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lunedì 6 ottobre 2008

Moccia Vileda

BPM. Beats per minute. Ma che sto a dì? Io l’inglese non lo capisco mica. Aò, l’unica lingua che parlo è il romanesco. Tieni il ritmo, la puntina scorre sulla traccia! Tecktonic: 200 BPM. Happy Hardcore: 240 BPM. Gabber: 300 BPM. Quello che preferisco però sta tra gli zero e i 20 battiti al minuto, quello che devi sempre fermarti ad ascoltare, quello che più si avvicina al battito della morte: il BPM degli Zero Assoluto. Ascoltalo, fratello!
“Hey, io non sono tuo fratello. Anzi, ma chi t’ha mai visto, stronzone?”
Ah aah aah, ma certo che mi conosci. FM 107,3. Radio Caos, il BPM della morte. Ridi, fratello!
“A parte che la devi smettere di chiamarmi fratello, ma come diavolo faccio a ridere con ‘sta musica da funerale, me lo vuoi spiegare?”
Eh eh hey, ma passiamo alla dolce Babi, che si sta passando 100 colpi di spazzola sulla sua vagina pelosa prima di andare a dormire. Sta ascoltando la mitica Radio Caos, e chissà perché si sente 3 metri sotto terra. Per tirarsi su pensa: “Ho voglia di tè… Ma anche un estatè potrebbe farmi felice.”
Il sogno più grande della dolce Babi è quello di fare la velina di Striscia, ma per il momento si accontenta di farsi una striscia in bagno. E che cosa non darebbe per un’esterna a Uomini e Donne? Non le dispiacerebbe nemmeno finire in tv per aver squartato viva quella stronza della sua compagna di stanza.
Al balcone come una novella Giulietta, Babi geme per amore: “Oh, Step. Ho voglia di tè. Me lo vuoi portare invece di fare le penne con quel cazzo di motorino? Chi ti credi di essere, Valentino Rossi? A proposito… vai a pagare le tasse, và.”
“Tu hai voglia di tè, io ho voglia di tette. Ma piatta come sei mi sa che non mi puoi accontentare…”
Infuriata da quelle parole, Babi decide di rompere con Step: “Scusa ma ti chiamo orrore: quel lucchetto proprio non se po’ guardà. Impiccatici!” gli ha urlato lanciandoglielo dal balcone. “E poi quei graffiti smielati: TVTTTB? 3MSC? Cos’è che vogliono dire di preciso proprio non l’ho mai capito… Ho bisogno di un uomo maturo, io, non di un ragazzino che si esprime a sigle.”
Poche ore dopo però già le manca, mentre scopa stancamente con il suo nuovo boyfriend, un cinquantenne scrittore arrapato di nome Moccia Vileda che prima dell’appuntamento si è dovuto ingozzare di viagra per poter reggere i ritmi della dolce (& gabbana) Babi. Dolce poi, fino a un certo punto, visto che per pagarsi gli studi fa la mistress con tanto di frusta e manette. L’università dopo tutto costa parecchio, non per la retta e i libri, che pensate? ma perché se si presenta alla Sapienza senza le Jimmy Choo ai piedi che figura da morta de fame ci fa?
Tolto il suo corpo flaccido da dentro la dolce Babi, Moccia Vileda le domanda: “Scusa ma non ti ho mai chiesto quanti anni hai…”
“Ne ho 19,” fa lei facendo la donna vissuta.
“19? Ma sei già 3 m sotto terra. Mò te lascio, che c’ho da scrivere il mio prossimo libro Amore 0-14 e tu non rientri nel target commerciale.”
Babi disperata se ne va via in lacrime, e intanto le tornano in mente tutti i momenti passati con il suo vero piccolo grande amore, Step: il Ciao spaccato con cui faceva le penne; il giubbotto in pelle da James Dean de’ noantri; i lucchetti, che non sono poi così male, a lei che è una mistress potevano persino tornare utili adesso che ci pensava bene. E le scritte, quei dannati graffiti che mai è riuscita a comprendere. Adesso tutti i pezzi del puzzle stanno tornando al loro posto. Ha un flash come lo sbirro nel finale de I soliti sospetti e vede tutto chiaramente.
Io e te, 3MSC: Io e te, 3 mocciosi, stivali e catene.
Dunque Step non voleva lanciarle qualche misterioso messaggio smielato, ma le voleva proporre un’orgia sadomaso! Ora sì che riconosceva il duro di cui si era innamorata. “3 mocciosi… ma chi potrebbero essere?” si domanda. “I Jonas Brothers??” Poi ci riflette su. “Naah, quei 3 hanno l’anellino della purezza al dito.”
Si asciuga le lacrime dagli occhi e piena di ritrovata speranza corre verso la casa di Step. Da lontano lo vede insieme a un amico e il suo cuore batte a 300 BPM come un pezzo gabber. Step poi si ferma sotto al portone di casa e abbraccia l’amico. Babi riesce a vederlo in faccia e lo riconosce: “Ommioddio… ma è Marco dei Cesaroni!”
Step accarezza i capelli dell’amico, gli sussurra all’orecchio: “Scusa ma ti chiamo Branciamore,” e poi lo bacia.
Babi corre verso di loro, interrompendo il magico momento gay.
“Hey Step,” gli fa ancora con il fiatone. “L’ho capita la scritta, ora. 3MSC=3mocciosi, stivali e catene. Lui è uno dei 3 mocciosi, vero? Gli altri 2 chi sono, i suoi fratelli nei Cesaroni?”
“3 mocciosi? Ma che stai a dì? Lui è il mio nuovo amore, anzi il mio nuovo Branciamore uahuahuah,” se la ride di gusto per la battutona. “E poi Babbazza, quante volte te lo devo dire che io non so scrivere?”
“Ma allora…” sospira lei come in una soap-opera “…che significa 3MSC?”
“Oh, quella… Mica l’ho fatta io. Non lo sai?” le chiede. “È solo la pubblicità promozionale dell’ultimo libro dello scrittorucolo per cui mi hai lasciato, quel Moccia Vileda. Però c'hai quasi preso. Sta a significà: 3 mocciose, stivali e catene. È la storia autobiografica di uno scrittore romano non più giovanissimo che viene arrestato dopo essere stato beccato a fare un’orgia con 3 ragazzine minorenni.”
Notti prima degli esami. Sono sempre le migliori. Anche se il suo cuore si è spezzato diverse volte, Babi non scorderà mai questa nottata. Almeno fino al prossimo esame, che poi considerata la professione che fa è ogni 3 mesi per controllare di non avere aids o clamidia. Dopo di che passa 3 mesi sopra a un cero, pregando di non essere infetta.
Babi attraversa da sola le vie di Roma, rischiando più volte di essere stuprata (Alemanno, where are you?) fino a che si imbatte nella statua in bronzo di Giulio Cesare. Si ferma a guardarla. È imponente. Le sembra che i suoi occhi dall’alto siano posati su di lei. Sul suo corpo. Forse sul suo sedere. Poi le sembra di sentire la voce possente di Cesare parlare:
“Ah, Roma mia, come sei finita male. Un tempo città piena di gloria, cultura, arte e gladiatori. Oggi teatro delle noiose scaramucce scamarciane di un branco di mocciosi mocciani, puponi e cesaroni. In pasto ai leoni, li darei tutti. Però, guarda guarda che bel culetto che ha questa! Apparet id quidem… etiam caeco. È evidente perfino a un cieco. Non fossi una stupida statua in bronzo le darei volentieri 3CSC: 3 colpi sotto il cielo.”

