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lunedì 10 giugno 2019

A un metro sopra il cielo da te




A un metro da te
Titolo originale: Five Feet Apart
Regia: Justin Baldoni
Cast: Haley Lu Richardson, Cole Sprouse, Moisés Arias, Kimberly Hebert Gregory, Parminder Nagra, Claire Forlani


Le storie d'amore impossibile sono le più belle. Come quella tra Romeo e Giulietta. O quella tra me e Jennifer Lawrence. O quella tra Pamela Prati e Mark Caltagirone.

venerdì 6 luglio 2018

Il sole 24 ore? No, il sole solo a mezzanotte





Il sole a mezzanotte
Titolo originale: Midnight Sun
Regia: Scott Speer
Cast: Bella Thorne, Patrick Schwarzenegger, Rob Riggle, Quinn Shephard, Tiera Skovbye


Bella Thorne è una sfigata.

Ok, a vederla così non si direbbe, però nel film Il sole a mezzanotte ha la parte di una tipa con una malattia che le impedisce di stare al sole. In pratica è come... una vampira. Cosa che la rende solo più figa.


martedì 3 luglio 2018

Ogni giorno – Freaky Friday all'ennesima potenza





Ogni giorno
Titolo originale: Every Day
Regia: Michael Sucsy
Cast: Angourie Rice, Justice Smith, Jeni Ross, Lucas Jade Zumann, Maria Bello, Debby Ryan, Jacob Batalon, Sean Jones, Ian Alexander, Colin Ford, Jake Sim, Nicole Law


Oggi mi sono svegliato nel corpo di questa fighetta bionda.

No, non dentro in quel senso. Angourie Rice cresce bene, in futuro se non si perde per strada potrebbe diventare la nuova Reese Witherspoon, ma per ora è ancora minorenne, cosa pensate? Intendo che mi trovo proprio nei suoi panni. Lo so, a voi persone normali potrà sembrare una cosa strana, ma per me non lo è. Ogni giorno della mia vita è così. Mi sveglio nel corpo di una persona differente, uomo o donna che sia, non fa differenza. Dopodiché vivo la sua vita per 24 ore, mentre lui/lei si trova in uno stato di possessione ma non demoniaca perché fondamentalmente io sono buono, e il giorno seguente per me ricomincia tutto da capo, dentro un altro corpo, dentro un'altra vita. Non è una cosa che ho scelto, così ci sono nato. Come chi nasce eterosessuale. Non è una scelta, è così e basta. Non so come autodefinirmi, visto che – modestamente – credo di essere unico nel mio genere. Come Beyoncé. Io faccio categoria a parte. Non so se sono un uomo, o se sono una donna, o se sono quello che voi comuni mortali normali definite “trans”. Sono qualcosa di mezzo. Qualcosa forse – sempre modestamente parlando – di divino.

martedì 26 settembre 2017

Noi siamo tutto, e siamo anche del tutto modesti





Noi siamo tutto
Titolo originale: Everything, Everything
Regia: Stella Meghie
Cast: Amandla Stenberg, Nick Robinson, Anika Noni Rose, Ana de la Reguera, Danube Hermosillo, Taylor Hickson


Senti il titolo “Noi siamo tutto” e subito ti viene in mente Noi siamo infinito...

venerdì 8 aprile 2016

La quinta onda. Ma scusate, e le prime quattro?






Gli alieni hanno architettato un piano diabolico per conquistare le giovani menti più impressionabili. Il loro piano non consiste in un'invasione bellica, con armi, bombe e distruzione. Hanno deciso di giocarla in maniera differente, scegliendo di entrare dentro i cervelli dei nostri ragazzi e ragazze con alcune serie young adult, sia letterarie che cinematografiche. Un piano che consiste, almeno al momento, di cinque fasi, o meglio cinque onde. Eccole.

La prima onda
I maghetti

lunedì 13 luglio 2015

Pollice insù per Insurgent





The Divergent Series - Insurgent
(USA 2015)
Titolo originale: Insurgent
Regia: Robert Schwentke
Sceneggiatura: Brian Duffield, Akiva Goldsman, Mark Bomback
Tratto dal romanzo: Insurgent di Veronica Roth
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Ansel Elgort, Miles Teller, Naomi Watts, Jai Courtney, Mekhi Phifer, Octavia Spencer, Zoe Kravitz, Ashley Judd, Tony Goldwyn, Maggie Q, Jonny Weston, Suki Waterhouse, Daniel Dae Kim, Keiynan Lonsdale
Genere: bimbominkioso ma non troppo
Se ti piace guarda anche: Divergent, Hunger Games

Dunque, allora, dove eravamo rimasti?
Nel primo capitolo della saga di Divergent, c'era Shailene Woodley che mi pare fosse malata di cancro. Alla fine, mi sembra, moriva. O forse era solo il suo fidanzato, pardon trombamico a lasciarci le penne?
Non ricordo bene. L'unica cosa che so per certo è che era tutta colpa delle stelle, ma mi sa che ho sbagliato film.

martedì 2 dicembre 2014

MAZE RUNNER - IL LABIRINTO DEI RAGAZZI CASTRATI





Maze Runner - Il labirinto
(USA, Canada, UK 2014)
Titolo originale: The Maze Runner
Regia: Wes Ball
Sceneggiatura: Noah Oppenheim, Grant Pierce Myers, T.S. Nowlin
Tratto dal romanzo: Il labirinto di James Dashner
Cast: Dylan O'Brien, Kaya Scodelario, Will Poulter, Ki Hong Lee, Blake Cooper, Aml Ameen, Thomas Brodie-Sangster, Joe Adler, Patricia Clarkson, Don McManus
Genere: bimbominkia
Se ti piace guarda anche: Cube, The Village, Hunger Games

