione di Donnie e finisce più che altro dalle parti di S. Darko: non proprio il massimo, ma se siete patiti del genere “adolescenti psicopatici con visioni” quanto me allora potreste trovare pane per i vostri denti.

Riassumendo: assolutamente una gran porcata di film, questo My Soul to Take. Però anche assolutamente divertente. Qualcuno avrà da ridire sul fatto che una pellicolona come Il discorso del re si prenda un misero 5,5 e My Soul To Take se ne vada a casa con una sufficienza piena. Che vi devo dire? Preferisco una roba sconclusionata e palesemente del tutto non riuscita come questa, però perlomeno spassosa nella sua completa schizofrenia, piuttosto che un film tanto perfetto e impeccabile quanto freddo.
Viva la follia, viva l’irrazionalità e quando guardi allo specchio chissà cosa apparirà?
(voto 6,5)

Canzone cult: Band of Skulls “Impossible”, sui bei titoli di coda

martedì 28 settembre 2010

Nightmerd

Nightmare
(USA 2010)
Regia: Samuel Bayer
Cast: Jackie Earle Haley, Rooney Mara, Kyle Gallner, Katie Cassidy, Thomas Dekker, Kellan Lutz, Connie Britton, Clancy Brown
Links: imdb, mymovies

Si può considerare un film valido solo perché ci si identifica talmente tanto nei protagonisti, che come loro non si riesce a tenere gli occhi aperti? Peccato che ciò non avviene per paura di incontrare Freddy Krueger nei sogni, ma perché il film è davvero noioso, prevedibile e non tiene certo sulle spine.

Se si esludono gli effetti narcotici, da un remake (anzi reboot) come questo Nightmare 2.0 non si può che restare delusi. Chi si aspettava un horror al livello (o anche quasi) dell’originale troverà qui dentro ben poco di cui rimanere soddisfatto. In realtà io non contavo molto su questo, visto che di film su Freddy Krueger dopo il primo mitico firmato Wes Craven ne sono stati fatti un sacco e alcuni di livello davvero infimo, vedi l’ultimo Freddy Vs. Jason. Le mie aspettative erano però tutte riposte nel regista Samuel Bayer, qui al suo esordio cinematografico.
Samuel Bayer è l’uomo che ha praticamente definito gran parte dell’immaginario mio e di molti altri kids cresciuti negli anni ’90, avendo diretto “Smells like teen spirit” dei Nirvana (una rivoluzione sociale, più che un videoclip), “Bullet with butterfly wings” degli Smashing Pumpkins (la rabbia e il disagio esistenziale racchiusi in 4 minuti 4), e più recentemente il corto capolavoro “What goes around… Come around” con Justin Timberlake e Scarlett Johansson, più video per Garbage, Cranberries, Blind Melon, Metallica, Marilyn Manson, Green Day, My Chemical Romance…
Ecco, della magia che riesce a dare quest’uomo ai videoclip in Nightmare c’è ben poco, giusto i titoli di testa e poco altro. Ma cazzo se avrebbe potuto dare di più, perlomeno nei numerosi momenti onirici… Del suo approccio rock non c’è praticamente nulla e anche la colonna sonora latita. Speriamo quindi che il buon Bayer (niente a che fare con la casa farmaceutica) al suo prossimo impegno cinematografico abbia a disposizione un copione più interessante e magari più libertà creativa.

Samuel Bayer e i suoi sceneggiatori non sembrano essere stati attenti a lezione e non hanno preso appunti sui film dell’orrore del passato: non c’è infatti traccia degli horror politici anni ’70, pochissimo dagli splatterosi, forse un filo kitsch ma anche estremamente divertenti horror anni ’80, quasi niente dall’ironia post-Scream anni ’90 (c’è una sola battuta quasi divertente in tutto il film) e si cerca malamente di ricalcare il modello nippo-horror degli ultimi anni ripescando nel passato traumatico dei protagonisti. Di buono c’è giusto una fotografia curata e un approccio visivo interessante. Ma è davvero troppo poco.

Il cast racchiude alcuni idoli teen del momento, che però non sembrano essere particolarmente ispirati e a loro agio come scream kings & queens. Katie Cassidy come liceale è poco credibile, un po’ perché nel mondo della fiction l’abbiamo già vista come spregiudicata novella Amanda Woodward in Melrose Place, un po’ perché ha un fisico già (molto) ben definito e (probabilmente) rifatto non proprio da teenager di provincia nell’età dello sviluppo. Kyle Gallner con il suo pallore emo è già un esperto nel genere (ha fatto anche Jennifer’s Body e Il messaggero – The Haunting in Connecticut), mentre Thomas Dekker è già stato avvistato in Heroes e in Sarah Connor Chronicles e Kellan Lutz arriva dritto da Twilight.
A vestire i panni inquietanti (ma qui nemmeno troppo) del bel Freddy Krueger al posto dello storico Robert Englund troviamo stavolta Jackie Earle Haley, nominato agli Oscar per Little Children (film di cui ho recentemente parlato). Ci sono attori che fanno solo ruolo da macho, attrici incasellate nel genere commedia romantica; il rischio per lui è invece quello di rimanere intrappolato nella parte del pedofilo. E non è una bella cosa.

La più in forma del cast è allora la protagonista Rooney Mara, autentica rivelazione dell’anno che presto vedremo anche in The Social Network e più in là nella parte di Lisbeth Salander nella versione americana di Uomini che odiano le donne. È sicuramente lei la cosa migliore del film, insieme a una ultimissima scena che tira fuori tutto lo splatter tenuto a freno nell’ora e mezzo precedente.
Nightmare: dal (sonno) profondo della notte.
(voto 5-)

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