lunedì 26 maggio 2008

Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 2

Leggi il Vol. 1

Riassumo per i distratti quel che mi è successo: quei pezzi di merda dei Tokio Hotel mi hanno fottuto il matrimonio, la sposa e sono pure finito in coma per 4 lunghi anni. Per vendicarmi, ho ucciso in California Gustav il batterista e a Tokyo Tom il chitarrista. Adesso me ne resta ancora uno prima di arrivare a Bill. Io ucciderò Bill (dei Tokio Hotel).

capitolo 6
Flashback: c'era un tempo in cui io ero il quinto Tokio Hotel, il dj. Il mio nome d'arte era Cannibal Kiddo e facevo le basi elettroniche delle canzoni. Poi le cose sono andate in maniera imprevedibile, ho lasciato la band e mi sono rifugiato nel deserto americano. E' lì che ho conosciuto Uma, stava girando il porno Fill Bill Vol. 1. Ci siamo innamorati e ci stavamo per sposare. Fino a che si sono presentati loro, i Tokio Hotel, in 4 e senza nemmeno uno straccio di regalo di nozze. Che morti di fame. "Come hai fatto a trovarmi?" ho chiesto a Bill prima dell'inizio della cerimonia. "Io sono Dio," ha detto lui modesto. Avete presente Prime? In quel film Uma si mette con uno più giovane di lei. Nella realtà a Uma evidentemente piacciono ancora più giovani. Molto più giovani. E quando Bill ha cantato Monsoon lei non ha capito più niente. Si è innamorata come una scolaretta, e io sono finito in coma. Fine del flashback.