Ci sono film che secondo me dovrebbero farsi pagare i diritti d'autore ogni volta che vengono scopiazzati presi come fonte d'ispirazione. Ci sono in particolare due pellicole che negli ultimi anni sono state saccheggiate alla grande e a cui la Storia del Cinema non ha forse ancora riconosciuto una reale importanza.
Il primo è Cube - Il cubo, secondo me uno dei film più geniali degli ultimi 20 anni. Non ho detto uno dei più belli. Ricordo anzi che la visione mi ha a tratti infastidito parecchio e persino causato dolore. Dolore fisico. Un film che mi provoca una reazione del genere non riesco a considerarlo bello, non nel senso pieno del termine almeno. Ciò non toglie che Cube sia un film assolutamente grandioso. La pellicola diretta da Vincenzo Natali parte da uno spunto fenomenale: un gruppo di persone che non si conoscono tra loro si ritrovano insieme all'interno di un cubo. Nessuno sa come sia successo o il perché. A partire da quest'idea si sviluppa un thriller-horror fantascientifico inquietante come pochi e capace di generare la saga di Saw - L'enigmista, film che ha commercializzato lo spunto di Cube in maniera accattivante e capace di incassare milioni e milioni di dollari, laddove il film di Natali è rimasto un piccolo cult che negli USA non è manco riuscito a raggiungere 1 milione di $ di incasso. Pure la serie Lost, se vogliamo, parte da uno spunto vagamente alla Cube, con degli individui che finiscono loro malgrado insieme in un posto misterioso per misteriose ragioni.

domenica 6 gennaio 2013

I MEGLIO FILM CANNIBALI 2012, 20-11


Ancora introduzioni?
Non mi sono stufato?
Un po’ sì, però sono necessarie.
E allora, uso questa intro per dirvi che potete recupervi i film dell’anno di Pensieri Cannibali dalla posizione 40 alla 31
mentre ora vi beccate le posizioni dalla 20 alla 11, con una serie di film che magari qualcuno si sarebbe potuto aspettare in top 10 e invece, per poco, per pochissimo, no, non ce l’hanno fatta.
Il tutto accompagnato anche questa volta dalle esclusive trame cannibali dei film, leggermente rivisitate rispetto a quelle originali…

"Che ti leggi, la sceneggiatura scritta da Cannibal Kid?
Ma non l'hai ancora bruciata?"
20. Argo
Regia Ben Affleck
Genere 70s vintage
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Ben Affleck vuole girare un film chiamato Argo ma tutti, considerando le sue scarse qualità recitative, gli dicono di no. Così il buon Ben, sfiduciato, cambia mestiere e diventa un esperto della CIA nel recupero degli ostaggi. Mentre lui fa veramente l’esperto della CIA, tutti pensano che stia recitando e finalmente gli danno la possibilità di girare il suo film, Argo. E lui, per ripicca, risponde: “Eh no, abbelli. Adesso non lo giro più. Ar-go fuck yourself!”.

Pregi
- Prima parte con piacevolissimi toni da commedia brillante.
- Nella seconda parte la tensione viene fatta salire in maniera magistrale.
- Oltre che una vicenda politico-spionistica, oltre che un thriller, Argo è anche una riflessione interessante sul cinema, sulle sue dinamiche e sul rapporto realtà/finzione.
- Ben Affleck sempre più confermato come uno dei migliori cineasti americani contemporanei. Alla faccia di chi non ci avrebbe mai scommesso. Come me.
- A partire da una storia vera, l’esordiente Chris Terrio ha tirato fuori una sceneggiatura praticamente perfetta.
- Belle ambientazioni, costumi e capigliature tanto anni Settanta.
- Grande cast di contorno, su tutti l’accoppiata Alan Arkin/John Goodman.
- La splendida sequenza di montaggio alternato tra la conferenza stampa tenuta da un’attivista iraniana e quella dei producers del fittizio film Argo.

Difetti
- Quando si autodirige, Ben Affleck è bravo anche come attore. Però con un altro protagonista non è che il film sarebbe potuto essere ancora migliore? Eh, Ben?
- Argo è un film impeccabile, eppure gli manca il lasciarsi un po’ andare, gli manca un po’ più di trasporto emotivo.
- È uno di quei film da ammirare, più che da amare.

Battuta cult
“Ar-go fuck yourself!”

"Con l'arco ti do' merda, Katniss Kid!"
19. …e ora parliamo di Kevin
Regia Lynne Ramsay
Genere Figlio di… buona donna
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Trama semiseria
Kevin è la dimostrazione vivente di come guardare troppe volte Hunger Games possa fare male.
Molto male.

Pregi
- Una parte introduttiva splendidamente e inquietantemente onirica.
- Una interpretazione di Tilda Swinton larger than life.
- I tre attori che si alternano a seconda dell’età a dare il volto all’inquietante Kevin.
- La colonna sonora originale composta da Jonny Greenwood dei Radiohead, contrapposta ad alcuni pezzi pop stranianti come “Everyday” di Buddy Holly e “Last Christmas” dei Wham!.
- La tematica attuale, purtroppo attualissima, delle stragi in America raccontata da un punto di vista inedito.
"E pure io che c'ho 3 anni!"
- È una riflessione sul male puro che fa male, ma colpisce in pieno. Come una freccia ben scoccata.

Difetti
- Il solito ridicolo titolo italiano, che fa sembrare We Need To Talk About Kevin una commedia spensierata sequel di …e alla fine arriva Polly.
...e direi che non è proprio quel genere di film.
- Prima parte ottima, il finale è un pugno nello stomaco, mentre la parte centrale della pellicola invece è un pochino inferiore.
- Dopo aver visto un film del genere, non vorrete avere un figlio. Mai.

Personaggio cult
Kevin (interpretato da Ezra Miller, Jasper Newell e Rock Duer).

"Con me puoi sfogarti, ne ho sentite di tutti i tipi. Perché stai piangendo?"
"Perché le gemelle Olsen sono le mie sorelle."
"Dio, perché lei hai fatto questo? Come hai potutooo?"
18. La fuga di Martha
Regia Sean Durkin
Genere Sette
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Trama semiseria
Martha è una ragazza disturbata, con dei seri problemi, ma non si capisce bene il perché. Poco a poco, scopriremo però la sconvelgente verità: è cresciuta insieme alla gemelle Olsen.

Pregi
- La protagonista Elizabeth Olsen è una rivelazione folgorante. Altra rivelazione folgorante è scoprire che è la sorella della sorelle gemelle Olsen. Con cui ha in comune i tratti del volto, ma per fortuna nient’altro.
- John Hawkes, già grande in Un gelido inverno - Winter’s Bone, qui ha un ruolo inquietante e ci regala anche un notevole momento musicale per voce e chitarra.
- Non è finita qui, perché pure Sarah Paulson (quella di American Horror Story), nei panni della sorella della protagonista, è davvero brava.
- La storia procede su due piani temporali alternati, uniti da un grande montaggio e da una sceneggiatura che con calma ci svela quanto successo alla protagonista, evitando però di dirci tutto.
- La splendida scena omaggio al capolavoro di Ingmar Bergman Persona.
- Non per tirargliela, ma se continua così il regista esordiente Sean Durkin ne farà di strada.
- Il finale aperto.

Difetti
- Una pellicola giocata forse eccessivamente sui vuoti, sui silenzi e sull’incomunicabilità.
- Un finale persino troppo aperto, che beffa lo spettatore. Ma è così che deve fare il cinema migliore. Non compiacere il pubblico, ma saperlo sempre sorprendere. Comunque, qualcuno - a ragione - può sentirsi preso in giro, da un finale del genere…

Scena cult
John Hawkes che canta “Marcy’s Song”.

"Dite che potevo scrivere anche un po' più piccolo?
Scusate, la forza dell'abitudine... prima insegnavo a un corso per la terza età."
17. Detachment - Il distacco
Regia Tony Kaye
Genere Scuola di vita
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Trama semiseria
Adrien Brody è un professore di liceo precario che partecipa al concorso statale per avere un posto fisso. Lo passa, rientrando tra i fortunati 11mila su 320mila che ce l'hanno fatta, va a insegnare in una scuola disastrata, cambia per sempre la vita dei suoi studenti e poi dallo Stato gli dicono: "Ah no, ci siamo sbagliati. Non hai passato il concorso." E assegnano il posto a un raccomandato. Un certo Robin Williams, che gli studenti chiamano anche O capitano, mio capitano.

Pregi
- Tony Kaye, a distanza di anni dall’exploit di American History X, è in formissima e dirige in maniera inventiva, aiutato da un ottimo montaggio.
- Alcune scene raggiungono vertici di poesia notevoli.
- Il protagonista Adrien Brody, penso per la prima volta in tutta la sua carriera, mi ha convinto in pieno.
- Un cast di contorno di ottimo livello, in cui si segnalano soprattutto James Caan, la mad woman rossa tettona Christina Hendricks e la giovane sorpresa Sami Gayle.
- Uno dei più grandi film sulla scuola e dentro la scuola girati negli ultimi anni, insieme a Elephant e a La classe.
- È il film peggiore dell’anno secondo il mio blogger rivale Mr. James Ford. È questo è un pregio ENORME.

Difetti
- Alcuni personaggi di contorno sono abbozzati e poco approfonditi, come il solito sacrificato Bryan Cranston, che all’infuori di Breaking Bad per ora fa fatica a ritagliarsi ruoli non da semplice caratterista.
- A tratti dà l’impressione di essere il possibile pilot di una serie televisiva, e dà come l’impressione di non averci raccontato tutto quello che poteva raccontare.
- Adrien Brody se la cava più che bene. Io, però, avrei comunque scelto come protagonista un altro attore …

Personaggio cult
Meredith (Betty Kaye)

"Eddai, fumati questo che poi la classifica cannibale
ti sembrerà molto più bella!"
16. Quasi amici
Regia Olivier Nakache, Eric Toledano
Genere (Quasi) BFF
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Trama semiseria
Il fannullone Driss diventa assistente personale e quasi amico del riccone paraplegico Philippe. Alla fine si scopre che Philippe cammina benissimo ed è stato tutto un elaborato scherzo architettato per il programma di Mtv Punk’d da Ashton Kutcher, che aveva scambiato Driss per Usain Bolt.

Pregi
- Handicap, amicizia, buoni sentimenti… Si potrebbe pensare il peggio e immaginarsi una pellicola iper buonista e smielata, invece è un film che affronta il tema in maniera coraggiosa e con un enorme senso del umorismo.
"Ancora non ha fatto effetto? Allora riproviamo..."
- Omar Sy è un grandissimo e il suo personaggio è uno dei più divertenti e scatenati dell’anno.
- Molto bello il tema musicale composto dall’italiano Ludovico Einaudi.
- Mai riso così tanto in un film sull’handicap.
- Nonostante il tema trattato, non diventa mai deprimente.
- Alla fine ci può scattare anche la commozione. Anzi, niente di più facile che ciò succeda.

Difetti
- È pur sempre una storia di buoni sentimenti, o di quasi buoni sentimenti, quindi alla fine un minimo il film cede. Ma solo un minimo.
- Grande storia, interpretata molto bene dai due protagonisti e raccontata da un’ottima e frizzante sceneggiatura. A livello registico il film però non si segnala particolarmente.