capitolo 7
Georg il bassista della band è finito a mettere su i dischi in uno strip club a El Paso, Texas. Considerando che la metà dei clienti del posto sono vecchi mezzi sordi e per di più sono lì per un'unica ragione (la figa!) il proprietario del locale ripete continuamente a Georg che lui lì dentro è utile quanto un buco di culo sul gomito. Ma lo tiene perchè è sempre stato il suo Tokio preferito, grazie a quell'aria da metallaro finito non si sa bene perchè in un gruppo di frocetti. Dopo un dj set curato nel dettaglio manco fosse David Guetta cui nessuno ha prestato attenzione, Georg torna mestamente nella sua roulotte-casa. E' lì che lo aspetto. Sguscio fuori in silenzio come una tartaruga ninja e sfondo la porticina della roulotte. Ma il suo buco di culo è lì pronto ad aspettarmi e mi stordisce con una scoreggia pestilenziale, la sua arma segreta. Dopo di che è per lui un gioco da ragazzo legarmi. "Hey, un momento, Georg? Che vuoi farmi?" gli chiedo preoccupatissimo. "Nonostante cercassi di depistare tutti con il tuo look macho sei sempre stato tu l'unico nella band ad avere tendenze omo..." "Ti seppellisco vivo, Kiddo," mi interrompe lui. "Ah, meno male" sospiro io. Il mio culetto vergine è in salvo, per ora.

capitolo 8
Vengo portato nel cimitero degli artisti morti e buttato in una cassa sotto terra. Poi svengo e quando mi sveglio sento da una cassa vicina "Tuturuturututtu e svegliarsi la mattina, ah, tuturuturututtu dentro una bara, solo con te. E non è niente di speciale, però mi fa sentire vivo." Io desidero di essere già morto, ma mi sa che sarà una cosa lunga e dolorosa, con quei due a fianco che non la smettono di cantare. Devo trovare un modo per uscire di qui, e alla svelta.
Altro flashback: io e Bill in campeggio con i boy-scout. Lui sta suonando il flauto e mi racconta una storia: "La ex di Chuck Norris una volta gli chiese quanta legna avrebbe potuto fare una marmotta se le marmotte avessero potuto fare legna. Lui urlò: "Come osi fare rime in presenza di Chuck Norris?" e le tagliò la gola. Tenendo la gola della ragazza ancora sanguinante tra le mani, muggì: "Nessuno prende per il culo Chuck!". Due anni e cinque mesi dopo, capì l'ironia dell'affermazione e rise così forte che chiunque nel raggio di 160km diventò sordo." Finita la storiella, Bill mi fa "Se vuoi davvero diventare un Tokio Hotel, devi prima superare l'addestramento con Chuck Norris. Ma stai attento a non prenderlo per il culo, mi raccomando."
Presentatomi al gargantuesco cospetto di Norris, egli mi chiede "Che lingua parli?" "Parlo inglese," gli faccio io, sicuro di me. "Non ci siamo, io odio i fottuti inglesi. Io parlo solo l'americano." "Ma, signore.." mi scuso io. "Non importa," mi stoppa. "Bill mi ha detto che sei un guerriero. Qual è la tua specialità?" "Sono un maestro nella raffinata arte della spada," mi esalto. "Raffinata arte della spada, eh? Bene, allora fammi vedere il tuo calcio rotante, figliolo." Rassegnato alla stupidità cronica di quest'uomo mi sono affidato ai suoi insegnamenti. E, incredibile, hanno funzionato...
Con un calcio rotante da fermo ora sfondo la cassa e la mia mano emerge dalla terra. Nella bara a fianco alla mia lo stesso fa un Lucio Battisti in versione zombie. "Uccidere Laura. Devo uccidere Laura Pausini." Evidentemente non deve aver molto apprezzato la sua versione de Il mio canto libero. Chissà perchè? mi chiedo. Mentre mi allontano con Lucio, dal sottosuolo continuo a sentire quei due idioti cantare: "Sono due giorni che camminiamo tre metri sotto terra... Tuturuturutù!"