Personaggio cult
Driss (Omar Sy)

"Ruby Sparks sì è carina, però, visto che le mie parole prendono vita,
è arrivato il momento di scrivere il mio vero capolavoro: Jennifer Lawrence."
15. Ruby Sparks
Regia Jonathan Dayton, Valerie Faris
Genere God is a writer
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Lo scrittore Calvin Weir-Fields scrive il suo difficile secondo romanzo su una ragazza, Ruby, e questa per magia prende vita. Tutto ciò che scrive, si trasforma in realtà. Già che c’è, allora, comincia a modificarla a suo piacimento e la rende sempre più sessualmente “disponibile”. Ruby allora comincia a darla via in giro, fino a che una sera buia e tempestosa finisce in una villa ad Arcore e il resto, come si suol dire, è Storia…

Pregi
- Un film sul blocco dello scrittore che però non soffre di blocchi creativi ed è anzi una delle sceneggiature più inventive dell’anno.
- Una storia curiosa racconta in maniera brillante dalla sceneggiatrice esordiente Zoe Kazan, con qualche imperfezione che rende solo la pellicola ancora più umana e viva.
- Zoe Kazan è anche la protagonista femminile Ruby Sparks. Per il momento sembra meglio come sceneggiatrice, però pure come attrice non se la cava male.
- La scena in cui Calvin fa fare di tutto e di più a Ruby.
- Un film poetico, emozionante, romantico, ma non sdolcinato.

Difetti
- Storia singolare e originale, però l’ispirazione sembra arrivare dritta dalle storie di Charlie Kaufman e dai film girati da Spike Jonze e Michel Gondry. Senza però raggiungere la genialità assoluta di Kaufman.
- La famiglia del protagonista, con Annette Bening e Antonio Banderas persino troppo macchiettistici.

Personaggio cult
Ruby Sparks (Zoe Kazan)

"Chissà perché tutti mi danno della bimbominkia adult.
Davvero non lo capisco..."
14. Young Adult
Regia Jason Reitman
Genere Young adult
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Charlize Theron è un'autrice di popolari romanzi young adult, ovvero per giovani donne, tra cui la saga di Twilight. Quando fa ritorno nella sua cittadina, pensa che verrà trattata come una superstar e invece tutti le gridano: "L'hai scritta te 'sta mmerda? Ma ammazzate, ah stronza!".
Come forse avrete capito, la sua cittadina si trova nel Lazio...

Pregi
- Grande sceneggiatura della solita grande Diablo Cody.
- Questa non è una commedia vera e propria. È più un’anticommedia.
- Charlize Theron, bellissima donna, ma a me come attrice non era mai piaciuta. Nemmeno nella sopravvalutatissima interpretazione premiata con l'Oscar di Monster. Qui invece è davvero un portento. Best. Charlize. Ever.
- La protagonista è volutamente ‘na stronza. E a me piacciono, i personaggi stronzi.
- Se la young adult protagonista è ‘na stronza, il suo amichetto Patton Oswalt, già visto in United States of Tara (serie creata da Diablo Cody), non può non fare simpatia.
- Colonna sonora revival anni ’90 grandiosa, con top raggiunto da “The Concept” dei Teenage Fanclub, ascoltata dalla protagonista sul mangianastri (sul mangianastri!) dell’auto.

Difetti
- La protagonista è ‘na stronza. A qualcuno (razzista nei confronti degli stronzi) questo potrebbe non piacere.
- Come commedia, non si ride tanto. La verità è che, come detto, è più un’anticommedia che una commedia. Ma comunque, diavolo di una Diablo, un paio di battutine in più potevi mettercele lo stesso!

Canzone cult
“The Concept” dei Teenage Fanclub.

"Amico, c'è il 50% di probabilità che il tuo taglio esca bene."
13. 50 e 50
Regia Jonathan Levine
Genere Malati dal ridere
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Trama semiseria
Joseph Gordon-Levitt scopre di avere un cancro e di avere il 50% di probabilità di continuare a vivere e il 50% di morire. Il suo migliore amico Seth Rogen utilizza la drammatica situazione per cuccare e per scopare in giro. Quando Joseph Gordon-Levitt guarisce, Seth Rogen, disperato, gli regala una fornitura a vita di sigarette (non elettriche), un abbonamento a un solarium e un appartamento vicino a una centrale nucleare. Quanti regali. Questa sì che è amicizia!


"Ecco, adesso c'è lo 0% di probabilità!"
Pregi
- È un film su un giovane ragazzo malato di cancro. E non è un melodrammone patetico!
- È un film su un giovane ragazzo malato di cancro. Ed è una delle commedie più divertenti dell’anno!
- Un po’ di commozione però 50 e 50 la regala anche. È pur sempre un film su un giovane ragazzo malato di cancro, e che cacchio.
- Joseph Gordon-Levitt offre l’interpretazione più intensa della sua brillante carriera.
- Seth Rogen fa pisciare sotto dalle risate, persino più di quando è impegnato nelle sue solite comedy al 100%
"Coraggio, per fortuna hanno inventato le cuffie."
- C’è la solita adorabile Anna Kendrick.
- C’è la solita adorabilmente odiabile Bryce Dallas Howard, dopo The Help ormai esperta in ruoli sgradevoli.
- Ottima colonna sonora in cui svetta “High and Dry” dei Radiohead.

Difetti
- Il regista Jonathan Levine (già autore di All the Boys Love Mandy Lane e Fa’ la cosa sbagliata) presto sarà alle prese con il cinema “commerciale”, con il teen zombie movie Warm Bodies. Ce la farà a non sputtanarsi a Hollywood?
- Il finale sì è carino, però, boh, potevano inventarsi qualcosa di più originale…

Personaggio cult
Kyle (Seth Rogen)

"Lo sai Cannibal dove te lo mettevo questo se non ci mettevi in classifica, vero?"
12. The Innkeepers
Regia Ti West
Genere Hotel infestato
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Un vecchio hotel sta per chiudere.
A causa della crisi economica?
No.
Perché lì di fianco hanno aperto un Hilton?
No.
Semplicemente perché è troppo inquietante e dovrebbero pagarti te per dormirci.
Alla fine comunque i proprietari decidono di chiuderlo e aprire al suo posto un Blockbuster. Bravi raga, così sì che farete affari d’oro!

Pregi
- È uno degli horror, nonché una delle riflessioni sull’horror, più intriganti degli ultimi anni.
- La prima parte è commedia pura. Con Ted, il film che mi ha fatto più scompisciare dalle risate. Gran parte del merito va al co-protagonista nerd interpretato da Pat Healy.
- Nella seconda parte, la tensione sale sale e fa male.
- Ti West ha uno stile retrò, eppure è il futuro dell’horror.
- La geniale scena che prende per il culo i meccanismi dei video de paura di YouTube e degli horror degli ultimi tempi.
- La protagonista Sara Paxton, dopo una serie trascurabile di filmetti, offre una prova maiuscola. E le interpretazioni degne di nota nel cinema dell’orrore non sono proprio all’ordine del giorno.

Difetti
- Una trama non particolarmente originale o elaborata.
- Ho trovato il film così divertente che tensione e paura, per quanto presenti, non sono nemmeno l’elemento che ho preferito. Cosa un po’ strana, per un horror, ma non necessariamente negativa…

"Chissenefrega degli Oscar vinti,
siamo fuori dalla top 10 cannibale. Nuooo!"
Personaggio cult
Luke (Pat Healy)

11. The Artist
Regia Michel Hazanavicius
Genere Muto sono
Leggi Guarda la mia RECENSIONE

Trama semiseria
George Valentin è il più grande divo del cinema muto. Un bel giorno, James Cameron inventa il cinema sonoro e realizza dei film commerciali di merda. George Valentin, per vendetta, utilizza il suo avatar Na’vi per andare a pescare James Cameron e per esiliarlo definitivamente su Pandora. Sulla Terra tornano finalmente ad essere prodotti dei bei film.


Pregi




Difetti
Non ho trovato i dialoghi molto interessanti o coinvolgenti.
Ah, è un film muto?
Okay, scusate. Errore mio.

Scena cult
Peppy Miller (Bérénice Bejo) che abbraccia l’appendiabiti.

mercoledì 21 marzo 2012

Charlize Theron è una Young Adult Figon

Young Adult
(USA 2011)
Regia: Jason Reitman
Cast: Charlize Theron, Patton Oswalt, Patrick Wilson, Elizabeth Reaser, Collette Wolfe, Jill Eikenberry, Kate Nowlin, Rebecca Hart, Louisa Krouse
Genere: forever young (adult)
Se ti piace guarda anche: La mia vita a Garden State, Elizabethtown, United States of Tara, Juno, GCB

Quello che è fatto è fatto.
Non puoi vivere nel passato.

Riavvolgere la propria vita come il nastro di una musicassetta.
Sui titoli di testa c’è già tutto questo Young Adult, nuova collaborazione del duo più affiatata dai tempi d’oro di Lucio Battisti + Mogol o di Lennon + McCartney o di Romeo + Juliet o qualcosa del genere, ovvero il regista Jason Reitman + la sceneggiatrice stripper Diablo Cody, artefici di quella perla del cinema indie che risponde al nome di Juno.
E oops!… They did it again.
Young Adult non è un film accattivante come Juno. Negli Usa non ha minimamente riscosso lo stesso successo e in Italia è passato del tutto inosservato. Eppure questa è una nuova perla di cinema indipendente, una commedia più amara che dolce. ‘Na chicca, in parole povere.

Va precisato che io parto subito molto ben predisposto nei confronti della coppia Diabloman.
Jason Reitman non è un virtuoso della macchina da presa. Nelle sue pellicole si limita a raccontarci delle storie di personaggi piuttosto singolari, ma nel farlo non usa chissà quali stratagemmi visivi. Eppure non sbaglia un colpo e riesce a farsi narratore perfetto grazia a un uso sapiente della colonna sonora e uno sguardo mai invadente.
Ci ha raccontato con ironia del lobbista del tabacco cinico e senza scrupoli di Thank you for smoking, ci ha presentato la fantastica 16 and pregnant Juno, nuova idola suprema del mondo indie e oltre, ci ha accompagnato nei viaggi aerei Tra le nuvole dello spietato tagliatore di teste George Clooney e ora ci consegna un altro personaggio crudele. Per cui comunque alla fine facciamo per fare il tifo. Almeno un po’.
Paradossalmente, ma nemmeno troppo, in questa carrellata di characters l’unica matura e in grado di relazionarsi davvero con i suoi sentimenti è la più giovane del gruppo, la teen mom Juno. Laddove lei adolescente si ritrova ad affrontare con consapevolezza una situazione da adulti, gli altri sono invece adulti incapaci di crescere. Eterni adolescenti bloccati in un corpo adulto.

A letto con Oscar
Jason Reitman è la prima metà di questa coppia. Coppia lavorativa non dolce coppia, visto che, almeno a quanto ne so, i due non stanno insieme.
L’altra metà è Diablo Cody.
Ah mama mia, el Diablo!
Diablo di una Cody.
Parli del Diablo, e spuntano le Cody.
Ok. Ok. La pianto, per tutte le Diablo dell’universo.
Diablo Cody è una sceneggiatrice che adoro senza riserve e tutto quello che scrive per me è ora colato. Al di là della già citata Juno che l’ha subito scaraventata nell’olimpo hollywoodiano e le ha fatto vincere un (meritato) Oscar così pam! all’esordio, ho trovato parecchio spassoso persino Jennifer’s Body, film massacrato dalla critica che però, se non viene preso troppo sul serio e complici il Megan's Body e la tematica cannibale, è in grado di regalare un sano divertimento come fosse un disimpegnato horror trash primi anni ’90. Per chi non lo sapesse: Diablo Cody sta infatti agli anni ’90 come Drew Barrymore sta agli anni ’80. Dio benedica entrambe.
La Diablo non Lamborghini ha poi firmato anche una delle serie tv più originali e schizzate degli ultimi anni, United States of Tara con una sdoppiatissima triplicatissima quadruplicatissima e fuorissima Toni Collette, un telefilm che si andava a incartare nella seconda e terza stagione, ma con una season 1 assolutamente geniale.