capitolo 9
Torno alla roulotte di Georg. Ma Georg è già morto, l'ha fatto fuori il cantante dei Finley. Ennesimo flashback: prima che finissi in coma, Tokio Hotel, Finley e Zero Assoluto avevano fatto un accordo per controllare le menti delle teenagers. Ma tutti erano poi stati presi da smanie di potere: "Siamo noi i + fichi!" "Ao, semo noi!" "Tokio uber alles!" Cominciò dunque una lotta fratricida tra di loro, cui sono sopravvissuti a oggi solo il cantante dei Tokio e quello dei Finley. Ed eccolo qui, davanti a me, che mi dice di unire le forze contro il crucco, rifugiatosi in una villa in Messico. "Però Bill lo uccido io," mi avverte. "Eh, no. Caro Pedro (ma che razza di nomi avete voi di ste band?) Bill lo uccido io." Iniziamo una lotta all'ultimo sangue. I miei calci rotanti lo mettono a terra, poi gli dò il colpo di grazia iniettandogli del veleno di serpente in vena. "Beccati la tua dose di adrenalina!"

ultimo capitolo
Ed eccomi finalmente sfrecciare verso il Messico con la Panda rubata a Pedro. Verso la dimora di Bill e Uma. Mi addentro nella villa con una calibro 44 e sono pronto a sparare a Bill, quand'ecco che mi compare davanti una bambina. E' bionda come la madre, ma mi ricorda anche qualcun'altro. Sarà figlia mia? Sarà figlia di Bill? Di chi cazzo sarà figlia? Mentre me lo chiedo, arriva Brangelina, l'entità in cui frattanto che ero in coma si sono fusi Brad e Angelina. "Una bambina? La vogliamo noi," fa l'entità. Poi arriva Madonna "No. La bambina la adotto io. E in fretta perchè ho solo 4 minuti per salvare il mondo e la piccola." Quindi arriva anche Michael Jackson a passo di moonwalk: "Lo adotto io, Auuh!" "Michael," lo calmo, "è una bambina, non un bambino. Almeno tu, fammi il favore, levati dai coglioni." Ma quando sbuca fuori la bambina se ne vanno via tutti "Oddio, ma è mostruosa!" esclamano fuggendo. Io la guardo bene e cerco di realizzare cosa abbia di così mostruoso. Non ha la coda di Goku, nè i capelli da riccio di Bill. Non i rasta di Tom, nè la barba di Chuck Norris. Eppure c'è qualcosa che non va. Ma cosa? La guardo attentamente e poi lo vedo. Eccolo lì. Mostruosamente pronunciato e a punta. Il mento.
Sbuca Uma. "Sì, Kiddo. E' Quentin il padre." Sbuca anche Bill. "E lui che ci fa qui, allora?" chiedo guardandolo in cagnesco. "Lui fa da clown per la piccola," replica Uma, "non vedi che capelli che ha?" "Perchè allora quel giorno sei scappata con lui, Uma?" le chiedo col cuore in mano. "Sapevo che Bill doveva interpretare la ragazzina manga per un film che Quentin stava girando," mi spiega, "e così sono andata con lui. Perchè volevo raggiungere Quentin. E' lui l'unico che abbia mai amato."
"Allora uccidimi, Kiddo, sono pronto," fa Bill a braccia aperte, "scatena la tua vendetta su di me." Scuoto la testa. Sorrido. "Non è più necessario, ragazza manga. Vieni, andiamocene via di qua." Siamo andati via e abbiamo formato una nuova band. Beh, non è che facciamo proprio sfracelli in classifica, ormai lì ci sono i Sonohra (per la serie al peggio non c'è mai fine), i nuovi crucchi Cinema Bizarre e Mirko con la hit Stai tranzollo, ma c'è un locale di stripstease a El Paso che la sera ci permette di suonare. E le giornate le passiamo al caldo del deserto, aspettando che arrivi il monsone a portare un pò di pioggia.
"Ao, ambecilli!" ci fanno gli Zero Assoluto che passano di lì resuscitati in versione zombie, mentre io e il crucco stiamo sotto l'ombrellone stremati dal caldo. "Lo semo pure noi che il monsone non passa per il Tuturuturutexas." E allora io e Bill decidiamo di spostarci di nuovo, di metterci a correre verso il monsone e verso nuove avventure. Together we'll be running somewhere new, through the monsoon, just me and you.

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