"Charlize, dobbiamo girare. Smettila di leggere Pensieri Cannibali..."
"Ma non ce la faccio. Ahahah, è troppo divertente!"
Fatto il punto della situazione sulla coppia cinematografica, va detto che questa loro nuova jam session regala un risultato più targato Cody che non Reitman, regista che ancora una volta mette la sua mdp a semplice disposizione della storia e della protagonista.
Charlize Theron offre qui la performance più notevole e insensa della sua carriera (non menzionatemi nemmeno il mediocre Monster!) nei panni di un’ex reginetta del liceo che ritorna nella cittadina in cui è cresciuta.
Perché vi fa ritorno?
Perché su una e-m@il legge l’invito di un suo ex boyfriend per il battesimo del figlioletto e decide di andare in città per riconquistarlo, l’ex boyfriend non il figlioletto, incurante del fatto che possa essere felicemente sposato nonché felicemente neo-papà.
Una vera stronza rovinafamiglie, avete capito bene.
Così infila valigia e cagnolino Paris Hilton-style sulla sua MINI Cooper e attacca una vecchia musicassetta su un ancora più vecchio mangianastri. Parte il pezzo cult “The Concept” dei Teenage Fanclub.
E se dopo aver visto questo film non adorerete questa canzone, potrei non rivolgervi mai più la parola. Sul serio.


"Cioè, tu ti sei sposato con un'attrice di Twilight e poi la young adult sono io?"
Non si esce vivi dal liceo. È difficile lasciarsi alle spalle chi si era allora, sia che si fosse popolari, sia che si fosse sfigati. In Young Adult vediamo entrambe le facce della medaglia.
Chalize Theron era popolare ai tempi dell'high-school e ora è divorziata, un tantino alcoooolizzata, e di mestiere fa la scrittrice. I suoi libri vendono un sacco. Bello, direte voi. Sì, bello. Peccato che lei sia solo la ghost writer di una catena di libri di successo per giovani adolescenti. Young Adult. Come Twilight o The Hunger Games (non sapete cos’è The Hunger Games? Presto non sentirete parlare d’altro…). Solo che ormai la catena per cui scrive è passata di moda e non se la fila più nessuno. Un po’ come Miley Cyrus negli ultimi tempi.
Miley Cyrus chiiiiiiiii?
Massì, Hannah Montana.
Hannah Montana chiiiiiiiiiiiiiiiiii?
La vita della Theron, che da brava young adult è sempre attaccata al cellulare o al laptop o alla tv a guardare i reality delle Kardashian e in più si ciba unicamente in fast-food mantenendo comunque una forma fisica invidiabile, non sembra andare da nessuna parte e così decide riconquistare il boyfriend del liceo, quello sposato e neo-papà, e di tornare al passato. Con un tuffo nella sua cittadina natale simile a quelli di Garden State ed Elizabethtown, ma senza lo stratagemma drammatico di un genitore morto.
Non è tutto: ATTENZIONE SPOILER!
Charlaiza Figon in questo film a poco poco si scopre un po’ come Glenn Close in Attrazione fatale, solo che questa volta vediamo la vicenda non dal punto di vista del marito stalkerato, ma dal suo. Da quello della pazza stalker. O stalkeratrice che dir si voglia. Una stalkeratrice alcolizzata che ruba battute romantiche che sembrano uscite da un romanzo di Moccia o della Stephenie Meyer - La vera ammazzavampri sentite da una ragazzina in un fast-food.
I suoi cambi di personalità quasi schizofrenici non sono troppo distanti dalla Tara di United States e vengono anche qui sottolineati dai cambi di look: da quello da insicura post-teenager o meglio post-tween con tanto di maglietta di Hello Kitty dell’inizio, alla felpa del suo ex boyfriend indossata per marchiare il territorio dopo essere uscita con lui, fino ad arrivare nella parte finale a presentarsi al battesimo del bambino vestita come una desperate casalinga anni ’50.

All’altro angolo abbiamo uno che dal liceo c’è uscito, vivo. Ma non con le sue gambe. Patton Oswalt, già visto nella più volte menzionata serie United States of Tara, intepreta un tizio a cui ai tempi del liceo dei bulletti hanno spaccato le gambe (e pure il pene) e che quindi, per forza di cose, non è mai riuscito ad andare avanti del tutto con la sua vita. Se non zoppicando.
Dall’incontro di queste due anime in pena che più diverse non si potrebbe ne vedremo delle belle, in una commedia più riflessiva che esilarante. Con una protagonista meravigliosa e così vera nel suo essere spietata, crudele ed egoista. Non un film perfetto, ma imperfettamente vivo. In più, è molto ma molto 90s.
E allora diavolo di un Jason Reitman e, soprattutto, Diablo di una Cody.
Oops!... They did it again.
(voto 8-/10)


venerdì 9 marzo 2012

Non ti stimo fratello

"Ford, fratello, cioè ma come fai ad ascoltare musica peggiore della mia?"
Settimana ricchissima di uscite nei cinema italiani. A livello quantitativo. E a livello qualitativo?
Insomma, non siamo messi proprio bene. Qualcosina di interessante sembra anche spuntare fuori, se andiamo a frugare bene in mezzo alla spazzatura. Così come se andiamo a leggere tra tutte le panzanate che scrive Mr. James Ford, magari una o due frasi condivisibili le troviamo. Magari decontestualizzandole e modificandole un pochino. Ad esempio, quando scrive: "Nel suo monte di castronerie, il Cannibale ha ragione su un paio di cose", io leggo solo "IL CANNIBALE HA RAGIONE".
Comunque ecco qui tutti i film in arrivo nelle sale in questo wwweekend.

Ti stimo fratello di Paolo Uzzi, Giovanni Vernia
Il consiglio di Cannibal: non ti stimo Ford e grazie a Dio non sei mio fratello
E così dopo Chezzo Zalone, prevedibilmente fa il suo debutto “cinematografico” anche… Mr. Ford? No, Giovanni Vernia (qui pure in veste di co-regista, ahi ahi) alias Jonny Groove di Zelig. Quello tamarro autore di tormentoni come E siamo noi e siamo noi, il Paradiso siamo noi. Pur non sopportando Zelig, ‘sto zarro preso a piccole dosi mi fa ridere. Certo, un film a lui tutto dedicato potrebbe rivelarsi una sola pazzesca, però sempre meglio lui di, chessò, il Mago Oronzo, i Fichi d’India o quel pagliaccio di Mr. James Ford!
Il consiglio di Ford: non stimo Jonny Groove, e neppure Cannibal Groove!
Detesto Zelig, detesto Zalone e detesto Cannibal.
Insomma, non ho alcun motivo di vedere questo film. Quindi, che se lo becchi il mio antagonista!


"Ma come cazzo sei vestito? Nemmeno Ford ha il coraggio di andare in giro così!"
John Carter di Andrew Stanton
Il consiglio di Cannibal: classica fordianata da evitare con cura
Ennesimo film tratto da una popolare serie di romanzi? Tranquilli non è il nuovo Twilight o Hunger Games, bensì una saga uscita un secolo fa! Adesso il regista di due dei migliori film Pixar (Wall-E e Alla ricerca di Nemo) Andrew Stanton prova a portare sul grande schermo le avventure di questo soldato spedito su Marte, ma non prevedo niente di buono. Sarà un grande successo commerciale? Bah, negli Usa magari sì, in Italia non credo. Si rivelerà un bel film? Questa la vedo impossibile, anche perché dal trailer sembra la versione disneyana di 300 con un pizzico di Avatar, quindi… L’unica speranza è che possa trasformare il protagonista Taylor Kitsch, già nel cast della splendida serie Friday Night Lights, in una star. Ho detto in una star, Ford, non nel tuo nuovo sogno erotico aahahah!
Il consiglio di Ford: ovviamente sarà una ficata!
Nel suo monte di castronerie, il Cannibale ha ragione su un paio di cose: Friday night lights è una serie splendida, e questo film è davvero il prototipo per la tamarrata da popcorn domenicale fordiano.
Niente di trascendentale, ma potrebbe diventare il Real steel di questa primavera.
Il che, in periodi di vacche magre come questo, non può che essere un bene.

"Che palle 'sto Harmony definito da Miss Ford
il nuovo grande romanzo americano!"
Young Adult di Jason Reitman
Il consiglio di Cannibal: un film per tutti noi giovani Young Adult (Ford, tu ovviamente sei escluso!)
Di gran lunga la pellicola più interessante proposta questa settimana, Young Adult vede come protagonista una Charlize Theron gran bel figon, però come attrice non mi ha mai convinto del tutto. Chissà che questa non sia la volta buona, anche perché la regia è di Jason Reitman e la sceneggiatura è di Diablo Cody e l’ultima volta che i due avevano lavorato insieme ne era uscito Juno. E sti cazzi! Negli Usa questo film è uscito in sordina, però potrebbe essere una visione almeno carina e chissà che non piaccia pure a quell’old, very old adult di Jason Ford.
Il consiglio di Ford: un film per tutti, alla facciazza di chi si crede fico come il Kid!
Per una volta, mi associo al mio fastidioso e giovane rivale nonchè aspirante seguace ed affermo che senza dubbio questo potrebbe rivelarsi il film della settimana.
Diablo Cody è un portento, Reitman sa il fatto suo e Charlize Theron ha dimostrato di essere anche un'attrice dotata, e non soltanto dotata.
Quindi, senza troppi indugi, andatelo a vedere!

Ah, non è il reality con Paris Hilton?
A Simple Life di Ann Hui
Il consiglio di Cannibal: a simple palla
E dopo Young Adult, per par condicio da Hong Kong arriva quello che è stato definito un “inno alla vecchiaia”, ovvero il film ideale per Mr. Ford. Presentato all’ultimo Festival di Venezia, si preannuncia una visione molto commovente, ma anche una possibile palla colossale. Confermo: il film ideale della settimana per Mr. Ford.
Il consiglio di Ford: a simple life? E perchè, Cannibal la vuole "complicated"!
Ancora una volta la scarsa sensibilità del mio giovane antagonista - che poi, ormai, tanto giovane non è più - finisce per piazzargli sugli occhi due fettazze di salame per quello che potrebbe essere il film della settimana quasi a parimerito con quello di Reitman.
Certo, il rischio di una menata da bottigliate da radicalchiclandia c'è tutto, ma non è sempre detto che il bicchiere sia mezzo vuoto, no!?
Meglio svuotarlo, e solo dopo spaccarlo in pieno viso al Cucciolo Eroico! Ahahahahahah!

"Come mai l'ombrello? Non sento gocce..."
"Sì, però stanno per piovere stronzate. Quelle di Ford!"
Là-bas di Guido Lombardi
Il consiglio di Cannibal: là-bas? Io-pas!
Là-bas è una delle come al solito tante, troppe uscite italiane del weekend ed è una storia di immigrazione e violenza che, almeno stando a guardare il trailer, sembra possedere un respiro internazionale. Una vicenda a metà strada tra Gomorra e Romanzo criminale che potrebbe anche non essere un film italiano del tutto da buttare…
Ford, lo so che al solo nominare Gomorra mi ti sei svenuto. Ed è appunto per questo che l’ho nominato!
Il consiglio di Ford: Là in bas sta il Cannibale, là in alt Ford.
Un film che potrebbe essere tutto e niente, dalla consueta menata finto alternativa italiana ad un qualcosina perfino meritevole.
Potrei anche azzardare una visione, ma in fondo alla lista.
Intanto, ripenso al Bufalo, sempre meglio del fighettino e cannibalesco Saviano, mi secondo nemico giurato dopo il Kid itself.

"Ciao Cannibal, mi chiamo Ford. Vengo in pace..."
L’arrivo di Wang dei Manetti Bros.
Il consiglio di Cannibal: aspettate che arrivo. O forse no…
I Manetti Bros. mi hanno sempre incuriosito un pochino, ma non ho mai visto un loro film, solo alcuni videoclip che hanno girato. Questo loro tuffo nel fantascientifico potrebbe rivelarsi ironico e geniale, quanto anche una minchiata colossale… la seconda è la più probabile, però chissà?
Comunque vada, ben venga Wang. Basta solo che non ci spedite sulla Terra Mr. Ford, o cari signori alieni!
"Se non volete finire come me,
non guardate MAI un film consigliato da Mr. Ford!"
Il consiglio di Ford: Ford è già arrivato. Wang, chissà.
Purtroppo per il Cannibale, ormai quella fordiana è una realtà affermata. Quindi non gli resta che portare pazienza e chiedere aiuto agli alieni.
Magari proprio quelli alti e blu creati dal suo amico James.
No, non Ford.
Quello davvero amico amico amico.
Cameron.
Il film? Chissà, potrebbe anche essere. Ma restiamo sempre nelle posizioni più basse della classifica.


A una settimana di distanza, c'è ancora gente
che festeggia la partenza di Ford per Barcellona...
La sorgente dell’amore di Radu Mihaileanu
Il consiglio di Cannibal: se proprio non avete di meglio da fare…
Nuovo film del regista de Il concerto, film che aveva suscitato grandi entusiasmi ma che a me non era proprio piaciuto. Sarà che l’avevo visto in italiano e il doppiaggio era davvero tragico… Se però quello almeno era un film musicale e in più c’era Mélanie Laurent, questo suo nuovo sforzo non mi attira un granché. Mi sa che pure questo lo lascio al mio rivale. Anzi, farò di più: anziché vedermi questo film contro gli integralismi, preparerò un attentato non contro la White House ma contro il sito WhiteRussian uahahahaa!
Il consiglio di Ford: alla sorgente ci mando Cannibale. Ma non quella dell'amore, ma delle bottigliate.
Mihaleanu mi è sempre parso un mezzo ruffianone, con i suoi film a metà tra l'autorialità e la lacrima facile.
Certo, non ha neppure mai fatto schifezze complete, ma non mi ha mai convinto tanto da buttarmi su un suo lavoro alla cieca.
Preferisco spedirci il Cannibale, e al limite scriverne una recensione entusiastica giusto per dargli contro.

"Vade retro, Ford!"
Colour from the Dark di Ivan Zuccon
Il consiglio di Cannibal: il colour di questo film? Il brown, mi sa…
Horror italiano del 2008 che arriva in sala adesso. Chiedersi il perché è una domanda retorica un po’ come domandarsi :“Ma come fa Ford a seguire uno sport (spooort???) come il wrestling?”.
Il trailer già da solo è agghiacciante. E non parlo di agghiacciante in senso horror, ma nel senso tragico del termine.
Il consiglio di Ford: ma stiamo scherzando!?!?
Piuttosto che vedere questo film, giuro che passo una vacanza intera ad ascoltare le fregnacce del Cannibale sulle sciape biondine della Hollywood bene che non gliela daranno mai.

"Sapevo che in rete c'erano dei siti per pervertiti,
ma WhiteRussian li batte davvero tutti!"
The Double di Michael Brandt
Il consiglio di Cannibal: Richard Gere è passato di moda più di Richard Ford
Richard Gere prova a ritornare in auge con un thrillerone che fa molto anni ’90. Insieme a lui c’è Topher Grace, uno che fin dai tempi dell’esilarante serie That ’70s Show mi è sempre stato simpatico, però questo film mi sa che lo skippo e lo schifo volentieri, anche perché l’unico double che vedrei volentieri sarebbero due pugni in faccia ben assestati a Richard Ford!
Il consiglio di Ford: per vedere questo film, vi serviranno ben più di due cocktais!
Da una schifezza all'altra, direi che non mi soffermo neppure sull'ennesimo tentativo di rilancio di Richard Gere, e mi rilasso con due risate pensando ai sogni proibiti del double di Cannibal, che se solo prova a farsi vedere dalle mie parti, finisce per sostituire il sacco che mi diverto a scazzottare tornato dal lavoro.

"Yawn! Un film segnalato da Ford è sempre una garanzia
per farsi un buon sonno!"
Native di John Real
Il consiglio di Cannibal: ma meglio dead che Native
Visto che questa settimana non c’erano già abbastanza uscite italiane (e non solo italiane) inutili, ecco uno pseudo horror recitato peggio di Cento Vetrine. Contro questo Native, mi unisco ai cowboys fordiani e preparo le mie frecce!
Se poi sbaglio mira e qualcuna colpisce anche il Mr. James Ford oh, sono cose che in una battaglia capitano…
Il consiglio di Ford: meglio il fuoco nemico, di quello nativo!
Piuttosto che vedere questo film, giuro che mi prendo tutte le frecciate che il Cannibale può scagliarmi.
Se non altro, con quelle almeno posso farmi due risate, prima di gonfiarlo di cazzotti.
Con questa schifezza, al contrario, posso gonfiarmi solo i cosiddetti.

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